Salve sono un ragazzo di 22 anni attualmente sto frequentando un corso di segreteria amministrativa,

18 risposte
Salve sono un ragazzo di 22 anni attualmente sto frequentando un corso di segreteria amministrativa, ma non so se in futuro troverò lavoro o mi piacerà e ho paura di essere sfruttato. Nelle relazioni sociali sono una via di mezzo tra introverso ed estroverso, esco con amici e sono molto amichevole ma non capisco ma ho la sensazione che che a loro non siano interessati a me , nel senso anche se sono amichevole non capisco perché le relazioni che ho devo mantenerle solo io : ad esempio se devo uscire con loro devo fare io il primo passo altrimenti sto a casa, a volte mi chiedo: forse sono io che sono sbagliato! Come se ai miei amici non interessasse la mia opinione. Poi il mio corpo non mi piace, sono troppo magro e non ho massa muscolare anche se ho provato con lo sport la mia massa muscolare non cresce e questo mi dà bassa autostima e quindi non mi fa essere attraente difronte alle ragazze.
Ciao ragazzo, capisco le tue preoccupazioni riguardo al tuo futuro lavorativo e alle tue relazioni sociali. È normale avere dubbi sulle scelte di carriera e sentirsi insicuri riguardo al proprio valore sociale. Tuttavia, è importante ricordare che la tua autostima non dovrebbe dipendere esclusivamente dall'opinione degli altri o dall'aspetto fisico. Concentrati sulle tue passioni e sui tuoi interessi, e cerca di sviluppare le tue competenze nel campo lavorativo che ti interessa. Riguardo alle relazioni sociali, è possibile che i tuoi amici non siano consapevoli della tua necessità di essere coinvolto attivamente. Prova ad esprimere i tuoi sentimenti e le tue esigenze in modo chiaro e aperto. Inoltre, ricorda che l'aspetto fisico non definisce la tua autostima o la tua attrattività. L'importante è lavorare su te stesso, sia fisicamente che emotivamente, per sentirti bene nella tua pelle. Se le tue preoccupazioni e la tua bassa autostima persistono, potrebbe essere utile cercare il supporto di un professionista che possa aiutarti a esplorare queste questioni in modo più approfondito. Ricorda che sei un individuo unico e speciale, con tanto da offrire al mondo.
Rimango a disposizione,
Dott.ssa Francesca Gottofredi

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Ciao! Grazie per condividere i tuoi pensieri. È normale sentirsi preoccupati per il futuro e per le relazioni sociali. Riguardo al lavoro, è comprensibile che tu abbia dubbi, ma cerca di concentrarti sul tuo corso e impara il più possibile. L'esperienza potrebbe aiutarti a capire se è la strada giusta per te.

Per quanto riguarda le relazioni sociali, potrebbe essere utile comunicare apertamente con i tuoi amici. Forse non si rendono conto che vorresti che anche loro facessero il primo passo. Non temere di esprimere i tuoi desideri e bisogni nelle relazioni.

Quanto alla tua percezione del corpo, ricorda che l'autostima è un viaggio. Se lo sport non ti sta dando i risultati desiderati, potresti considerare di parlare con uno specialista in fitness per ottenere consigli personalizzati. La tua autostima non dovrebbe dipendere solo dall'aspetto fisico, ma anche da chi sei come persona. Cerca di apprezzare le tue qualità uniche.

E, per quanto riguarda le relazioni romantiche, la fiducia in te stesso è fondamentale. Trovati delle attività che ti appassionano e che ti rendono felice, e vedrai che la tua autostima crescerà. Sei una persona unica e speciale, e meriti di essere apprezzato per chi sei.
Sembra che tu stia attraversando diverse preoccupazioni riguardo al futuro professionale, alle relazioni sociali e all'immagine corporea. È normale sentirsi incerti su cosa riservi il futuro, ma puoi cercare di esplorare opzioni che ti interessino maggiormente. Per le relazioni sociali, la comunicazione aperta è fondamentale. Esprimi i tuoi sentimenti e cerca di comprendere meglio le dinamiche del gruppo.

Per quanto riguarda l'immagine corporea, la percezione di sé può influire sull'autostima. Potresti considerare l'opzione di parlare con un professionista della salute mentale per lavorare su questi aspetti.
Un caro saluto
Dott.ssa Giulia Cosi
Gentile utente, innanzitutto la ringrazio per aver condiviso con noi la sua esperienza. Mi spiace molto per la situazione che descrive e posso immaginare il disagio connesso sia ai suoi rapporti sociali sia alla rappresentazione di sè e del suo corpo.
Le suggerirei di valutare un consulto psicologico al fine di rielaborare il suo vissuto e le emozioni connesse, sviluppando insieme al professionista strategie utili per far fronte a situazioni di difficoltà e sentirsi più efficace nella sua quotidianità.
Nella speranza che questo confronto possa esserle utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elena Sinistrero
Caro utente, mi sembra di capire che per lei ci sono diverse cose che oggi la fanno soffrire. La prima cosa che mi sento di dirle è che avere dei dubbi, farsi delle domande non è mai sbagliato anzi, chiedersi cosa vorremmo per il nostro futuro è normale. Tuttavia mi sembra che ad oggi questo dubbio per lei non è solo una domanda ma una preoccupazione. Sarebbe interessante approfondire tale tema. Per quando concerne le amicizie le chiedo se i suoi amici sono a conoscenza del fatto che lei si sente così, ha mai provato a condividere?
Infine ma non meno importante accettarsi è un processo lungo. Tutto quello che lei dice andrebbe meglio approfondito e sarebbe importante che lei se ne prendesse cura. Provi a riflettere sulla possibilità di ritagliarsi uno spazio per elaborare tali vissuti. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Il rapporto con il corpo, la percezione di sè è sempre un tema complesso.
Le insicurezze emotive si trasformano in difetti fisici, sono troppo magro o troppo grasso, troppo o poco qualcosa.
L'elemento fisico diventa una sorta di catalizzatore del disagio emotivo, una spiegazione delle difficoltà relazionali.
Il corpo e la mente sono strettamente connessi, uno rappresenta l'altra e viceversa.
La percezione di sè è una rappresentazione mentale piuttosto che reale.
La psicoterapia può diventare uno specchio che permette alla persona di vedersi con occhi diversi e trovare un'armonia tra corpo e mente.
Dottoressa Maria Grazia Antinori, Roma
Buonasera, il suo vissuto è assolutamente comprensibile. Le relazioni che funzionano sono quelle che ci fanno star bene e ciò implica uno scambio, una reciprocità e un esserci (ognuno con le proprie risorse, relazionali ed emotive, che ha appreso nel corso della propria vita).
Ha provato a condividere con le persone per lei più importanti questo suo vissuto? Spesso è utile comunicare all'altro come ci si sente rispetto a certe situazioni che danno malessere per promuovere uno scambio. Può succedere che ciò che può essere automatico per noi, può non esserlo per gli altri. Così come aspettarsi che gli altri possano comprendere il proprio vissuto. La comunicazione è una risorsa da usare a proprio vantaggio anche perchè permette di ricevere dall'altro dei rimandi su cui poter fare delle riflessioni e delle scelte. Quindi per aver maggior chiarezza ascoltando anche il pensiero e il vissuto degli altri significativi.
Qualora potesse esserle utile uno spazio di ascolto e supporto, rimango a sua disposizione in studio oppure online.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.

Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile utente,
da quanto emerge nel suo racconto è come se la sua vita fosse costellata di sole preoccupazioni che le impediscono una vita serena.
Seppur sia nomale e giusto avere delle preoccupazioni circa il futuro lavorativo e relazionale (chi non ne ha?), ho la sensazione che si trovi ingabbiato in una percezione di se stesso altamente negativa e disfunzionale che probabilmente la blocca nella sua quotidianità.
La fortuna è che lei è molto giovane e sicuramente consapevole: due risorse importantissime per riuscire a migliorare e lavorare su parti di sé poco funzionali.
Il mio consiglio è di parlarne con uno psicologo, in modo da trovare al più presto la giusta strada per mettere a tacere le preoccupazioni e imparare a focalizzarsi su ciò che serve per stare bene,
Restando a disposizione, anche per colloqui online, le auguro un grande in bocca al lupo!
Salve. Le scrivo avendo alle spalle oltre 20 anni di esperienza coe psicologo del lavoro, e che ha cominciato a lavorare da quando di anni ne aveva meno di 14.
Le scrivo quindi sulla base dell'esperienza accumulata sul campo più che ripetendo nozioni studiate durante l'Università e la Specializzazione.
1- Non abbia paura di sbagliare. Se questo corso non le piace e non lo stimola, lasci. Provi altro. Lo stesso vale qualora verrà ingaggiato in qualche stage.
Piccola precisazione: lo stagista - o tirocinante - NON è un lavoratore, secondo la legge. Cosa intendo? Che non si parla di stipendio, ma di un eventuale rimborso spese; che non è tenuto a guidare mezzi, rispondere alla corrispondenza della ditta, firmare di proprio pugno documenti aziendali; può lasciare l'azienda dove sta svolgendo tirocinio in qualsiasi momento, in quanto non esiste periodo di prova (in quanto non ha un contratto di lavoro, ma un patto di servizio o documento simile). L'azienda farà di tutto per farlo lavorare quanto più possibile, ma faccia sempre riferimento al tutor che le assegneranno: sono ruoli specifici creati appositamente anche per arginare il fenomeno dello sfruttamento.
2- Una persona senza lavoro è una persona senza identità. Lo sanno bene i regimi dittatoriali - come quello comunista presente in Russia fino agli '90 - dove, per fare in modo che una persona scomoda si "emarginasse da sola", lo toglievano da tutti i lavori (tenga presente che in quell'epoca e in quegli stati la disoccupazione NON esisteva).
Motivo per il quale una volta che inizierà a lavorare, risentirà dei benefici dati dall'idea di un suo posto nel mondo, e quindi molto probabilmente (il condizionale è d'obbligo, in quanto nessuno può prevedere il futuro) cambierà il suo rapporto col corpo, sentirsi attraente verso le ragazze, solo per citare alcuni benefit.
3- Più lavori cambierà, più si chiarirà le idee sul cosa fare (attività impiegatizia o prettamente manuale, distanza dal posto di lavoro, rapporti di lavoro, ecc.). Tutti aspetti che concretamente le diventeranno utili quando dovrà rivedere il curriculum e presentarsi ai colloqui.
Concludo: si tolga dalla testa l'idea che sia lei ad esser sbagliato. Ci provi, almeno (oggi 5 minuti, domani 10...).
Continui a provare, perseveri.
...e ricordi di non aver mai, mai paura di sbagliare. Un vecchio detto recita così: "Chi lavora, sbaglia. E' chi non lavora che non sbaglia mai".
Un caro saluto,
Bruno Marzemin
Buongiorno, preoccupazioni, ansie legate al futuro ed insicurezze o difficoltà nelle relazioni sono aspetti che alla sua età sono comuni. Il prendersene cura in uno spazio di terapia personale tuttavia le può dare la possibilità di guardare a ciò che le succede con uno sguardo diverso, non giudicante ed accogliente, e crescere, in prospettiva, non solo sull'ascolto di sé ma soprattutto nella comprensione di ciò che accade (e le accade) nella relazione. Un percorso di terapia di gruppo penso farebbe al caso suo. Un caro saluto e a disposizione anche on line. Maria dr. Zaupa
Gentile utente,
Comprendo lo sconforto che prova. Sentirsi in pensiero per il futuro rispetto a ciò che si sta facendo è molto comune purtroppo e talvolta può creare sensazioni di ansia e depressione, soprattutto se non si ha una buona rete sociale di supporto o, come dice lei, si ha la sensazione che gli altri non tengano abbastanza a noi. Le suggerirei di provare a parlarne con uno psicologo, per comprendersi meglio e capire che cosa succede dentro di lei in questo momento. Se vuole parlarne, sono disponibile.
Cordialmente,
Dott.ssa Cecilia Bagnoli
Buongiorno caro utente e grazie per la sua condivisione.
È un ragazzo giovane e sta facendo le sue prime esperienze: questo comporta mettersi in gioco, imparare anche a conoscersi e imbattersi in punti di forza e debolezze. Non abbia timore di questo e nemmeno di mettersi in discussione, fa parte del crescere e significa fare passi avanti.
Le sue preoccupazioni si riflettono proprio negli ambiti in cui si deve esporre, come il lavoro e la sfera sociale: cosa la preoccupa maggiormente?
Quello che le suggerirei è di provare a capire quali sono effettivamente i suoi timori e andarci a lavorare, aumentando al contempo la sua autostima.

Un caro saluto, Dr. Loris Liberatore
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Buongiorno, i suoi dubbi sono legittimi. Una psicoterapia è consigliata perché, se da una parte "guarisce" gli stati d'animo che non la fanno stare bene, dall'altro "educa" alla consapevolezza e alla conoscenza di sé. La conseguenza di questa "educazione" è che poi lei è in grado di fronteggiare tutto ciò che la vita ci riserva quotidianamente, in modo adeguato. Se non trova riscontro con lo psicoterapeuta che sta frequentando o dovesse frequentare, conviene cambiare. Ognuno ha un suo metodo di lavoro e non è detto che quel metodo vada bene per lei. A disposizione per qualsiasi chiarimento, la saluto cordialmente. dr.ssa Elena Santomartino, psicologa psicoterapeuta
Buongiorno gentile ragazzo,
Le sue domande fanno riflettere rispetto a quanto ci sia da elaborare rispetto alle sue dinamiche approfittando di una disponibilità da parte sua di un dialogo interiore ed uno spazio riflessivo che giocano a suo favore.
Sono a sua disposizione sia in presenza che da remoto
Gentilissimo, capisco che il momento che sta vivendo possa portare tanta confusione e vissuti che si sovrappongono. Le sue tematiche sono tante, ognuna meritevole di una osservazione particolare. Potrebbe iniziare a dipanare la confusione cominciando a mettere un ordine un tema per volta. Non esiti a contattarmi qualora volesse intraprendere un percorso online. Dott.ssa Anastasia Giangrande
Gentile utente, buonasera. È normale essere preoccupati di che cosa ci sarà nel futuro, la mente tende a funzionare un po’ così, per questo può essere importante fermarsi un po’ e comprendere che cosa c’è invece adesso. Ora stai frequentando questo corso, ma in realtà non sai cosa farai e come starai prossimamente. Rispetto alle amicizie, noti che se non fai il primo passo stai a casa, che cosa significa questo? Loro cosa fanno? Ti è mai capitato di non fare il primo passo? Per quanto riguarda il corpo, quanto è importante per te l’essere attraente? Quanto definisce la tua persona? Il tuo malessere sembra preoccuparti molto, e questo è assolutamente comprensibile, ma penso che un supporto esterno possa aiutarti a chiarificare alcuni aspetti e accompagnarti nei passaggi importanti.
Gentile utente, la ringrazio davvero tanto per la condivisione perché credo che questi siano temi davvero importanti da affrontare e su cui riflettere. Ha cercato di dare veramente tante informazioni su di lei e sulla sua situazione, e forse la prima cosa che sento di poterle consigliare è di provare a mettere ordine in tutte queste tematiche che, però, comunque, come mi sembra di capire, ruotano tutte intorno al concetto di autostima. Quello che posso consigliarle è di provare a intraprendere un percorso psicologico che l'aiuti, la supporti e la sostenga in questa situazione e che l'aiuti a mettere ordine e a scoprire e riattivare le sue risorse. Resto a disposizione, dott.ssa Chiara Cuoco

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