Salve, sono un ragazzo di 25 anni, 8 mesi fa mi sono sentito male ad una festa, sono andato all'ospe

18 risposte
Salve, sono un ragazzo di 25 anni, 8 mesi fa mi sono sentito male ad una festa, sono andato all'ospedale mi hanno dato dei tranquillanti, ho avuto un attacco di panico, il quale ancora non ho capito da cosa sia stato dipeso. Ho riavuto svariati attacchi di panico, il più brutto in macchina mentre guidavo. Da quel giorno la mia è diventata limitante. Non riesco più a guidare da solo, non riesco più ad uscire perché ho paura di guidare ed allo stesso tempo ho paura che io possa sentirmi male. Ho paura a stare da solo dentro casa e mi sto chiudendo in me stesso.
Salve, sarebbe importante comprendere l'impatto emotivo che questo evento della festa potrebbe avere avuto su di lei esplorando le emozioni associate all'attacco di panico in macchina e come queste si collegano ai timori di guidare e di sentirsi male da soli. Inoltre, è importante rilevare che gli attacchi di panico spesso generano circoli viziosi, in cui la paura di avere un altro attacco può contribuire a scatenarne di nuovi. Le consiglierei quindi di intraprendere un percorso di terapia per esplorare meglio la situazione. Cordiali saluti, Dott. Domenico Mattiello

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Gentile utente, buonasera. Comprendo che stia affrontando una situazione difficile. Gli attacchi di panico possono risultare spaventosi e avere un comprensibile impatto significativo sulla qualità della vita.

Prima di tutto, è fondamentale riconoscere il coraggio che ha avuto nel condividere la sua esperienza. Gli attacchi di panico possono derivare da vari fattori, tra cui stress, ansia o esperienze passate, inoltre, la sensazione di non riuscire a controllare la situazione può amplificare l'ansia stessa.

Potrebbe essere utile considerare l'idea di cercare supporto da parte di uno psicologo. Un professionista di questo tipo può aiutarla ad esplorare e comprendere meglio le radici dell'ansia e fornirle strumenti pratici per affrontarla.

Inoltre, potrebbe anche esplorare tecniche di rilassamento, come la respirazione profonda o la meditazione, che possono aiutarla a gestire lo stress e l'ansia nel momento presente. Non esiti a coinvolgere anche amici o familiari di fiducia nel suo percorso di guarigione.

Ricordi che chiedere aiuto è un segno di forza, e affrontare questi problemi con il supporto di professionisti può portare a cambiamenti positivi nella sua vita.
Resto a sua disposizione per qualsiasi dubbio, curiosità o perplessità, un caro saluto, dott. Daniele D'Amico.
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Buonasera e grazie per la Sua condivisione.
Sicuramente sta attraversando un periodo difficile, gli attacchi di panico da Lei sperimentati le hanno limitato la vita per paura di averne . Credo potrebbe essere utile consultare uno Psicologo, e, se i sintomi sono così invalidanti, anche pensare ad una eventuale farmacologia.
Cordialmente
Dott.ssa Danila Zaccarelli
Gentile utente, mi dispiace molto per il periodo che sta passando. Le consiglio di intraprendere un percorso di supporto psicologico in modo da poter arrivare alla radice del problema che le crea questi disagi.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
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Buonasera, grazie per aver condiviso una esperienza cosi’dolorosa in questo spazio. Da come scrive si evince che dopo un primo attacco ne sono seguiti molti altri e in contesti differenti, come alla guida dell’auto. Questa proliferazione e’ tipica in chi soffre di attacchi di panico e di solito finisce per invalidare sempre di piu’ la persona. Nel suo caso ritengo che il problema, non ancora trattato dopo otto mesi, stia diventando invalidante e debba percio’ essere affrontato prima che si aggravi ulteriormente, provocando sempre piu’ sofferenza e riducendo sempre di piu’ il suo margine di autonomia personale. Personalmente tratto con successo da diversi anni questa problematica con la Terapia Breve Strategica che si e’ rivelata particolarmente efficace ed efficiente (in genere un massimo di dieci sedute) nella cura dell’ansia e degli attacchi di panico. Sono disponibile per ulteriori approfondimenti anche online. Cari saluti! Dott.ssa Angela Fortini
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentilissimo, convivere con gli attacchi di panico è estremamente faticoso, lei lo sa bene, al contempo la invito a leggere questa sintomatologia come un’opportunità per affacciarsi con più consapevolezza dentro se stesso e, più in generale, nella sua vita, al fine di comprendere cosa possa aver dato origine a questo disagio che sta sperimentando, aldilà quindi dell'evento in cui ha sperimentato per la prima volta i sintomi (che resta comunque un momento significativo e denso di importanti informazioni). Un percorso psicoterapico le potrebbe essere di grande aiuto, tenuto conto sopratutto delle limitazioni che sta riscontrando e che, in questo momento, sono strategie utili a tenerla protetto e al riparo. Tali strategie di gestione del disagio nel tempo risultano disfunzionali e non adeguate, come già sta riscontrando, e le impediscono di vivere a pieno la sua vita. Lei è molto giovane e, se ha deciso di condividere qui il suo vissuto, significa che sta cercando comprensibilmente una soluzione. Non esiti a farsi aiutare a superare questa difficoltà, le auguro ogni bene. Cordiali saluti
Buongiorno, grazie per aver condiviso con noi il momento che sta vivendo e dalle sue parole traspare la sofferenza che sta provando. Gli attacchi di panico, come sottolineato da lei, sono limitanti e incidono sulla nostra qualità di vita. Lei è molto giovane e un percorso psicologico volto a imparare a controllarli e che faccia riprendere il controllo sulla sua vita credo sia quello che fa per lei, per tornare a vivere!! Resto a disposizione qualora volesse approfondire, anche online. Dott.ssa Sonia Castagnolo
Buongiorno,
mi dispiace per il periodo che sta attraversando e credo che sia stato coraggioso nel chiedere aiuto, aprendosi e condividendo il suo vissuto in questo spazio.
Gli attacchi di panico, nella maggior parte dei casi, generano la paura di riviverne di nuovi e quindi si tende ad evitare le situazioni in cui si sono sperimentati. Sul momento l'evitamento sembra farci sentire più al sicuro ma a lungo andare diventa invalidante. Capire meglio che cosa sta vivendo, l’origine di questa ansia e cercare di dare un nome ai suoi vissuti potrebbe aiutarla molto.

Resto a disposizione

Saluti

Dott.ssa Campo
Gentile Utente, gli attacchi di panico sono spesso rappresentativi di un malessere psicoemotivo profondo, è importante non trascurare questi campanelli d'allarme ed affrontare la situazione, le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia per comprenderne meglio i motivi. Dott. Marenco
Gentile utente, mi dispiace per il periodo che sta attraversando. Gli attacchi di panico sono, come racconta, invalidanti e sembra che la paura di questi stia limitando la sua vita e le sue attività. Non bisogna trascurarli perchè potrebbero essere un campanello d'allarme di un malessere più profondo. Le consiglio di chiedere aiuto a un professionista per iniziare a gestirli e a comprenderli. Resto a disposizione, un saluto. Dott.ssa Elena Pischedda
Gentile utente,
è normale sperimentare determinati stati emotivi e pensieri successivamente a dei probabili attacchi di panico.
Le consiglio, data la sua giovane età, di intraprendere un percorso psicologico al fine di lavorare sulle sue attuali fatiche.
Caro Utente, la ringrazio per aver condiviso qui questi episodi, condividere e chiedere aiuto è sempre un atto molto coraggioso. Gli attacchi di panico spesso intervengono quando c'è qualcosa dentro di noi che non abbiamo ascoltato per tanto tempo e quindi il corpo non ha altra scelta che farsi sentire con forza. Sarebbe importante indagare il momento in cui è avvenuto il primo attacco di panico e che cosa l'abbia scatenato. Capisco sia molto difficile condurre la sua vita in questo momento e che la reazione possa essere quella di isolarsi, ma proprio per questo motivo è importante che si rivolga ad un professionista di modo tale che possa aiutarla a superare questo momento. Un caro saluto, Dott.ssa Matilde Pappini
Gentile utente, grazie per aver condiviso questo momento così delicato. Sarebbe importante capire i pensieri e le emozioni associate all'attacco di panico e che impatto ha avuto questa festa su di lei. Le consiglio di intraprendere un percorso psicologico per approfondire la questione. Un caro saluto, Dott.ssa Possenti Ilaria.
Gentile utente, grazie per la Sua condivisione. Deve essere molto difficile affrontare tutto questo e lo comprendo. D'altra parte, dico sempre che i nostri sintomi, seppur fastidiosi, sofferenti e, a volte invalidanti come in questo caso, vengono in nostro aiuto per farsi ascoltare. I sintomi d'ansia, come gli attacchi di panico, hanno il senso di deresponsabilizzarci dalla nostra vita, di metterci in scacco con noi stessi; perchè ha dunque bisogno di bloccarsi attraverso il sintomo? Forse attraverso il sintomo, che ad esempio non le concede di guidare da solo, riesce a legittimarsi di essere visto? Sono ovviamente solo spunti di riflessione, ma capire il senso di questa passivizzazione, dare parola a ciò che le accade e agisce, La aiuterà col tempo ad affrontare le paure che si celano dietro questi attacchi.
Cordialmente,
dr.ssa Carabellò
Buongiorno caro utente, mi spiace molto per la situazione che sta attraversando. Uno dei sintomi più comuni dell'attacco di panico è di aver paura che questo possa accadere di nuovo, e perciò il soggetto tende ad evitare tutte quelle situazioni e/o circostanze in cui pensa che si possa ri manifestare. Quello che le posso consigliare è di intraprendere un percorso con un/una professionista che possa aiutarla a conoscere e a consapevolizzare la natura di questi attacchi ed accompagnarla nella rielaborazione. Rimango a disposizione. Cordialmente. Dott.ssa Martina Mari.
Buongiorno e grazie per aver condiviso la sua storia. Mi unisco ai miei colleghi, i quali sono stati molto esaurienti nella descrizione dell'ansia e dell'attacco di panico, consigliandole di iniziare un percorso con un professionista il prima possibile. Aggiungo solamente come il "limitare" determinate situazioni o evitarne altre che possano far scattare una forte ansia è la nostra più immediata reazione ed effettivamente così facendo si riescono a ridurre le possibilità di un nuovo attacco di panico; l'effetto "collaterale" è che inizieremo ad evitarne sempre di più e tutto ciò non risolverà il problema alla base ma anzi, faciliterà il metterlo "sotto al tappeto".
Cordialmente, dottor Moraschini.
Buonasera, la ringrazio per la condivisione e capisco che per lei possa essere una situazione difficile, con un enorme impatto sulla sua vita quotidiana. Sarebbe importante per lei comprendere più approfonditamente i vissuti emotivi e cognitivi connessi con il suo primo attacco di panico e con quello avuto mentre guidava.
Per questo motivo le consiglierei di intraprendere un percorso individuale che possa aiutarla a conoscersi più accuratamente. Resto a disposizione, anche online. Un caro saluto. Irene Moschini

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