Salve, ho seguito una dieta chetogenica per circa sei settimane, serenamente, senza alcun problema.

12 risposte
Salve, ho seguito una dieta chetogenica per circa sei settimane, serenamente, senza alcun problema. Al termine, non ho fatto una corretta reintegrazione dei carboidrati, ma ho comunque continuato a mangiarne pochi. Ho cominciato ad accusare, subito dopo i pasti, sempre più frequentemente, dolori alla parte alta dell’addome, associati a gonfiore, pressione e aria. Credo si tratti di dispepsia. Forse il mio stomaco non digerisce bene i grassi? Forse il fegato intossicato? Forse non dipende dalla dieta condotta? Non ho mai sofferto di problemi digestivi prima.
Ringrazio anticipatamente.
La situazione che descrive merita attenzione, e mi fa piacere che abbia scelto di approfondirla. I sintomi che riferisce — dolori nella parte alta dell’addome, gonfiore, senso di pressione e formazione di aria dopo i pasti — possono effettivamente essere compatibili con una forma di dispepsia, ma è importante non giungere a conclusioni affrettate. Dopo un periodo prolungato di alimentazione a basso contenuto di carboidrati, l’apparato digerente può aver modificato temporaneamente la sua risposta agli alimenti, in particolare ai grassi; una transizione non graduale può aver alterato i processi digestivi, interferendo con la produzione enzimatica e la motilità intestinale;
reflusso gastroesofageo, gastrite o alterazioni della flora batterica intestinale possono manifestarsi con sintomi simili. Le consiglio vivamente di rivolgersi a un medico (medico di base o gastroenterologo), che potrà valutare la storia clinica nel dettaglio,
prescrivere eventuali esami, come ecografia addominale, test del respiro o analisi del sangue e fornire indicazioni terapeutiche mirate in base alla diagnosi.
La comprensione del corpo è un processo delicato e personale: è molto positivo che lei stia ascoltando i segnali che riceve. Se desidera, possiamo approfondire aspetti specifici della dieta, della digestione o di un eventuale percorso di reintegrazione alimentare.
Resto a disposizione.

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Dott. Luca Agostini
Nutrizionista
Piove di Sacco
I sintomi che riferisce (dolori addominali alti, gonfiore, dispepsia) possono derivare da una alterazione della capacità digestiva dei grassi, specie se la dieta è stata interrotta senza una transizione corretta. Potrebbe esserci un sovraccarico del fegato e della cistifellea, o una disbiosi intestinale. Consiglio di ripristinare gradualmente i carboidrati integrali e di valutare con il medico o nutrizionista se assumere enzimi digestivi o supporti per la funzione epatica.
Distinti saluti,
Dr Luca Agostini
Buongiorno.
Una dieta chetogenica ha dei protocolli di applicazione ben precisi, da applicare sotto controllo di un professionista della nutrizione esperto di tale protocollo. Le consiglierei di prenotare una visita con un gastroenterologo se nota problemi digestivi non presenti in precedenza e un'eventuale valutazione della sua alimentazione e di uno stile nutrizionale più adatto e meno restrittivo con un professionista della salute. Si ricordi che la sua salute e il suo benessere vengono prima di un numero sulla bilancia.
Cordiali saluti
PS
Buongiorno,
è comprensibile avere dubbi quando compaiono sintomi nuovi, soprattutto dopo un cambiamento alimentare importante. La dieta chetogenica comporta un significativo adattamento metabolico, e anche la fase di reintroduzione dei carboidrati andrebbe gestita con attenzione per evitare squilibri. Tuttavia, è difficile attribuire con certezza i sintomi a un’unica causa.

Disturbi come gonfiore, tensione addominale e fastidio post-prandiale potrebbero essere legati alla digestione dei grassi, a una momentanea difficoltà digestiva o anche ad altri fattori (come la composizione attuale dei pasti, lo stress, o una modificazione della flora intestinale). Parlare di “fegato intossicato” non è corretto in senso medico, ma è possibile che l’organismo stia ancora cercando un nuovo equilibrio.

Il consiglio è di non trascurare i sintomi: se persistono, una valutazione medica è importante per escludere cause organiche e ricevere indicazioni personalizzate. Un professionista della nutrizione potrà poi aiutarla a riorganizzare la dieta in modo progressivo, rispettando i suoi segnali corporei.

Auguro una buona giornata
Salve,
i sintomi che descrive — dolore epigastrico, gonfiore, sensazione di pressione e aria dopo i pasti — sono compatibili con una dispepsia funzionale, che può comparire anche in persone che non ne avevano mai sofferto prima.
Dopo una dieta chetogenica, una reintroduzione non graduale dei carboidrati o un prolungato consumo di grassi può alterare la motilità gastrica o rallentare la digestione, soprattutto se c’è una sensibilità individuale a certi alimenti o un possibile affaticamento digestivo.
Non è detto che il fegato sia “intossicato”, ma potrebbe esserci un transitorio squilibrio nella produzione di bile o enzimi digestivi, specie se i pasti sono ricchi in grassi.
Le consiglio di consultare un professionista per una valutazione più approfondita, anche solo con l’obiettivo di personalizzare la dieta e — se necessario — considerare esami o un supporto fitoterapico o enzimatico.

Resto a disposizione.
Dr. Marco Liotti
Nutrizionista, Dietista
Roma
Potrebbe essere una forte intolleranza al glutine. Faccia gli esami per la celiachia
Dott.ssa Silvia Piazza
Nutrizionista
Acquanegra sul Chiese
Buongiorno, la dieta chetogenica non è un regime alimentare, salvo in casi patologici validati e comprovati da specialista medico, pertanto come suggerito precedentemente va sempre seguita e monitorata da personale specializzato. Detto questo, può essere che lo stomaco si trovi con un ridotto apporto di enzimi digestivi necessari a digerire tutti gli alimenti di una dieta varia, date le 6 settimane a regime "alterato". Dunque la invito a contattare il nutrizionista o il medico dietologo che l'ha seguita in questo percorso e a fare presente le problematiche che riporta allo stomaco
Dovrebbe prima fare degli esami ematici per vedere se i trigliceridi sono alti e le transaminasi per capire come sta il suo fegato
Di solito si fa una lenta e graduale reintegrazione di carboidrati prima a basso indice glicemico e poi mano mano più alto. Il fastidio che lei lamenta potrebbe essere associato a una dispepsia o una SIBO ma dovrebbe essere il gastroenterologo a diagnosticargliela. In ogni caso nulla che non si risolva, stia sereno/a.
Molto probabilmente il suo microbiota intestinale deve riabituarsi a metabolizzare i carboidrati. A chi ha questo tipo di problemi di gonfiore addominale, dopo reintroduzione carboidrati post chetogenica, suggerisco degli enzimi digestivi come ad es. Metadigest total (Metagenics)
Buonasera, capita frequentemente, dopo una terapia chetogenica e una insufficiente fase di transizione, di avere problemi all'apparato gastrointestinale ( vomito diarrea dispepsia stipsi meteorismo ... ). Cosi come nella fase di entrata in chetosi dove si avverte il " cheto flue " anche nella fase di uscita potrebbero verificarsi fastidi e questi riguardano soprattutto la pancia. Con la dieta chetogenica lei ha cambiato il microbiota e ha " ucciso" le popolazioni batteriche che si cibano di zucchero. Pertanto deve ricominciare ad allenare il suo apparato gastrointestinale a gestire i carboidrati. Solitamente io opto per una reintroduzione base di frutta a basso indice glicemico in basse quantità, verdura colorata, poi legumi poi riso patate e pasta. Alla fine di tutto il pasto sgarro. Questo si struttura in minimo venti giorni.
A mio parere non penso lei abbia problemi al fegato o colecisti e con la digestione dei grassi ( si sarebbero manifestati in piena fasedi chetosi ). Penso che il fastidio sia dovuto all' effetto osmotico degli zuccheri sull'apparato gastrointestinale. Cordialità Drssa Dal Vecchio Silvia
Buongiorno,
quello che descrive è un disturbo piuttosto frequente dopo un periodo di dieta chetogenica, soprattutto se la reintroduzione dei carboidrati non è stata graduale.

Le spiego cosa può essere accaduto in modo semplice e chiaro.

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### 1. **Effetto della dieta chetogenica sulla digestione**

Durante una dieta chetogenica:

* il corpo si adatta a utilizzare principalmente i **grassi come fonte energetica**;
* il sistema digestivo, di conseguenza, produce più enzimi e bile per digerire i lipidi;
* il microbiota intestinale cambia composizione (meno batteri che fermentano carboidrati, più adattati ai grassi).

Quando poi reintroduce anche piccole quantità di carboidrati, può accadere che:

* **lo stomaco si svuoti più lentamente**,
* **la digestione dei grassi diventi meno efficiente** per un periodo di “rimbalzo”,
* **il microbiota reagisca con gonfiore e aria** (fermentazione alterata).

Il risultato è proprio quello che descrive: **pressione addominale, dolore epigastrico, gonfiore dopo i pasti.**

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### 2. **Non è segno di fegato “intossicato”**

Il fegato non si intossica in senso stretto, ma può essere “affaticato” dal cambiamento metabolico. Tuttavia, i sintomi che riporta sono digestivi, non epatici.
Non indicano un danno al fegato, ma piuttosto **una fase di disadattamento digestivo**.

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### 3. **Cosa può fare per migliorare**

Ecco alcune strategie pratiche che spesso risolvono il problema nel giro di poche settimane:

**a. Reintroduca gradualmente i carboidrati complessi**

* inizi con piccole quantità di cereali integrali leggeri (riso, avena, farro, patate)
* eviti zuccheri semplici e dolci nelle prime settimane
* aumenti lentamente la quota di carboidrati fino a un equilibrio più stabile

**b. Alleggerisca i grassi per un periodo**

* limiti cibi molto ricchi di grassi saturi (formaggi stagionati, fritti, insaccati)
* preferisca grassi vegetali leggeri (olio extravergine, avocado, frutta secca in piccole quantità)

**c. Frazioni i pasti**

* pasti più piccoli e frequenti (4–5 al giorno), senza abbondare con un unico pasto
* mastichi con calma e non beva grandi quantità di liquidi durante i pasti

**d. Aiuti temporaneamente la digestione**

* può essere utile un **fermento lattico polivalente** per riequilibrare il microbiota
* in alcuni casi, per pochi giorni, si possono usare enzimi digestivi o tisane leggere (finocchio, zenzero, melissa)

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### 4. **Quando fare controlli**

Se i disturbi persistono oltre 3–4 settimane o peggiorano, sarebbe indicato un controllo medico con esami di base:

* ecografia addominale,
* funzionalità epatica,
* esami per digestione lenta o reflusso gastrico.

Ma nella maggior parte dei casi, con una rialimentazione più equilibrata, **la sintomatologia si risolve spontaneamente.**

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### In sintesi

* Il problema è verosimilmente legato al passaggio dalla dieta chetogenica a una dieta più mista.
* Non indica un danno al fegato, ma un rallentamento digestivo temporaneo.
* Con una reintroduzione graduale di carboidrati e una riduzione dei grassi per qualche settimana, il disturbo tende a regredire.

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