Salve, avrei un quesito per voi. Mi sono rivolto tempo fa a uno psicologo con cui in passato avevo

15 risposte
Salve,
avrei un quesito per voi.
Mi sono rivolto tempo fa a uno psicologo con cui in passato avevo iniziato un percorso e mi ero trovato molto bene, nell’organizzazione del primo incontro c’è stata un po’ di bagarre per trovare una data libera al che per agevolarlo ho proposto di iniziare anche a parte dal mese successivo (venendo incontro anche a me stesso che quel mese avevo già avuto diverse spese impreviste) però già li avevo iniziato un po’ a essere titubante perché ho pensato se è così oberato di appuntamenti non potrà seguirmi con molta attenzione e anche i nostri incontri rischiano di essere molto dilazionati nel tempo. Quando è arrivato il fatidico giorno della prima seduta mi è arrivato un suo messaggio che annullava l’incontro per un improvviso contrattempo spostando la seduta ancora oltre. Adesso mi domando forse dovrei pensare di rivolgermi altrove viste tutte le difficoltà logistiche e a quanto ho intuito l’eccessiva mole di pazienti? o forse un professionista è solito riconoscere quando non può prendere più altre persone in carico e farlo presente a chi si rivolge ad esso? siccome c’è in ballo una spesa economica non indifferente non vorrei intraprendere un percorso traballante
Buon giorno e grazie per essersi rivolto a noi. Dal suo messaggio non si capisce se vi siete incontrati per la prima visita o se è ancora in attesa.
Le consiglierei di essere franco al vostro primo incontro ,illustrando le sue esigenze (continuità, costanza e cadenza abbastanza ravvicinata degli incontri). Se già si è trovato bene in passato con questo professionista vale la pena continuare. Purtroppo se gli impegni lavorativi del Collega non permettono di venire in contro alle sue esigenze, allora può pensare di rivolgersi ad un altro professionista.
Certa che troverete un accordo le porgo i miei migliori auguri
Dott.ssa Barbara Semeraro

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Salve, essere sinceri molto spesso è la chiave: dica espressamente i suoi dubbi e dopo non le rimane che affidarsi. Questo avviene non solo con psicologi e psicoterapeuti ma in tutti gli ambiti della vita.
Se qualcosa non la convince, cambi terapeuta e vada avanti.
In bocca al lupo per tutto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buonasera,
cosa l'ha spinta a rivolgersi proprio a quello psicoterapeuta? Se pensa che non faccia al caso suo può rivolgersi a qualcuno per lei più rassicurante, consideri che è un suo diritto. Forse con tutti questi dubbi potrebbe provare con un/a altro/a collega. Su questa app troverà validi professionisti ai quali rivolgere anche dei messaggi privati di chiarimento, oltre che farsi una idea dell'approccio attraverso le recensioni.
Le faccio un in bocca al lupo.
Alessandra D'Alessio
Buonasera, le sue perplessità sono comprensibili. E' importante che ne parli direttamente e apertamente con lui. Un caro saluto, Maria dr. Zaupa
Gentilissimo,
affinché un percorso terapeutico funzioni è importante fin da subito che si instauri una buona relazione tra terapeuta e paziente, basata su fiducia e apertura comunicativa. Piuttosto che iniziare un percorso con dei dubbi, esponga le sue perplessità come ha fatto a noi direttamente al collega, così da capire se riuscite insieme a trovare una strada che la faccia sentire sicuro nell' intraprendere la terapia.
Resto a disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti.
Cordialmente
Buongiorno, come le hanno già consigliato alcuni colleghi, è importante che Lei ne parli direttamente con il professionista e che un tema così importante diventi argomento di seduta.
Ad ogni modo un professionista di norma riconosce quando non può più prendere altri pazienti in carico, per impegni personali o perchè ha raggiunto il massimo della propria "disponibilità mentale", come dire.
Spero che risolviate presto,
un saluto
Caro utente,
di solito un collega se è troppo pieno di pazienti e non è in grado di gestirne altri lo comunica e, la cosa migliore, sarebbe dare il nominativo di un altro.
L’unico consiglio che le posso dare è semplicemente di fare quello che si sente senza pensare di fare un torto a nessuno.
Dott.ssa Giada Valmonte
gentilissimo,
un rapporto terapeutico deve essere basato su un'alleanza reciproca, alleanza che poi porta il paziente ad instaurare un legame di fiducia.
il setting terapeutico dovrebbe essere uno spazio in cui la persona si sente accolta, poco importa se online o in presenza.
provi a sperimentarsi altrove, se si è sentito poco accolto.
le auguro un buon viaggio dentro di sè, rimanendo a disposizione.
Dott.ssa Teresa Colaiacovo
Buongiorno, posto che avere molti pazienti assistiti potrebbe al contrario significare che si tratta di un professionista valido, la cosa più importante è che lei si senta a proprio agio nel lavoro con lo specialista. Se ha dubbi che il terapeuta in questione non faccia al caso suo, può comunicargli le sue perplessità o anche rivolgersi altrove. Un buon lavoro terapeutico incomincia sempre da una buona relazione, che ne costituisce la base.
Un caro saluto e un augurio
Salve, la prima visita è sempre ricca di aspettative e se il professionista rinvia crea nel paziente uno stato di delusione e ansia. Cerchi di andare almeno ad un appuntamento e di verificare se il collega è veramente carico di pazienti a cui non può prestare la dovuta attenzione. Altrimenti cambi psicoterapeuta. E' importante che da chiunque vada si fidi e confidi tutta se stessa. Un saluto
Salve gentile utente,
É importante che parli apertamente e onestamente dei suoi dubbi con il terapeuta e che si senta a suo agio nell’ Intraprendere questo percorso.
Dr.ssa Damiano Maria
Gentile utente, probabilmente l'agenda del collega è piena ed ha difficoltà ad inserirla. Oltre a ciò, mi sembra che lei non si senta accolto come desidera. Questi dubbi potrebbero influire negativamente sul percorso che desidera intraprendere a meno che non siano chiariti subito. Le suggerisco di concedersi alternative. Vi sono molti colleghi bravi e con maggiore disponibilità.
Le auguro ogni bene.
Dott. Fabrizio Capra
Gentile utente.
Parto cercando di rispondere punto punto:
1) “.. mi domando forse dovrei pensare di rivolgermi altrove viste tutte le difficoltà logistiche e a quanto ho intuito l’eccessiva mole di pazienti? ..”
C’è qualcosa che glielo impedisce di andare altrove?
2) “.. forse un professionista è solito riconoscere quando non può prendere più altre persone in carico e farlo presente a chi si rivolge ad esso? ..”
Sono queste scelte molto soggettive del professionista, direi che non c’è una regola, ad ogni modo provi a capire cosa vuole fare lei.

Concludo dicendo che qualunque percorso decida di intraprendere può essere importante partire proprio da questo suo vissuto emotivo. Magari è determinante per lei e lo può diventare anche per la relazione terapeutica. In bocca al lupo!

Cordiali saluti.
Dott.ssa Micco Paola
Salve, i suoi dubbi sono leciti. Ne parli espressamente con il suo terapeuta e le esponga i suoi dubbio prima di iniziare il percorso terapeutico basato su alleanza e fiducia. Qualora non si sentisse accolto può sempre valutare l'idea di rivolgersi a un altro professionista.
Saluti Dott.ssa Di Gennaro Laura
Gentilissimo Utente,
le sue perplessità sono assolutamente comprensibili. Da quanto scrive lei sembra avere una solida motivazione ad iniziare un percorso terapeutico e ha chiari quali sono suoi desideri e bisogni a riguardo; quello che può fare è esprimere tutto ciò al Collega con franchezza e sincerità ed in base a come lui risponderà potrà valutare se iniziare un percorso insieme o meno.
In bocca al lupo!
Un caro saluto
Mauro Fadda

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