Salve, ho 21 anni e soffro di insulino resistenza e ipotiroidismo. Sono in cura con metformina e sa

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Salve, ho 21 anni e soffro di insulino resistenza e ipotiroidismo.
Sono in cura con metformina e saxenda, inizialmente mi era stata prescritta una normale dieta ipocalorica che ho seguito rigorosamente per due mesi e mezzo , senza nessun risultato. Successivamente ho provato una chetogenica , nonostante fossi entrata nello stato di chetosi, non ho perso mezzo chilo. Ho provato di tutto ma senza risultati , vorrei perdere peso ma non riesco in nessun modo. Consigli?
Salve, le consiglio di approcciare una tipologia di alimentazione differente da una dieta cheto genica visto che questo non ha dato dei risultati.molti miei pazienti anche sovrappesi ed anche pazienti che soffrono di insulino resistenza riescono a trarre molto beneficio da una dieta equilibrata di tipo mediterraneo o specifico per la loro tipologia di vita e la tipologia di lavoro che svolgono.
Ognuno di questi pazienti a cominciato a migliorare il proprio stile di vita facendo attività fisica, non specificatamente palestra ma anche semplicemente camminando per circa 8 km giorno. L'attività fisica aiuta a sensibilizzare le cellule ed a ridurre l'insulino resistenza ed inoltre a come piacevole conseguenza una notevole perdita di peso, tutto questo abbinato logicamente ad una sana alimentazione.Le consiglio quindi di farsi seguire da uno specialista e di cominciare a migliorare le proprie abitudini di vita; cosciente del fatto che i farmaci non portano ad un risultato ma semplicemente nascondono un sintomo.
Buona giornata Dr. Riccardo Barioni.

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Salve, come diceva il collega la mancata efficacia delle terapie nutrizionali intraprese dimostra che non sono quelle adeguate per lei.
Non è necessario intraprendere delle diete drastiche, è anzi piuttosto controproducente ai fini del raggiungimento e mantenimento del proprio peso naturale (diverso da quello stabilito con regole teoriche). Il modello mediterraneo, modellato sulle sue esigenze (anche eventualmente di tipo vegetariano o vegano), rimane quello migliore per mantenere un adeguato stato di salute, purché affiancato ad un’adeguata attività fisica.
L’obiettivo primario della terapia (farmacologica, nutrizionale e motoria) deve essere il buon compenso glicemico, insulinemico e tiroideo, il peso sarà solamente una conseguenza.
Il consiglio migliore rimane quello di affidarsi ad unə dietista della sua zona o online con cui affrontare nel migliore dei modi le sue esigenze e migliorare il suo stato di salute.
Cordiali saluti. Dr.ssa Chiara Lagorio
Buongiorno
Concordo con quanto detto dai colleghi
I’m caro saluto
Buongiorno,
a prescindere da una chetogenica o da una dieta normale non vorrei che ci sia stata una difficoltà nel creare il deficit calorico. Cioè la differenza fra le calorie consumate e le calorie mangiate... che poi è quello che consente il calo peso.
Il mio invito è quello di affidarsi ad un professionista che ascolti realmente le sue abitudini alimentari e si accerti di capire quale deficit calorico impostare (purtroppo su questo è sempre difficile capire la situazione al primo colto)
Se poi non dovesse trovar rimedio una soluzione sarebbe quella di provare una calorimetria indiretta...che è l'unico macchinario ad ora in grado di fare una misura realmente precisa di quanto mi consuma a riposo (senza fare nulla) e da li creare un deficit calorico che le consentirà la perdita di peso (con che modalità o velocità è impossibile dirlo)
Resto a disposizione per qualsiasi domanda o difficoltà
Buona giornata
Buonasera,
il mio consiglio riprende quello dei colleghi, ossia dieta mediterranea bilanciata e leggermente ipocalorica, associata ad un incremento dell'attività fisica.
Ci sono persone che riescono a tenere sotto controllo l'iperglicemia semplicemente con dieta ed attività fisica (almeno 10.000 passi al giorno) .
Verifichi anche eventuali squilibri del funzionamento tiroideo e poi, non dimentichi di bere tanta acqua e fare attenzione alla propria respirazione (che sia profonda per fornire la giusta quantità di ossigeno necessaria ai processi metabolici).
SI rivolga ad un bravo dietista della sua zona
Cordiali saluti.
Dott.ssa Claudia Lo Conte
Salve, lavoro da diversi anni in endocrinologia e dialettologia e le consiglio di approcciare ad una alimentazione ipocalorica con una bassa quantità di carboidrati. Non sono molto a favore della chetogenica in questo specifico caso poiché da quello che ho notato dai miei pazienti anche sovrappesi ed anche pazienti che soffrono di insulino resistenza riescono a trarre molto beneficio da una dieta equilibrata di tipo mediterraneo o specifico per la loro tipologia di vita e la tipologia di lavoro che svolgono. E' utile integrare l'attività fisica perché aiuta a ridurre l'insulino resistenza ed inoltre ha come conseguenza una notevole perdita di peso, Saluti D.ssa Cannata
Buongiorno, potrebbe essere utile una rivalutazione generale con un endocrinologo per assicurarci che la terapia farmacologica garantista il buon funzionamento ormonale (lo si vede tramite analisi del sangue). In secondo luogo sarebbe opportuno rivolgersi ad un Dietista che possa elaborare qualcosa di personalizzato in base alla sua storia del peso e che non le crei difficoltà nella sostenibilità (spesso l'approccio restrittivo dietetico è deleterio) su stampo mediterraneo. Condivido inoltre, con i colleghi per l'importanza dell'attività fisica ma qualora ci fossero difficoltà in questo campo (non è detto che per tutti il movimento sia spontaneo, piacevole, confortevole...) non demorda, perchè anche qui si può lavorare gradualmente per renderlo spontaneo e non frustante.
Qualora fosse interessata rimango a disposizione online o su Roma. Dott.ssa Alessandra Daidone - Dietista

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