Salve, ho 39 anni sono sposato con mia moglie che ha 35 anni. Abbiamo due figlie piccole di 6 e 3 an

15 risposte
Salve, ho 39 anni sono sposato con mia moglie che ha 35 anni. Abbiamo due figlie piccole di 6 e 3 anni. Lavoro in una città diversa da dove abbiamo casa, che purtroppo mi comporta di stare con la mia famiglia solamente il weekend. Siamo sposati da 7 anni, lei appena sposati si era trasferita nella città dove lavoro, ma dopo la nascita della prima figlia abbiamo deciso che lei tornasse nella sua terra di origine per vari motivi soprattutto economici in quanto nella città ove lavoro il carovita alto non mi permetteva di avere una vita adeguata, oltre anche a diversi altri motivi. Il rapporto di coppia è nato e cresciuto sempre a distanza per colpa del mio lavoro. Ma abbiamo sempre affrontato tutto e superato tutto. Era un fantastico rapporto. Ma dalla nascita delle mie piccole, il rapporto è precipitato. Non ha più la stima nei miei confronti che aveva prima, non apprezza i miei sacrifici che faccio per la famiglia, non c'è più quel feeling che avevamo. È sempre stressata, nervosa. Quando ci sentiamo a telefono sono le più le volte che mi rimprovera che le volte di stare bene. Si scoccia anche di ripetermi le cose due volte quando non le recepisco. Confrontandomi con altri colleghi di lavoro mi dicono che è normale. Che la causa potrebbe dipendere dallo stress e nervosismo nell' affrontare da sola le giornate con le piccole. Il mio comportamento è sempre cauto, maturo e comprensivo. Evito litigi, chiedo scusa anche quando non dovrei. Ma la mia autostima ormai è precipitata a causa di questi eventi. Comprendo che le difficoltà di non aiutare in casa ogni giorno comporta notevole stress. Che ci sono stati negli anni svariati problematiche di salute e preoccupazioni. Ma ho paura di perderla e paura che finisca il matrimonio. Chiedo a voi esperti un Consiglio. Grazie mille!
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Credo innanzitutto che sia importante che voi possiate instaurare un dialogo schietto e sincero mediante il quale poter condividere pensieri e vissuti emotivi circa la situazione da lei riportata al fine di trovare soluzioni che possano soddisfare le esigenze di tutti. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Gentilissimo, comprendo la sua preoccupazione e sofferenza riguardo ad un momento che descrive essere di crisi sul piano della coppia coniugale. Ogni coppia affronta diverse fasi, tutte utili alla crescita della stessa. Intendo da un lato rassicurarla sul fatto che momenti di crisi nelle coppie siano inevitabili e, a volte, necessari; d'altro canto la invito a riflettere su come poter superare attivamente questo momento senza "adeguarsi" o sperare che passi da solo. Mi sembra, dalle sue parole, che si stia attualmente mettendo da parte pur di non turbare un equilibrio seppur precario. Evitare litigi e chiedere scusa anche quando sente di non aver sbagliato potrebbe non essere, alla lunga, una strategia funzionale. Sicuramente è per voi necessario un processo di confronto e ascolto reciproco, con l'obiettivo di mettere a fuoco le risorse di coppia e individuare progetti condivisi ma anche di essere chiari su quali siano i vostri bisogni, cosa vorreste di più o di differente dal partner e quale vorreste fosse il rispettivo coinvolgimento familiare e lavorativo. A mio avviso, piuttosto che un percorso individuale, potrebbe certamente essere utile in tale processo, qualora anche sua moglie lo ritenesse un bisogno, la mediazione e l'intervento di una figura professionale che vi accompagni ad attraversare questa crisi di coppia.
Resto a disposizione per ulteriori dubbi o chiarimenti, le auguro di ritrovare la sua e vostra serenità. Saluti, Alessandra Marano.
Gentile utente, la distanza è un importante implementatore di difficoltà all’interno di una coppia; dando per assodato che in ogni relazione si affrontano periodi di minore serenità, le coppie a distanza devono disporre di qualche strategia in più per gestire adeguatamente quelle che sono le normali sollecitazioni quotidiane e generali della vita, sopratutto quando ci sono anche dei figli. Se è arrivato adesso a chiedere un consiglio, alla luce di problemi che sussistono da tempo, qualcosa deve aver modificato la sua percezione di rischio, tant’è che condivide qui il timore di perdere sua moglie. Le suggerirei di valutare di concedersi una consulenza, uno spazio di approfondimento, riflessione e di ascolto dove possa fare ordine nei suoi pensieri e valutare come e se procedere, tenuto conto che il problema (per come lo ha qui descritto) vede come protagonista anche sua moglie. La saluto cordialmente
Buongiorno, la situazione che descrive appare molto complessa e caratterizzata da diverse angolature. Certamente , la distanza sembra essere un fattore da non sottovalutare, anche perchè impedisce di affrontare una soluzione ai problemi nell'immediatezza. Può essere che sua moglie si senta "abbandonata" nel gestire due bambine piccole e che la loro nascita abbia comportato un rimescolamento del vostro equilibrio emotivo, magari già sofferente precedentemente. L'ideale sarebbe poter affrontare un percorso psicologico, singolo o di coppia, per trovare delle strategie più adattive per il proseguo del vostro rapporto. Potrebbe essere inoltre un occasione per riuscire a parlarsi senza aggressività e creare una nuova propensione al dialogo. Cordiali saluti
Gentile amico, l'aspetto meno chiaro della situazione che lei descrive è cosa dica sua moglie riguardo alle sue doglianze. A questo proposito suggerirei di consultare insieme un terapeuta di coppia, che cerchi di farvi esplicitare i rispettivi malesseri onde verificare se vi sia la reciproca intenzione di modificare gli atteggiamenti sgraditi all'altro e di recuperare il rapporto ovvero se sia in atto una frattura più profonda che mette in discussione l'intero ménage coniugale. Auguri.

Dr. Emanuela Carosso
psicologa - psicoterapeuta.
Gentile Utente, la distanza sicuramente non aiuta la coppia, a maggior ragione quando si è stanchi, nervosi e oberati dalle difficoltà quotidiane. Ma ci sarebbe da capire se sottostante a questi problemi che avvertite, fosse presente una fragilità di coppia più importante che è magari nata dalla nascita delle bambine, momento che di solito rimette in discussione la coppia per potersi aprire a una dimensione anche genitoriale.
Quindi il mio consiglio è di rivolgervi a un terapeuta di coppia per capire meglio la vostra situazione.
rimango a disposizione.
Saluti
Gentile utente concordo con quanto le è stato consigliato.
Valuti tuttavia anche la possibilità di rivolgersi da solo ad un terapeuta che possa aiutarla ad affrontare questo momento particolare soprattutto perché la sua autostima sta precipitando.
Un cordiale saluto
Dr.ssa Patrizia De Sanctis
Buongiorno. Quanto da lei descritto sottolinea quanto le situazioni ambientali. il lavoro, le difficoltà economiche possano incidere sull'equilibrio di coppia- E' come se il vostro legame fosse stato e continui ad essere messo alla prova. In questi casi sarebbe opportuno intraprendere un percorso di coppia dapprima esplorativo, affinché possiate, facendovi aiutare, capire quali siano i nodi, le incomprensioni, le dissonanze che vi stanno allontanando. Sia le coppie che gli individui singoli sono inseriti in un proprio ciclo di vita psichico, che non sempre è allineato e che gli eventi possono in modo improvviso fare emergere. Recuperare o creare ex novo uno spazio comunicativo davvero efficace è il primo passo per un cambiamento efficace.
Cordiali saluti.
Buongiorno, consiglierei un percorso di coppia che vi aiuti a rivedere alcune decisioni prese. La vita coniugale si modifica nelle diverse fasi del ciclo vitale, soprattutto quando ci sono dei figli. Un confronto fra voi con l aiuto di un professionista non può che migliorare e favorire le decisioni che prenderete
Dottssa Marika Fiori
Caro utente, i fattori che ha descritto hanno certamente messo a dura prova la vostra relazione. Sarebbe opportuno intervenire con un percorso di terapia di coppia. Vista anche la vostra organizzazione di vita, ne parli con sua moglie per decidere insieme quale professionista scegliere anche in termini di sede dello studio o per valutare eventuali sedute da remoto.
Le auguro il meglio e resto a sua disposizione.
Un caro saluto,
Dott.ssa R. Curatolo
Buongiorno, sono d’accordo con quanto consigliato finora dai miei colleghi. Ogni coppia, prima o poi, si ritrova a vivere un momento di crisi dovuto ad alcune difficoltà. Queste circostanze tra cui la distanza, il lavoro e le difficoltà economiche, come è normale che sia, vi affliggono e sembra che non riusciate a trovare le strategie giuste per superare i vostri problemi. Mi sembra di capire che i problemi si siano aggravati con l’arrivo della seconda bambina e il ritorno di sua moglie nella terra d’origine. I figli implicano responsabilità, ma anche molte energie e tempo quindi sua moglie, essendosi ritrovata da sola a gestire questa situazione, ha maggiormente risentito degli squilibri che si sono venuti a creare all’interno della coppia. Probabilmente, sua moglie, sente molto il peso della responsabilità genitoriale e forse la mancanza di un adeguato sostegno da parte sua. La situazione appare complessa, le consiglierei un terapeuta di coppia, se fosse possibile, in quanto è necessaria la volontà da parte di entrambi di mettere da parte le difficoltà e trovare il modo di ritrovarsi ancora uniti ed innamorati come coppia, capire quali siano i vostri bisogni, i vostri desideri e i vostri progetti, e ricordare cosa vi aveva spinto a formare la vostra famiglia, oppure scegliere un terapeuta che l’aiuti a ritrovare la fiducia in sé stesso e nella sua famiglia. Spero riusciate a ritrovare la vostra tranquillità, resto a disposizione. Un cordiale saluto Dott.ssa Caterina Dimuccio
Salve, comprendo la sofferenza per una situazione che avverte stia peggiorando. Parla di autostima in calo e altri pensieri negativi che certo non aiutano a trovare una soluzione. Molte volte i problemi di comunicazione determinano il deterioramento del rapporto e nel vostro caso la distanza non aiuta. La inviterei a sostituire il concetto di autostima, nel quale è necessario darsi un valore, con quello dell'essere se stessi per consentirle di aprirsi e comunicare francamente alla sua compagna il suo disagio, in piena libertà. è ovvio inoltre che dei colloqui psicoterapeutici potrebbero aiutarla a fare ordine e a gestire con più efficacia questa situazione. Resto a disposizione per ulteriori domande o chiarimenti. Un saluto.
Gentile utente la situazione che descrive è molto diffusa sia nelle coppie con bambini piccoli che in quelle che vivono a distanza. Va da se che i due fattori insieme possono diventare esplosivi. Nella mia pratica noto quanto un percorso congiunto, che in questo caso sarebbe sia di coppia che genitoriale, possa favorire l'emersione di tutti i "non detti" e possa, dunque, rimettere in moto la macchina comunicativa che a causa dei problemi pratici che vi affliggono sta dando segnali di malfunzionamento.
Buongiorno, capisco la sua preoccupazione e il suo smarrimento in questo preciso momento. Bisogna dire tuttavia che non condividere la quotidianità non permette di accorgersi, a volte, di certe criticità che alla lunga diventano punti di rottura, soprattutto alla luce di cambiamenti così profondi nelle dinamiche di coppia come possono essere la nascita dei figli. La coppia evolve proprio attraverso questi cicli di vita; se questa evoluzione non è sincrona porta inevitabilmente a non riconoscere più il progetto di vita fatto insieme. Evitare di porsi in una situazione di scontro/confronto, genera nell’altra parte, la sensazione di non volersi occupare seriamente del problema. Pertanto consiglio sia di rivolgersi ad un terapista di coppia che vi possa aiutare a gestire le nuove dinamiche alla luce della trasformazione della coppia in coppia genitoriale, ma anche iniziare un percorso individuale che la possa sostenere nella ridefinizione del suo ruolo di padre, marito e uomo.Un caro saluto.
Salve, la lontananza, la nascita dei figli, la quotidianità non condivisa possono creare problemi a molte coppie. Lei non sente più complicità in sua moglie e si angustia. Il mio consiglio è farsi supportare psicologicamente in questa fase o cercare di capire se sua moglie sarebbe disponibile ad affrontare insieme a lei una terapia di coppia. Gli equilibri dei matrimoni infatti vanno monitorati perché molti fattori possono incrinare anche le intese più profonde. Auguri
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