Salve Soffro di coccicodinia da 2 anni circa. 5 anni fa una caduta che ha causato una frattura del.

13 risposte
Salve
Soffro di coccicodinia da 2 anni circa. 5 anni fa una caduta che ha causato una frattura del.coccife. ho fatto rx che lo accerta e risonanza che non rileva nulla di diverso. Un anno fa ho fatto 3 infiltrazioni in ospedale ( anestetico) al reparto terapia del dolore, dopo aver fatto un ciclo di terapie ( magnetoterapia, LASER, esercizi) dal fisioterapista e dopo aver seguito esercizi di un osteopata. Queste 3 infiltrazioni mi hanno fatta star bene per quasi un anno. Adesso sono tornata in ospedale per le altre 3 infiltrazioni. Ne ho fatte 2 e sto malissimo più di prima. Ho un dolore fortissimo che non mi consente di far nulla e la dottoressa in ospedale mi ha prenotato per la criofrequenza ( se non sbaglio si chiama così) che serve a congelare la parte di nervo interessata. Dovrebbe durare un anno.
Sapreste darmi consigli e se c'è uno specialista in coccigodinia in Campania ? Grazie
Dott.ssa Alessandra Bertolo
Osteopata, Fisioterapista, Posturologo
Roma
salve, in qualità di osteopata esperta di manovre cranio sacrali posso affermare di aver aiutato diversi pazienti affetti da coccigodinie ottenendo buoni risultati. il mio studio si trova a roma in viale trastevere facilmente raggiungibile dalla stazione ferroviaria. se vuole può contattarmi .

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Dr. Matteo Bosisio
Fisioterapista, Osteopata
Bovisio Masciago
Salve, direi che come idea si potrebbe provare chiedere alla dottoressa di aspettare un paio di settimane per la nuova terapia e nel frattempo provare con un trattamento di tipo manipolativo osteopatico magari con un approccio diverso da quello provato in passato. Come diceva la collega qui sopra le manovre a livello cranio-sacrali possono essere un'idea. Ogni caso è a sé, bisogna poi stare alla valutazione del professionista che la prende in carico. La informo che per questo tipo di problemi ci sono anche delle manovre manipolative "interne" (effettuabili con un accesso rettale) fatte da osteopata/fisioterapista (che sia abilitato quindi alla riabilitazione viscerale) o anche da ostetriche (che per una donna darebbe sicuramente più "agio"), direi eventualmente da concordare anche con il medico che la sta già seguendo. In ultimo, non per importanza, il "dolore pelvico" (del quale fa parte la coccigodinia) è molto spesso associato anche a stati di malessere psicologico siano essi derivanti da ansia, stress, paure, lutti, traumi, etc... Quindi sarebbe opportuno che facesse un quadro completo della situazione con il professionista che la dovesse prendere in carico.
Dott. Riccardo Gambugini
Fisioterapista
Senigallia
Buongiorno. Non conosco specialisti di questo genere in Campania, ma prima di fare un intervento così invasivo suggerirei di consultare un/una fisioterapista specializzata in riabilitazione del pavimento pelvico. Problematiche di questo genere che determinano dolore pelvico cronico sono spesso gestibili con la fisioterapia specifica, qualora dovessero esserci effettivamente delle disfunzioni del pavimento pelvico come ipertono e scarsa elasticità. L'approccio multidisciplinare, come suggerito da altri colleghi, comprensivo di terapia farmacologica, fisioterapia e supporto psicologico (quasi sempre presenti stati di malessere in problematiche di dolore pelvico cronico) potrebbero fare al caso suo.
Dott.ssa Roberta Mele
Osteopata, Fisioterapista, Posturologo
San Giuseppe Vesuviano
Buonasera,
La sua situazione mi sembra alquanto delicata; sinceramente credo che sia opportuno tentare trattamenti conservativi prima di ricorrere ad un intervento, magari con approcci osteopatici diversi da quelli già effettuati. A primo impatto la sua condizione attuale mi porta a pensare ad una fibrotizzazione dei legamenti sacro coccigei e del rafe dovuti alle infiltrazioni subite ( controindicazioni frequenti) oltre che ad un irrigidimento del pavimento pelvico ma, per esserne certi, bisognerebbe consultare RX e RMN per conoscere lo stato della frattura antecedente ed effettuare un'attenta valutazione clinica, considerare poi il da farsi .
Resto a sua disposizione per qualsiasi chiarimento,
Roberta Mele.
- Napoli
-San Giuseppe Vesuviano.
Dr. Daniele Daviducci
Fisioterapista, Posturologo
Scafati
Prima di ricorrere all’intervento chirurgico le suggerisco di continuare con la fisioterapia.Alcune domande :il dolore aumenta o diminuisce col riposo?È’ sempre lo stesso tipo di dolore o cambia?La zona del dolore cambia a seconda dei movimenti o resta sempre la stessa?
Buongiorno, in questi casi è importante non solo trattare la parte osteoarticolare ma tutto il pavimento pelvico. Ha fatto una valutazione del perineo? Spesso infatti il dolore è provocato da problematiche muscolari perineali/pelviche che se non trattate non consentono il ritorno ad una vita normale.
Dr. Luciano Brigandi
Fisioterapista, Osteopata, Posturologo
Meda
Buongiorno
Le consiglio una visita presso un professionista che possa inquadrare la sua problematica a 360° attraverso un integrazione tra osteopatia, fisioterapia e posturologia.
Sono disponibile anche on line
Cordialmente
Luciano B.
Dott.ssa Rita Ciaravola
Fisioterapista, Posturologo
Lainate
Buongiorno, le consiglio di rivolgersi ad un fisioterapista osteopata.
saluti
Dott. Alessio Stranges
Fisioterapista, Posturologo
Firenze
Buongiorno, cerchi qui sul portale Miodottore
Cordiali saluti
Salve, da quello che leggo ha fatto tutto ciò che rientra nelle linee guida del trattamento delle coccigodinie, cioè terapia manuale, esercizi, terapia strumentale e farmacologica , quando però queste terapie risultano non efficaci e il dolore continua e diventa invalidante allora ci sono i presupposti per l'intervento chirurgico.
In Campania purtroppo non conosco specialisti ,però a Roma ci sono vari medici esperti nel trattamento di questa condizione.
Cordialmente S.
Dr. Venanzio Signorino
Osteopata, Fisioterapista, Chinesiologo
Salerno
Un osteopata esperto può essere di grande aiuto nel trattamento della coccigodinia. L'osteopatia si concentra sulla valutazione e il trattamento delle disfunzioni biomeccaniche che possono contribuire a ridurre il dolore, mirando a ripristinare la mobilità e l'equilibrio della zona pelvica e della colonna vertebrale. L'osteopatia può offrire un approccio mirato e efficace per la gestione della coccigodinia, eseguendo una valutazione approfondita per identificare le cause del dolore, che possono includere traumi, squilibri posturali o tensioni muscolari.
Dott.ssa Monica Salvi
Fisioterapista, Osteopata, Terapeuta
Brescia
L'ablazione del nervo, in assenza di specifiche risposte alla terapia farmacologica infiltrativa, è una strada plausibile, sia essa mediante crioablazione, termoablazione, ablazione alcolica, ma rimane una strada temporanea, sarebbe più utile per lei affidarsi ad uno specialista che la valuti nell'insieme evidenziando tutte le cause che le creano dolore ed eventuale disfunzionalità e sottoponendola a terapie mirate e immediatamente efficaci. Il nostro studio è specializzato nella diagnosi differenziale e nelle terapie del dolore non invasive in tutti i casi di dolore muscolo-scheletrico avendo risolto molti casi di coccigodinia. Non conosciamo colleghi specialisti in Campania, ma non si fermi solo alla terapia ablativa.
Dott.ssa Chiara Parmeggiani
Massofisioterapista, Osteopata, Fisioterapista
Casterno
Buongiorno,

Capisco perfettamente la sua angoscia e la frustrazione di provare un dolore così intenso, specialmente dopo le speranze riposte nelle infiltrazioni. La coccigodinia cronica è davvero una delle condizioni più dolorose e invalidanti.

Il fatto che il dolore sia peggiorato dopo le ultime due infiltrazioni è un segnale importante che deve discutere immediatamente con la dottoressa che la segue in ospedale, prima di procedere con la terza. A volte l'iniezione, purtroppo, può irritare temporaneamente il nervo anziché sedarlo.

La procedura che le hanno proposto (criofrequenza o radiofrequenza) è un passo terapeutico molto logico e mirato per il suo quadro. Visto che le prime infiltrazioni anestetiche le hanno dato sollievo per quasi un anno, ciò conferma che il suo dolore è principalmente di natura neuropatica (legato al nervo).

La criofrequenza serve proprio a disattivare il segnale del dolore da quel nervo irritato, offrendo una soluzione più duratura rispetto all'anestetico temporaneo. È una terapia d'eccellenza in questi casi, e la incoraggio a darle fiducia.

Dopo l'intervento di criofrequenza (e una volta che la zona si sarà sfiammata), il mio lavoro sarà fondamentale per garantire un sollievo duraturo e prevenire le ricadute.

Anche se il nervo sarà "silenzioso", i tessuti molli (muscoli e legamenti) che si sono irrigiditi in due anni di dolore rimarranno tesi.

Ci concentreremo su:
- Rilascio del Pavimento Pelvico e dei Glutei: Questi muscoli (come il piriforme e il coccigeo) spesso esercitano una tensione costante sul coccige e devono essere rilassati profondamente.
- Mobilizzazione Cauta: Aiutare l'articolazione sacrococcigea a recuperare la sua mobilità fisiologica, senza stressarla.

Per quanto riguarda la ricerca di specialisti in Campania, la soluzione più efficace è rivolgersi ai Centri di Terapia del Dolore dei grandi ospedali (ad esempio quelli di Napoli come il Cardarelli o i centri specialistici di Fisiatria Interventistica), in quanto sono gli unici a eseguire procedure come la Radiofrequenza. La dottoressa che la sta seguendo in ospedale è già il riferimento corretto per questa specifica terapia.

Mi raccomando: si prenda cura di sé in questa fase acuta e segnali ogni variazione del dolore ai medici curanti. Non appena la fase acuta sarà gestita, sarò a sua disposizione per il necessario recupero funzionale.

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