Salve, dopo una frattura al radio poco scomposta mi è stato messo il gesso, poi rimosso dopo 30 gior
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Salve, dopo una frattura al radio poco scomposta mi è stato messo il gesso, poi rimosso dopo 30 giorni. Sono passati quasi due mesi dalla rimozione ma le dita continuano a essere rigide. Sto facendo fisioterapia, con tecar , magneto terapia e manipolazioni ma i progressi sono molto lenti. E normale? Grazie dell’eventuale risposta
Buongiorno, le posso consigliare un approccio fisioterapico più improntato sull'esercizio per il recupero della forza della mobilità e della manualità fine, le sconsiglio l'utilizzo di apparecchiature elettromedicali di poca/dubbia efficacia. Se ha bisogno mi contatti.
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Dopo una frattura del radio, anche se poco scomposta e trattata con il gesso per circa 30 giorni, è abbastanza normale che le dita rimangano rigide anche a distanza di due mesi dalla rimozione dell’immobilizzazione. Questo accade perché l’articolazione, i muscoli e i tendini coinvolti restano fermi per un periodo relativamente lungo, perdendo elasticità e mobilità. Se la frattura è avvenuta vicino al polso, la rigidità può interessare soprattutto le dita, che dipendono molto dalla mobilità fine e dall’equilibrio tra i vari movimenti della mano.
Nonostante tu stia già facendo fisioterapia con Tecar, magnetoterapia e manipolazioni, è comune che i miglioramenti arrivino lentamente, soprattutto nelle prime settimane dopo la rimozione del gesso. Il recupero completo della funzionalità può richiedere anche diversi mesi, talvolta tra i tre e i sei, a seconda dell’età, della risposta del tuo corpo alla terapia e della costanza con cui si eseguono anche gli esercizi attivi a casa.
La lentezza dei progressi iniziali può essere frustrante, ma non è necessariamente un segnale preoccupante. È importante però che, oltre alle terapie passive o strumentali, tu riesca a mantenere una buona frequenza di esercizi attivi, anche semplici movimenti quotidiani come aprire e chiudere le dita, prendere piccoli oggetti o fare stretching. Questi esercizi aiutano molto più di quanto sembri, proprio perché stimolano continuamente l’articolazione a riprendere la sua funzione.
Solo se dopo tre mesi dalla rimozione del gesso non vedi nessun miglioramento significativo, o se avverti ancora dolore forte, gonfiore persistente o altri sintomi insoliti, può essere il caso di fare un nuovo controllo ortopedico o fisiatrico. In alcune situazioni, ad esempio, si possono formare aderenze o può insorgere una condizione chiamata algodistrofia, che rallenta ulteriormente il recupero e richiede trattamenti più mirati.
Nonostante tu stia già facendo fisioterapia con Tecar, magnetoterapia e manipolazioni, è comune che i miglioramenti arrivino lentamente, soprattutto nelle prime settimane dopo la rimozione del gesso. Il recupero completo della funzionalità può richiedere anche diversi mesi, talvolta tra i tre e i sei, a seconda dell’età, della risposta del tuo corpo alla terapia e della costanza con cui si eseguono anche gli esercizi attivi a casa.
La lentezza dei progressi iniziali può essere frustrante, ma non è necessariamente un segnale preoccupante. È importante però che, oltre alle terapie passive o strumentali, tu riesca a mantenere una buona frequenza di esercizi attivi, anche semplici movimenti quotidiani come aprire e chiudere le dita, prendere piccoli oggetti o fare stretching. Questi esercizi aiutano molto più di quanto sembri, proprio perché stimolano continuamente l’articolazione a riprendere la sua funzione.
Solo se dopo tre mesi dalla rimozione del gesso non vedi nessun miglioramento significativo, o se avverti ancora dolore forte, gonfiore persistente o altri sintomi insoliti, può essere il caso di fare un nuovo controllo ortopedico o fisiatrico. In alcune situazioni, ad esempio, si possono formare aderenze o può insorgere una condizione chiamata algodistrofia, che rallenta ulteriormente il recupero e richiede trattamenti più mirati.
Dott. Raffaele Pasquariello
Fisioterapista, Terapista del dolore, Medico estetico
San Lazzaro di Savena
Si e' abbastanza normale che dopo una frattura del radio ( anche se poco scomposta) e un periodo e un periodo di immobilizzazione con il gesso ,si riscontri rigidita' alle dita e al polso per diverse settimane o anche mesi. Questo succede perche': L'immobilizzazione prolungata causa una perdita di elasticita' nei tessuti molli ( tendini ,legamenti, capsule articolari.) Il gonfiore residuo o eventuali aderenze possono limitare il movimento. La muscolatura si indebolisce e perde coordinazione. Dopo due mesi dalla rimozione del gesso , la rigidita' alle dita puo' essere ancora presente,specialmente nei casi in cui la mobilizzazione attiva( cioe' muovere solo le dita e il polso) non sia iniziata subito o sia stata difficile per il dolore. Il fatto che stia gia' facendo fisioterapia, tecar, magnetoterapia e manipolazioni e' positivo . I progressi lenti sono comunque un segno che il recupero sta avvenendo ,anche se piu' lentamente del previsto. Il recupero completo puo' richiedere da 3 -6 mesi , a volte anche di piu', soprattutto per tornare alla piena mobilita' fino alle dita ( ad es. se devi scrivere ,suonare strumenti , usare attrezzi). Alcuni pazienti riportano miglioramento fino a un anno dopo la frattura. Continui con la fisioterapia, ma si assicuri che ci sia esercizio attivo quotidiano(mobilizzazione delle dita, streching dolce, presa ecc). Immergere la mano in acqua calda prima di fare gli esercizi puo' aiutare a ridurre la rigidita'. Se non ci sono controindicazioni, puo' parlare con il fisioterapista o ortopedico anche tecniche tipo taping,esercizi con palla morbida ,o l'uso temporaneo di split dinamici. Se dopo 3o4 mesi dalla rimozione del gesso la rigidita' e' ancora molto marcata, puo' essere utile una rivalutazione ortopedica con eventualmente un controllo ecografico o una radiografia per escludere altre cause ( come un'artrofibrosi o lesione tendinea tardiva. Se vuole le posso inviare una serie di esercizi mirati per casa.
buongiorno,il recupero dipende dalla sua età e dal livello di osteoporosi. il recupero può necessitare di tempi più lunghi da quelli descritti. si aiuti con molti esercizi anche a casa
Si potrebbe... continui la fisioterapia e segua i consigli del professionista a cui si è affidato
Salve, e non ci sono complicazioni particolari, due mesi cominciano ad essere un lasso di tempo importante, sarebbe ideale integrare anche esercizi di rinforzo e stretching della muscolatura di avambraccio e mano.
Buon pomeriggio gentile Paziente,
una frattura di radio trattata in modo conservativo (quindi tramite gesso per 30 gg circa), richiede nella fase immediatamente successiva, un percorso riabilitativo mirato alla rieducazione funzionale dell'arto, interessando le varie articolazioni (spalla, gomito, polso e dita). I macchinari possono essere utilizzati in maniera complementare, ma l'aspetto fondamentale è dato dalla mobilizzazione dell'arto leso.
Spero di essere stato esaustivo.
Cordiali saluti
Dr. Giuseppe Costanzo
una frattura di radio trattata in modo conservativo (quindi tramite gesso per 30 gg circa), richiede nella fase immediatamente successiva, un percorso riabilitativo mirato alla rieducazione funzionale dell'arto, interessando le varie articolazioni (spalla, gomito, polso e dita). I macchinari possono essere utilizzati in maniera complementare, ma l'aspetto fondamentale è dato dalla mobilizzazione dell'arto leso.
Spero di essere stato esaustivo.
Cordiali saluti
Dr. Giuseppe Costanzo
Buongiorno! Dalla rimozione del gesso ha effettuato una RX di controllo per verificare lo stato della frattura e/o del callo osseo formatosi?
Potrebbe essere utile verificare radiograficamente gli esiti della frattura e in base ai risultati agire di conseguenza modificando eventualmente la terapia strumentale e manuale per renderla più mirata possibile.
Continui con la fisioterapia e ne parli con il suo medico o con l'ortopedico di riferimento per effettuare una RX di controllo.
Buon recupero!
Potrebbe essere utile verificare radiograficamente gli esiti della frattura e in base ai risultati agire di conseguenza modificando eventualmente la terapia strumentale e manuale per renderla più mirata possibile.
Continui con la fisioterapia e ne parli con il suo medico o con l'ortopedico di riferimento per effettuare una RX di controllo.
Buon recupero!
Immagino che nel percorso fisioterapico vi sia anche un'attivazione e reclutamento di tutta la muscolatura coinvolta e un rinforzo graduale in base alle indicazioni dell'ortopedico. Se cosi non fosse sarebbe utile iniziare a inserirla gradualmente. Per quanto riguarda i progressi dipende sempre da caso a caso e il mio consiglio è quello di rivolgersi a un ortopedico competente sul distretto coinvolto per valutare il corretto recupero. Buona giornata
salve, per una frattura da lei descritta in assenza di altre lesioni le dita dovrebbero essere libere di muoversi anche durante i 30 giorni di gesso, al fine di prevenire le rigidità che lei descrive. Normale quindi che ci voglia del tempo. insista con la mobilità attiva interfalangea e rinforzo della muscolatura intrinseca della mano.
Salve. Dopo una frattura del radio distale con gesso per 30 giorni, la rigidità delle dita è una conseguenza molto comune e purtroppo normale, e i progressi nel recupero della mobilità possono essere lenti. Durante l'immobilizzazione, non solo il polso ma anche le dita e i tessuti circostanti (tendini, capsule articolari) tendono a irrigidirsi a causa della mancanza di movimento e della formazione di aderenze. Il percorso di fisioterapia che sta seguendo, con Tecar (per ridurre infiammazione e dolore), magnetoterapia (per favorire la guarigione dei tessuti molli) e manipolazioni (per ripristinare la mobilità articolare), è corretto e mirato a questo problema. Nonostante il suo impegno, il recupero completo della funzionalità delle dita e della mano richiede tempo e grande costanza; possono volerci diversi mesi, anche più di due dalla rimozione del gesso, per recuperare una mobilità soddisfacente, soprattutto per le dita. L'importante è continuare la fisioterapia con dedizione, eseguire gli esercizi domiciliari come indicato e non scoraggiarsi, poiché la perseveranza è la chiave per un buon recupero.
Buonasera, a quello che sta facendo deve essere sempre associato l'autotrattamento a casa con esercizi mirati e facilitanti.
cordialmente
cordialmente
Buongiorno,
dopo una frattura del radio, soprattutto se trattata con immobilizzazione prolungata, è abbastanza comune avere rigidità delle dita e del polso anche a distanza di settimane.
La lentezza nei progressi può dipendere da:
rigidità articolare post-immobilizzazione (soprattutto se il polso era in flessione o supinazione)
aderenze fasciali o cicatriziali,
un deficit muscolare e di drenaggio locale,
o anche da un coinvolgimento secondario del nervo radiale o mediano, che può rendere più difficile il recupero.
È positivo che tu stia facendo fisioterapia. Oltre a tecar e magnetoterapia, può essere utile un approccio integrato che includa:
mobilizzazioni attive e passive specifiche,
esercizi in progressione,
trattamento miofasciale e neurodinamico,
rieducazione funzionale con piccoli oggetti o resistenze.
La costanza e la personalizzazione del trattamento fanno la differenza. Se i progressi sono molto lenti, una rivalutazione funzionale approfondita (anche osteopatica, se serve) può essere utile per escludere blocchi non evidenti.
Resto a disposizione se vuoi un confronto diretto.
Un caro saluto,
Dott.ssa Morincasa Michela – Fisioterapista e Osteopata
Centro Altrafisio – Roma
dopo una frattura del radio, soprattutto se trattata con immobilizzazione prolungata, è abbastanza comune avere rigidità delle dita e del polso anche a distanza di settimane.
La lentezza nei progressi può dipendere da:
rigidità articolare post-immobilizzazione (soprattutto se il polso era in flessione o supinazione)
aderenze fasciali o cicatriziali,
un deficit muscolare e di drenaggio locale,
o anche da un coinvolgimento secondario del nervo radiale o mediano, che può rendere più difficile il recupero.
È positivo che tu stia facendo fisioterapia. Oltre a tecar e magnetoterapia, può essere utile un approccio integrato che includa:
mobilizzazioni attive e passive specifiche,
esercizi in progressione,
trattamento miofasciale e neurodinamico,
rieducazione funzionale con piccoli oggetti o resistenze.
La costanza e la personalizzazione del trattamento fanno la differenza. Se i progressi sono molto lenti, una rivalutazione funzionale approfondita (anche osteopatica, se serve) può essere utile per escludere blocchi non evidenti.
Resto a disposizione se vuoi un confronto diretto.
Un caro saluto,
Dott.ssa Morincasa Michela – Fisioterapista e Osteopata
Centro Altrafisio – Roma
Buongiorno
Avrei necessità di avere maggiori informazioni.
Mi potrebbe inviare il suo contatto telefonico su questo sito?
Senza impegno economico.
Grazie
Avrei necessità di avere maggiori informazioni.
Mi potrebbe inviare il suo contatto telefonico su questo sito?
Senza impegno economico.
Grazie
Dopo una frattura del radio e un periodo di immobilizzazione, è piuttosto comune riscontrare rigidità e progressi lenti nella mobilità delle dita e del polso. Ogni persona ha tempi di recupero diversi, che dipendono da vari fattori: tipo di frattura, durata dell’immobilizzazione, condizioni generali e risposta individuale ai trattamenti.
In ogni caso, per avere un quadro chiaro è sempre necessaria un’anamnesi completa e una valutazione funzionale accurata: solo così si può comprendere lo stato dei tessuti, delle articolazioni e programmare un percorso di recupero personalizzato. La fisioterapia con esercizi mirati di mobilità attiva e rinforzo progressivo è spesso determinante per il miglioramento, ma può richiedere settimane o mesi di lavoro costante.
Cordiali saluti.
In ogni caso, per avere un quadro chiaro è sempre necessaria un’anamnesi completa e una valutazione funzionale accurata: solo così si può comprendere lo stato dei tessuti, delle articolazioni e programmare un percorso di recupero personalizzato. La fisioterapia con esercizi mirati di mobilità attiva e rinforzo progressivo è spesso determinante per il miglioramento, ma può richiedere settimane o mesi di lavoro costante.
Cordiali saluti.
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