Salve , sono una studentessa di Giurisprudenza e tra due mesi dovrei laurearmi , fuori corso però. Q
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Salve , sono una studentessa di Giurisprudenza e tra due mesi dovrei laurearmi , fuori corso però. Questa situazione per me ormai è invivibile sopratutto a causa di mia madre. Non fa altro che sottolineare da mattina a sera il mio ritardo nel conseguire la laurea , rimproverandomi di aver perso tempo. Nonostante io abbia una media molto alta a lei non basta e addirittura si arrabbia se qualcuno si laurea prima di me , magari facendomi notare che la persona in questione ha 1/2 anni meno di me. Io ho sempre studiato tantissimo , sin da piccola non ho mai dato problemi ne a livello scolastico ne fuori da quest’ambito, ma ultimamente non ho più una vita ed anzi , se faccio presente magari di voler fare qualche corso per svagarmi lei mi dice “ pensa a laurearti “ . Queste parole risuonano come un eco nel mio cervello quando studio , e ormai per me studiare significa piangere a singhiozzi fino a farmi mancare l’aria. Mi sento in una gabbia, incapace di scegliere per la mia vita. Non ne posso più. Vorrei un vostro parere al riguardo, grazie in anticipo.
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo innanzitutto fondamentale che voi possiate instaurare un dialogo schietto e sincero affinché possiate scambiare pareri e opinioni in merito alla situazione da lei riportata e possiate trovare soluzioni che possano soddisfare le esigenze di tutti.
Ritengo utile che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Ritengo innanzitutto fondamentale che voi possiate instaurare un dialogo schietto e sincero affinché possiate scambiare pareri e opinioni in merito alla situazione da lei riportata e possiate trovare soluzioni che possano soddisfare le esigenze di tutti.
Ritengo utile che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
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Gentile Utente, descrive una situazione molto sofferente e mi spiace la stia vivendo.
Chiaramente non si può agire sugli altri o per gli altri in modo che cambino, ognuno é responsabile di sé. A tal riguardo ha mai percepito lo spazio con sua madre di dirle come si sente a seguito di tutte queste pressioni? ha un’idea del perché per lei sia così importante la laurea?
A prescindere da ciò, sempre facendo fede al fatto che ognuno può agire solo su di sé, ha mai valutato un percorso psicologico, anche breve, per gestire tutto questo vissuto negativo? Descrive dei livelli di fatica e disagio tali da limitare drasticamente la capacità di studiare, per non parlare del senso di ingabbiamento e di impotenza nel prendere decisioni.
Tutti questi sono temi ampiamente trattabili in un percorso psicologico.
Spero di essere stato utile, per ulteriori dubbi e chiarimenti, o se sente la necessità, resto disponibile al dialogo, mi contatti pure.
Dottor Mauro Simonetti
Chiaramente non si può agire sugli altri o per gli altri in modo che cambino, ognuno é responsabile di sé. A tal riguardo ha mai percepito lo spazio con sua madre di dirle come si sente a seguito di tutte queste pressioni? ha un’idea del perché per lei sia così importante la laurea?
A prescindere da ciò, sempre facendo fede al fatto che ognuno può agire solo su di sé, ha mai valutato un percorso psicologico, anche breve, per gestire tutto questo vissuto negativo? Descrive dei livelli di fatica e disagio tali da limitare drasticamente la capacità di studiare, per non parlare del senso di ingabbiamento e di impotenza nel prendere decisioni.
Tutti questi sono temi ampiamente trattabili in un percorso psicologico.
Spero di essere stato utile, per ulteriori dubbi e chiarimenti, o se sente la necessità, resto disponibile al dialogo, mi contatti pure.
Dottor Mauro Simonetti
Mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo, senza dubbio deve mirare a rendersi il più indipendente possibile da sua madre. Purtroppo questa situazione va a minare la sua autostima, se non trova da sola la forza per uscirne, si faccia aiutare al livello psicologico. Sono a disposizione per un consulto on line. Un caro saluto
Buonasera, mi dispiace per il disagio e la sofferenza che le crea questa situazione. Purtroppo non abbiamo il potere di cambiare il pensiero altrui o di agire sugli altri ma solo su noi stessi. Perciò le consiglio di iniziare un sostegno psicologico per meglio comprendere vissuti e pensieri, conoscere gli schemi comportamentali messi maggior mente in gioco per trovare le modalità più adatte a lei di far fronte alla situazione (e a eventuali situazioni similari che potrebbero ripresentarsi in futuro). Se lo ritiene possibile, un dialogo sincero potrebbe essere una via ma avendo pochi elementi non posso dirle altro. Resto a disposizione
Saluti
Saluti
Salve il disagio psicologico che descrive nella sua nota sembra meritare una maggiore attenzione. Pertanto valuti la possibilità di contattare un professionista con cui fare una valutazione approfondita della sua situazione e solo successivamente concordare con lui le eventuali o ulteriori attività. Solitamente le difficoltà emotive come quella che sembra emergere nella sua nota possono essere analizzate con le tecniche attualmente in uso e con una buona probabilità si possono modificare. Un cordiale saluto
Gentile utente, mi dispiace profondamente per questo malessere. Non deve essere facile apprestarsi tutti i giorni a svolgere un'attività che ormai è carica di ansia e sofferenza. Mi spiace che sua madre concorra, sicuramente senza cattiveria, a incrementare questa sofferenza con un giudizio costante.
Sicuramente si può lavorare per uscire da questa condizione di crisi; agire sull'ansia e su tutti i vissuti negativi che stanno caratterizzando il suo percorso.
Mi rendo disponibile per dedicare una consulenza a questo tema e poter trovare insieme delle strategie.
Resto a disposizione.
Cordialmente, una buona giornata
AG
Sicuramente si può lavorare per uscire da questa condizione di crisi; agire sull'ansia e su tutti i vissuti negativi che stanno caratterizzando il suo percorso.
Mi rendo disponibile per dedicare una consulenza a questo tema e poter trovare insieme delle strategie.
Resto a disposizione.
Cordialmente, una buona giornata
AG
Buongiorno, gentile utente sicuramente non è semplice da parte sua affrontare ogni giorno un tale clima emotivo. A tal riguardo le consiglierei di contattare un professionista che l'aiuti ad a valutare insieme a lei l'origine di tale disagio e di come i giudizi di sua madre le determinano così tanta sofferenza. Ha lavorato così tanto per raggiungere un traguardo che ormai è cosi vicino ed è naturale che provi stanchezza e ansia e si pone anche degli interrogativi. Non esiti a farsi aiutare in un momento così delicato per lei. Cordiali saluti Dr.ssa L. M.
Buon pomeriggio,
comprendo quanto possa essere complesso vivere una situazione foriera di ansia e, probabilmente, colpa.
Affrontare questa situazione, che riguarda a pieno titolo anche la relazione con sua madre, all'interno di un percorso psicoterapeutico, può certamente aiutarla.
Cordialmente, EP
comprendo quanto possa essere complesso vivere una situazione foriera di ansia e, probabilmente, colpa.
Affrontare questa situazione, che riguarda a pieno titolo anche la relazione con sua madre, all'interno di un percorso psicoterapeutico, può certamente aiutarla.
Cordialmente, EP
Salve, grazie per la condivisione. Mi dispiace per la situazione dolorosa che sta vivendo.
Un modo per affrontare la situazione potrebbe essere quello di comunicare direttamente alla madre il suo punto di vista. Non possiamo cambiare gli altri, tuttavia possiamo cambiare noi stessi. La comunicazione è importante. Ha mai provato a parlare alla madre di questa pressione che sente addosso?
Provi ad ascoltare se stessa, prima di ogni cosa. Non deve compiacere nessuno se non se stessa. Provi a sentire l'entusiasmo e la propria motivazione personale. Questo traguardo è importante, provi a essere compassionevole con se stessa. Sentirsi stanchi, esausti e demotivati in una situazione simile, è più che legittimo.
Un consulto psicologico potrebbe aiutarla per trovare strategie opportune nella gestione della situazione e del suo rapporto con la madre.
Resto a disposizione, Dott.ssa Ilaria Truzzi
Un modo per affrontare la situazione potrebbe essere quello di comunicare direttamente alla madre il suo punto di vista. Non possiamo cambiare gli altri, tuttavia possiamo cambiare noi stessi. La comunicazione è importante. Ha mai provato a parlare alla madre di questa pressione che sente addosso?
Provi ad ascoltare se stessa, prima di ogni cosa. Non deve compiacere nessuno se non se stessa. Provi a sentire l'entusiasmo e la propria motivazione personale. Questo traguardo è importante, provi a essere compassionevole con se stessa. Sentirsi stanchi, esausti e demotivati in una situazione simile, è più che legittimo.
Un consulto psicologico potrebbe aiutarla per trovare strategie opportune nella gestione della situazione e del suo rapporto con la madre.
Resto a disposizione, Dott.ssa Ilaria Truzzi
Buon pomeriggio, mi dispiace leggere così tanto dispiacere nelle sue parole. Ha mai provato ad affrontare il discorso con sua madre? Sa per quale motivo per lei è così importante ottenere in breve tempo la laurea? Provi a cuore aperto ad esporle tutti i suoi disagi ed elementi che la fanno soffrire. Del resto, ha ancora due mesi, ce la farà e tenga duro. Se ha piacere, sono qui per ascoltarla. Un caro saluto e buona fortuna, Giada
Buongiorno,
Il rapporto con i genitori è sempre di grande rilevanza e risuona spesso e volentieri in noi.
Ci sarebbero molte domande da farle e una di queste è se ha mai parlato a sua madre di quanto questa situazione le crei malessere.
Spesso ci sono aspettavive proprie del genitore che investe sul figlio senza effettivamente pensare a ciò che il figlio vuole o sta vivendo.
Personalmente le consiglierei di affrontare un percorso psicologico per poter lavorare su se stessa ed acquisire maggior autostima e sicurezza.
Resto a disposizione
Dott.ssa GDM
Il rapporto con i genitori è sempre di grande rilevanza e risuona spesso e volentieri in noi.
Ci sarebbero molte domande da farle e una di queste è se ha mai parlato a sua madre di quanto questa situazione le crei malessere.
Spesso ci sono aspettavive proprie del genitore che investe sul figlio senza effettivamente pensare a ciò che il figlio vuole o sta vivendo.
Personalmente le consiglierei di affrontare un percorso psicologico per poter lavorare su se stessa ed acquisire maggior autostima e sicurezza.
Resto a disposizione
Dott.ssa GDM
Buongiorno, mi spiace per quanto racconta e la sofferenza che tutto ciò le sta procurando. Credo che la cosa migliore sia in qualche modo rendersi il prima possibile indipendente da sua padre ed eventualmente intraprendere un percorso terapeutico che la possa aiutare ad elaborare la sua relazione con lei.
Reso a disposizione e le faccio i miei migliori auguri, Dott.ssa Costanzi
Reso a disposizione e le faccio i miei migliori auguri, Dott.ssa Costanzi
Buonasera, mi chiedo se non ci siano già delle risposte in queste sue riflessioni. Ha pensato di provare a fare qualche seduta per capire meglio di cosa si tratta?
Comprendo la sua frustrazione, sentirsi ripetere di essere in ritardo non fa che farla sentire sbagliata più di quanto lei già ci si senta, specialmente se queste parole dolorose vengono pronunciate da un nostro caro. Può tentare un dialogo, cercando di esprimere a sua madre la sua sofferenza, e se non funziona cercare di rimanere concentrata su di sé e sul fatto che non esiste un tempo preciso per tutti, ma ognuno ha il suo tempo, se lei lo crederà fermamente, forse questo arriverà anche a sua madre. saluti cari
Buongiorno, mi dispiace molto per la situazione che sta attraversando.
Ha mai pensato di intraprendere un percorso psicologico? Probabilmente la potrebbe aiutare a far luce sulla situazione e a prendere le scelte che vuole. Le lascio una domanda che mi è venuta e mi auguro la possa aiutare: come mai il comportamento di sua madre, le provoca così tanto dispiacere?
Se potesse scegliere che cosa farebbe?
Un caro saluto
Elisabetta
Ha mai pensato di intraprendere un percorso psicologico? Probabilmente la potrebbe aiutare a far luce sulla situazione e a prendere le scelte che vuole. Le lascio una domanda che mi è venuta e mi auguro la possa aiutare: come mai il comportamento di sua madre, le provoca così tanto dispiacere?
Se potesse scegliere che cosa farebbe?
Un caro saluto
Elisabetta
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Cara studentessa, capisco che la pressione e le aspettative di tua madre riguardo alla tua laurea siano diventate opprimenti e abbiano un impatto negativo sulla tua salute mentale. È importante ricordare che la tua vita e il tuo benessere sono priorità. Potresti cercare di comunicare apertamente con tua madre circa il tuo stato emotivo e la necessità di avere un equilibrio nella tua vita. Inoltre, potrebbe essere utile cercare sostegno da un consulente o uno psicologo per esplorare queste dinamiche familiari e sviluppare strategie per gestire lo stress e preservare il tuo benessere durante questo periodo. Dott.ssa Francesca Gottofredi
Ti consiglio di pensare ad un percorso psicologico che ti aiuti a capirti e a volerti bene. A volte le pressioni che subiamo dall'esterno ci sembrano insormontabili, ci sembra che ci schiaccino: riprenditi i tuoi spazi, renditi autonoma, non solo materialmente, ma soprattutto emotivamente. Questo ti permetterà di stare meglio, di goderti la tua vita e le tue scelte e, anche se puoi faticare a crederlo, migliorerà di molto il tuo rapporto con tua madre. Un saluto
Buongiorno, mi dispiace che la grande fatica e impegno che ha messo nel suo percorso non siano adeguatamente riconosciuti da sua madre. In questi casi credo sia importante lavorare sulle modalità comunicative e sul riuscire a gestire questa frustrazione. Ad esempio attraverso un percorso di sostegno psicologico, potrebbe esplorare meglio cosa suscitano in lei le considerazioni di sua madre imparando a gestirle in modo diverso, e ad attraversarle in modo più funzionale. Credo che stare centrare il focus su di lei, e non su sua madre sarebbe importante. Se vuole sono a disposizione!Un saluto.
Buon pomeriggio, mi dispiace molto per la sua situazione. Le consiglio di affrontare tutto ciò che è inerente al rapporto con sua madre in un percorso psicologico. Rimango a disposizione. Dott.ssa Veronica Savio
Salve, la ringrazio di cuore per aver condiviso il suo vissuto. Posso immaginare quanto sia difficile vivere sotto una pressione costante, soprattutto da parte di una persona importante come sua madre, che sembra non comprendere pienamente il suo vissuto in questo momento. Sento che lei sta vivendo un conflitto profondo tra le sue esigenze interiori e le aspettative delle altre persone intorno a lei.
Le emozioni che sta vivendo, come il pianto e l'ansia, sono emerse come segnali importanti. Probabilmente, c'è una parte di sé che sta chiedendo di essere ascoltata, che sta cercando di trovare un equilibrio. Quello che sta vivendo ora è il riflesso di una necessità di prendersi cura di sé, di fermarsi per riflettere su cosa realmente vuole e di non mettersi da parte per soddisfare le aspettative altrui.
Lavorare su se stessa, ascoltarsi e capire quali sono i suoi bisogni più profondi potrebbe essere la chiave per affrontare con maggiore consapevolezza e serenità questa fase. Una volta che riuscirà a fare spazio per sé stessa, sarà in grado di affrontare la situazione e trovare un equilibrio tra il suo percorso di studi e la sua felicità.
Le auguro di riuscire a prendersi il tempo per respirare e rivedere le sue priorità, senza sentirsi schiacciata dalle aspettative degli altri. Quello che sta vivendo è un messaggio importante: non c'è nulla di male nel fare delle scelte che rispettino il suo benessere, anche se non corrispondono a ciò che gli altri si aspettano.
Rimango a disposizione, se avesse bisogno di uno spazio di ascolto più profondo. Spero di esserle stata d’aiuto e le auguro di affrontare il suo percorso con serenità e consapevolezza.
Un caro saluto,
Dott.ssa Stella Gelli
Le emozioni che sta vivendo, come il pianto e l'ansia, sono emerse come segnali importanti. Probabilmente, c'è una parte di sé che sta chiedendo di essere ascoltata, che sta cercando di trovare un equilibrio. Quello che sta vivendo ora è il riflesso di una necessità di prendersi cura di sé, di fermarsi per riflettere su cosa realmente vuole e di non mettersi da parte per soddisfare le aspettative altrui.
Lavorare su se stessa, ascoltarsi e capire quali sono i suoi bisogni più profondi potrebbe essere la chiave per affrontare con maggiore consapevolezza e serenità questa fase. Una volta che riuscirà a fare spazio per sé stessa, sarà in grado di affrontare la situazione e trovare un equilibrio tra il suo percorso di studi e la sua felicità.
Le auguro di riuscire a prendersi il tempo per respirare e rivedere le sue priorità, senza sentirsi schiacciata dalle aspettative degli altri. Quello che sta vivendo è un messaggio importante: non c'è nulla di male nel fare delle scelte che rispettino il suo benessere, anche se non corrispondono a ciò che gli altri si aspettano.
Rimango a disposizione, se avesse bisogno di uno spazio di ascolto più profondo. Spero di esserle stata d’aiuto e le auguro di affrontare il suo percorso con serenità e consapevolezza.
Un caro saluto,
Dott.ssa Stella Gelli
Buongiorno, spesso la sofferenza è invisibile agli occhi degli altri ma le assicuro che, se ne parla con un professionista, verrà accolta e validata. La sofferenza psicologica è importante tanto quanto quella fisica ed è per questo che la invito a prendere appuntamento per intraprendere un percorso di psicoterapia per la risoluzione delle sue problematiche riportate. La attendiamo a braccia aperte. Un caro saluto e Le auguro buon tutto!
Gentile utente, buongiorno e grazie per aver scelto di aprirsi a noi parlandoci della sua situazione.
Comprendo bene la sofferenza che porta vivere in un ambiente in cui avverte una pressione costante, la spinta a essere sempre performante e la percezione che i suoi spazi legittimi e degni di esistere vengano schiacciati e non riconosciuti. È un’esperienza profondamente destabilizzante che merita di essere accolta e ascoltata con cura. Non sappiamo perché sua madre adotti con lei questo stile relazionale, ma posso immaginare quanto sia destabilizzante sentirsi incompresa e non riconosciuta in un vissuto così intimo. È comprensibile avvertire un conflitto tra i propri bisogni interiori e le aspettative altrui, in particolare quelle di una figura genitoriale così importante.
Non so se lei abbia già provato o valutato l’ipotesi di parlare apertamente con sua madre di come si sente quando viene pressata, ad esempio, in merito all’università, ma se ne avesse il desiderio e lo ritenesse utile, questo potrebbe rappresentare un primo passo per concedersi la possibilità di esprimere sé stessa e dare voce a ciò che prova.
Vorrei rassicurarla: lei parla di sé come di una ragazza dedita allo studio, che non ha mai creato problemi, e certamente la passione per lo studio è un grande punto di forza. Tuttavia, non è l’unico aspetto che la rende una persona unica, degna di essere amata, accolta e vista. C’è molto di più a determinare il suo valore e la sua unicità, e lei ha tutto il diritto di darsi il permesso di riscoprirlo e coltivarlo.
Capisco bene la sensazione di sentirsi «in gabbia» e mi dispiace molto che si senta così. Le propongo di ritagliarsi uno spazio di ascolto e supporto con un professionista, che possa aiutarla a trovare strumenti concreti per vivere con maggiore serenità la sua situazione, facendole luce sulle risorse che forse ha perso di vista. Posso assicurarle che queste risorse esistono: aspettano solo di essere accolte ed esplorate. Lei merita di abbracciare i suoi bisogni, di seguire le sue ambizioni, senza il peso di sentirsi schiacciata da ciò che nessuno, a parte lei, può decidere per sé stessa.
Le auguro sinceramente di poter trovare la serenità che merita.
Un abbraccio,
Dott.ssa Fausta Florio
Comprendo bene la sofferenza che porta vivere in un ambiente in cui avverte una pressione costante, la spinta a essere sempre performante e la percezione che i suoi spazi legittimi e degni di esistere vengano schiacciati e non riconosciuti. È un’esperienza profondamente destabilizzante che merita di essere accolta e ascoltata con cura. Non sappiamo perché sua madre adotti con lei questo stile relazionale, ma posso immaginare quanto sia destabilizzante sentirsi incompresa e non riconosciuta in un vissuto così intimo. È comprensibile avvertire un conflitto tra i propri bisogni interiori e le aspettative altrui, in particolare quelle di una figura genitoriale così importante.
Non so se lei abbia già provato o valutato l’ipotesi di parlare apertamente con sua madre di come si sente quando viene pressata, ad esempio, in merito all’università, ma se ne avesse il desiderio e lo ritenesse utile, questo potrebbe rappresentare un primo passo per concedersi la possibilità di esprimere sé stessa e dare voce a ciò che prova.
Vorrei rassicurarla: lei parla di sé come di una ragazza dedita allo studio, che non ha mai creato problemi, e certamente la passione per lo studio è un grande punto di forza. Tuttavia, non è l’unico aspetto che la rende una persona unica, degna di essere amata, accolta e vista. C’è molto di più a determinare il suo valore e la sua unicità, e lei ha tutto il diritto di darsi il permesso di riscoprirlo e coltivarlo.
Capisco bene la sensazione di sentirsi «in gabbia» e mi dispiace molto che si senta così. Le propongo di ritagliarsi uno spazio di ascolto e supporto con un professionista, che possa aiutarla a trovare strumenti concreti per vivere con maggiore serenità la sua situazione, facendole luce sulle risorse che forse ha perso di vista. Posso assicurarle che queste risorse esistono: aspettano solo di essere accolte ed esplorate. Lei merita di abbracciare i suoi bisogni, di seguire le sue ambizioni, senza il peso di sentirsi schiacciata da ciò che nessuno, a parte lei, può decidere per sé stessa.
Le auguro sinceramente di poter trovare la serenità che merita.
Un abbraccio,
Dott.ssa Fausta Florio
La pressione che stai vivendo, il giudizio di tua madre e il bisogno di approvazione stanno generando dei vissuti di sofferenza. È evidente che hai sempre investito molto nello studio, nella responsabilità e nel desiderio di fare bene, e che ora questo impegno invece di essere riconosciuto sembra diventare fonte di angoscia e di conflitto. Il modo in cui descrivi il rapporto con tua madre mostra quanto il suo sguardo e le sue parole pesino su di te, al punto da condizionare il tuo rapporto con lo studio e con te stessa. Quando i messaggi familiari si intrecciano con la costruzione della propria identità, può accadere di sentirsi intrappolati tra il desiderio di essere visti e quello di essere liberi di scegliere per sé. Il pianto, la stanchezza e il senso di soffocamento sono comprensibili dinanzi una pressione emotiva molto forte. In questi momenti può essere importante iniziare a riconoscere la differenza tra le aspettative esterne e i tuoi bisogni interni, e concederti il diritto di vivere il percorso con i tuoi tempi, senza che questo riduca il valore di ciò che hai fatto finora. Non c’è nulla di sbagliato nel voler alleggerire la mente, prenderti uno spazio per te o desiderare una vita che non ruoti solo intorno allo studio. Riconoscere questo non è perdere tempo, ma iniziare a prenderti cura del tuo equilibrio emotivo.
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