Per il mio ragazzo che soffre di disturbo bipolare (è seguito da uno psicologo e prende farmaci) è u

15 risposte
Per il mio ragazzo che soffre di disturbo bipolare (è seguito da uno psicologo e prende farmaci) è un periodo complicato a livello familiare e ciò lo porta ad essere super irascibile e a scaricare la rabbia su di me e per lui questa cosa è normale, perché "se non mi sfogo con te che sei la mia ragazza, con chi posso farlo?", della serie "ti devi stare". Ultimamente però succede addirittura che dico una frase normalissima, tipo "voglio andare al mare" e lui mi risponde con "cosa intendi? Che non ti porto? Che ci vuoi andare con qualcun altro? Mi stai facendo rimanere male". E a questo punto una sola frase lo calma cioè "Sono una cretina, ho detto una cavolata che potevo evitare di dire, scusami, capisco che ti faccia male, non la dico più". Se non la pronuncio mi dice che non si fida di me, che non si sente di poter contare su di me in un periodo difficile come quello che sta attraversando, che preferisce a quel punto troncare la relazione ecc..
Ma se facessi così come dice lui, mi sembrerebbe di trattarlo come un malato. Ma soprattutto io trovo assurdo che lui non riesca a capire e ad accettare l'innocenza di una frase come quella che ho detto e ci rimanga male, senza neanche un attimo farci un pensiero su, e poi sia esclusivamente mio l'onere di calmarlo, abbassando la testa e tacendo, come una bambina che viene rimproverata dopo aver fatto una marachella. Mi sento sempre più "castrata" nel tempo.
Sbaglio io a non avere questo tipo di sensibilità che mi richiede? A non avere la capacità di capire che quando una cosa gli fa male, indipendentemente da quale sia, mi spetta chiedere scusa e basta?
Banalmente, chi deve fare cosa?
Grazie
Carissima, stai attraversando una relazione difficile, piena di insidie a livello emotivo. Non è facile dover "camminare sulle uova", rimanere in uno stato di calma e compromesso continui. Ti sarebbe bene un aiuto psicologico, anche solo per capire se questa relazione è giusta per te.
Dottssa Marika Fiori

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Gentile utente, condividere la sua situazione di malessere è già un atto terapeutico. Vivere accanto ad una persona che ha un disturbo di personalità non è semplice e comporta inevitabilmente un adattamento continuo agli sbalzi umorali e comportamentali. Credo che le occorra un supporto terapeutico, uno spazio tutto suo dove poter essere se stessa e condividere la fatica che un rapporto di questo tipo comporta.
Sono a disposizione. Dott.ssa Laura Pia Altieri.
Capisco quanto sia difficile affrontare una situazione così complessa e stressante. È importante ricordare che una relazione sana si basa sulla comunicazione, sull'empatia e sul sostegno reciproco.

Nel caso del tuo ragazzo, è evidente che stia attraversando un periodo difficile a causa del suo disturbo bipolare. È comprensibile che possa essere più sensibile e reattivo del solito, e che possa cercare un sostegno da parte tua. Tuttavia, è altrettanto importante che tu non ti senta costretta a sopportare un comportamento che ti fa sentire male o che ti fa sentire "castrata".

Nessuno dovrebbe essere costretto a scusarsi per esprimere pensieri o desideri e bisogni normali, come nel caso della frase "voglio andare al mare". È importante che tu mantenga un sano rispetto per te stessa e che metta in discussione un comportamento che ti fa sentire debole o non rispettata nella relazione.

La relazione dovrebbe essere un luogo in cui entrambi i partner si sentono ascoltati, rispettati e supportati. Se il comportamento del tuo ragazzo ti fa sentire altrimenti, potrebbe essere utile esplorare queste dinamiche insieme a uno psicologo o a un terapeuta di coppia.

Quanto alla divisione delle responsabilità nella relazione, è importante ricordare che entrambi i partner hanno un ruolo nel sostenere e nell'aiutare l'altro. Tuttavia, questo non significa che uno dei partner debba sopportare un trattamento ingiusto o poco rispettoso. La comunicazione aperta e onesta è fondamentale per trovare un equilibrio che funzioni per entrambi.

In ultima analisi, la decisione su come affrontare questa situazione dipende da te e dalla tua valutazione della tua relazione e del tuo benessere emotivo. Sii gentile con te stessa e cerca il supporto di amici, familiari o professionisti se necessario.
Salve, deve essere difficile per lei vivere questi momenti di irascibilità del suo fidanzato.
Le suggerisco un percorso di psicoterapia per lavorare su di sé per poter imparare a gestire le sue emozioni e capire cosa la tiene dentro questa relazione.
Resto a disposizione per eventuali dubbi
Cordiali saluti
Dott.ssa Daniela Chieppa
Gentilissima, è molto complicato avere una relazione con una persona con un disturbo bipolare. Più in generale, come per qualunque coppia, quando un singolo vive in momento di fatica, ne risente sia il partner che il rapporto.
Perché una coppia funzioni sicuramente occorrono rispetto reciproco e apertura comunicativa, tacere i suoi vissuti andrebbe contro questi due buoni principi. Detto questo forse potrebbe valutare di essere lei stessa supportata da uno specialista per trovare la giusta strategia comunicativa con il suo fidanzato, che la aiuti a meglio comprendere cosa sia il disturbo bipolare e quali possano essere le ragioni del comportamento che sta avendo con lei ultimamente.
Rimango a disposizione.
Un caro saluto
Cara lettrice, amare una persona affetta dal disturbo bipolare può rappresentare una sfida enorme e sfiancante ma anche un’esperienza che può riempire la vita di affetto e di soddisfazioni se vi affidate alle persone giuste.
Sei tu che rimani nella relazione, con pazienza, invece di andartene. sei di sicuro una persona autentica e coraggiosa
Conoscere la terribile paura di vedere la persona che ami diventare qualcuno che non riconosci nemmeno, specialmente durante le fasi euforiche o miste del disturbo bipolare.
Per entrambi credo sia utile darvi il messaggio che dovete (ad ogni costo!) trovare il giusto equilibrio tra la comprensione e l’aiuto dato e la vostra possibilità di perseguire i vostri obiettivi e i vostri sogni. In bocca al lupo,per qualsiasi informazioni non esiti a contattarmi
Dr.ssa Maria Rosaria Ranito
Salve, non è facile la vostra relazione. Se lei tiene a farla proseguire nel tempo si faccia aiutare da un collega. Le persone bipolari sono difficili da gestire e credo che lei abbia bisogno di uno spazio tutto suo dove rielaborare esperienze emotive e vissuti interni. Un saluto
Gentile utente, alla domanda se sbaglia lei a non avere la sensibilità richiesta, la risposta é: no! I comportamenti disfunzionali non vanno rinforzati. Si può avere pazienza, visto il momento delicato ma non deve diventare il modo abituale di relazionarsi. Semmai va rimandato al ragazzo che anche lui deve mostrare attenzione e sensibilità. Lei non deve chiedere sempre scusa. Se lo fa e pensa di non aver sbagliato nulla, manca di attenzione verso sé stessa e tratta l'altro come un malato. Se invece vuole aiutarlo a rendersi conto che c'è qualcosa che non va allora deve stare su un piano di realtà. In una coppia con una sana relazione c'è una condivisione di responsabilità oppure è solamente uno dei due che deve sottostare alle esigenze, ai disagi e alle necessità dell'altro?
In conclusione, solo per brevi periodi può esserci la necessità di affiancare l'altro con pazienza e sensibilità, mettendo da parte le proprie esigenze e necessità, sempre però mantenendo il piano del reale. Per il resto del tempo è bene che sia presente condivisione e sostegno reciproco.
Lei come vuole che sia la propria relazione?
Le auguro serenità e gioia.
La saluto cordialmente
Dott. Fabrizio Capra
Cara Utente, vivere accanto a una persona che sta male è complicato e spesso porta a mettere in dubbio la realtà che percepiamo e la nostra stabilità emotiva. Un percorso terapeutico potrebbe aiutarla a comprendere meglio i suoi bisogni e i dubbi che si insinuano nella sua mente. Il nostro benessere non deve mai essere messo da parte.
Gentile utente, sono del tutto comprensibili le domande che si pone circa l'adeguatezza delle sue reazioni, dei suoi bisogni e delle sue emozioni, nelle interazioni con il suo ragazzo. Consideri che molte caratteristiche della malattia di cui è affetto il suo fidanzato, influenzano il suo modo di stare in relazione, i suoi pensieri, il suo umore, le sue scelte e i suoi comportamenti. E' importante ricevere adeguate informazioni circa il disturbo e le sue caratteristiche, nonché ricevere supporto per reggere il clima difficile che tante volte può crearsi. Ad esempio, e solo per citarne una, in alcuni periodi dell'anno, o in casi particolari di stress, i sintomi possono accentuarsi. Le potrebbe essere utile conoscere appieno le manifestazioni del disturbo bipolare, e dedicare uno spazio a se stessa, ai suoi bisogni e ai suoi vissuti.
Può contare sulla mia disponibilità per un ulteriore consultazione.
La saluto cordialmente,
Dott.ssa Stefania Auricchio
Gentilissima, grazie per la condivisione, capisco che è molto complicato avere una relazione con una persona con un disturbo bipolare. Amare una persona affetta dal disturbo bipolare può rappresentare una sfida enorme e sfiancante ma anche un’esperienza che può riempire la vita di affetto e di soddisfazioni se vi affidate alle persone giuste.
I comportamenti disfunzionali non vanno rinforzati. Si può avere pazienza, visto il momento delicato ma non deve diventare il modo abituale di relazionarsi. Semmai va rimandato al ragazzo che anche lui deve mostrare attenzione e sensibilità.
Detto questo forse potrebbe valutare di essere lei stessa supportata da uno specialista per trovare la giusta strategia comunicativa con il suo fidanzato, che la aiuti a meglio comprendere cosa sia il disturbo bipolare e quali possano essere le ragioni del comportamento che sta avendo con lei ultimamente.
Buongiorno,
il disturbo bipolare è una problematica molto complessa; essere in relazione con una persona che ne è affetta risulta cosa molto difficile. Potrebbe esservi di aiuto un percorso di coppia, nel tentativo di cercare un equilibrio vista la difficoltà a trovarla da soli. Sarebbe una buona cosa anche per lei, visto il malessere che deriva da tale situazione.
Cordialmente
Dott. Diego Ferrara
Gentile utente,
sicuramente la diagnosi del tuo ragazzo va tenuta in considerazione, non per considerarlo malato ma per considerare che lui per una serie di motivi "è una persona che funziona cosi", (ognuno di noi ha le sue particolarità, i suoi punti deboli e i suoi momenti no). Al netto di questo la valutazione è solo tua. Mi fa stare bene stare in una relazione così? Sono felice? I miei bisogni, i miei desideri, le mie paure e le mie difficoltà hanno spazio, vengono ascoltare e comprese?
A volte in relazioni di questo tipo si rimane insieme più per senso di colpa che per amore. E questo a lungo andare è deleterio per entrambi.
Ti auguro il meglio.
Dott.ssa Elena Sirotti
Buongiorno, no non sbaglia. Tuttavia tecnicamente non sbaglia neanche il suo ragazzo perchè si comporta in linea con la diagnosi che ha. Il punto è: è disposta a scendere a compromessi per stare con lui? Perchè le sarà chiaro a questo punto che non può aspettarsi una relazione normale, e non può interpretare il suo disturbo in base a ciò che sarebbe razionalmente normale. Le dirò di più il beneficio secondario del sintomo del suo ragazzo, in questo caso, è anche quello di avevre più potere nella relazione di coppia perchè in quanto parte "ufficialmente" malata si aspetta di essere compreso e capito più della norma. Questo la proietta in un rapporto asimmetrico in cui lei diventa una co-terapeuta del suo ragazzo e lui le comunica che non potete avere un rapporto alla pari. Quindi prima di procedere deve capire se questo può andarle bene. Se la risposta è negativa può provare a rompere gli equilibri, anche se non è prevedibile il risultato. L'importante è che lei sappia cosa vuole da una relazione e lo utilizzi come metro di giudizio.
Buongiorno, non ritengo che ci sia un "chi deve fare cosa", anche perché in tal caso nessuno farebbe la cosa autentica. Se la diagnosi psichiatrica è corretta, lei deve essere consapevole che il suo fidanzato non sta semplicemente vivendo un periodo transitorio, è affetto da una malattia psichica importante, che agisce anche e soprattutto sulla sua capacità di relazionarsi con gli altri, inclusa lei. Dunque, la vostra relazione di coppia viene ad impostarsi su una metrica comunicativa del tutto nuova, che possa trovare una coesistenza pacifica e non conflittuale. In tal caso, una psicoterapia potrebbe apportare un contributo qualora vi fossero in voi delle basi solide per poter andare avanti.
Resto a disposizione per le sue necessità.

Dott. Festa Simone

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