Salve, nel mese di luglio sono stato ricoverato di urgenza per diverticolite e, nei giorni successiv
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Salve, nel mese di luglio sono stato ricoverato di urgenza per diverticolite e, nei giorni successivi, operato di resezione segmentaria del sigma in laparoscopia. Durante l’intervento si è resa necessaria l’applicazione di un catetere sovapubico. Si riporta descrizione particolareggiata della procedura attuata durante l’intervento (da c.c. ospedaliera). “Si procede a dissezione di tutto il colon sinistro e del sigma, che appare tenacemente adeso al piano vescicale. Reperto di notevole tensione vescicale. Al controllo delle pervietà del catetere vescicale, si constata la sacca del catetere priva di urina. Si procede a tentativi di riposizionamento del catetere vescicale che risultava posizionato, e si desiste per la presenza di uretrorragia. Si opta per cateterismo sovrapubico sotto guida ecografica: procedura efficace con distensione della vescica verificata sotto visione laparoscopica. Si reperta componente ascessuale tra sigma e vescica che viene affrontata per via smussa.” Dopo tre giorni dall’intervento, dopo aver verificato l’assenza di grumi di sangue e di residui di urina in vescica, viene rimosso il catetere e, nei giorni successivi, sono dimesso. A due giorni dalle dimissioni ospedaliere sono di nuovo al pronto soccorso per “Ritenzione urinaria in esiti di sospetta lesione uretrale in paziente” (da Rapp. di P.S.O.). Durante la visita urologica: “Vista in eco la vescica repleta, si pratica anestetico locale (lidocaina 10ml attorno al pregresso ascesso sovrapubico) durante la manovra assoluta incapacità di rimanere fermo anche al momento dell’introduzione del trocar, si eseguono due tentativi ai quali la reazione è sempre uno scomposto movimento sul lettino. Si rinuncia al posizionamento anche in considerazione della richiesta da parte del paziente di non procedere oltre. Dovrà essere messo in nota per uretroscopia e rivalutazione della pervietà uretrale. Nel frattempo semicupi tiepidi e Silodosina 8 1 c a stomaco pieno.” (da Referto visita urologica di P.S.). Ritenzione urinaria così risolta e svolta intrapresa terapia medicinale (Ciproxyn 500, 2/gg e Urorec 8mg). Nei giorni successivi ho poi avuto una forte uretrorragia, risolta con manovra medica (strozzatura con garza) e con due fiale di Urugol. Ho poi continuato la terapia medicinale secondo i tempi prescritti: antibiotico per 15gg e Urorec per 7-10gg. Dopo riposo a letto, nelle settimane e mesi successivi non ho più avuto problemi di ritenzione urinaria. Il problema che ho attualmente è la totale assenza di sperma: “azoospermia o possibile retrospermia” (da Referto medico urologico). Tutto sembra "normale": ho normali erezioni e uguali sensazioni di orgasmo (anche se con tempi e modalità anormali). Ho eseguito diversi esami e consultato vari pareri medici, ma, vista la mia storia, sono tutti molto scrupolosi nel darmi una diagnosi e propormi una soluzione. Finora mi hanno dato due motivazioni principali e solo sulla prima ho potuto cominciare a svolgere indagini, vista la complessità del mio caso. La prima è che, con i tentativi di inserimento del catetere, mi abbiano danneggiato al punto tale da ostruire il flusso dello sperma nell’uretra, facendolo defluire in vescica; la seconda motivazione è di tipo neuro-urologico, visto tutto lo “stress” subito da tutta la zona vescicale: mi è stato poi riferito che, nel caso in cui fosse stata compromessa qualche fibra nervosa, il problema potrà essere irreversibile. Sarebbero perciò necessari tutti gli accertamenti del caso. Proprio ieri sono stato contattato dal medico della struttura a cui mi ero prenotato (laboratorio di neurologia urologica) e purtroppo mi hanno fatto sapere che non sono adatti al mio caso, in quanto si occupano di assistenza a persone con lesioni spinali, e ora sono di nuovo punto e a capo nella ricerca di uno specialista. Attualmente, oltre ai purtroppo ancora tanti dolori dovuti all’intervento di diverticolite, non ho praticamente nessun dolore in tutta la zona dell’uretra e in tutta la zona vescicale, nella via quotidiana. I dolori sono invece abbastanza fastidiosi in tutto il basso addome (dalla vescica in giù) e intorno ai testicoli dopo qualsiasi tipo di rapporto sessuale e di tentativo di eiaculare. Ho svolto una uroflussometria il cui esito è stato: “Quadro uroflussometrico a morfologia moderatamente irregolare e con indici di flusso nella norma”. Urinocoltura negativa. Ho svolto da poco una uretrocistografia ascendente e minzionale e sono in attesa di ricevere per posta le immagini. Il referto riporta: "Regolare calibro uretrale fino alla porzione bulbare dell'uretra, ove si osserva difficoltosa opacizzazione del tratto intraprostatico con lento passaggio in vescica: il rilievo pare ancora essere comunque da riferire a mancato rilassamento. Si è avuta inoltre opacizzazione reflua della vescichetta seminale sinistra. La vescica appare normoconformata. Non reflusso uretrale. Non è stato possibile eseguire fase minzionale per inibizione del paziente allo svuotamento vescicale in sede di esame pertanto non si può escludere una sclerosi del collo". Nei prossimi giorni svolgerò poi un esame delle urine specifico per verificare la presenza di spermatozooi nelle urine e tornerò a controllo. Sono ora in cerca di uno specialista in neuro urologia per svolgere tutti gli accertamenti e di un supporto medico andrologico adeguato al mio caso. Vorrei avere da voi, qualora foste disponibili, ogni tipo di parere e di spiegazione sulla mia condizione attuale. Ho sempre pensato che chiederlo online fosse un cosiddetto "affronto alla professionalità", ma ho avuto davvero un'ottima presentazione di questo sito. Non voglio dilungarmi oltre. Sono assolutamente disponibile a raggiungervi, qualora foste disponibili. Vi ringrazio anticipatamente per la vostra disponibilità. Buona serata.">> Ho aggiunto alcuni aggiornamenti alle informazioni riportate nello scorso messaggio. Faccio inoltre presente che non ho più assunto l'Urorec dalla metà di agosto (giorno più, giorno meno sarò arrivato massimo al 20 del mese), è comunque possibile che gli effetti indesiderati di tale farmaco permangano a distanza di così tanto tempo? Esiste qualcosa che possa fare per ridurre tali effetti, qualora questi fossero realmente indotti dall'Urorec? Tra i diversi pareri che ho raccolto, vi sono stati anche purtroppo quelli riguardanti biopsie, banche del seme e deferentografie (che nessuno sembra disposto però a farmi al momento), non vi dico quanta paura abbia soltanto all'idea di dover intraprendere questa strada, per non parlare di quella che abbia all'idea di avere riportato danni neurologici. Vorrei da voi, sulla base delle informazioni che ho inserito, avere un parere e sono a vostra disposizione per raggiungervi. Grazie ancora. A.S.
E' evidente che la sua situazione è abbastanza articolata e possono interagire diverse condizioni. Non è assolutamente possibile darle un parere efficace e serio in questa sede perché è necessario esaminare con cura tutta la sua documentazione e verificare cosa manca per poi decidere se e come agire. Più che un superspecialista, serve un buon andrologo che con pazienza esamini la documentazione e valuti lei nelle sue caratteristiche complessive, non escluse quelle metaboliche, endocrine, immunitarie. Se lo riterrà utile mi contatti tramite la mia scheda e ci vedremo per svolgere quanto detto. Poi si vedrà.
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Gent.mo,
Il quadro e' estremamente complesso ma ci sono vari elementi (per esempio i dolori testicolari e l'ejaculazione retrograda) che indirizzano verso un ruolo chiave del complesso prostato-vescicolare e dei dotti ejaculatori nell'eziopatogenesi della sua sintomatologia.
Mi piacerebbe molto valutare il suo quadro partendo da semplici esami ecografici.
Cordialita'
Dottssa Sparios
Andrologo
Il quadro e' estremamente complesso ma ci sono vari elementi (per esempio i dolori testicolari e l'ejaculazione retrograda) che indirizzano verso un ruolo chiave del complesso prostato-vescicolare e dei dotti ejaculatori nell'eziopatogenesi della sua sintomatologia.
Mi piacerebbe molto valutare il suo quadro partendo da semplici esami ecografici.
Cordialita'
Dottssa Sparios
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