Salve sono un ragazzo di 18 anni e tra qualche mese avrò un appuntamento in un ufficio, mi sono trov

21 risposte
Salve sono un ragazzo di 18 anni e tra qualche mese avrò un appuntamento in un ufficio, mi sono trovato nello stesso posto e nella stessa situazione
Un anno fa e ho avuto palpitazioni fortissime, mancanza di aria, tremore alla testa e al corpo che facevo fatica anche a parlare ora questo appuntamento lo devo fare tra parecchi mesi eppure non riesco ha pensare ad altro che mi ritrovero in quella brutta situazione e vivo nell ansia non riescho proprio a levarmelo dalla testa e ho paura che continuando a pensare negativo il giorno dell appuntamento sarà anche peggio dell ultima volta, cerco di dirmi che sarà una passegiata dover stare seduto a parlare con qualcuno guardandolo negli occhi e infatti e così che dovrebbe essere e se ci penso non riesco proprio ha capire che senso ha questo malessere, volevo chiedere se qualcuno puo darmi qualche consiglio
Gentilissimo, è chiaro che questo appuntamento, come lei lo chiama, e’ carico di valenze emotive rilevanti, che forse rievocano anche altro. Il mio suggerimento e’ di cercare di capire il perché di questo, confrontandosi con uno psicoterapeuta. In questo modo potrà non solo trovare la strada per affrontare, se lo riterrà opportuno naturalmente, quell’appuntamento con la dovuta calma, e dall’altra sopratutto migliorare potenzialmente altri aspetti della sua vita che a quella emotività possono essere legati. Un saluto, Marta Corradi

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Gentile Signore le sue indicazioni sono abbastanza dettagliate ma non consentono di capire tutti gli aspetti della situazione. Se sta cercando un lavoro importante e sente la tensione del momento e per il resto della sua vita tutto prosegue tranquillamente è una situazione diversa da quella in cui prova tensione in ogni occasione come uscire con gli amici o con una ragazza che le piace. Nel primo caso esistono alcuni piccoli stratagemmi che possono aiutare nel secondo si deve valutare un lavoro di maggiore portata. Forse è opportuno che contatti un professionista con cui parlare di questo. Da quello che scrive non sembra sbagliato che per lei sia una questione molto rilevante e forse parlare con un professionista può essere una buona possibilità. Un cordiale saluto
In questo poco tempo prima del colloquio vedi ,se vuoi, di contattare uno psicoterapeuta che utilizzi nella terapia il Training Autogeno. Vedrai che se lo impari riuscirai a far fronte all'ansia.
Ciao, che tipo di appuntamento si tratta? Un percorso psicologico ti potrebbe aiutare per superare questo malessere che se non affrontato adeguatamente può, col tempo, renderti la vita sociale più disagevole. Rimango a tua completa disposizione. Dr.ssa Claudia Sposini
Salve, credo che debba lavorare sopratutto sull'ansia.
Ha mai pensato di intraprendere un percorso di psicoterapia? Per trovare le risposte che cerca.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Gentile utente,
l'unico consiglio possibile è quello di pensare ad una psicoterapia.
Non ci sono soluzioni che potremmo proporre, una formula magica da recitare prima di questo appuntamento, nè parole di conforto per cercare di rassicurarLa. Forse quel giorno riuscirà a sostenere questo colloquio senza le difficoltà che crede, ma la sua ansia è collegata a qualcosa che varrebbe la pena indagare, a prescindere.
I miei auguri,
MG
Buongiorno, sembra di capire che per lei questo appuntamento abbia una certa rilevanza; in aggiunta a ciò, capita che, avendo provato sensazioni spiacevoli una volta in quel luogo, l’idea di tornarvi le crei agitazione. Le consiglio, vista anche la necessità a breve termine, di rivolgersi a un terapeuta cognitivo- comportamentale così da iniziare subito ad occuparsi di questa forte ansia che ci riporta, e lavorare anche in modo più approfondito in modo da darle gli strumenti giusti per affrontare eventuali situazioni simili in futuro. Un caro saluto
Buonasera. Potrebbe esserle molto utile per lei consultare un professionista Psicologo o Psicoterapeuta per trovarsi in uno "spazio sicuro" (diversamente dall'ufficio che descrive) dove poter comprendere, nel rispetto dei suoi tempi, quali sono i significati, le emozioni ed i sentimenti più profondi che lei vive al pensiero di dover affrontare questo appuntamento.
Potrebbe essere sufficiente un intervento di counseling, oppure esserle maggiormente d'aiuto un percorso di psicoterapia, ma questa è una valutazione che si farà con il professionista che eventualmente contatterà.
Un caro saluto, Dott. Felice Schettini
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In questo sedersi e guardare negli occhi una persona che dovrebbe valutarci passano molte più cose di quelle che al momento lei vorrebbe ammettere.
Il modo in cui percepiamo lo sguardo dell’altro spesso rimanda al nostro sguardo verso noi stessi. La sua ansia è un segnale da non ignorare ma da approfondire ed esplorare per la sua crescita personale.
Buongiorno. Se scrive su questo portale immagino che abbia già fatto dentro di sé una sorta di autoanalisi rispetto ai pro e ai contro. .È probabile che anche con un breve consulto lei possa proseguire questo suo tentativo di non ripetere il copione dello scorso anno. Sicuramente ciò che è più pericoloso è l'atteggiamento di evitamento. La realtà si può affrontare
Salve,
da quello che scrive immagino un po' il timore che determinate sensazioni che ha provato il quel luogo possano ripresentarsi nel momento in cui dovrà tornare lì dentro. Molti possono essere gli aspetti da indagare per comprendere cosa è accaduto lì nel passato e come mai, al contempo mi arriva anche la sua urgenza relativa all'incontro che dovrà avere tra qualche mese. Può cercare uno psicoterapeuta con il quale potrà lavorare su tutte e due i binari per riuscire ad arrivare a quel giorno con meno ansia e terrore e comprendere cosa è accaduto in passato.
Lucia Di Nardo
Buongiorno,
Cosa pensa che possa capitare quel giorno al punto che teme le reazioni che ha descritto? Cosa rappresenta per lei quell'appuntamento? Quali pensieri lo accompagnano? È utile approfondire e capire le emozioni che scatenano certe reazioni fisiche, per poter superare questa e altre situazioni con più serenità. Un cordiale saluto
Salve, il vissuto che descrive potrebbe evidenziare una problematica relativa all'ansia, con pensieri e immagini ricorrenti con contenuto negativo, valutazioni a posteriori e anticipazione della situazione minacciosa.Sarebbe utile che si rivolga ad un terapeuta ad indirizzo cognitivo comportamentale sia per lavorare sul sintomo sia per comprendere la struttura di personalità e la costruzione di significati che potrebbero essere alla base di tale difficoltà. Cordialmente.
Salve,
è il momento di lavorare sull'ansia.
Si affidi a un professionista.
un saluto,
MMM
Caro, molte persone vivono con ansia un momento importante come può essere un colloquio di lavoro. Provare ansia è normale, è quell’emozione che permette al nostro organismo di attivarsi per rispondere in modo funzionale alle sfide dell’ambiente. Nel suo caso l’aspetto problematico è l’intensità con cui lei la percepisce. Un professionista specializzato in regolazione delle emozioni potrebbe aiutarla a capire i meccanismi che innescano questi attacchi, oltre che insegnarle le modalità per poterli gestire.
Un caro saluto.
Gentile utente, quello che descrive è sicuramente da approfondire nell'ambito dell'ansia e attacco di panico: questi fenomeni hanno di certo una forte componente psicologica, ma non va trascurato anche l'aspetto medico che genera in conseguenza.
Di certo sarebbe da trattare anche la componente dell'autostima e della motivazione in ambito psicologico (prima di passare ad un'eventuale psicoterapia, in quanto la sua condizione deve essere approfondita per poter affrontare il giusto percorso).
Le consiglio quindi di iniziare a contattare un professionista che la possa aiutare a fare chiarezza sulla sua condizione e darle dei suggerimenti adeguati per gli approfondimenti necessari.
Salve, mi dispiace per il disagio espresso. Dunque da quel che scrive sembrerebbe che lei abbia l'ansia di poter avere l'ansia, un tipico meccanismo presente negli stati di ansia intensa ed attacchi di panico. Ritengo che sia importante attivare un percorso psicologico al fine di scoprire le cause ed i fattori di mantenimento dell'ansia e, soprattutto, trovare delle tecniche per poter gestire i suoi sintomi.
Cordialmente, dott. FDL
Buongiorno, penso che la chiave per superare questa ansia risieda proprio nel passaggio in cui non riesce a are un significato a tutto questo malessere a fronte di un evento che, a sua detta, non dovrebbe provocarle questa ansia così forte. L'ansia è di per sé funzionale: ci prepara e ci attiva in vista di un evento che potrebbe rappresentare una sfida per noi. Quanto, tuttavia, l'intensità e/o la sua durata sono eccessive, si può andare incontro a sintomi particolarmente debilitanti, come quelli che descrive.
Un percorso psicologico può aiutarla a capire e conoscere che cosa per lei rappresenta nello specifico questo appuntamento e a imparare e applicare tecniche specifiche per la gestione dell'ansia.
dott. De Rosa Saccone
Caro ragazzo, buonasera. Leggo di questa forte preoccupazione che sembra essere protagonista del tuo vissuto attuale, che pure affonda la sua origine nella precedente situazione, simile a questa e che si proietta anche nel futuro, in un'angosciante attesa del prossimo appuntamento. Ho capito che vuoi comprenderne il motivo e -forse- l'unica soluzione fin'ora tentata è stata quella di "svalutare" l'impatto che questo appuntamento ha su di te. Parlo di svalutazione lì dove, e lo comprendo, hai tentato di dirti: "sarà una passeggiata dover stare seduto a parlare con qualcuno guardandolo negli occhi. E infatti è così che dovrebbe essere"...Capisco bene che provare a togliere spessore in questo modo alla prova che hai davanti possa sembrare la soluzione migliore per provare a rassicurarti e calmarti ma, di fatto, questo appuntamento e l'idea di stare male come e più della scorsa volta, sono fattori che ti scuotono...Non sembrano affatto una passeggiata! Cosa ne dici di comprendere meglio questo malessere, di "stare un po'" con il tuo vissuto e familiarizzare con "Cosa succede per cui io sento questo?", "Cosa può accadermi?", "Se le mie palpitazioni avessero parola, cosa direbbero?" senza convincersi a forza che sia meno impattante di quanto realmente tu lo senti? Ti mando un caro saluto e, se vorrai approfondire la questione, mi trovi a disposizione. Dott.ssa Giulia Grechi
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Gentile utente di mio dottore,
in questo caso l’ansia non e proficui ai fini della prestazione di sostenere un colloquio. Tutt’altro.
E come il “fobico che ha talmente paura di cadere che alla fine si butta giù”..vive con talmente tanta ansia il solo pensiero di sostenere questo colloquio, che si sente già male.
Le sue emozioni sono comprensibili, alla luce dell’esperienza che ha vissuto.
Bisognerebbe contestualizzare la sua ansia, esplorare la sua manifestazione, quanto sia disfunzionale, se si presenta anche in altre circostanze...
Resto a sua disposizione per qualsiasi chiarimento.
Saluti,
Dottore Diego Ferrara
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

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