quale psicoterapia è maggiormente indicata per le somatizzazioni gastrointestinali dell'ansia e dell
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quale psicoterapia è maggiormente indicata per le somatizzazioni gastrointestinali dell'ansia e della vergogna? cognitivo comportamentale, psicodinamica, emdr, ipnosi?
Le somatizzazioni gastrointestinali legate all’ansia e alla vergogna possono essere affrontate con diversi approcci psicoterapeutici, ognuno con le proprie peculiarità. La scelta del trattamento più adatto dipende dalla natura del problema, dalla storia personale e dalle preferenze del paziente. Ecco un'analisi delle opzioni più efficaci:
- Terapia Cognitivo-Comportamentale (TCC) → È una delle opzioni più indicate. Aiuta a riconoscere e modificare i pensieri disfunzionali legati all’ansia e alla vergogna, riducendo così il loro impatto sul corpo. Inoltre, con tecniche come la mindfulness e l’esposizione graduale, può aiutare a ridurre l’ipersensibilità ai sintomi fisici e a migliorare la regolazione emotiva.
- Psicoterapia Psicodinamica → Può essere utile se le somatizzazioni derivano da conflitti inconsci, vissuti traumatici o difficoltà nell'elaborazione emotiva. Aiuta a esplorare le origini profonde della vergogna e dell’ansia, favorendo una maggiore consapevolezza e integrazione emotiva. Tuttavia, il miglioramento dei sintomi fisici può richiedere più tempo rispetto ad approcci focalizzati sul sintomo.
- EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) → Se i sintomi gastrointestinali sono legati a esperienze traumatiche o eventi specifici che hanno generato una forte vergogna, l’EMDR può essere molto efficace nel rielaborare queste esperienze, riducendone l’impatto emotivo e fisico.
- Ipnosi Clinica → Può essere utile per ridurre l’iperattivazione del sistema nervoso autonomo, diminuendo la risposta fisica dell’ansia. Viene spesso usata per il trattamento del colon irritabile e delle somatizzazioni corporee, lavorando sulla connessione tra mente e corpo in modo profondo.
Quale scegliere?
Se l’ansia e la vergogna sono fortemente collegate a pensieri negativi e paura del giudizio, la TCC è la prima scelta.
Se il problema ha radici più profonde in traumi o vissuti passati, EMDR o Psicodinamica possono essere più indicate.
Se le somatizzazioni sono molto forti e invalidanti, combinare TCC e ipnosi può offrire risultati ottimali.
L’approccio migliore dipende anche da come vivi i tuoi sintomi e da cosa senti di aver bisogno. Se vuoi approfondire quale percorso potrebbe essere più adatto a te, potresti iniziare con un colloquio conoscitivo. Lavoro su Roma e online, e il primo incontro è sempre gratuito e seguo l'approccio cognitivo comportamentale.
- Terapia Cognitivo-Comportamentale (TCC) → È una delle opzioni più indicate. Aiuta a riconoscere e modificare i pensieri disfunzionali legati all’ansia e alla vergogna, riducendo così il loro impatto sul corpo. Inoltre, con tecniche come la mindfulness e l’esposizione graduale, può aiutare a ridurre l’ipersensibilità ai sintomi fisici e a migliorare la regolazione emotiva.
- Psicoterapia Psicodinamica → Può essere utile se le somatizzazioni derivano da conflitti inconsci, vissuti traumatici o difficoltà nell'elaborazione emotiva. Aiuta a esplorare le origini profonde della vergogna e dell’ansia, favorendo una maggiore consapevolezza e integrazione emotiva. Tuttavia, il miglioramento dei sintomi fisici può richiedere più tempo rispetto ad approcci focalizzati sul sintomo.
- EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) → Se i sintomi gastrointestinali sono legati a esperienze traumatiche o eventi specifici che hanno generato una forte vergogna, l’EMDR può essere molto efficace nel rielaborare queste esperienze, riducendone l’impatto emotivo e fisico.
- Ipnosi Clinica → Può essere utile per ridurre l’iperattivazione del sistema nervoso autonomo, diminuendo la risposta fisica dell’ansia. Viene spesso usata per il trattamento del colon irritabile e delle somatizzazioni corporee, lavorando sulla connessione tra mente e corpo in modo profondo.
Quale scegliere?
Se l’ansia e la vergogna sono fortemente collegate a pensieri negativi e paura del giudizio, la TCC è la prima scelta.
Se il problema ha radici più profonde in traumi o vissuti passati, EMDR o Psicodinamica possono essere più indicate.
Se le somatizzazioni sono molto forti e invalidanti, combinare TCC e ipnosi può offrire risultati ottimali.
L’approccio migliore dipende anche da come vivi i tuoi sintomi e da cosa senti di aver bisogno. Se vuoi approfondire quale percorso potrebbe essere più adatto a te, potresti iniziare con un colloquio conoscitivo. Lavoro su Roma e online, e il primo incontro è sempre gratuito e seguo l'approccio cognitivo comportamentale.
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Buongiorno, in generale non c'è un approccio terapeutico migliore di un altro e per il suo problema possono essere adeguati molti metodi. L'ipnosi è solitamente efficace per le somatizzazioni, tuttavia anche altri tipi di terapia più incentrati sul dialogo potrebbero essere adatti per risolvere l'ansia e la vergona e di conseguenza i loro effetti somatici. Un caro saluto
Le somatizzazioni gastrointestinali legate all'ansia e alla vergogna possono essere affrontate con diversi approcci terapeutici, a seconda delle caratteristiche individuali della persona e delle cause sottostanti al disturbo.
Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT): è una delle più indicate, in quanto aiuta a riconoscere e modificare i pensieri disfunzionali e i comportamenti che alimentano l’ansia e le somatizzazioni. Può includere tecniche di rilassamento e mindfulness per la gestione dello stress.
EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing): utile se le somatizzazioni sono legate a esperienze traumatiche o a eventi passati che generano ansia e vergogna. Questo approccio lavora sulla rielaborazione del vissuto emotivo attraverso stimolazioni bilaterali.
Terapia Psicodinamica: esplora i conflitti inconsci e le dinamiche relazionali che possono essere alla base dell’ansia e delle somatizzazioni, portando a una maggiore consapevolezza ed elaborazione emotiva.
Ipnosi Clinica: può essere efficace nel favorire il rilassamento, ridurre lo stress e modificare le risposte automatiche del corpo alle emozioni negative.
La scelta dell’approccio migliore dipende dalle esigenze individuali e dalla risposta della persona al trattamento.
Sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi ad uno specialista che possa valutare il percorso terapeutico più adatto alle sue specifiche necessità.
Cordiali saluti,
DOTTORESSA SILVIA PARISI
PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA SESSUOLOGA
Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT): è una delle più indicate, in quanto aiuta a riconoscere e modificare i pensieri disfunzionali e i comportamenti che alimentano l’ansia e le somatizzazioni. Può includere tecniche di rilassamento e mindfulness per la gestione dello stress.
EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing): utile se le somatizzazioni sono legate a esperienze traumatiche o a eventi passati che generano ansia e vergogna. Questo approccio lavora sulla rielaborazione del vissuto emotivo attraverso stimolazioni bilaterali.
Terapia Psicodinamica: esplora i conflitti inconsci e le dinamiche relazionali che possono essere alla base dell’ansia e delle somatizzazioni, portando a una maggiore consapevolezza ed elaborazione emotiva.
Ipnosi Clinica: può essere efficace nel favorire il rilassamento, ridurre lo stress e modificare le risposte automatiche del corpo alle emozioni negative.
La scelta dell’approccio migliore dipende dalle esigenze individuali e dalla risposta della persona al trattamento.
Sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi ad uno specialista che possa valutare il percorso terapeutico più adatto alle sue specifiche necessità.
Cordiali saluti,
DOTTORESSA SILVIA PARISI
PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA SESSUOLOGA
Gentilissimo,
le ricerche dicono che l'orientamento del terapeuta ha un'incidenza parziale sull'efficacia del percorso. Ad incidere maggiormente è la relazione terapeutica che si costruisce con il professionista scelto.
In bocca al lupo!
le ricerche dicono che l'orientamento del terapeuta ha un'incidenza parziale sull'efficacia del percorso. Ad incidere maggiormente è la relazione terapeutica che si costruisce con il professionista scelto.
In bocca al lupo!
Salve, la ringrazio per la domanda. Ogni indirizzo psicoterapico risulta valida per lavorare sui processi di somatizzazione. L'ambito cognitivista sicuramente presenta delle tecniche pratiche che possono risultare utili nell'immediato nella gestione del problema psicosomatico, richiedendo comunque un indagine più profonda per capirne le origini effettive. In caso volesse, sono a completa disposizione, sia in presenza che online.
Dott. Matteo De Nicolò
Dott. Matteo De Nicolò
Gentile utente di mio dottore,
l' aspetto piu importante della psicoterapia ai fini della guarigione è l' alleanza terapeutica, ossia quel sentimento di fiducia che si genera tra paziente e terapeuta. L' approccio del terapeuta indica un metodo di lavoro, ma non è la chiave del cambiamento. In ogni caso, qualora volesse intraprendere una psicoterapia, resto disponibile ad accogliere la sua richiesta di aiuto, ricevo anche online.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
l' aspetto piu importante della psicoterapia ai fini della guarigione è l' alleanza terapeutica, ossia quel sentimento di fiducia che si genera tra paziente e terapeuta. L' approccio del terapeuta indica un metodo di lavoro, ma non è la chiave del cambiamento. In ogni caso, qualora volesse intraprendere una psicoterapia, resto disponibile ad accogliere la sua richiesta di aiuto, ricevo anche online.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Buon giorno,
le suggerisco di scegliere non il modello teorico, ma il/la terapeuta. Deve incontrare la persona e capire se si sente disponibile ad fare un percorso insieme.
le suggerisco di scegliere non il modello teorico, ma il/la terapeuta. Deve incontrare la persona e capire se si sente disponibile ad fare un percorso insieme.
Quella che sente più adatta a lei. Faccia un primo colloquio con una di queste, anche se personalmente le sconsiglio l'ipnosi al momento attuale, se sentirà già un poco di sollievo a fine seduta ,ciò potrebbe indicare che è quella adatta. non esiste una regola fissa secondo me. Per esempio una mia paziente aveva iniziato con la psicnalisi classica e poi ha proseguito con gruppi di psicodinamica.
Buonasera,
ogni psicoterapia aiuta il paziente in modi diversi a raggiungere un equilibrio e un benessere psico fisico. Il mio approccio è sistemico relazionale, indaga cioè il sintomo del paziente a partire dalla sua storia familiare, tendendo conto dei COPIONI, MITI, CREDENZE in ambito generazionale. Altri suoi familiari hanno avuto questi sintomi? Quando sono iniziati?
Con l'EMDR si indagano i vissuti traumatici della persona (vissuti che non sono stati elaborati) partendo dal malessere che viene espresso nel momento presente.
A disposizione.
Un caro saluto.
ogni psicoterapia aiuta il paziente in modi diversi a raggiungere un equilibrio e un benessere psico fisico. Il mio approccio è sistemico relazionale, indaga cioè il sintomo del paziente a partire dalla sua storia familiare, tendendo conto dei COPIONI, MITI, CREDENZE in ambito generazionale. Altri suoi familiari hanno avuto questi sintomi? Quando sono iniziati?
Con l'EMDR si indagano i vissuti traumatici della persona (vissuti che non sono stati elaborati) partendo dal malessere che viene espresso nel momento presente.
A disposizione.
Un caro saluto.
Gentile utente,
dato che lei fa riferimento al termine "somatizzazione", proporrei di prendere in considerazione una psicoterapia psicocorporea come l'Analisi Bionergetica o la Psicoterapia sesomotoria. Per qualsiasi cosa, rimango a disposizione, un saluto
Dott.ssa Dafne Zikos
dato che lei fa riferimento al termine "somatizzazione", proporrei di prendere in considerazione una psicoterapia psicocorporea come l'Analisi Bionergetica o la Psicoterapia sesomotoria. Per qualsiasi cosa, rimango a disposizione, un saluto
Dott.ssa Dafne Zikos
Buongiorno, per i disturbi d’ansia la psicoterapia indicata è quella cognitivo comportamentale.
Gentile utente,
gli approcci da lei citati possono essere tutti utili per affrontare le somatizzazioni gastrointestinali legate all’ansia e alla vergogna. Tuttavia, può prendere in considerazione la psicoterapia ad indirizzo psicosomatico che, con il suo approccio e le sue specifiche tecniche, aiuta a riconoscere e a lavorare sulle problematiche psicologiche dei disturbi fisici.
I miei migliori auguri,
Dott.ssa Raffaella Lobino
Psicologa, Psicoterapeuta ad indirizzo Psicosomatico.
gli approcci da lei citati possono essere tutti utili per affrontare le somatizzazioni gastrointestinali legate all’ansia e alla vergogna. Tuttavia, può prendere in considerazione la psicoterapia ad indirizzo psicosomatico che, con il suo approccio e le sue specifiche tecniche, aiuta a riconoscere e a lavorare sulle problematiche psicologiche dei disturbi fisici.
I miei migliori auguri,
Dott.ssa Raffaella Lobino
Psicologa, Psicoterapeuta ad indirizzo Psicosomatico.
Buon giorno e grazie di aver scritto! In realtà se è pur vero che esistono vari approcci, la psicoterapia è una. Gli obbiettivi, nel suo caso e da quello che ci racconta, sono di esplorare, comprendere e gestire in maniera efficace e, perché no, produttiva, la sua ansia ed il suo senso di vergogna. Ogni approccio può andare bene se lei si sente a suo agio e sente di fare passi in più rispetto alla conoscenza di sé stesso. Nel farsi della terapia, il termometro dell'efficacia è lei stesso: i suoi progressi, la sua soddisfazione, lo stare sempre meglio, poi bene, poi alla grande! Le faccio i miei migliori auguri
Buon pomeriggio,
consiglio di avviare un percorso terapeutico ad orientamento cognitivo comportamentale per lavorare sull'ansia e sui correlati somatici.
Vorrei comunque precisare come sia fondamentale la sintonia e la relazione terapeutica che si instaura con il professionista, a prescindere dal suo orientamento psicoterapeutico.
Rimango a disposizione per ulteriori informazioni.
consiglio di avviare un percorso terapeutico ad orientamento cognitivo comportamentale per lavorare sull'ansia e sui correlati somatici.
Vorrei comunque precisare come sia fondamentale la sintonia e la relazione terapeutica che si instaura con il professionista, a prescindere dal suo orientamento psicoterapeutico.
Rimango a disposizione per ulteriori informazioni.
Buongiorno,
la sintomatologia gastrointestinale legata all’ansia e alla vergogna è un fenomeno piuttosto frequente, e può diventare fonte di grande disagio se non affrontata nel modo giusto.
Tra gli approcci psicoterapeutici, la Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT) è tra le più indicate ed efficaci secondo la letteratura scientifica. Questo tipo di percorso permette di lavorare sia sulle emozioni di base, come l’ansia e la vergogna, sia sui sintomi fisici associati, come le somatizzazioni gastrointestinali, intervenendo su pensieri, comportamenti e meccanismi corporei attraverso tecniche pratiche e personalizzate.
In alcuni casi, può essere utile affiancare alla CBT elementi provenienti da approcci più recenti come la mindfulness o l’ACT (Acceptance and Commitment Therapy), che aiutano a migliorare la consapevolezza corporea e la regolazione emotiva.
Ovviamente ogni percorso va adattato alla persona. Il consiglio è sempre quello di rivolgersi a un professionista con una formazione strutturata e un approccio evidence-based.
Un caro saluto,
Dott. Jacopo Modoni
Psicologo Clinico, PhD – Terapeuta Cognitivo-Comportamentale in formazione
la sintomatologia gastrointestinale legata all’ansia e alla vergogna è un fenomeno piuttosto frequente, e può diventare fonte di grande disagio se non affrontata nel modo giusto.
Tra gli approcci psicoterapeutici, la Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT) è tra le più indicate ed efficaci secondo la letteratura scientifica. Questo tipo di percorso permette di lavorare sia sulle emozioni di base, come l’ansia e la vergogna, sia sui sintomi fisici associati, come le somatizzazioni gastrointestinali, intervenendo su pensieri, comportamenti e meccanismi corporei attraverso tecniche pratiche e personalizzate.
In alcuni casi, può essere utile affiancare alla CBT elementi provenienti da approcci più recenti come la mindfulness o l’ACT (Acceptance and Commitment Therapy), che aiutano a migliorare la consapevolezza corporea e la regolazione emotiva.
Ovviamente ogni percorso va adattato alla persona. Il consiglio è sempre quello di rivolgersi a un professionista con una formazione strutturata e un approccio evidence-based.
Un caro saluto,
Dott. Jacopo Modoni
Psicologo Clinico, PhD – Terapeuta Cognitivo-Comportamentale in formazione
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso/a utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso/a utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
gentile utente, grazie per la condivisione. Più che di un approccio rispetto che un altro, quello che è utile è affidarsi ad un professionista formato su queste specifiche problematiche, in modo da analizzare ed individuare insieme ad esso le modalità e le strategie più funzionali per affrontarle.
Resto a disposizione!
cordiali saluti
AV
Resto a disposizione!
cordiali saluti
AV
L'intervento più efficace potrebbe essere la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) e tecniche corporee. La CBT agisce direttamente sulla connessione tra pensieri disfunzionali, emozioni e sintomi fisici, utilizzando strumenti pratici per interrompere il circolo ansia-somatizzazione. Le tecniche come ipnosi e mindfulness potrebbero ripristinare la regolazione corporea. Il primo passo fondamentale è una valutazione medica per escludere origini organiche dei sintomi.
Salve, relativamente alle somatizzazioni e alle manifestazioni dell'ansia nonchè riconoscimento e gestione delle emozioni provate, il trattamento psicoterapico con maggiori evidenze scientifiche è trattamento cognitivo comportamentale, che può essere utilizzato insieme ad altre tecniche, soprattutto mindfulness, che migliorano ulteriormente l'efficacia del trattamento.
Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Buonasera, credo che nelle somatizzazzioni sia importante recuperare la voce del sintomo fisico. Pertanto suggerirei una psicoterapia psicodinamica e /o emdr. Scelga un professionista con il quale si senta a suo agio e si lasci consigliare. Dopo qualche tempo, si renderà conto, di pancia se è la strada che le dà sollievo o è meglio cambiare tecnica terapeutica.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
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