Salve 2 anni fa mi sono curata con daparox e xanax per panico depressione... Stavo male ero convinta

21 risposte
Salve 2 anni fa mi sono curata con daparox e xanax per panico depressione... Stavo male ero convinta di avere qualche malattia mi inventavo 2 o 3 malattie al giorno.. Avevo debolezza facevo fatica a respirare ero sempre stanca, e anche dimagrita. Ho fatto 2 elettrocardiogramma in due ospedali diversi poi ho fatto un eco cuore da un cardiologo privato dove tutto risultava nella norma.. Ho fatto esami del sangue erano perfetti ma niente mi convinceva... Poi ho fatto questa cura e sono rinata... Sono rimasta incinta e ho sospeso la cura... Adesso sono ricaduta di nuovo mi vergogno andare girando per gli ospedali a fare controlli anche petche ho partorito da poco e ho fatto analisi ecc... Però la fissazione ce e per stare calma ogni tanto vado a misurare la pressione che risulta sempre buona e stabile. Che devo fare per questi capogiri? Soprattutto quando mi piego o lavo i piatti. Ma la cosa che mi fa più paura è questa debolezza che si Accentua quando vado in bagno o mangio poco.
Buonasera,
da quanto racconta i suoi sintomi sono riconducibili maggiormente alla sfera ansiosa, pertanto le consiglierei di chiedere un aiuto per cercare di capire quali siano le origini di questi malesseri. Se vuole mi può contattare, sono disponibile per eventuali chiarimenti/approfondimenti.
Buona giornata,
Dott.ssa Clara Luraschi

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Salve, sembrerebbe che le sue preoccupazioni, tutte centrate sul corpo, abbiano il potere di farle sentire che davvero ci sia qualcosa che "non va" fisicamente, nonostante tutte le evidenze cliniche dovrebbero tranquillizzarla. Proprio per questo motivo la cura farmacologica che ha assunto può averla molto aiutata, agendo a livello psichico. Il riemergere di tali preoccupazioni può essere dovuto a diversi fattori (ci dice che è diventata mamma ad esempio) ma soprattutto è indice di qualche angoscia profonda che non si è risolta e che non trova altro modo di esprimersi se non attraverso i sintomi da lei descritti. Le consiglio di investire su una psicoterapia attraverso cui poter meglio comprendere le cause profonde che generano questo suo malessere, per potersi garantire un maggiore equilibrio e serenità. Resto a disposizione per eventuali indicazioni. Saluti. Dott.ssa Aloisi
Gentile signora, l’elenco di sintomi che espone, fanno presumere che si tratti di un disturbo di ansia .Al di là delle specifiche manifestazioni, è fondamentale quindi individuare quali siano le cause centrali per poter tracciare un idoneo percorso di cura: a volte le origini dell’ansia sono fin da subito chiaramente identificabili, a volte sono più nascoste.
Il ricorso agli psicofarmaci (categoria: ansiolitici) può alleviare lo stato di ansia, senza però incidere sulle radici dell’ansia stessa. Questo invece avviene attraverso un percorso di psicoterapia o di sostegno psicologico. La invito pertanto a considerare questa ultima ipotesi come soluzione ideale a migliorare il suo stato di salute. Rimango a sua disposizione qualora desiderasse maggiori informazioni.
Dott.ssa Elisa Taverniti
Salve, effettivamente gli psicofarmaci possono aiutare nel momento del bisogno quando i sintomi si presentano molto forti e si vuole stare bene in poco tempo. Da quello che lei scrive però nel momento in cui ha dovuto sospendere il farmaco, come la gravidanza, e non si è eseguito un lavoro psicoterapeutico dove si va ad analizzare la causa, il sintomo si ripresenta. Quindi sarebbe meglio che lei eseguisse delle sedute di psicoterapia in modo da capire il suo problema psicologico e lavorarci in modo che non si ripresenti, la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Gentilissima,
dalla sua descrizione sembra emergere una sintomatologia ansiosa. Sarebbe importante individuare la cause di questa sua ansia, che non sempre sono chiaramente identificabili. Gli psicofarmaci possono essere utili per alleviare tale sintomatologia, ma le consiglio un percorso di psicologico/psicoterapico che possa supportarla e aiutarla a riconoscere e gestire queste manifestazioni di ansia, migliorando il suo stato di salute.
Un caro saluto
Dott.ssa Andrea Carta
Gentile utente, da quello che dice sembra chiaro che l'essere diventata mamma, nuova condizione che già di per se richiede un periodo di adattamento, abbia scatenato una serie di ansie legate al corpo e alla malattie che con la cura farmacologica si erano "sedate" . La prima cosa che mi sento di consigliarle, pertanto, è provare a ricontattare lo psichiatra che le diede la cura o se preferisce un altro il quale potrebbe prescriverle dei farmaci compatili con il post gravidanza. Cosa ancora più importante però sarebbe quella di affiancare al farmaco una psicoterapia attraverso la quale poter cercare di capire le cause profonde di questi stati ansiosi che si esperimono attraverso i sintomi corporei. Rimango disponibile per qualsiasi chiarimento.
Un saluto
D..sa gemma bosco
concordo con i colleghi, se mai sperimentata o se anche effettuata in passato, l'esperienza di potersi confrontare con una persona esperta e dedicata può senz'altro contenere la sua angoscia attuale
Lo stato ansioso di cui soffre, non riconducibile a cause organiche, necessita di percorso psicoterapeutico per indagare sulle cause di malessere profondo all'origine del disturbo. Dr.ssa Benvenuti
Mi associo ai colleghi, dicendole che, dati i suoi sintomi tutti riconducibili allo spettro ansioso, sarebbe meglio che intraprendesse un percorso di psicoterapia. I farmaci alleviano i sintomi si, ma non vanno a curare la causa che scatena tutto il dolore mentale. un saluto, Dott.ssa Eleonora Di Nardo
Salve,
come tutti i miei colleghi le hanno sottolineato i suoi sintomi sono legati allo spettro ansioso. Inoltre la invito a non sottovalutare il suo momento particolare di vita, ossia il post-partum. Le consiglio di contattare un collega esperto su un eventuale Depressione Post-Partum.
Rimango a sua disposizione per ulteriori approfondimenti.
Dott.ssa Dorella Pierini.
Buongiorno, credo che sia opportuno che lei consulti anche il medico che le prescrisse i farmaci che assumeva affinchè le possa indicare se è necessario riprenderli. Se prima della gravidanza le era stata diagnosticata una depressione, dopo il parto bisogna assicurarsi che non ci sia una depressione post partum. A parte questo, sono d'accordo con i colleghi che le consigliano di incontrare uno psicoterapeuta per risolvere i suoi disagi in maniera profonda e duratura in modo da non trasferirli, tra l'altro, a suo figlio.
Cordiali saluti
Salve a lei,
Ho letto quanto da lei esposto e mi sembra di capire che dal momento che è diventata mamma c’è stato un ritorno ad alcuni malesseri significativi. Le dico questo in quanto credo che la sua neo condizione le richieda energie corporee e risorse emotive molto importanti. È fondamentale per lei avere un supporto familiare che la sostenga e valutare la possibilità di intraprendere, come le è stato già suggerito dai vari colleghi, un percorso terapeutico o solamente individuale, o di coppia. Resto a disposizione per eventuali chiarimenti.
Un saluto cordiale.

MF
Buongiorno,
le difficoltà che descrive, una volta escluse tutte le cause organiche, sembrano riconducibili ad uno stato ansioso che si origina indietro nel tempo e riemerge con forza nel momento in cui diventa mamma. Le consiglio di affidarsi ad uno psicoterapeuta con cui possa lavorare sulle cause che hanno concorso alla formazione dei suoi sintomi.
Un caro saluto
Buongiorno. Si sta verosimilmente ripresentando quella iperfocalizzazione viscerale, che Lei non riesce a contestualizzare e riconfigurare narrativamente in senso storico e identitario, che già L'aveva messa in scacco in precedenza. Lei si rende conto benissimo che si tratta di aspetti ansiosi (anche a fronte della negatività degli esami medici) ma, comprensibilmente, non è in grado di riconfigurare altrimenti questi segnali corporei se non come malattia incipiente poiché non ha a disposizione alcun contesto a Lei accessibile di spiegazione alternativa. Il farmaco è stato per Lei fondamentale nella misura in cui ha abbassato tale attivazione fisiologica, spegnendo di fatto la miccia che la obbligava alla spiegazione "patologica". Non è un caso che Durante la gravidanza l'attivazione corporea, modificata e assolutamente per Lei fonte di co-percezione, ha tenuto in piedi il tutto ma, dopo aver partorito, Lei sia ritornata a soffrire. È necessario cominciare un percorso che restituisca alle Sue esperienze la possibilità di essere inserite coerentemente nella trama narrativa secondo un senso ben più identitario e autentico della spiegazione di malattia. Contatti uno psicoterapeuta. Sarà necessario lavorare sulle Sue esperienze quotidiane e sulla Sua storia di vita per comprendere quali significati sottendono gli eventi accorsi. Per farlo dovrà innanzitutto assumersi la responsabilità del cambiamento, senza demandare al farmaco una soluzione miracolosa (che Lei stessa ha sperimentato essere di fatto una toppa al sintomo, più che una risoluzione di per se). In bocca al lupo! Cordialità, DMP
Buonasera Signora, per i disturbi d'ansia la terapia migliore a lungo termine è la psicoterapia cognitivo comportamentale. Il fatto che lei avendo smesso i farmaci abbia ripreso i sintomi è la prova che bisogna fare un lavoro che attecchisca in modo più duraturo.
dott tealdi
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Salve. La ricerca ossessiva di malattie o meglio definita come ipocondria è un problema risolvibile accompagnando alla farmacologia una psicoterapia meglio se a indirizzo cognitivo-comportamentale.
In definitiva con una psicoterapia si possono scalare i farmaci dopo aver acquisito le abilità di gestione dei pensieri ossessivi con la psicoterapia.
Restando a sua disposizione le lascio i miei più cordiali saluti.
Salvatore De Costanzo.
salve signora
grazie di aver condiviso con noi la sua situazione e grazie di aver chiesto aiuto. il punto comune con tutti i colleghi è la necessità di iniziare un percorso psicoterapico associato a un percorso farmacologico.
per maggiori informazioni anche sul percorso e orientamento psicoterapico più affine a lei e alla sua situazione mi contatti.
cordiali saluti
dott.ssa Pecora
Gentile utente, da quanto ci ha raccontato emerge come la sua sofferenza sia strettamente legata al suo tentativo di controllare e monitorare i suoi sintomi. Grazie alla cura farmacologica ha sperimentato la possibilità di una vita senza questo disturbo, tuttavia il riemergere dei sintomi ci permette di ipotizzare che per una guarigione completa e duratura sia più indicato un percorso psicologico che le permetta di lavorare sulle sue paure così da affrontarle e finalmente sconfiggerle una volta per tutte. Le consiglio quindi di richiedere il supporto di uno psicologo, nello specifico ad orientamento breve strategico o cognitivo comportamentale. Resto disponibile per qualsiasi informazione o per un colloquio. Cordiali saluti
Salve, credo che per lei sia necessario iniziare un percorso psicoterapico associato a un percorso farmacologico.
In questo modo le cose miglioreranno.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve, la parte relativa alla cura farmacologica deve essere valutata da un medico.
Riguardo al resto la sua sintomatologia, forse ascribile a un quadro ansioso, potrebbe trovare una sua risoluzione grazie a un percorso psicologico.
Un saluto,
MMM
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Alessandro D'Agostini

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