Salve, ho 23 anni Credo di soffrire di depressione, sin da piccolo, penso sia provenente dalla per

21 risposte
Salve, ho 23 anni
Credo di soffrire di depressione, sin da piccolo, penso sia provenente dalla perdita di mio padre,
E per questo motivo non sono riuscito a stringere amicizie, ne a finire gli studi.
soffro anche di dipendenza affettiva verso una persona alla quale non importa nulla di me, è possibile uscirne?
Gentilissimo, certamente, è possibile uscirne. Occorre solo desiderio di lavorare su di se’, è consapevolezza. E mi sembra che lei possa contare su entrambe le cose. Si dia fiducia e inizi un percorso terapeutico. E’ giovane e ha un futuro di benessere e soddisfazione davanti a se’. Dato il tipo di questione che pone, e il modo in cui la pone, credo che un percorso di tipo psicoanalitico possa essere particolarmente indicato. Resto a disposizione per eventuali dubbi o chiarimenti. Un saluto, Marta Corradi

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Gentile utente, da quello che racconta sembra che la perdita di suo padre abbia rappresentato per lei un momento tragico che non le ha permesso di far emergere le sue potenzialità nel corso della sua vita. Tuttavia tali potenzialità sono ancora dentro di lei e può trovare il modo, con anche l'aiuto di uno specialista, di riscoprirle e farle sbocciare. Non è mai troppo tardi per scegliere di cambiare e sembra che lei sia proprio giunto a questo punto. Per quanto riguarda la dipendenza affettiva è probabile che anch'essa sia legata alla sua scarsa fiducia nelle sue possibilità di essere accettato e amato dall'altro, tale aspettativa potrebbe portarla ad accettare una relazione che in realtà non la fa sentire bene nella convinzione di non meritare di più. Le suggerisco di iniziare un percorso con uno psicologo per essere accompagnato e guidato nel riscoprire le sue risorse ed il suo valore in modo tale da elaborare la sua sofferenza e scoprire un nuovo modo di approcciarsi a se stesso, alla vita e agli altri. Resto disponibile per un ulteriore confronto e nel frattempo le auguro il meglio!
Gentilissimo, rivolgendosi ad uno psicoterapeuta troverà un ascolto attento rispetto ai vissuti di sofferenza cui accenna e il contesto per affrontare ed elaborare il lutto, gli aspetti insoddisfacenti nel gestire le relazioni, la difficoltà nel pianificare e raggiungere obiettivi.... Tutti i problemi non affrontati si trascinano e condizionano la vita delle persone. Un percorso di psicoterapia può aiutarla a fare chiarezza dentro di sé, cogliere e valorizzare le risorse che sicuramente ha, ascoltare i propri bisogni, trovare modalità nuove e più funzionali per affrontare la vita. Le suggerisco una terapia ad indirizzo EMDR, particolarmente indicata per elaborare vissuti traumatici. Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Cordiali saluti.
Buonasera, è importante considerare la prospettiva della sua vita a 360º. Se la dipendenza affettiva sia collegata a questa “depressione” come conseguenza o causa, se la perdita sia ancora non elaborata ed esplorata. Se in lei è vivo il desiderio di un cambiamento. Provi a confrontarsi con uno psicoterapeuta, potrebbe sostenerla nel trovare le prime risposte a domande dolorose e critiche. Un caro saluto Dottsa Elisa Galantini
Caro Ragazzo,
hai un quadro molto chiaro delle tue difficoltà attuali e a mio modo di vedere è una risorsa fondamentale per potersi mettere alle spalle il problema. Depressione, dipendenza affettiva, sono comportamenti che aiutano a spegnere altro, che ora ignoriamo, ma che è il vero responsabile della sofferenza. Rivolgiti con fiducia ad uno psicoterapeuta per comprendere quale sia la reale natura dei sintomi che hai; stare male per un lutto di una figura così importante quale è un padre è assolutamente normale e umano, ma se dopo tanti anni ci accorgiamo che il dolore è ancora lì, immutato, significa che ci sta prendendo su dei nuclei che è necessario approfondire. Resto a disposizione per eventuali chiarimenti. Un caro augurio di buona fortuna
Caro ragazzo, assolutamente si: è possibile. La invito a cercare uno psicoterapeuta nella sua città, vedrà che riuscirà con il tempo a raggiungere maggiore consapevolezza di sé, a sentirsi più sicuro per poter fare alcune scelte, ad avere più chiarezza su ciò che sente e ciò che porta dentro, oltre ad avere una diminuzione dei sintomi di cui parla. Rimango a sua disposizione per dubbi o domande.
Dott.ssa Federica Leonardi
Può uscirne senz'altro. Mi dispiace molto per la sua perdita, posso comprendere il grande cambiamento che ha subito la sua vita. Il peso che porta dentro inevitabilmente influenza i suoi rapporti. Penso sia proprio importante per lei affrontarlo con coraggio e dandosi il permesso di stare meglio, finalmente.
Si prenda cura di lei, inizi una psicoterapia e vedrà che diventerà tutto più chiaro e meno faticoso.
Cari saluti
Gentile utente, certamente c'è una via d'uscita! I disturbi dell'umore, le dipendenze affettive o l'elaborazione di lutti e perdite possono essere affrontati attraverso la psicoterapia. Durante l'incontro (o gli incontri) settimanali con il proprio psicoterapeuta si apre uno spazio personale in cui affrontare le problematiche che possono originare nel passato ed esprimersi nel presente attraverso determinati sintomi. Occorre costanza e tempo ma tale scelta permette di diventare più consapevoli, di incrementare l'autostima e di maturare le proprie potenzialità nel raggiungimento di un livello di vita soddisfacente in famiglia, con gli amici, al lavoro e con se stessi.
Salve, ha già fatto un buon lavoro introspettivo riuscendo a delineare le cause della sua sofferenza e a collegarle con la perdita di suo padre.
Questo vuol dire che ci sono delle buone basi su cui costruire il lavoro terapeutico.
Certo che è possibile guarire e ritornare a nuova vita, ma ad una condizione: è indispensabile la sua costanza e soprattutto l'impegno a collaborare con il/la professionista che la seguirà.
Le faccio i migliori auguri, buona vita!
Gentile utente,
Dalle sue parole posso avvertire la sofferenza che sta provando in merito a ciò che chiama depressione e dipendenza affettiva, unite alla mancanza di amicizie e all’interruzione degli studi, che lei stesso fa risalire alla terribile perdita che ha dovuto affrontare.
Con i pochi elementi che fornisce, è difficile rispondere alla sua domanda e proporle una strada specifica. Ciò che posso dirle, parlando in generale, è che stare meglio si può: un percorso psicologico l’aiuterebbe a definire meglio la sua sofferenza e a fare ricorso alle risorse che ha dentro di sé.
I migliori auguri
Dott Carrera
La consapevolezza e la capacità/sforzo nel chiedere aiuto fa si che tu abbia già mosso i primi passi verso uno stato personale di miglioramento.
Sicuramente una perdita come quella che hai vissuto avrà lasciato il segno ma su tutto ciò si può lavorare per arrivare ad una comprensione e ad un'accettazione per poi tornare anche alla serenità. Lo stesso si può dire riguardo la dipendenza affettiva.
Ti auguro di poter intraprendere un percorso che ti porti a ritrovare la tua stabilità alla quale credo data anche la tua giovane età.
Per consigli e orientamento non esitare a contattarmi.
Marco
Sì è possibile uscirne! Assolutamente, avendo una giovane età e una certa dose di sensibilità e capacità di autoanalisi. A mio parere un punto di forza delle terapie è però il tempo. Sarà bene consultare uno specialista non tanto o non solo per l'urgenza, quanto dopo aver deciso di farsi aiutare da un altra persona, con tutta la portata emotiva che ciò rappresenta
Gentile utente, la risposta alla sua domanda è complessa e implica la comprensione di molte dinamiche psicologiche che possono concorrere a quella che lei definisce depressione. Sicuramente è possibile uscire da alcune modalità di affrontare l'esistenza e adottarne di nuove, più funzionali e adattive. Sarebbe importante comprendere l'eventuale connessione esistente tra i vissuti depressivi che lei riporta, le difficoltà scolastiche e la sensazione di sperimentare un senso di dipendenza nelle relazioni. I collegamenti affettivi tra questi diversi aspetti possono essere esplorati solo alla luce del suo modo unico e personale di affrontare le esperienze. Per questo, considerando anche le difficili esperienze precoci da lei descritte, le suggerirei di contattare uno psicoterapeuta per considerare la possibilità di un percorso. Cordialmente, Dott.ssa Salustri
Buongiorno, sì, se ne può uscire. Tuttavia le consiglio di non soffermarsi molto sulle sue ipotesi auto-diagnostiche, contatti uno psicologo per affrontare e risolvere le sue difficoltà e i suoi vissuti dolorosi. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Gentile giovane utente, percepisco che la perdita di suo padre abbia segnato un momento importante nella sua vita, compromettendo i successivi. Desiderare di migliorarsi è nobile, e lei ha fatto il primo passo. Un aiuto esterno le permetterà di capire meglio le sue potenzialità e come superare la sensazione di isolamento e abbandono che la portano a estrema sacrificalità nei confronti dell'altro. Un caro saluto. Dott.ssa Giulia Bernardinello
Gentile utente,
La risposta che lei richiede è relativa a due fattori che possono, senza dubbio, essere collegati.
Il primo è la perdita di suo padre e la depressione che ne è derivata, come dice lei: già solo per questo sarebbe il caso di intraprendere un percorso psicologico, così da elaborare, in maniera concreta, il lutto e risolvere alcune delle sue problematiche relative alla depressione. L’altro aspetto è quello della dipendenza affettiva: certamente si può guarire anche da questa, ma non lo si può fare senza l’aiuto di uno specialista. Vede, se non siamo sani ci avviciniamo, automaticamente, a relazioni non equilibrate, come nel caso della dipendenza affettiva, dove esiste una coppia in cui ognuno dei partner fa da specchio all’altro. Intendo dirle che, finché non avrà iniziato un percorso per risolvere i suoi problemi, potrà capitarle di rivolgere la sua attenzione, in maniera automatica, proprio a quelle persone che le creeranno un rapporto di dipendenza affettiva. Dunque la esorto ad iniziare quanto prima questo percorso di terapia psicologica. Le auguro una serena giornata
Gentilissimo, sicuramente è possibile uscirne e soprattutto è possibile iniziare un percorso di conoscenza e crescita personale che le permetterebbe di vedere con chiarezza quali sono gli ostacoli al raggiungimento del suo benessere e alla gestione delle relazioni affettive che instaura con gli altri.
Sono convinta che si sia posto già in quest'ottica fornendo queste domande, perciò le auguro di intraprendere un buon percorso.
Carissimo,
si. E' possibile uscirne.
Le ferite del passato, le cose dolorose che ci sono accadute, non necessariamente devono influenzare il corso della nostra vita.
Abbiamo oggi a disposizione molti strumenti per affrontare la depressione, per "lasciare il passato nel passato" e riprendere a vivere una vita piena e soddisfacente.
Un percorso psicologico può proprio aiutarla a raggiungere questo obiettivo!
Un caro in bocca al lupo!
Gentile utente di mio dottore,

Da quanto scrive si evince che la perdita di suo padre ha rappresentato un evento abbastanza critico ed è comprensibile il grande cambiamento che ha subito la sua vita.
Inevitabilmente quanto accaduto avrà influito sulla sua vita e sulla modalità con cui entra in relazione con gli altri.
Credo sia fondamentale iniziale un percorso di psicoterapia per poter analizzare delle cose e poter elaborare una serie di difficoltà che in tutti questi anni magari hanno limitato la sua vita.
La psicoterapia col tempo, se fatta con impegno e tenacia, le consentirà di stare meglio.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Salve, è possibile uscirne, stia tranquillo.
Mi dispiace per la perdita di suo padre, non è mai semplice crescere senza un genitore.
Si confidi con un professionista e provi ad elaborare il lutto, ne uscirà più forte.
Buona giornata e buone cose.
Dott. Fiori
Salve,
uscirne è possibile nella misura in cui ci sia effettivamente la volontà di farlo, e di intraprendere un percorso con un professionista di sua fiducia.
Un caro saluto,
MMM

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