Salve, ho 26 anni ed è ormai da fine agosto che soffro fi un forte stato di ansia e di depressione.

19 risposte
Salve, ho 26 anni ed è ormai da fine agosto che soffro fi un forte stato di ansia e di depressione. Da settembre sono in terapia con una psicologa e con suo consiglio mi sono rivolta a uno psichiatra che ha riscontrato una lieve depressione e consigliatomi di intraprendere una cura farmacologica di supporto alla terapia. Io mi sento sempre giù con il morale, non trovo stimoli e tutti i giorni appena mi sveglio penso di avere un ‘altra giornata difficile da affrontare. Tutto questo stato ansioso è andato a sfociare in un ipocondria che mi ha portato a fare diverse visite specialistiche, cardiologo, gastroenterologo, otorino. Sono alla ricerca continua di qualcosa che non vada, perché tutti i giorni appena mi sveglio ho questa sensazione di malessere e che qualcosa non stia funzionando e continuo a ricercarla in qualcosa di fisico. Dalla terapia spesso esco con un senso di non detto che rimane e ho paura a intraprendere il percorso farmacologico, ho paura che questi farmaci possano aiutarmi in un primo momento e poi causarmi problemi in futuro. Ho letto di persone che dopo aver preso antidepressivi e aver anche smesso di assumerli si sono ritrovati a non provare più piacere nelle cose che solitamente gliene davano. Io vorrei solo uscire da questa spirale che si è creata, tornare ad avere un po’ di serenità e a godermi la vita ma non so proprio come fare. Vorrei sapere: può questo stato emotivo portarmi tutti questi problemi fisici?? Posso affidarmi con serenità alla cura farmacologica? Si può uscire dalla depressione? Con la terapia posso imparare a gestire meglio le situazioni e a imparare a superare le situazioni?
Gentile utente, consiglio, se non li ha già fatti, le consiglio di fare accertamenti medici per altre patologie quali: alterazioni renali, ipotiroidismo e iperparatiroidismo, morbo di Hashimoto. Per quanto riguarda la cura farmacologia, nel caso le venga diagnosticata depressione può chiedere chiarimenti al medico prescrivente, anche sul dosaggio. Non tutte le terapie sono uguali e di contro, conosco tante persone che hanno ripreso serenamente la propria quotidianità con farmaci e psicoterapia. Con la sua psicologa può parlare dei suoi dubbi e di quel senso di non detto di cui accennava.
Cordialmente, M.C.

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale affrontare direttamente con i professionisti tali problematiche, poiché sono loro le persone che la conoscono meglio e che sicuramente sapranno aiutarla nel migliore dei modi.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buonasera Gentile Utente, mi dispiace per ciò che sta vivendo in questo periodo. Proverò a risponderle punto per punto. 1) Si: i malesseri fisici che lei avverte possono essere ricondotti ad uno stato emotivo/umorale "alterato". Le emozioni sono incarnate nel corpo e, dunque, le avvertiamo attraverso di esso. 2) Si: chiaramente previa aver contattato lo psichiatra e attenendosi alle sue indicazioni. I farmaci non vanno presi tutta la vita, ma nel periodo necessario per riportare l'umore ad una fase di simil normotimia. In ogni caso è bene affiancare la cura farmacologica ad una psicologica. 3) Si: la depressione tende però ad essere ciclica, soprattutto nel momento in cui non viene svolto un lavoro su di Sé, necessario per capire cosa la scatena o la mantiene. 4) Si, anche se bisognerebbe entrare maggiormente nei dettagli di questa domanda per capire cosa lei intenda. Spero comunque di essere stato d'aiuto. Le auguro una buona serata. Cordialmente, dott. Simeoni
Gentile utente, il percorso psicoterapeutico è agli inizi, le consiglio dunque di avere fiducia nella terapia e di esporre i suoi dubbi ad entrambi i professionisti che la seguono. Non portare a parola ciò che la riguarda è controproducente per la terapia stessa. Dalla depressione si può uscire con la dovuta costanza nella terapia. Per quanto riguarda i farmaci questa è una valutazione da fare insieme al medico che la segue. I farmaci servono a contenere potenzialmente il disagio di sintomi invalidanti ma non risolvono il motivo della sua depressione, Per questo è utile affiancare la cura con la psicoterapia, che dovrebbe essere la chiave principale per uscire da questo suo disagio.
Non demorda!
Dott.ssa CB
Buonasera, le consiglio di riportare tali dubbi alla sua psicoterapeuta. E' la relazione terapeutica stessa ad avere un ruolo fondamentale nella cura. La terapia è un modo per diventare più consapevoli delle proprie modalità di funzionamento, dei nodi mai sciolti che fanno soffrire e hanno impatto sulla vita e sulle relazioni presenti, ma soprattutto serve per far vedere le proprie risorse, che tendono ad essere nascoste nei momenti più tristi. Sono a disposizione, anche online. Le auguro una buona serata, dottoressa Nibbioli.
Gentile utente di mio dottore,

la pratica clinica insegna che per i disturbi di natura ansioso-depressiva il lavoro congiunto della farmacoterapia e della psicoterapia può produrre risultati soddisfacenti anche a lungo termine. I farmaci consentono di tamponare in una prima fase ad una sintomatologia acuta, mentre la psicoterapia consente di guardare ad un benessere più a lungo termine, fornendole consapevolezze che le saranno utili per il resto della vita. Continui il percorso iniziato e si affidi allo psichiatra iniziando il trattamento farmacologico, vedrà che con il tempo comincerà a star meglio.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Salve, la risposta è "sì" a tutte le domande che ha posto, a patto di considerare un elemento fondamentale: il suo impegno attivo in qualsiasi terapia lei intraprenda. Nulla cambia se non è lei in prima persona ad attivarsi verso il cambiamento, e solo in presenza di questo presupposto lei potrà rendere efficace la terapia (sia quella psicologica che quella farmacologica). L'energia per fare questo le viene dalla motivazione profonda rispetto al superamento del suo disagio. L'aiuto professionale potrà così trovare un terreno concreto su cui fondarsi, e le fornirà una relazione, una base sicura in cui avere l'occasione per capire in profondità il suo disagio, il "come", il "quando" agire per superarlo, ma sarà lei a mettere in atto il cambiamento, con pazienza e tenacia. Nessun altro potrà farlo per suo conto. Coraggio e in bocca al lupo! d.ssa M.Rita D'Onofrio
Buongiorno, comprendo benissimo quello che sta dicendo e le rispondo dicendo che è normale quando si intraprende un percorso farmacologico essere un po' "spaventati" dalla reazione che potremmo avere dopo l'assunzione. Quello che le consiglio è di parlare con il suo psichiatra esponendo tutto quello che sente e le sue perplessità. Sono sicura che avrà le risposte che cerca e se necessario potrà anche aggiustare la cura prescritta.
Vedrà che si apre avrà sicuramente le risposte che cerca.
Giulia Angelici
Buongiorno, comprendo il suo desiderio di ritornare a stare meglio. Sta facendo tutti i passi necessari per prendersi cura di sé.
La terapia, sia essa psicologica sia essa farmaceutica, richiede un po’ di tempo per far sì che lei percepisca dei miglioramenti. Più riuscirà aprirsi e farsi guidare in questo percorso di consapevolezza (entrambe le cose non semplici per nessuno), maggiore sarà il beneficio su mente e corpo. In merito ai dubbi sui farmaci, le consiglio di sottoporli ai professionisti con i quali è in contatto, in modo che possano fornirle accurate informazioni.
Sta procedendo per la strada giusta, si conceda ancora un po’ di tempo.
Un caro saluto. Dott.ssa Beatrice Gaboardi
Buongiorno,
innanzitutto mi spiace molto per quanto sta vivendo. La sua situazione è comune a molte altre persone e uscirne è possibile.
Capisco che portare avanti un percorso psicoterapeutico in cui non si sente completamente a suo agio è frustrante e anche disfunzionale. Le consiglio fortemente di esprimere i suoi dubbi al professionista che la segue.
Inoltre è importante che non si focalizzi sull'etichetta diagnostica ("depressione"), ma che, assieme al suo terapeuta, individui strategie specifiche per sbloccare la situazione.
A mio avviso un intervento di terapia breve strategica è sicuramente adeguato in questi casi.
Un saluto
D.ssa Giada Turra
Buongiorno e grazie per la condivisione, traspare dalle sue parole la fatica e difficoltà ad affrontare questa situazione di vita, eppure come sottolineano anche i colleghi il suo impegno nella terapia. Personalmente ritengo esista scarsa informazione sulle terapie farmacologiche e pregiudizi diffusi, è sempre opportuno invece affidarsi allo psichiatra di riferimento in rete con la psicologa, per esplorare i dubbi che qui riporta rispetto a questo tipo di intervento e per eventualmente dare feedback su come si troverà dovesse iniziare ad assumere la farmacologia. Anche rispetto all'efficacia della terapia psicoterapica può essere utile riportare i suoi dubbi e paure al professionista che la segue, la ricerca ci dice che un approccio integrato ha risultati efficaci sul trattamento di condizioni depressive, il suo impegno e la sua volontà sono fondamentali. Se avesse bisogno di un parere o di supporto sono disponibile, cordialmente,
Dott.ssa Beatrice Priori
Buongiorno, mi spiace per la situazione di disagio che sta vivendo. Il percorso farmacologico può davvero spaventare, ma spesso risulta essere di grande aiuto; se ha trovato professionisti con cui si trova bene è fondamentale proseguire gli incontri per esporre questi suoi dubbi. Cordialmente
Gentile utente, capisco il dramma dello stato d'animo che prova, e capisco che si senta disorientato. Le posso assicurare però che in questo momento lei si trova nella situazione di assistenza più adeguata, e che i professionisti che la seguono saranno certamente disponibili a discutere questi dubbi insieme a lei. D'altronde, come ha detto, le sembra da uscire dalle sedute di terapia con la sensazione di un "non detto". Le auguro il meglio, buona giornata. DR
Gentile utente, mi è arrivata forte e chiara la sua fatica nel vivere questo periodo e comprendo benissimo la sua necessità nel porre queste domande e soprattutto nel volere una risposta.
Leggendo le domande che ha posto, mi viene innanzitutto da dirle che è importante la fiducia: in sè stesso, nel farmaco e nei professionisti che la seguono. La risposta a tutte le domande è positiva: è possibile uscire dalla depressione, il farmaco la può aiutare così anche la psicoterapia. Ma è altrettanto importante che lei si fidi del percorso che sta facendo e delle sue risorse.
Si conceda del tempo per poter riacquistare quell'equilibrio che sta ricercando.
Le mando un caro saluto, resto a disposizione.
Buonasera, sì si può cambiare modo di vedere gli eventi di vita con il percorso di psicoterapia. I farmaci, se necessari, non potranno che aiutarla soprattutto nella gestione dei sintomi. Deve pazientare ed essere costante nella cura e vedrà che migliorerà.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buon pomeriggio.
Capisco che la situazione che sta vivendo le causi malessere, così come il fatto che per quanto le lasci i vissuti riportati la terapia è agli inizi.
Io le consiglierei di esporre quanto scritto alla sua psicologa in modo da permetterle di aiutarla.
Cordiali saluti
Dott. Fabio Sebastiano Bellasio
Mi dispiace sentire che stai attraversando un periodo così difficile. È positivo che tu stia cercando aiuto e che abbia iniziato la terapia con uno psicologo. Le tue preoccupazioni sono comprensibili, e discuterle con il tuo terapeuta può essere utile per comprendere meglio le opzioni a tua disposizione.

La depressione può manifestarsi con sintomi sia emotivi che fisici, e l'ansia può contribuire a sintomi somatici. Il collegamento tra mente e corpo è complesso, e una condizione emotiva difficile può influire sulla salute fisica.

La cura farmacologica può essere un'opzione efficace per affrontare la depressione e l'ansia, specialmente quando combinata con la terapia. I farmaci possono aiutare a stabilizzare l'umore e a fornire un supporto nella gestione dei sintomi. È importante discutere apertamente le tue preoccupazioni e paure con lo psichiatra che ti segue, in modo che possa spiegarti i benefici e gli eventuali effetti collaterali dei farmaci.

Sì, è possibile uscire dalla depressione. La terapia psicologica può essere un elemento chiave in questo processo, aiutandoti a comprendere meglio i tuoi pensieri, emozioni e schemi comportamentali. Imparare a gestire le situazioni e a sviluppare strategie per affrontare lo stress può essere un passo importante verso il miglioramento.

Ricorda che il percorso di guarigione può richiedere tempo, ma è possibile ottenere miglioramenti significativi con l'aiuto della terapia e, se necessario, dei farmaci. Continua a parlare con i tuoi professionisti della salute mentale per trovare la strategia più adatta a te.
Buongiorno e grazie per il quesito posto. Lei si è mossa nel migliore dei modi, affidandosi a professionisti qualificati che le avranno consigliato i migliori percorsi possibili per la gestione della situazione in cui si trova in questo momento. Mi viene da suggerirle di affidarsi a loro totalmente e di portare nelle sedute psicologiche il senso di non detto che emerge dopo in seduta e di cercare di lavorarci sopra. Le faccio un grande in bocca al lupo. Forza! Cordiali saluti,
Gentile utente,
il percorso terapeutico che ha intrapreso è agli inizi, le consiglio di aver fiducia e darsi tempo, senza aver "fretta", ai professionisti che la seguono, le ricordo che è un contesto protetto, non giudicante dove può aprirsi e manifestare liberamente quanto sente.
Per quanto riguarda i questiti da lei riportati, le rispondo affrontandoli singolamrente, la sintomatolgoia fisica che avverte può essere ricollegata a malesseri emotivi, ci potrebbe essere la tendenza a somatizzare; i farmaci non vanno presi tutta la vita, ma nel periodo necessario per stabilizzare l'umore, è bene comunque affiancare la cura farmacologica con un supporto psicologico, infine per quanto riguarda la depressione, si manifesta a fasi cicliche, specialmente se non si comprende il motivo che l'ha innescata o che mantiene.


Le auguro una buona giornata,
cordialmente dott.ssa Pisani Alessia

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