Salve, ho un problema che mi si era giá presentato in passato, scomparendo da solo. Stavolta però è

24 risposte
Salve, ho un problema che mi si era giá presentato in passato, scomparendo da solo. Stavolta però è più forte di prima e mi causa vergogna e preoccupazione. In sostanza, totalmente a caso, mi viene da fare dei suoni. Sento quasi un bisogno al petto, di fare questo suono, tipo un “mmmmmmh” però fatto acuto, come un falsetto, se non lo faccio mi manca il respiro. Se provo a sopprimerlo diventa un rumore tipo grattare la gola, ma davvero non so cosa sia, mi mette in imbarazzo perchè lo faccio anche in pubblico, o mentre parlo mi
viene tipo da fare la rottura della voce…
Buonasera.
Dalla sua descrizione è difficile dare una risposta.
Potremmo valutare però un incontro online in modo da parlarne meglio e capire se alla base vi sia anche qualcosa di psicologico.
Resto a disposizione qualora volesse il mio aiuto.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Cristina Fratto

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Dott. Sergio Borrelli
Psicologo, Psicologo clinico
Tradate
Buongiorno. Immagino il disagio che le provoca quanto descrive.
Preferirei però proporle un colloquio online, a cui sono disponibile, per approfondire. Le esperienze psicologiche sono sempre degne di ogni rispetto, perciò meglio parlarne con più calma.
Dott.ssa Daniela Benvenuti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Buonasera, il disturbo che accusa merita un'analisi accurata al fine di produrre una diagnosi certa. Una visita psichiatricasarebbe utile. Cordialmente, dr.ssa Daniela Benvenuti
Dott.ssa Antonella Vita
Psicologo, Psicologo clinico
Padova
Gentile utente,
provi a notare se il bisogno di emettere quel suono è preceduto da qualche pensiero e quali emozioni prova quando questo succede.
Presti attenzione a questa cosa perchè potrebbe essere un aspetto importante su cui poter lavorare. Se volesse approfondire la aspetto anche online per un primo colloquio.
Un caro saluto
Dott.ssa Vita
Dott.ssa Dafne Zikos De Santis
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buonasera gentile utente, immagino il disagio che le crea questo tipo di situazione e la difficoltà che lei prova nel contenere, sopprimere questo bisogno come lei lo descrive. Sarebbe importante comprendere le origini di questo suo bisogno ad emettere suoni e del suo significato dal punto di vista simbolico.
Rimango a disposizione per eventuali chiarimenti, un saluto
Dott.ssa Dafne Zikos
Dott.ssa Alessandra Morosinotto
Psicologo, Psicologo clinico
Alessandria
Buongiorno, posso comprendere il disagio che le causa la situazione. Sarebbe interessante approfondire dal momento in cui le è già successo in passato. Ad esempio come l'aveva gestito? In ogni caso penso che sia importante lavorare verso l'individuazione della causa ed intervenire con tecniche respiratorie per ridurre al minimo il suo imbarazzo in situazioni sociali.
Resto a disposizione. Un caro saluto
Gentilissima Utente grazie per la sua condivisione, di solito utilizziamo vari mezzi per raggiungere l'equilibrio, sia mentale che fisico, e possiamo farlo mediante la voce. Le sillabe energetiche che utilizza sono simili a batterie elettriche caricate dalla sua energia positiva. È pertanto ha scelto bene in funzione dei suoi specifici bisogni perché H agisce sul respiro ed espelle le negatività, invece la M collega alla terra, all'amore materno.
Questo suono Il suono stimola il centro laringeo e le sue corrispondenze fisiche sono la gola, l'apparato vocale e le ghiandole della tiroide e della paratiroide. Il suo irradiamento energetico si estende fino alla carotide e alla parte allungata del midollo spinale. Questo suono è raccomandato per le patologie della voce e i problemi di comunicazione. Il chakra laringeo è per
definizione il centro della parola, dell'espressione. Le voci poco ferme, esitanti, ipoventilate sono spesso il risultato di un blocco di questo centro.
Tale blocco può essere vissuto come un nodo, una contrattura a livello della laringe. Il nodo alla gola non costituisce dunque un semplice modo di dire o la manifestazione di una tensione passeggera, ma il segnale esteriore di ciò che non è mai stato affrontato, risolto con sé stessi.
Resto a disposizione Dott.ssa Beata Bozena Rozborska
Dott. Maurizio Di Benedetto
Psicologo, Fisioterapista, Posturologo
Monza
Gentile, l'espressione vocale è la riflessione di quello che abbiamo dentro, ecco perché sarebbe utile un'approfondimento attraverso una consulenza psicologica in presenza e/o online, così da comprendere e capire cosa accadeva allora (la prima manifestazione) e quello che sta accadendo ancora oggi dentro di lei. Così da diventare più consapevole e funzionale nel vivere le scelte di tutti i giorni.

Cordialità
Dott. Maurizio Di Benedetto
Dott. Luca Rochdi
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, le consiglierei un controllo medico ed in caso di esito negativo, una consulenza psicologica per valutare se c'è una relazione con la parte psichica.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
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Dott. Diego Emmanuel Cordoba
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
In ambito psicologico sistemico relazionale, potremmo considerare questo sintomo come un modo per il sistema della persona di esprimere qualcosa che non trova una via di comunicazione più diretta. Potrebbe essere una forma di stress accumulato, di tensione emotiva o di bisogno di attenzione. Potrebbe essere utile esplorare il contesto in cui questi suoni si presentano, se ci sono situazioni particolari che li scatenano o se sono legati a emozioni specifiche. Un terapeuta potrebbe aiutare a lavorare su queste dinamiche, a cercare altri modi per esprimere le proprie emozioni e a trovare strategie per gestire il disagio che questi suoni comportano. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio di consultazione.
Dott. Cordoba
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Dott. Antonino Genova
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Buon Pomeriggio. Grazie per aver descritto il suo problema, dalla rapida descrizione fatta si potrebbe parlare un atto compulsivo, un bisogno di mettere in atto questo suono per alleviare qualcosa (ansia, stress, imbarazzo, nervosismo...). Sarebbe interessante indagare perchè sente questo bisogno, e cosa crede possa succedere se non lo fa, e poi, come ha risolto il problema in precedenza. L'approccio cognitivo comportamentale, potrebbe il più indicato in merito a tali tipi situazioni. Se interessato o ha bisogno di informazioni o chiarimenti non esiti chiedere. Cordialmente Dott. Antonino Genova
Dott.ssa Paola Baldo
Psicologo, Psicologo clinico
Rovigo
Buongiorno, mi spiace molto per il suo disagio, da come lo descrive sembrerebbe il disturbo di Tourette, che porta a produrre in modo irrefrenabile suoni, parole o gesti. Tale disturbo può rimanere in compenso per anni e ricomparire in un momento traumatico o stressante della vita. infatti lo stress è un fattore cruciale. Per fare una diagnosi corretta ed insegnarle a gestirlo servono alcuni colloqui con un professionista della salute mentale. Se lo desidera possiamo concordare una consulenza online.
Dott.ssa Cristina Sinno
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Buonasera e grazie per la condivisione, comprendo il suo imbarazzo e anche l'impossibilità ad evitarlo, ma certamente il suo disturbo nasconde qualche ansia che deve essere affrontata e trasformata. Le suggerisco un percorso di psicoterapia, anche perchè nel suo racconto mancano diversi elementi che mi impediscono di darle una risposta esaustiva. Resto a disposizione per qualsiasi informazione, sono disponibile anche per terapie online. Un caro saluto, D.ssa Cristina Sinno
Dott.ssa Lorena Ferrero
Psicologo, Sessuologo, Psicoterapeuta
Torino
Buonasera, comprendo la sua vergogna e preoccupazione in merito a questo sintomo che non controlla. Per capire il senso e significato del suo bisogno di emettere i suoni e trovare una modalità diversa di espressione di sè stesso occorre che si rivolga ad uno psicoterapeuta che la potrà aiutare in tal senso. Un caro saluto. Dr.ssa Lorena Ferrero
Dott.ssa Camilla Persico
Psicologo, Sessuologo, Neuropsicologo
Carrara
Salve, capisco quanto sia difficile affrontare un problema che provoca vergogna e preoccupazione. È importante riconoscere il coraggio che dimostra nel condividere questa esperienza. Il fenomeno che descrive, l'impulso di emettere suoni come "mmmmmmh" o simili, sembra essere legato a una condizione nota come tic vocale o tic fonico.

I tic sono movimenti o suoni involontari che possono manifestarsi in diverse forme, inclusi movimenti fisici e suoni vocali. Possono essere causati da una varietà di fattori, tra cui stress, ansia, eccessiva tensione emotiva o stimoli ambientali. È interessante notare che lei ha già sperimentato questo fenomeno in passato, ma ora sembra essere più intenso e disturbante.

La sensazione di sentirsi costretti a emettere questi suoni, insieme alla difficoltà nel controllarli e alla loro manifestazione anche in situazioni pubbliche, può essere particolarmente angosciante. È comprensibile che si senta imbarazzato e preoccupato per questa condizione.

La buona notizia è che è possibile gestire i tic vocali e altri disturbi correlati attraverso un approccio terapeutico che potrebbe includere tecniche di gestione dello stress. Lavorando insieme, possiamo esplorare le radici del suo sintomo, identificare strategie per gestire l'impulso di emettere questi suoni e sviluppare risorse per affrontare l'ansia e la vergogna associate.

È importante che continua a esplorare questa esperienza e che lei continui a comunicare come si sente e qualsiasi cambiamento nella manifestazione dei suoi sintomi. Inoltre, potrebbe essere utile coinvolgere il suo medico di fiducia per escludere eventuali cause mediche sottostanti e considerare un approccio integrato al trattamento.

Ricordi che non è solo in questo processo e che ci sono risorse e supporto disponibili per aiutarla a gestire questa sfida. Sono qui per sostenere e guidare lei attraverso questo percorso verso il benessere emotivo e fisico, anche online . Un caro saluto, dott.ssa Camilla Persico
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Dott.ssa Silvia Itri
Psicologo clinico, Psicologo
Pescara
Gentile utente, innanzitutto grazie per aver condiviso con noi il suo vissuto. Purtroppo attraverso un messaggio scritto è difficile analizzare adeguatamente una situazione così delicata, sicuramente il disagio da lei provato merita la giusta attenzione e sarebbe interessante appunto scoprire se vi è un fattore psicologico che alimenti o influenzi questo comportamento. Se lei vuole potremmo affrontare insieme questa esperienza che sta vivendo, resto a disposizione anche online. Cordialmente, Dott.ssa Silvia Itri
Dr. Marco Cenci
Psicologo, Psicologo clinico
Brescia
Buongiorno,
È una situazione che andrebbe approfondita con l'aiuto di un collega, magari ripercorrendo la storia del primo episodio.
Rimango a disposizione
Dott. Marco Cenci
Dott.ssa Arianna Fatichenti
Psicologo clinico, Psicologo
Civezzano
Buongiorno, dalla breve descrizione potrebbe sembrare una compulsione, qualcosa che non riesce a smettere di fare in alcun modo. Provi a farsi questa domanda: le serve a qualcosa? Ad esempio a sedare un'emozione o lo fa in anticipo rispetto ad una situazione? Sono domande che lo potrebbero far rientrare in un DOC, ma come hanno specificato altri colleghi è da indagare meglio. Un saluto
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Buongiorno,
le manifestazioni di cui parla sono l' espressione acuta di un disturbo ansioso. L' indicazione è quella di iniziare un percorso di psicoterapia con lo scopo di poter meglio esplorare cosa si cela dietro queste sue preoccupazioni.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Dr. Michele Scala
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Salve, comprendo che stia affrontando un problema che le sta causando vergogna e preoccupazione. È importante trovare un supporto professionale per affrontare questa situazione. Una terapia breve strategica con un professionista esperto potrebbe essere utile nel suo caso. Questo tipo di terapia si concentra sull'identificazione delle cause del problema e sull'applicazione di strategie pratiche per affrontarlo. Potrebbe essere utile iniziare con una valutazione approfondita per comprendere meglio i sintomi e i fattori scatenanti. Successivamente, il terapeuta lavorerà con lei per sviluppare tecniche di gestione del bisogno di fare quei suoni, aiutandola a controllare il respiro e a ridurre la vergogna e la preoccupazione associate. Con il supporto giusto, potrà affrontare questo problema e lavorare verso il suo superamento. Cordiali saluti. Dott. Scala Michele
Dott. Giacomo Cresta
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buonasera, grazie per aver condiviso il suo problema. Quello che descrive potrebbe essere legato a un fenomeno chiamato *tic vocale* o a disturbi simili che riguardano la sfera motoria e vocale. I tic vocali, che sono movimenti o suoni involontari, possono comparire in momenti di ansia o stress, ma possono anche essere legati a condizioni neurologiche come il disturbo da tic o il disturbo di Tourette. È importante non sentirsi in colpa o vergognarsi di questi episodi, poiché possono essere difficili da controllare e non sono un riflesso di qualcosa di "sbagliato" in lei. Questi suoni involontari potrebbero manifestarsi in modo accentuato a causa di stress, ansia o di una condizione preesistente che aumenta la sua intensità. In alcuni casi, la soppressione del tic può addirittura aumentare la sensazione di disagio o la necessità di compierlo. Mi sembra che lei stia vivendo una certa preoccupazione riguardo a questo comportamento, e la vergogna che ne deriva è comprensibile, soprattutto se si verifica in pubblico. Le consiglio di parlare di questo con un professionista, possibilmente con un neuropsichiatra o uno psicologo, che possa aiutarla a comprendere la causa alla base di questo fenomeno e suggerire strategie per gestirlo. Un percorso di psicoterapia, ad esempio, potrebbe essere utile per esplorare eventuali fattori emotivi e stressanti che potrebbero contribuire a questo comportamento. Se avesse bisogno di ulteriori chiarimenti, non esiti a contattami. Cordialmente,
Dott. Andrea Cirrincione
Psicologo, Psicologo clinico
Serravalle Pistoiese
La sua condivisione è importante, ha definito questo comportamento come problema che le genera imbarazzo. Non conosco la sua storia ma mi viene da pensare come questo sintomo sia per lei invalidante o addirittura fastidiosamente d'ingombro. lei dice che questo problema si è verificato anche in passato. Così come si è presentato, è poi andato in remissione. Non so quanto la prima volta sia stato invalidante, ma adesso, rispetto al passato, ho l'impressione che senta la necessità di comprendere quello che succede e di dare un signifcato a sé stesso su quello che è successo e che non si voglia accontentare di una nuova remissione . Il setting taerapeutico è uno spazio in cui è possibile, attraverso una relazione di fiducia con un professionista attento e rispettoso, cercare un senso ed un significato a quello che lei sta vivendo in questo momento.
Dott.ssa Stefania Conti
Psicologo, Psicologo clinico
Palermo
Buongiorno, prima di tutto mi senti di dirle che è importante sapere che non è una cosa “strana” o “folle”, né tantomeno qualcosa di cui vergognarsi. Spesso queste manifestazioni possono comparire nei momenti in cui il corpo cerca una via per scaricare tensione, ansia o stress accumulati — anche se lei razionalmente non si sente in ansia. Altre volte, sono semplicemente meccanismi appresi e “fissati” dal cervello per qualche ragione (talvolta legata alla regolazione emotiva, o al bisogno di autoregolazione sensoriale).

Se ora sta interferendo con la sua quotidianità e le causa disagio sociale, è davvero utile parlarne con uno psicologo o eventualmente un neuropsichiatra o psichiatra, che potrà aiutarla a capire con precisione di cosa si tratta (per esempio, se è legato a tic, ansia, o a un'altra forma di espressione corporea) e come affrontarlo in modo efficace.

Ha già fatto un passo importante nel volerci vedere chiaro. Se desidera, può contattarmi: sarà uno spazio riservato e accogliente dove potremo esplorare insieme cosa sta accadendo, senza giudizio.

Dott.ssa Stefania Conti, Psicologa
Più cerchi di sopprimere quel suono, più il bisogno cresce: è il meccanismo paradossale del controllo. Quando tentiamo di bloccare un impulso, lo amplifichiamo. La strategia è opposta: concediti di farlo volontariamente, ma in modo programmato e ripetuto, fino a renderlo noioso e svuotarlo di forza. Ciò che scegli di fare perde il potere di imporsi. Ricorda: ciò che combatti si rafforza, ciò che accogli si indebolisce. Se il sintomo non si riduce, non esitare a farti aiutare da un professionista: affrontarlo insieme è il modo più rapido per liberarsene.

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