Salve, mi sono appena iscritto su questo sito per necessità. Sono un ragazzo di 19 anni ma da qualch

23 risposte
Salve, mi sono appena iscritto su questo sito per necessità. Sono un ragazzo di 19 anni ma da qualche anno mi capita di avere pensieri non sempre belli, anzi li definirei terribili. Quando avevo 10 anni arrivai a dire disperato a tutta la mia famiglia, piangendo, che non ce la facevo più e volevo togliermi la vita; nessuno si è mai preoccupato e anzi, da quel momento ancora mi prendono in giro perché per loro è motivo di risate e battute. Un anno fa decisi di voler parlare di questo problema con dei miei amici perché sentivo di essere al punto in cui avrei fatto qualcosa di terribile, infatti parlai con loro dopo aver rinunciato a farmi del male con dei coltelli. Loro mi hanno aiutato per quanto possibile, il problema è che non voglio parlarne con la mia famiglia perché so che riceverei solo ulteriore scherno. Non riesco a capire se voglio davvero levarmi la vita o solo ricevere attenzione e compassione, perché sono talmente codardo da non riuscirci mai. Cosa potrei fare?
Dott. Luca Belotti
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Chiuduno
Buongiorno,
La sua sofferenza traspare chiaramente da quanto scrive, non deve essere facile per lei. Le consiglierei innanzitutto di parlare di questa situazione con il suo medico di base, che ha in carico la sua salute e che può darle un supporto. Le consiglierei inoltre caldamente un percorso di psicoterapia che possa aiutarla a fare chiarezza su quanto prova e che possa supportarla non facendola più sentire così solo. Il medico di base può aiutarla indirizzandola verso i servizi pubblici più idonei, che in genere prevedono pacchetti di colloqui gratuiti o prezzi accessibili; in alternativa, può rivolgersi privatamente a psicoterapeuti in presenza o online. Ad ogni modo, sappia che qualora dovesse avere bisogno di aiuto urgente per i pensieri che descrive, può chiamare il 112, che si occupa anche di queste casistiche fornendo aiuto immediato. A disposizione, Luca Belotti

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Dott.ssa Alessia D'Angelo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Caro utente, dalle sue parole emerge in modo molto chiaro e vivido quanto lei stia soffrendo. Vista la sua giovane età ma comunque maggiorenne potrebbe contattare il suo medico di base per capire quali servizi sono attivi nella sua zona. Essendo lei maggiorenne è libero di non condividere con la sua famiglia la sua scelta, se questa è fonte di ulteriore sofferenza per lei. Ci tengo inoltre a ricordarle che in caso di forte disagio, pensieri anticonservativi può sempre chiamare il 112 o andare in pronto soccorso.
Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Dott.ssa Ashanti Coticchia
Psicologo, Psicoterapeuta
Ancona
Gentilissimo, dalle sue parole emerge la preoccupazione che l'affligge. Non deve essere facile sopportare l'idea di aprirsi con qualcuno e ricevere in cambio scherno e derisione. Io credo che la situazione richieda con una certa urgenza un percorso di sostegno psicologico che la aiuti a comprendere meglio cosa l affligge. Le ricordo comunque sia che di queste cose può parlare anche con il suo MMG oppure richiedere una consulenza psicologica. La ringrazio per aver condiviso tutti i suoi pensieri qui. Cordialmente, dott.ssa Ashanti Coticchia
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Dott.ssa Francesca Gottofredi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Buona sera,
le consiglierei di rifarsi ad uno/a psicologo/a per potergli riferire delle sue problematiche e comprenderne la severità.
Le ricordo anche che parlare dei problemi fa bene, ma non con tutti. Spesso, parlarne con amici e parenti non fa altro che esacerbare il nostro modo di sentire, poichè spesso o ci aiutano troppo o non ci aiutano per niente.
Alle volte, anche qualche colloquio può essere utile per capire la strada da percorrere e poi poterla seguire in autonomia.
Rimango a disposizione. Saluti,
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott. Massimo Giorgini
Psicologo, Professional counselor
Bologna
Buongiorno,
leggendo la sua domanda mi sono immaginato quanto sì deve essere sentito solo e abbandonato dalla sua famiglia, quando ha richiesto aiuto e nessuno l’ha ascoltata ed è stato disponibile ad aiutarla.
Il primo consiglio che mi sento di darle è di non trascurare questi pensieri “terribili” che le fanno immaginare di togliersi la vita.
Cosa può fare?
Può rivolgersi al CSM (Centro di Salute Mentale) più vicino, dove verrà seguito da psicoterapeuti e/o psichiatri del servizio pubblico, oppure può rivolgersi ad uno psicologo/psicoterapeuta che possa essere un punto di riferimento sicuro in questo momento difficile e la possa aiutare a sciogliere i “nodi emotivi” che la fanno sentire così male e la possa accompagnare verso un maggiore benessere.
Dott. Alessio Antonucci
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Pozzuoli
Buongiorno, io penso che non vuole solo "ricevere attenzione e compassione" ma essere visto, ascoltato con attenzione e partecipazione. Deve essere brutto sentirsi frainteso e schernito nel momento in cui lei ha provato a mostrare il suo dolore. Penso lei abbia bisogno di parlare con un professionista e di raccontare la sua storia così come lei l'ha sentita e vissuta. Per qualsiasi cosa può contattarmi. Dott. Alessio Antonucci
Dott. Vincenzo Costantino
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pisa
Buonasera, i pensieri da lei riportati sono molto dolorosi. Deve essere stato oltretutto costernante sentire la sua richiesta non accolta. Ritengo opportuno suggerirle di prendere contatti con un professionista della salute mentale al fine di poter chiarire le ragioni per cui è pervaso da pensieri così estremi e distruttivi. Il fatto che abbia sentito e assecondato l'esigenza di iscriversi a questa piattaforma mi fa pensare che ci sia una spinta interna che la porta ad optare per soluzioni diverse, sane per far fronte al suo malessere e questo è molto positivo.
Mi rendo disponibile ad aiutarla qualora sentisse la necessità di cercare contatti presso un consultorio o qualsiasi dipartimento del servizio pubblico, oppure optare per un professionista privato.
Un saluto
Dott. Vincenzo Costantino
Dott.ssa Veronica Verbeni
Psicologo, Neuropsicologo
Porcari
Buonasera
credo che sia importante che lei possa affrontare queste tematiche dolorose all’interno di uno spazio sicuro. Si rivolga al servizio pubblico della sua città o a uno psicoterapeuta privato che possa accogliere e ascoltare i suoi pensieri e le sue emozioni.
Cordiali saluti
Dott.ssa Veronica Verbeni
Dott. Matteo De Nicolò
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buon pomeriggio, innanzitutto la ringrazio di aver condiviso questa esperienza e mi dispiace molto del disagio che ha espresso. Posso solo provare ad immaginare quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione. A volte capire come andare avanti e identificare la scelta migliore per noi, può non essere affatto semplice, per questo scoprire le nostre modalità di agire e comprendere da dove deriva questo malessere che le impedisce di andare avanti può aiutarla a stare meglio. Le relazioni, come la famiglia sono degli ambiti molto delicati, dove possiamo sentirci non compresi, in cui bisogna essere consapevoli di tanti aspetti, emotivi ma anche effettivamente pratici. Un obbiettivo di un percorso psicologico, può essere quello di chiarire questa confusione e questa malessere e cercare di trasformarlo in benessere. Una terapia psicologica potrebbe permettergli di conoscersi meglio e di sviluppare delle strategie utili per poter vivere al meglio il presente, costruendo delle basi solide al fine di affrontare in maniera efficace un futuro che a tratti può sembrare angoscioso. Sarebbe uno spazio solo per lei alla scoperta di se stessi. In caso volesse, io sono a completa disposizione, in presenza ma anche Online. Dott. Matteo De Nicolò
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Dott.ssa Vittoria Sbarbaro
Psicologo, Psicoterapeuta
Peschiera Borromeo
Buongiorno, dalle sue parole traspare tutta la profonda sofferenza che si porta dentro da molto tempo, il dolore di essersi sentito (ed evidentemente sentirsi ancora) non visto, non capito, non accolto ma anzi deriso nei suoi vissuti emotivi più delicati... tutto ciò deve essere stato molto penoso per lei e ci fa comprendere la sua fatica ad affrontare la quotidianità. Credo che la cosa migliore sarebbe rivolgersi ad un professionista, con cui condividere le sue esperienze e poter progettare un percorso idoneo per prendersi cura delle sue ferite. La saluto cordialmente. Vittoria Sbarbaro
Dott.ssa Teresa Aprile
Psicologo, Psicoterapeuta
Rosolini
Buongiorno, il fatto che scrive quanto sta vivendo è già un primo passo per poter andare a fondo alle sue domande e al suo vissuto. La invito a prendere in considerazione un percorso di psicoterapia poichè uno spazio sicuro e la relazione con un professionista può offrirle la possibilità di capire meglio ciò che vive. Le faccio i miei auguri!
Dott.ssa Francesca Caterino
Psicologo, Psicologo clinico
Castel Morrone
Ciao, Mi dispiace per ciò che stai affrontando e comprendo quanto per te possa essere difficile. Spesso ci troviamo di fronte a delle difficoltà contingenti e non disponiamo di tutte le risorse necessarie per affrontarle e superarle. Ci sentiamo bloccati e questo, nella maggior parte dei casi, ci impedisce di svolgere una vita completa ed appagante.
Tutti riteniamo di conoscerci, di essere consapevoli delle nostre emozioni, pensieri e comportamenti, ma in realtà , non tutti gli aspetti del nostro carattere e della nostra personalità  sono per noi così chiari e consapevoli.
Un consulto psicologico potrebbe essere utile al fine di approfondire il vissuto,la situazione, l'origine e l’evoluzione, le risorse che è possibile attivare e le strade percorribili per alleviare il disagio, agevolando una conoscenza più profonda di noi stessi. Ciò consentirà il cambiamento di tutti quegli elementi, poco funzionali, che non ci permettono di stare bene e che amplificano i vissuti negativi e le nostre sofferenze.
Resto a disposizione anche online.
Saluti,
Dott.ssa Francesca Caterino
Dott.ssa Marina Costantini
Psicologo, Psicologo clinico
Colleferro
Buongiorno caro ragazzo, è doloroso quello che descrivi e mi complimento per il coraggio che hai avuto da bambino e poi da più grande nel parlare con i tuoi amici. Ritengo sia importante adesso per te fare un passo in più consultando un professionista che possa aiutarti a dare risposta ale tue domande. Augurandoti un in bocca al lupo, rimango a disposizione per qualsiasi richiesta. Dott.ssa M. Costantini.
Dott.ssa Ilaria De Pretto
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Ciao,

mi dispiace molto per quello che stai passando. Capisco che non sia facile affrontare questi pensieri e sentimenti difficili.

Il fatto che tu abbia avuto pensieri suicidi da quando eri un bambino è un segno che stai lottando con una grave crisi emotiva. È importante ricordare che non sei solo e che ci sono persone che possono aiutarti.

Il fatto che la tua famiglia non ti abbia preso sul serio quando ti sei aperto con loro è molto doloroso. Questo può aver contribuito a farti sentire ancora più solo e incompreso.

È importante trovare qualcuno con cui parlare di quello che stai passando. Può essere un amico, un familiare, un terapista, o un gruppo di supporto. Parlare con qualcuno può aiutarti a sentirti meno solo e incompreso, e può anche aiutarti a sviluppare strategie per affrontare i tuoi pensieri e sentimenti.

Se non ti senti a tuo agio a parlare con la tua famiglia, ci sono molte altre persone che possono esserti d'aiuto. Puoi contattare un numero verde di emergenza, come il 112 o il 1522, oppure puoi rivolgerti a un centro di salute mentale.

È importante ricordare che non sei un codardo. Il fatto che tu non abbia portato a termine i tuoi pensieri suicidi è una prova di grande forza e coraggio.

Ecco alcuni suggerimenti che possono aiutarti a trovare il sostegno di cui hai bisogno:

Contatta un numero verde di emergenza. I numeri verdi sono disponibili 24 ore su 24, 7 giorni su 7, e possono offrirti supporto e assistenza immediata.
Rivolgiti a un centro di salute mentale. I centri di salute mentale offrono servizi di terapia, consulenza e supporto di gruppo.
Cerca un gruppo di supporto online o in persona. I gruppi di supporto possono offrirti un senso di connessione con altre persone che stanno attraversando esperienze simili.
Ti auguro di trovare il sostegno e la comprensione di cui hai bisogno per superare questo momento difficile.
Dr. Marco Cenci
Psicologo, Psicologo clinico
Brescia
Buongiorno, è una situazione molto delicata. Un percorso con un collega la potrebbe aiutare a districarsi in questi pensieri veramente molto complessi (gli amici ci sono d'aiuto ma non hanno i mezzi che ha un professionista). Vista la sua maggiore età, oltretutto, non dovrebbe nemmeno informare i suoi genitori della cosa.
Se dovessero presentarsi momenti di crisi molto forte, come le hanno suggerito i colleghi, può contattare il 112.
Dott. Marco Cenci
Dott.ssa Sonia Castagnolo
Psicologo, Psicologo clinico
Arcore
Caro utente, dal suo messaggio si percepisce la tua sofferenza. Aver trovato il coraggio di parlarne e aprirti con i suoi amici è sicuramente un passo importante, soprattutto dopo la precedente esperienza in cui si era aperto e non aveva trovato la comprensione e il supporto che cercava. Anche l'essersi aperto a noi e l'averci raccontato la sua storia è un atto di coraggio che deve riconoscersi. Da quello che ci racconta credo che un percorso psicologico possa essere indicato per lei, data la sua giovane età. Resto a disposizione qualora volesse approfondire, un caro saluto. Dott.ssa Sonia Castagnolo
Dr. Edoardo Bunone
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Salve, è coraggioso da parte sua parlare di pensieri così dolorosi. E' importante che lei sappia di non essere solo e che ci sono persone disposte ad ascoltarla e ad offrirle supporto. Le consiglierei di contattare il suo medico di base oppure uno/a psicologo/a o uno/a psichiatra che la possano aiutare ad esplorare questi pensieri e sentimenti in modo approfondito. Resto a disposizione. Cordiali Saluti. Dott. Edoardo Bunone.
Dott. Daniele D'Amico
Psicologo, Psicologo clinico
Torre del Greco
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico
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Dott.ssa Veronica Sarno
Psicologo, Psicologo clinico
Luino
Buonasera, dovrebbe parlare di questa cosa con degli specialisti del settore.
Distinti Saluti
Dott.ssa Sarno Veronica
Gentile utente, mi arriva in modo molto chiaro la sua sofferenza per la derisione subita da parte della sua famiglia davanti a quella che per lei era una dichiarazione di una grande sofferenza e probabilmente una richiesta d’aiuto. La derisione può essere vista come una forma di meccanismo difensivo messo in atto dalla sua famiglia per allontanare il disagio emotivo che la sua dichiarazione ha generato in loro, minimizzandolo attraverso battute e sarcasmo. Trovo molto positivo che lei abbia trovato il coraggio di parlarne con i suoi amici. Tuttavia, come lei stesso riconosce, gli amici possono offrirle un sostegno emotivo importante, ma potrebbero non essere preparati ad affrontare la profondità e la persistenza della sua sofferenza. Per questo motivo, è fondamentale che lei possa rivolgersi a un* psicolog* che possa offrirle uno spazio sicuro per esplorare questi pensieri e queste emozioni e aiutarla a fare chiarezza sul bisogno profondo che si nasconde dietro il desiderio di farsi del male.
Capisco che il fattore economico possa rappresentare una difficoltà, ma esistono diverse risorse che potrebbero esserle utili. Può ad esempio rivolgersi al suo medico di base per essere indirizzato a un servizio di supporto psicologico nel quadro del Sistema Sanitario Nazionale (SSN). Inoltre, ci sono diverse realtà locali che offrono prestazioni psicologiche a prezzi agevolati, in particolare per i giovani adulti come lei.
Le auguro di trovare il supporto di cui ha bisogno in questo momento così delicato. Spero che possa iniziare un percorso che la aiuti a superare la sofferenza e a ritrovare un senso di serenità e benessere.
Un caro saluto.


Dott.ssa Laura Verbena
Psicologo, Psicologo clinico
Bolzano
Gentile utente, la ringrazio per il coraggio che ha dimostrato nel raccontare la tua storia. Le sue parole parlano di un dolore profondo che dura da anni e soprattutto di un bisogno autentico di essere compreso e accolto, che è un bisogno umano e legittimo, che non ha nulla a che vedere con il “voler attirare attenzione” nel senso negativo con cui, purtroppo, a volte viene frainteso.
Quando un bambino di 10 anni esprime in lacrime di “non farcela più” e nessuno si prende cura di quel grido, è naturale che si formi dentro un senso di vuoto, di vergogna e di rabbia verso se stessi e gli altri, che può riemergere anche a distanza di anni.
La cosa più importante è che lei sia ancora qui. Il fatto stesso che lei abbia scritto questo messaggio ci dice che una parte di lei desidera vivere, ma ha bisogno di sentirsi accolta, ascoltata, compresa e supportata.
Il suo dolore è reale, anche se altri non lo hanno saputo vedere. E soprattutto il suo gesto di chiedere aiuto è un atto di forza, non di debolezza.
L'ideale per la sua situazione sarebbe trovare uno psicoterapeuta, anche attraverso la piattaforma stessa o rivolgendoti a un consultorio o un centro giovani. Ci sono professionisti che possono aiutarla veramente.
Se i pensieri brutti ritornano, provi a chiamare Telefono Amico Italia.

Un caro saluto,
dott.ssa Laura Verbena
Salve,
le suggerisco di intraprendere un percorso psicologico al più presto.
Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.

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