Salve avrei una perplessità che da un periodo medio-lungo mi mette ansia se non ossessione. L'assunz

20 risposte
Salve avrei una perplessità che da un periodo medio-lungo mi mette ansia se non ossessione. L'assunzione di una sostanza fatta tre anni fa, che dopo essermi documenta scoprì che era abbastanza forte, può avermi creato degli scompensi neuronali o è solo paura visto che dopo ho avuto delle forti allucinazioni? In questi tre anni ho continuato a vivere tranquillamente, riuscendo a sostenere esami universitari e quanto. Solo quest'ultimo anno ho avuto un po' di problemi relazionali con la mia famiglia tanto da chiudermi completamente e domandarmi ossessivamente perché questo fosse successo, ho avuto un calo di ferro che mi ha portato ad avere un umore depresso e perdita di motivazione che tutt'ora fatico a riavere . Il tutto può dipendere da questo evento? Sono una persona tendenzialmente ansiosa e paranoica una vostra risposta mi aiuterà a togliermi questo pensiero che mi assilla ormai da mesi.
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, al di là Dell’evento in sé, La sua modalità ansiosa e tendente al risulta meritevole di attenzione clinica per cui non si focalizzi su questo evento perché, anche qualora lei riuscisse a rassicurarsi definitivamente su questo evento, se questa modalità ansiosa persiste troverà sicuramente altre situazioni su cui porre ossessivamente il pensiero dunque la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare lLa sua modalità ansiosa e tendente al risulta meritevole di attenzione clinica per cui non si focalizzi su questo evento perché, anche qualora lei riuscisse a rassicurarsi definitivamente su questo evento, se questa modalità ansiosa persiste troverà sicuramente altre situazioni su cui porre ossessivamente il pensiero dunque la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi Ed a trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Dott.ssa Marina Colangelo
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Gentile Utente, comprendo il disagio che sta vivendo in questo momento, ma io non mi soffermerei su un evento sporadico risalente a tre anni fa. Dal suo racconto mi sembra molto giovane e fare esperienze di questo tipo magari con gli amici è accettabile soprattutto se nel frattempo ha portato avanti la sua vita e i suoi impegni universitari. Si descrive come una persona ansiosa e paranoica e probabilmente le difficoltà relazionali con la sua famiglia hanno compromesso il suo umore e la sua motivazione. Le consiglio di consultare un professionista per lavorare sulla sua ansia e trovare delle strategie per fronteggiarla. Resto a disposizione, Dott.ssa Marina Colangelo
Dott.ssa Giulia Antognoli
Neuropsicologo, Psicoterapeuta, Psicologo
Roma
Buonasera, se nel corso di questi anni non ha avuto alcun problema difficilmente l'assunzione di sostanze stupefacenti le avrà portato conseguenze cerebrali. Potrebbe parlarne con il suo medico curante. In ogni caso, la sua ansia e i suoi pensieri che definisce ossessivi non sono da sottovalutare: potrebbe essere opportuno rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta per poter comprendere meglio le sue dinamiche, le cause e trovare il modo di affrontare le sue difficoltà. Un percorso di qiuesto tipo le potrebbe permettere anche di affrontare meglio questa sua preoccupazione (o ossessione) relativa all'assunzione della sostanza. Un caro saluto.
Gentile Utente, le difficoltà che ci riporta non sembrano immediatamente collegabili con l'evento che lei teme possa aver prodotto dei danni cerebrali. L'ansia, il calo motivazionale, i conflitti relazionali con la famiglia di cui parla sono però disagi che necessitano di un approfondimento.
Un percorso di psicoterapia potrà aiutarla a comprendere meglio la natura e l'origine di queste difficoltà ed aiutarla a superarle. Cordiali Saluti
Dott.ssa Federica Andreoli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Torino
Gentile utente, la sua preoccupazione per un evento così specifico a cui ricollega le difficoltà che sta vivendo al momento potrebbe essere una manifestazione sintomatologica di un suo disagio, le consiglierei di approfondire con uno specialista questo aspetto e in generale per prendersi cura della sua salute psichica. Un caro saluto, dott.ssa Andreoli
Dott.ssa Daniela Chieppa
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Salve, provi a soffermarsi sul disagio che sta vivendo in questo periodo. Le cause potrebbero essere diverse ma ciò che importa è il significato che attribuisce a questo disagio.
L’approccio cognitivo comportamentale l’aiuterebbe a gestire meglio le sue emozioni e i suoi pensieri.
Resto a disposizione per eventuali dubbi.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Daniela Chieppa
Dott. Antonio Panza
Psicoterapeuta, Psicologo
Marano di Napoli
Salve, rispetto alla paura che descrive sento di suggerirle di chiedere al suo medico curante, tuttavia ritengo difficile (anche se sottolineo non sono un medico) che sintomi di scompenso organico dovuti all'uso di una sostanza (tra l'altro assunta una sola volta) possano manifestarsi dopo così tanto tempo. Probabilmente le ragioni della sua sofferenza vanno cercate altrove. Comprendo le ragioni del suo disagio e ne sono dispiaciuto. Tuttavia qualsiasi ipotesi formulata sulla base delle sole informazioni presenti nel suo scritto sarebbe a mio avviso riduttivo a fronte di una situazione complessa come la sua (tutte quelle che riguardano il vissuto umano lo sono). La invito per questo a contattarmi in privato, anche con un semplice messaggio se vuole; mi limiterei a farle solo qualche ulteriore domanda in modo da offrirle una consulenza più accurata. Cordiali saluti Dott. Antonio Panza.
Dott.ssa Dafne Zikos De Santis
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente, dalla sua domanda è evidente uno stato di preoccupazione relativo agli eventuali effetti collaterali che possano manifestarsi in seguito all' episodio di assunzione di sostanze. Dato che è passato diverso tempo da quell' episodio che lei riferisce, sembrerebbe difficile associare i suoi sintomi attuali come conseguenza di quella situazione passata. Ovviamente le consiglierei di rivolgersi al suo medico di fiducia per eventuali dubbi o perplessità al riguardo.
In caso volesse approfondire e affrontare questo "umore depresso" di cui parla, non esiti a contattarmi.
Cordiali saluti, Dafne Zikos
Dott.ssa Alessandra Domigno
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buongiorno, probabilmente la sua ansia è al momento ciò che la disturba maggiormente e forse sarebbe importante partire da qui. l'evento sporadico di cui ha parlato è abbastanza indietro nel tempo tanto da comunicarci che gli anni successivi sono stati buoni anni per lei. Oggi forse le cause scatenanti la sua ansia sono altre e nei suoi pensieri le sta riportando a quell'evento ma forse possono esserle sfuggite altre difficoltà. Le consiglierei un percorso di ricerca ed elaborazione su ciò che oggi la affligge. Sono a sua disposizione. Cordialità Alessandra Domigno
Dott.ssa Sara Gigli
Psicoterapeuta, Psicologo, Terapeuta
Perugia
Car* scrivente, come già qualche mio collega le ha fatto notare, credo sia difficile che una sostanza assunta molto tempo fa posa dare effetti dopo tanto tempo.
Parla di difficoltà relazionali in famiglia, umore depresso e ansie che forse più probabilmente sono alla base dei suoi attuali disagi. E' comprensibile che ci sia in lei la necesità di fare un collegamento causa-effetto con il suo stato attuale e qualche evento concreto (assunzione di sostanze, carenza di ferro, ecc) ma spesso i nessi non sono così lineari. Le consiglierei di approfondire il suo malessere in un percorso terapeutico, credo che potrebbe trarne un beneficio e magari la chiarezza che cerca per tranquillizzarsi. Se vuole sono a disposizione per una consulenza, anche senza impegno. Un caro saluto, dott.ssa Sara Gigli
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Prof. Antonio Popolizio
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, ne parli col suo medico curante e nel caso avesse difficoltà nel raccontargli l'evento per motivi di privacy, può contattare un medico privato con cui confidarsi. Una volta esclusi, come credo, conseguenze fisiologiche dovute all'episodio si metta in contatto con uno psicologo per analizzare questa risposta ansiosa al pensiero . Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Dott.ssa Maria Zaupa
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Psicologo
Vicenza
Gentile paziente, difficilmente ciò che assunto tre anni fa può essere causa del suo malessere che senz'altro va approfondito, accolto ed affrontato. Gli aspetti legati all'ansia ed al controllo che la portano ad essere ossessiva possono essere gestiti con la psicoterapia e se troppo intrusivi con l'aiuto di farmaci, successivamente ad una visita specialistica psichiatrica. Un caro saluto e a disposizione, Maria dr. Zaupa
Dott. Christiana Marchesin
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Torino
Buonasera, il quadro di sintomi che lei descrive merita una certa attenzione clinica, anche perché il disagio che lei oggi sta provando sembra essere notevole. Le suggerisco di rivolgersi ad uno psicologo o psicoterapeuta per poter elaborare i suoi vissuti, conoscere e comprendere le sue emozioni, al di là della individuazione di un singolo comportamento come causa del suo malessere.
Dott.ssa Nicoletta Balestra
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Parma
Buongiorno
mi pare che ad oggi lei senta una serie di fatiche che la preoccupano e la portano a farsi domande a partire da quanto successo con l'assunzione di una sostanza tre anni fa; forse se lei potesse darsi del tempo per rivolgersi ad un collega e dare un significato condiviso di quanto le sta succedendo potrebbe essere utile; la sostanza anche se fisicamente non ha creato conseguenze sul suo corpo, pare "restare ancora nella sua mente" come un fatto a cui sente di dare ancora importanza. Vedere insieme a qualcuno questi vissuti le potrebbe aprire la possibilità di giungere ad una narrazione condivisa. Buone cose, auguri.
Dott.ssa Nicoletta Balestra
Dott.ssa Giada D'Amico
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Belvedere
Gentilissima, fornirle delle risposte senza poterle porre ulteriori domande è difficile. La invito a parlarne con il suo MMG, e di valutare di intraprendere un percorso di psicoterapia .. un caro saluto
Dott.ssa Silvia Ragni
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente, non mi soffermerei su quel singolo episodio. SE proprio vuole togliersi il dubbio ne parli con un neurologo. Invece gli altri disagi che cita potrebbero meritare più attenzione, attraverso un percorso psicoterapico. La saluto cordialmente, dott.ssa Silvia Ragni
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Dott.ssa Violeta Raileanu
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Torino
Buonasera.
Comprendo come il ricordo di quell'esperienza passata può generare ansia e portare a riflettere su eventuali effetti a lungo termine.
Tuttavia, se negli anni successivi ha continuato a condurre una vita regolare e a sostenere esami universitari senza difficoltà, è probabile che le sue preoccupazioni siano più legate all'ansia e alla paura che non a reali danni fisici causa dalla sostanza. L'ansia, soprattutto se non trattata, può amplificare pensieri e sensazioni, facendoli diventare ossessioni.

Il calo di ferro e il conseguente abbassamento dell'umore potrebbero essere legati a fattori fisiologici, come l'anemia, e non necessariamente a quell'episodio passato. Detto ciò, dato che descrive una tendenza all'ansia e alla paranoia, potrebbe essere utile rivolgersi a uno psicoterapeuta che utilizza metodologie attive per affrontare questa situazione. Questo le permetterebbe di esplorare e comprendere meglio l'origine delle sue preoccupazioni, trovare strumenti per gestirle e recuperare la motivazione.

Le auguro di trovare presto serenità.
dott.ssa Raileanu
Dr. Michele Scala
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova

È comprensibile che la preoccupazione per l'assunzione di una sostanza possa causare ansia, ma è importante ricordare che gli effetti a lungo termine dipendono dal tipo di sostanza, dalla quantità assunta e da come il corpo l'ha metabolizzata. Se hai vissuto tranquillamente per diversi anni, affrontando situazioni come gli esami universitari senza evidenti problemi neurologici, è meno probabile che la sostanza abbia causato danni permanenti. Tuttavia, l'ansia, la depressione e il calo di motivazione che stai vivendo ora potrebbero essere legati a fattori emotivi e fisici più recenti, come il calo di ferro e le difficoltà relazionali, piuttosto che all'evento passato. Un terapeuta o uno psichiatra potrebbero aiutarti a esplorare meglio queste preoccupazioni, distinguendo tra cause reali e ansie ingigantite dal tuo stato emotivo attuale.
Dr. Alessio Aloi
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
gentile utente, come capirà sarebbe necessario in primis conoscere il tipo di sostanza (quantomeno il principio attivo) e le modalità e condizioni di somministrazione; è anche importante capire quali effetti ha avuto in quella occasione su di lei.
Detto ciò, è abbastanza difficile che una unica assunzione episodica possa dare degli esiti diretti ed univoci ad anni di distanza sull'umore o sulle relazioni.
Mi colpisce che lei ricolleghi i suoi problemi attuali all'assunzione della sostanza; potrebbe essere altresì che le stesse sensazioni ed emozioni che prova oggi e che caratterizzano i suoi problemi relazionali e un abbassamento dell'umore, fossero in qualche modo già presenti in nuce anni fa e che abbiano contribuito a farla avvicinare alla sostanza, alla sperimentazione di emozioni diverse.
Il suo essere tendenzialmente ansiosa e paranoica, inoltre, mi fa pensare ad una mente complessa e che lavora molto sui propri pensieri, forse preferibilmente in solitaria, senza confrontarsi con altri?
Seppur sarebbe possibile rassicurarla, avendo qualche altra informazione, sul fatto che i due eventi non siano collegati nel modo in cui li ha intesi lei e cioé di danno neurologico, la inviterei a pensare alla possibilità che il nucleo sottostante di ansia meriterebbe un approfondimento.
Saluti
Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Salve, è importante ricordare che il cervello ha una grande capacità di recupero e adattamento. Se negli ultimi tre anni ha vissuto normalmente, sostenendo esami e gestendo la vita quotidiana, è probabile che gli effetti diretti di quell’episodio si siano in parte risolti.
I problemi emotivi attuali, come il calo di motivazione e l’umore depresso, possono essere influenzati più dal suo stato ansioso e dallo stress relazionale che sta attraversando in famiglia, piuttosto che da danni neurologici permanenti. Un percorso di psicoterapia umanistica o EMDR può aiutarla a elaborare sia il vissuto passato sia le difficoltà presenti, favorendo un miglior equilibrio emotivo.
Le suggerisco di considerare anche una valutazione medica specialistica per escludere eventuali cause fisiche, ma non si lasci sopraffare dai pensieri ossessivi: la mente ansiosa tende a ingigantire paure che spesso non trovano conferma nella realtà. Saluti, dott.ssa Sandra Petralli

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