Salve dottori, vorrei avere delucidazioni in merito al comportamento che nell’ultimo periodo ho iniz

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Salve dottori, vorrei avere delucidazioni in merito al comportamento che nell’ultimo periodo ho iniziato ad avere nei confronti del cibo. Dopo aver perso 15kg (arrivando a pesare 57kg per 175cm di altezza) nel giro di un anno (fino ad agosto 2021) e cominciato a nutrire una forte ossessione per il cibo/conteggio calorie/peso sulla bilancia, con forza di volontà ho cercato di spezzare quel circolo vizioso. Ho iniziato palestra e a mangiare un po’ di più: ogni settimana -più precisamente la domenica- i miei genitori preparano la pizza, la polenta, o le tigelle (da mangiare in compagnia tutti insieme) seguite da un dolce fatto da mia mamma. La domenica, proprio per quest’aura di convivialità, era diventata una giornata “sgarro”. Lo sgarro però non si limitava al pasto, ma partiva dalla mattina fino a concludersi alla sera: diventava occasione per poter mangiare TUTTO quello che mi capitava sotto mano. Per mangiare tutti quei cibi che mi avevano sempre fatto gola e che finalmente avrei potuto mangiare, fino allo sfinimento. Fino a non farcela più, fino a finire quei cibi. Così non ci sarebbero stati il giorno dopo e non mi avrebbero più tentata.
Successivamente seguiva un forte senso di colpa, e la settimana successiva passata in palestra e riducendo un po’ le porzioni per tornare al peso prima dell’abbuffata. Fino alla domenica successiva. Ora sono 62kg e oggi -giovedì 27 febbraio 2022- è il secondo giorno di “sgarro” dove mangio talmente tanto da avere male allo stomaco (e parlo di 2 pacchetti di tortillas, un pacchetto di crostini, 4 strisce di cubetti di cioccolata bianca, 3 gallette di riso al cioccolato, pane, prosciutto, grissini.. oltre al normale pranzo che faccio!). Sono veramente preoccupata perché ci provo in mille modi per smettere di comportarmi così… so benissimo che non va bene. Sono terrorizzata dal riprendere i kg persi, ma allo stesso tempo è come se avessi una forza che mi spinge a farlo. Ho proprio fame di mangiare. Non riesco a trovare un equilibrio e sono disperata..
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo fondamentale richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto generando ossessioni sul cibo e calorie.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Salve, la situazione da lei descritta potrebbe essere ascrivibile ad un disturbo alimentare. Tuttavia, essa e solo un ipotesi che andrebbe indagata in maniera più approfondita.
Comprendere meglio i suoi stati emotivi e pensieri associati a tali comportamenti.
La sua consapevolezza sulla pericolosità di tali condotte è un ottimo punto di partenza per iniziare un percorso con uno psicologo/psicoterapeuta.
Rimango a sua disposizione
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Gentile utente, dalle parole descritte emerge una condizione che la rende preoccupata e disorientata tra quello che vorrebbe e quello che sente di dover fare. Potrebbe essere importante per lei contattare ed intraprendere un percorso con uno psicoterapeuta, per valutare insieme ciò che le sta accadendo, i suoi vissuti emotivi, per poter delineare un percorso di aiuto.
La paura ed il disorientamento su ciò che le sta accadendo, possono essere diminuiti nell'incontro con una persona che possa capire e spiegarle certe dinamiche ed insieme trovare delle strategie per affrontare il futuro.
Cordiali saluti Alessia Battista
Buongiorno, potrebbe essere opportuno che lei chieda un consulto per valutare approfonditamente quanto accenna sopra. In questi casi diventa essenziale avere al proprio fianco uno psicologo esperto che renderà più semplice risolvere il problema e tornare ad avere un buon rapporto con gli alimenti e con il peso corporeo.
Resto a disposizione, può contattarmi o scrivermi se ha bisogno. I colloqui possono avvenire anche online. Dott.ssa Violeta Raileanu
Buongiorno, come scritto dai colleghi ritengo anche io importante confrontarsi con un terapeuta al fine di indagare i vissuti che possono essere alla base di questi pensieri e comportamenti. Purtroppo ogni storia è unica e non è possibile qui darle un aiuto concreto senza conoscerla e senza approfondire i suoi pensieri e le sue emozioni.
Potrebbe essere utile anche un percorso con un nutrizionista, che possa affiancarla nel raggiungere i suoi obiettivi in modo più equilibrato e sano (ci sono per esempio nutrizionisti che inseriscono nell'alimentazione anche i cibi che per lei costituiscono uno "sgarro" o che sente come "proibiti").
Rimango a disposizione,
Dott.ssa Alessandra Montalto
Salve , leggendo le informazioni in merito al suo problema ritengo fondamentale consigliarle un percorso di psicoterapia che utilizzi principalmente tecniche di consapevolezza incentrate sul corpo.
Il corpo ci parla attraverso le sensazioni e da queste nascono le emozioni che spesso sono difficili da sopportare.
Tutto questo può avvenire al di fuori dalla nostra consapevolezza.
Le abbuffate ad esempio funzionano come sedativo, sono una modalità che la persona mette in atto per calmarsi se è troppo agitata e non se ne accorge, se la tristezza è troppo intensa da poter essere sopportata o anche se si è arrabbiati ma non ne riconosciamo né l'intensità ne verso chi proviamo questo sentimento.
Per questi motivi le consiglio una terapia che le insegni a capire cosa le succede quando non riesce a mantenere il controllo, affiancando una sana alimentazione con l'aiuto di un nutrizionista e senza perdere le attività salutari che già sta svolgendo come andare in palestra.
Per qualsiasi cosa resto a sua disposizione.
Dott Antonio Del Prete.
Salve,
penso sia importante per lei richiedere un consulto psicologico per poter avere maggiori dettagli ed inquadrare meglio la situazione.
Capire, attraverso la sua storia personale, quali possono essere le ragioni che la spingono verso questa condotta alimentare è un primo, fondamentale, passo
Cordialmente, EP
Buongiorno, purtroppo l'insorgenza tipica dei disturbi alimentari è proprio dopo una prima dieta con risultati soddisfacenti. Potrebbe non essere il suo caso ma i pensieri ossessivi sul cibo che ha ottimamente descritto la mettono comunque in una situazione di rischio per cui sarebbe molto meglio intervenire adesso dal punto di vista psicologico che non quando il problema dovesse impattare maggiormente sulla sua qualità della vita.
Gentile utente di mio dottore,

come le hanno accennato già alcuni colleghi, la situazione che lei descrive pare ricondurci ad un disturbo alimentare, tuttavia bisognerebbe approfondire alcuni elementi. Un percorso di psicoterapia potrebbe fare al caso suo. Un intervento che vada a lavorare sui pensieri ed i comportamenti disfunzionali.
Si affidi quanto prima ad uno specialista, potrà aiutarla a star meglio.

Cordiali Saluti
Dottor Diego Ferrara
Salve,
penso che quello dell'alimentazione non sia un problema da sottovalutare e ha fatto benissimo a chiedere consiglio.
La cosa più importante però è quello di potersi prendere uno spazio per sé in cui approfondire, insieme ad un professionista nel campo psicologico, oltre le problematiche attuali, anche le tematiche sottostanti a queste disfunzioni alimentari.
Resto a disposizione per qualsiasi informazioni e chiarimento; sono disponibile anche online.
Dott.ssa Porcelli
La sua esperienza andrebbe approfondita in maniera più dettagliata. Potrebbe esserle utile una valutazione diagnostica del suo comportamento alimentare così da valutare la strada da percorrere per aiutarla al migliore dei modi. L'alimentazione ha spesso a che fare con le emozioni, con l'immagine di sè, l'autostima e le relazioni affettive che si vivono o si sono vissute. Molto va accolto e molto va capito. Un fiume per troppo tempo ristretto quando piove troppo straborda senza mezzi termini.
Resto a disposizione, anche on line, per qualsiasi informazione o chiarimento. Dtt.ssa Valentina Di Fonzo
Buon pomeriggio. Mi spiace per la sofferenza e le difficoltà che descrive e che sta vivendo. Certamente per ritrovare un nuovo e migliore equilibrio nel rapporto che ha con il cibo e l'alimentazione è importante poter esplorare più a fondo da una parte il significato che questi hanno per lei, da un'altra i suoi vissuti rispetto ad essi e a se stessa più in generale, al fine di raggiungere un grado maggiore di consapevolezza personale e una migliore capacità di autoregolazione rispetto al proprio comportamento alimentare. Potrebbe esserle d'aiuto fare una ricerca dei centri specializzati che si occupano dei disturbi del comportamento alimentare che si trovano sul suo territorio e/o rivolgersi ad uno/a psicoterapeuta per valutare l'inizio di un percorso specifico di cambiamento personale che possa aiutarla a ristabilire un diverso e migliore equilibrio personale e a migliorare la propria salute. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Buon pomeriggio gentile utente,
come i miei colleghi prima di me, la invito a richiedere un consulto psicologico per approfondire il suo disagio e trovare le strategie più adatta alla difficoltà di gestione delle sue emozioni e il rapporto con il cibo. Le strategie attuali messe da lei in atto non sembrano funzionare creandole uno stato non solo di disagio, ma anche di stress. Le pongo una semplice domanda sulla quale le propongo di riflettere, secondo lei il problema è la domenica, giornata di "sgarro", oppure i giorni in cui tenta di recuperare con palestra e diminuzione delle porzioni? Resto a disposizione se vuole darmi una risposta e trovare una risoluzione efficace al suo problema. Dott.ssa Diletta De Matteis
Buonasera ,il suo disturbo alimentare necessita indubbiamente una cura psicologica ,non esiti a contattare un Centro specializzato in DCA nella sua zona.,un intervento multidisciplinare è molto utile ,in queste situazioni che hanno questa alternanza di assunzione cibo e astinenza ..Un caro augurio Dottssa Luciana Harari
Salve, da ciò che ci racconta la sua storia rientra nei disturbi alimentari che affliggono molti ragazzi. Le consiglio vivamente di rivolgersi a uno psicologo per affrontare la cosa in modo approfondito per evitare che la cosa vada completamente fuori dal suo controllo con conseguenze serie. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Salve. Intanto grazie per aver condiviso con noi questo suo disagio. Capisco la difficoltà che prova in questo momento e le sono vicina. Quello che mi sento di consigliarle, soprattutto visto il vissuto emotivo che questa situazione porta con sé, è quello di rivolgersi a uno psicologo e iniziare un percorso al fine di capire cosa ci sia dietro a tutto ciò, come si sente quando perde il controllo? Quando è iniziata questa cosa? è successo qualcosa che potrebbe aver "scatenato" questo sintomo?
Come hanno scritto altri colleghi, potrebbe essere utile un approccio multidisciplinare, lavorando su più fronti, alimentare, medico, psicologico per prevenire l'insorgenza di una sintomatologia ancora più seria.
Non si preoccupi, tutti attraversiamo momenti difficili, la cosa importante è rendersene conto e chiedere aiuto e lasciarsi aiutare, senza paura.
Resto a disposizione,
buona giornata
Dott.ssa Fabiola Ribechini
buongiorno, gentile utente, il quadro da lei descritto può essere ascrivibile ad un disturbo alimentare. I disturbi alimentari consistono in disfunzioni del comportamento alimentare e/o in comportamenti finalizzati al controllo del peso corporeo, che danneggiano in modo significativo la salute fisica o il funzionamento psicologico. Le persone affette da un disturbo alimentare hanno ripercussioni sulle proprie capacità relazionali, hanno difficoltà emotive, problemi nello svolgimento delle normali attività sociali, lavorative, e complicazioni mediche. oltre ad interessare la mente e provocare sofferenza psicologica, coinvolgono anche il corpo poiché possono avere complicazioni fisiche molto gravi a carico del cuore, del sistema digestivo, delle ossa, dei denti e della bocca, fino a generare altre patologie.
I disturbi alimentari possono inoltre essere associati talvolta ad altri disturbi psichiatrici e comunque sono spesso legati a compromissioni emotive e traumi. Raramente le persone che soffrono di un disturbo dell’alimentazione chiedono aiuto, quindi lei è stata molto coraggiosa! La invito a prendere in considerazione un percorso sia singolo che di gruppo; sono sicura ne beneficerà. Cordialmente Dott.ssa Giovannina Marasco
Buonasera, lei è entrata in un circolo vizioso in cui più restringe l'alimentazione, più si espone al rischio di abbuffarsi. In più il controllo del peso e del cibo aumentano questa dinamica. Ritengo che lei debba rivolgersi ad uno psicoterapeuta che si occupa di disturbi dell'alimentazione o ad un centro, se ne ha di vicini. Sono dinamiche psicologiche da arginare prima possibile.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi

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