Salve, premetto che soffro di ansia da un po' e con l'università é aumentata sempre di più purtroppo

15 risposte
Salve, premetto che soffro di ansia da un po' e con l'università é aumentata sempre di più purtroppo. Ho risolto la procrastinaazione perché prima ho sempre studiato all'ultimo, invece ora mi do più tempo. Ma continuo a viverla malissimo. Tendo al perfezionismo, penso di poter dare un esame solo quando so tutto al 100%, cosa ovviamente impossibile. Questo mi fa entrare in un loop di ansia e stress tanto da pensare che la mia vita é fatta solo di studio e basta. Se mi concedo qualche ora di pausa mi salgono tanti sensi di colpa e non so come uscirne.

Questa cosa é aumentata a causa di un esame che sto cercando di preparare. Ho iniziato a studiare da un mese ed é stato sempre un tempo sufficiente per qualsiasi esame che ho fatto. Ma questo mi sembra una montagna insormontabile a causa del professore che purtroppo é noto per i suoi continui insulti pesanti durante gli esami orali, tant'è che se mostri un briciolo di ansia ti urla dicendo che devi abbandonare l'indirizzo di studi. Questa materia mi piace ma la sto studiando con il terrore per colpa di questa cosa. Ho attacchi di ansia ogni giorno a pensarci e non so come uscirne, sento come se la mia vita fosse bloccata.
Gentile Utente, grazie della sua condivisione. E' comprensibile la difficoltà e il malessere che prova nella situazione che ha descritto, il perfezionismo può portare ad assumere condotte che si definiscono disfunzionali e ci portano a vivere un vortice di stati emotivi negativi in cui si inseriscono il senso di colpa e l'autocritica. Credo possa esserle di giovamento una consulenza con un professionista che possa comprenderla e aiutarla a conoscersi meglio in questi aspetti con l'obiettivo di sviluppare strategie maggiormente funzionali. Le consiglio di ascoltarsi in questo momento e accogliere questa richiesta di aiuto. Le auguro di poter trovare il professionista più adatto a lei, un caro saluto

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Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo importante che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli ed elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico connesso alla genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione anche online Cordialmente dott FDL
Gentile Utente, il perfezionismo è una strategia protettiva molto costosa, applicarci in qualcosa senza concederci neanche un minimo margine di errore è molto affaticante, e non deve stupirci che lei si senta alle corde, chi non lo sarebbe? fare le cose a questo estremo livello di precisione ed efficienza sembra il modo che ha trovato per fronteggiare un'esperienza di invalidazione profonda e di rifiuto. Immagina (e ha saputo che) il professore in questione è particolarmente feroce nei suoi giudizi, e questo sta avendo la capacità di paralizzarle la mente. Ecco allora che fare le cose perfettamente è più di un semplice "capriccio" legato alla performance: a lei serve proprio per salvarsi. Diciamocelo, questo tipo di docenti metterebbe in apprensione chiunque nessuno escluso, ma nel suo caso sembra avere un potere micidiale sulla mente. Non so se abbia già avuto esperienza nella sua vita di figure così feroci nel proprio giudizio, così annichilenti, ma l'impressione è che questo esame le stia riattivando qualche memoria connessa. Potrebbe affrontare tutto ciò in un percorso di terapia, il perfezionismo è una soluzione stremante, in rari casi i vantaggi compensano gli sforzi. Un caro saluto
Gentile Utente, dal suo racconto emerge chiaramente il disagio e le difficoltà che sta vivendo in questo momento.
Le consiglio di consultare uno psicologo per affrontare e gestire meglio l'ansia che sta diventando invalidante nella sua vita quotidiana. All'interno di uno spazio terapeutico avrà la possibilità di aumentare la sua consapevolezza e utilizzare le risorse a sua disposizione che oggi sottovaluta.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti, Dott.ssa Marina Colangelo
Buongiorno, sicuramente il professore con i suoi modi brutali ha peggiorato la situazione e metterebbe a disagio chiunque, però come ha detto lei fin dall'inizio, la sua ansia esiste già da un pò di tempo e si è accentuata da quando frequenta l'università cosi come la sua "abitudine" al perfezionismo.
Sarebbe consigliabile un percorso di psicoterapia sistemico familiare al fine di prendere in considerazione anche il contesto in cui si manifestano i suoi malesseri.
Probabilmente i suoi disturbi hanno un ruolo ben preciso all'interno della sua famiglia.
Buona serata
Dott. Raffaello Di Monte
Dott.sa Luisa Anibaldi
Buongiorno,
occorre comprendere meglio, durante la consulenza, come si genera il problema che sta vivendo e poi trovare soluzioni per uscirne o accettare quel che ancora non le è noto.
Se vuole contattarmi sarò lieta di ascoltare, capire con lei e darle indicazioni.
Un saluto cordiale
Dott.ssa Marzia Sellini
Buongiorno, grazie per aver condiviso in questo spazio la sua esperienza. Dalle informazioni che ha fornito sembra che il problema d'ansia legato alle prestazioni scolastiche sia un problema presente già da tempo e pare che abbia individuato (in un primo momento) nella prestazione perfetta una strategia per far fronte a questa ansia. Come ha messo in luce anche lei, il perfezionismo, nel lungo termine, l'ha fatta entrare in un loop di ansia e di stress notevole, perchè sapere tutto al 100% ed essere perfette comporta un costo notevole in termini di qualità della vita. Inoltre, in questo momento si è aggiunta un ulteriore elemento di ansia rappresentato dal professore, che l'ha portata a chiedere aiuto in questo spazio. Io le consiglio di contattare uno specialista cognitivo-comportamentale che possa farle comprendere meglio la natura del suo disagio e che soprattutto possa aiutarla ad individuare strategie di fronteggiamento più funzionali. Rimango a disposizione. Dott.ssa Angela Correggia
Gentile Utente,
L’ansia e la necessità di controllo che sperimenta nello studio sono tematiche che probabilmente riguardano anche il suo rapporto con le emozioni, le relazioni interpersonali e la sua storia personale.
Date le sue capacità cognitive e di riflessione potrebbe trarre giovamento da un lavoro di psicoterapia. Si rivolga ad uno psicoterapeuta per approfondire queste tematiche e valutare la possibilità di un percorso.
Buonasera, da ciò che scrive si sente tutta la stanchezza e la difficoltà che sta affrontando.
Come diceva, l'angoscia che sperimenta sembra essere legata a questa ricerca di perfezionismo che poi la blocca e l'affatica. Sarebbe opportuno approfondire, in un contesto terapeutico, il senso di questa richiesta che fa a se stesso e a quali scopi più profondi risponda.
Gentile utente, dalle sue parole si comprende la sofferenza e il peso che questa situazione le porta. L'università è un momento tanto importante quanto delicato perché è un primo grande svincolo e costruisce le basi di quelle che saranno le scelte formative e lavorative. Il timore di imbattersi nell'errore, nel fallimento, nell'essere "all'altezza di" sono vissuti che possono aumentare il senso di ansia che lei riferisce, soprattutto di fronte a quelle richieste prestazionali che possono minare l'immagine che noi (e non solo) abbiamo di noi stessi.
Gli ostacoli, anche se inizialmente posso rappresentare dei blocchi insormontabili, possono diventare risorsa e nuove occasioni di crescita personale e di consapevolezza. Per questo potrebbe rivelarsi utile un percorso psicoterapeutico che potrebbe aiutarla a trovare uno spazio in cui comprendere cosa rappresenta per lei tutto questo e un primo passo per accogliere i suoi timori e le sue preoccupazioni.
Cordialmente, Dott.ssa Quartini
Salve, dietro al perfezionismo spesso c'è un forte timore di sbagliare. Mi sembra di capire che oggi la credenza di dover sapere tutto al 100% non la aiuta a gestire i suoi momenti di studio ma anche le sue ore di svago che vive con estremo senso di colpa.
Intraprendere un percorso psicoterapeutico per lavorare sul circolo vizioso dell'ansia, fattori di mantenimento ed iniziare a flessibilizzare le sue strategie le permetterebbe di affrontare gli esami con un'ansia più funzionale e viversi il periodo universitario in maniera più serena. La terapia cognitivo comportamentale risulta essere la più efficace per il trattamento dei disturbi d'ansia. Inoltre, oggi risulta anche essere più semplice trovare il terapeuta adatto per le proprie difficoltà vista la possibilità di effettuare la psicoterapia anche online. Resto a disposizione. Un saluto. Dott.ssa Daniela Chieppa
Gentilissimo/a,

ciò che più la terrorizza è il professore in sé, oppure ciò che significherebbe un eventuale mancato superamento dell'esame?

Gli esami si sa, vanno e vengono, e di personaggi stravaganti è pieno il mondo: ma questo non è un buon motivo per non tentare!
Lei faccia ciò che è in suo potere fare, ricordandosi che l'ansia, se accolta, può essere anche un'amica: senza ansia, non ci sarebbe neppure motivazione a svegliarsi per studiare, lavorare ecc ecc...

Resto a disposizione e le faccio un forte in bocca al lupo!

Gentile utente, grazie per la condivisione.
Credo che parlare con un terapeuta potrebbe aiutarla ad esplorare ed elaborare le motivazioni sottostanti la sua sintomatologia ansiosa, che sembra avere radici indietro nel tempo dalla sua descrizione.
Resto a disposizione
AV
Buongiorno.
E' comprensibile la sua preoccupazione, ma impegnandosi in un buon percorso di sostegno psicologico/psicoterapeutico le sue difficoltà sono superabili.
Si affidi a un professionista e vedrà che andrà meglio.
Cordiali saluti
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione.
Credo che parlare con un terapeuta potrebbe essere di aiuto per riuscire ad esplorare ed elaborare le motivazioni sottostanti alla sua ansia, che sembra avere radici indietro nel tempo dalla sua descrizione. Un buon percorso psicologico potrebbe aiutarla a riuscire a superare questo momento.

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