Salve soffro da anni di ansia e depressione nn ce la faccio piu mi fa male lo stomaco ho dolori nell

19 risposte
Salve soffro da anni di ansia e depressione nn ce la faccio piu mi fa male lo stomaco ho dolori nella pancia e vado a diarrea soprattutto in questo periodo sto male .come cura prendo lorazepram da 2,5 e daparox da 20 mg .
Ma l ansia ritorna sempre nn si e mai tolta nn esiste una cura ke la sconfigge per sempre nn posso piu vivere cosi mi ha fatto perdere anke il lavoro e essendo separata e mamma nn posso vivere cosi .
Vi prego come devo sconfiggere l ansia aiutatemi cosa devo fare ?
I disturbi ricorrenti andrebbero trattati in modo da prevenire le ricadute. Se gli antidepressivi rappresentano una terapia che può sul medio temine risolvere il problema, non prevengono le ricadute. I regolatori dei disturbi dell'umore e di ansia possono invece portare a risultati migliori, così come un trattamento psicoterapeutico che porti scoprire nuove prospettive e soluzioni.

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Deve rivolgersi ad un buon psichiatra !
Buongiorno,
credo debba rivolgersi ad uno psichiatra e rivalutare la sua terapia farmacologica. Potrebbe incrementare il dosaggio di paroxetina o cambiare antidepressivo, ed eventualmente aggiungere un altro farmaco ansiolitico. In aggiunta potrebbe essere opportuno un percorso psicoterapico.
Cordialmente,
Dott. Rossi
Buonasera. E' possibile che questi sintomi ansioso/depressivi siano anche legati ad un contesto di vita? Sicuramente una revisione della terapia farmacologica potrebbe farle riprendere un tono dell'umore più fattivo. Allo stesso tempo, però, seguire anche un breve ciclo di terapia finalizzata a darle sollievo nei momenti della acuzie, comprendendo a cosa si associano le ricadute, potrebbe darle una chiave di lettura in più. Non è semplice, non si tratta di una soluzione passpartout, però potrebbe essere un aiuto
Salve, oltre all'uso dei farmaci, potrebbe iniziare un percorso di psicoterapia che l'aiuterebbe a capire e gestire la sua ansia.
Un saluto
Gentile signora, dalle sue parole comprendo il carattere di urgenza di trovare una soluzione efficace, nonché uno stato di malessere che la accompagna da tempo. Immagino sia terribile e so come si sente, ma le assicurò che il suo problema è risolvibile. Le suggerisco di sentire più professionisti e poi di decidere in base al grado di competenza che le trasmettono e al tipo di strategia che le viene proposto. Quest’ultimo punto è fondamentale, in quanto lei per prima deve chiedersi se preferisce RISOLVERE LE CAUSE, o semplicemente REPRIMERE I SINTOMI. A seconda di quello che lei sceglierà, si apriranno strade e percorsi differenti. Vorrei in questo esserle il più utile possibile facendole capire che anche lei deve fare delle scelte, e che ogni approccio prevede strumenti, tecniche e metodi differenti. Come disse Miguel De Cervantes “Togli la causa e l'effetto sparirà”.
Buongiorno, ho letto con molto interesse il suo messaggio che mi è sembrato una vera e propria richiesta d'aiuto. Sicuramente riveda i farmaci con il suo medico ma secondo me oltre alla cura farmacologica dovrebbe associare la mediazione del dialogo psicoterapeutico, il dialogo vedrà aiuta tanto e la sintomatologia pian piano scompare. Conosco bene la condizione di genitore separato e so che è una condizione particolarmente faticosa strutturata e complessa per mille motivi. Si affidi ad un bravo psicoterapeuta che la sappia comprendere profondamente e che sia competente nella cura dei disturbi d'ansia. Le faccio i miei migliori auguri e la saluto cordialmente, se lo desidera rimango a disposizione per altre informazioni
Buongiorno! I farmaci possono essere d'aiuto, ma se non ci si interroga sul motivo e sull'origine dell'ansia , non si riesce a combatterla ed a sconfiggerla.
Le consiglio un percorso terapeutico , che potrebbe permettere una elaborazione profonda del malessere .
Buongiorno, le consiglio di affiancare alla terapia farmacologica anche una terapia psicologica che l'aiuti a capire l'origine dell'ansia, il suo ripresentarsi così spesso e come gestirla. Cordiali saluti
L'ansia va affrontata ma prima di tutto pensata. L'ansiolitico l'affronta, il pensiero la scioglie. Se lei tende sempre a reprimerla con il farmaco, non ne verrà mai a capo. Ha bisogno di una psicoterapia.
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L'ansia (come altri sintomi) e il nostro stesso disagio psichico ha delle origini, delle dinamiche, delle motivazioni. Il lavoro psicologico approfondito e possibilmente fenomenologico come la terapia della Gestalt e altri approcci terapeutici possono permettere di ridurre l'ansia riducendone "la genesi". Le suggerisco degli incontri di psicoterapia mirati al problema e delle azioni e comportamenti che lei potrà porre in essere nella sua esistenza per risolvere o ridurre le problematiche che l'affliggono: in questo senso l'ansia potrà ridurre con il sostegno o meno dei farmaci. Per ulteriori informazioni può telefonarmi al numero che trova nella mia pagina di profilo.
Buongiorno, l'ansia e la depressione in genere rispondono bene alle cure, quindi si rechi da uno psichiatra.
Cordiali saluti, Maurizio Luppi.
Salve non ci spiega nulla degli accadimenti della sua vita, perchè sono iniziati questi sintomi? Sicuramente i suoi disturbi stanno coprendo qualcosa di importante della sua vita. Inoltre lei si chiede che forse i farmaci che sta assumendo forse non stanno funzionando ricontatti il medico che gliel'ha prescritto e si faccia correggere la cura o cambi psichiatra. Inoltre le consiglio d'intraprendere un percorso terapeutico per riuscire a portare alla coscienza dei pensieri che la fanno stare male e che molto probabilmente la caricano di ansia, la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli
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Salve, certo che esistono dei modi per risolvere il problema, non tanto per sconfiggere l'ansia ma per comprendere cosa la attiva ed evitare di rispondere a se stessa e ai vissuti esterni con ansia, riprendere quindi in mano le sue emozioni e la sua vita senza più quella continua paura. Se mi contatta in privato le posso spiegare meglio.
Sinceramente le consiglio una terapia psicologica oltre che farmacologica. Sul lungo termine non si può pensare di vivere di soli farmaci. Di certo sono di attacco all'inizio ma poi vanno ricalibrati, abbassati, monitorati e soprattutto per rendere la persona consapevole e salda nel processo di guarigione vanno affiancati ad una terapia psicologica. Ci rifletta. Saluti.
Salve, anche se fondamentali per sostenerle l'equilibrio psichico, probabilmente i farmaci non bastano. Forse ha bisogno di un supporto psicoterapico che le dia indicazioni utili a gestire questo difficile momento e a capire come stare meglio in futuro.
Individui nella sua città un buon psicoterapeuta, possibilmente ad indirizzo corporeo visto che si esprime con una sintomatologia ansiosa di tipo più "psicosomatico".
Cordiali saluti
Dr Orru
Gentilissima,
dalla situazione che descrive le consiglierei in prima battuta di rivolgersi al medico che le ha prescritto la terapia farmacologica, cercando insieme un soluzione alternativa e più adeguata. Inoltre, potrebbe esserle utile affiancare alla terapia farmacologica un percorso psicologico/psicoterapico, che la possa aiutare a trovare strategie idonee per affrontare questi suoi stati ansiosi. La terapia farmacologia, se adeguata alla persona, è utile ma un percorso psicoterapico può aiutarla nel comprendere più a fondo i suoi stati ansiosi, la loro origine, i fattori che li mantengono e le strategie più idonee per affrontarli.
Un caro saluto
Dott.ssa Andrea Carta
Buongiorno, deve essere davvero faticoso convivere con questi sintomi, in particolar modo dato che ricopre sia il ruolo di madre sia quello di lavoratrice. Le consiglio di far presente quanto descritto al medico che le ha prescritto la cura e la invito a riflettere sulla possibilità di iniziare un percorso psicologico. L'ansia e le somatizzazioni si palesano, nella forma così come da lei descritta, quando alcuni vissuti emotivi non vengono espressi ed elaborati: per tale ragione, il trattamento farmacologico può limitare solo in parte la sintomatologia e tende a non prevenire ricadute. Un saluto. Dott.ssa Alessandra D'Antonio
Gentile utente, in genere, nella cura dei disturbi dell'umore, ci si muove su due assi paralleli: la cura degli episodi acuti e la prevenzione degli stessi. La farmacoterapia rappresenta sicurante uno strumento efficace, ma la pillola della felicità non è di questo mondo... forse, più realisticamente, bisognerebbe mirare alla serenità e ricorrere a tutte le risorse presenti per ottenerla. La psicoterapia può aiutarla, insieme ad una rivisitazione della farmacoterapia, a comprendere meglio cosa c'è all'origine delle ricadute e, magari, adottare strategie finalizzate ad evitare profonde flessioni dell'umore.
A tal proposito, può rivolgersi anche al consultorio familiare territoriale e ricevere un adeguato supporto. Cordialità.

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