Non capisco cosa mi succede. Ho voluto tantissimo andare a convivere, tant'è che sono stata proprio

18 risposte
Non capisco cosa mi succede.
Ho voluto tantissimo andare a convivere, tant'è che sono stata proprio io quella a spingere nella convivenza.
Ora io e il mio ragazzo conviviamo e io sembro caduta in un abisso.
Mi viene da piangere, ansia, mi si chiude lo stomaco da non mangiare nulla ecc.
Quello che vorrei sarebbe solamente tornare a casa dai miei genitori, dove ora mi accorgo che non avevo pensieri.
Ho 25 anni, a casa ho sempre avuto una situazione critica a parte gli ultimi periodi e ho sempre desiderato fin da minorenne di voler uscire di casa il prima possibile e ora?
Perché ora mi sembra che il mondo mi sia crollato addosso?
È una settimana di convivenza e mi sembra già di morire, abbiamo già avuto vari litigi.
Vorrei tanto tornare indietro, di certo questo passo non l'avrei fatto.
Forse sono ancora immatura, forse non sto con la persona giusta, non lo so.
So solo che l'unico pensiero che mi fa stare bene in questo momento è tornare a casa... Quel posto da cui volevo scappare..Cosa potrei fare?
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata. Ritengo importante che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto. Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico connesso alla genesi della sofferenza in atto. Resto a disposizione anche online Cordialmente dott FDL

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Gentilissima,

accolga queste sue sensazioni del momento, senza giudicarle: direi che è questo il primo passo...
Per tutto il resto, assecondi il suo desiderio di "staccare la spina" e di tornare per qualche giorno a casa dei suoi: veda un po' cosa succede.
Si permetta di prendersi tutto il tempo per valutare i suoi reali desideri, non quelli che la società si aspetterebbe!

Resto a disposizione anche online,
un caro saluto!
Gentilissima, credo che lei semplicemente si sia resa conto un po' della responsabilità grande che un passo del genere può portare. Molto probabilmente appena intrapreso come tutte le cose sembravano rose e fiori. Io credo però possa essere importante per lei lavorare un po' riflettendo sulle motivazioni che la stanno spingendo a tornare sui suoi passi, senza lasciare immediatamente questa situazione attuale di convivenza. Si potrebbe pensare invece alla modalità giusta per affrontare quelle che possono essere le primissime difficoltà della vita. Solo in questo modo potrà comprendere meglio cosa è giusto fare per lei e per la coppia stessa. Non prenda decisioni affrettate.
Resto a disposizione online per un colloquio psicologico se vuole,
Un caro saluto
Dott.ssa Erika Santini
Buon pomeriggio, innanzitutto mi dispiace molto per la situazione ed il disagio espresso e posso provare ad immaginare quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione. Le ansie e le paure sono tematiche ricorrenti nel momento in cui si devono affrontare delle tappe così importanti della propria vita. Un percorso psicologico potrebbe permettergli di conoscersi meglio e di sviluppare delle strategie utili al fine di affrontare in maniera efficace queste situazione comprendendo al meglio la maniera migliore per lei di agire. Sarebbe uno spazio solo per lei alla scoperta di se stessi. In caso volesse, io sono a completa disposizione, in presenza ma anche Online. Dott. Matteo De Nicolò
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Buonasera,
è un messaggio molto carico di emozioni; a me trasmette la confusione che la situazione nella quale si trova le provoca ma allo stesso tempo lo "stupore" del voler tornare nella condizione precedente dalla quale voleva tanto scappare.
Ritengo che dinanzi ad un cambiamento di vita così importante sia possibile che capitino dei momenti difficili dai quali sembra di non poter uscire.
Il mio consiglio è di concedersi un po' di tempo per dipanare la confusione e comprendere meglio cosa sta accadendo dentro di lei.
Sicuramente un percorso di approfondimento le sarebbe molto utile.
Un saluto
Gentile Utente, può sembrare strano avere un ripensamento dopo aver tanto spinto per compiere un passo, ma lei lo sta vivendo così, a noi tanto basta e rappresenta qualcosa su cui riflettere. Ci racconta di emozioni forti di tristezza ed ansia, ma in risposta a cosa? in quali momenti di questa settimana ha sentito, o ha avvertito ancora più intensamente, questi sentimenti? il voler fare un passo indietro è la soluzione che la sua mente sta suggerendo per intervenire sul vero problema, è conseguenza di qualcosa, che però non ha ancora chiarito con sé stessa. E questo la porta a giudicarsi nel confronto con una teoria immaginaria su come ci si dovrebbe comportare, e comprensibilmente la fa cadere nello sconforto. L'urgenza è nemica della comprensione, e credo abbia bisogno di concedersi di riflettere in modo sereno sulla sua mente, senza prescrizioni, ed eventualmente all'interno di una psicoterapia. Un caro saluto
Buongiorno, mi dispiace molto per ciò che stai vivendo.
Chiede a noi cosa fare, ma a questa domanda può rispondere solo lei.
Nel suo racconto ci sono molte domande di dubbi a cui probabilmente riuscire a rispondere le farebbe trovare la strada che cerca. Come mai desiderava andare a convivere? Se ascolta l'ansia e il pianto cosa le stanno dicendo?
A volte quello che non si ha sembra migliore di quello che c'è...ma partire da quello che c'è è un modo per scegliere ciò che si vuole.
Saluti
Elisabetta
Salve, mi dispiace molto per quello che sta vivendo in questo periodo. Decidere di convivere è un passo molto importante, non solo per la coppia stessa, ma anche per le singolo individualità che scelgono questa esperienza. Convivere con il proprio partner demarca infatti, in maniera sempre più netta e chiara, il confine con la propria famiglia di origine. Questo è un passaggio molto importante e delicato nel ciclo vitale di ciascuna persona e, per questo motivo, può essere carico di emozioni, sia piacevoli che spiacevoli.
Trovare uno spazio di ascolto dove riflettere su ciò che sta vivendo e su quelle che sono le implicazioni può esserle di aiuto. Le darebbe la possibilità di meditare su quelle che sono le motivazioni e le aspettative che l’hanno spinta a compiere questo passo, di appurare se siano ancora valide e di riflettere sulla relazione con il suo partner e su quelli che sono i motivi dei vostri litigi.
Mi sento quindi di suggerirle un percorso di sostegno psicologo o di psicoterapia. Ciò potrebbe essere un'opportunità di crescita giacché le consentirebbe di affrontare temi e vissuti psicologici a lei cari. Dott. Iacopo Curzi
Gentile utente, i ripensamenti dopo poco l'inizio della convivenza non sono rari, anzi. Ci sarà stata forse anche un'aspettativa rispetto alla convivenza molto alta che è risultata disattesa. Si prenda, senza scandalizzarsi di se stessa, un po' di tempo per tornare a casa con i suoi genitori e condividere magari con il suo partner questa sua difficoltà. Resto a disposizione, Buona giornata
Buongiorno, la ringrazio per la condivisione. Mi dispiace per la confusione che riporta. Sono d'accordo coi colleghi, e aggiungo un altro aspetto. La convivenza è un passo molto importante. Non solo convivere è un passaggio nuovo, di crescita di coppia, ma in questo caso c'è anche un altro fattore. Non lo ha specificato, quindi non so se sia così, ma forse questa è la prima esperienza fuori dalla casa di infanzia da parte di entrambi, la prima volta che si esce e si vive senza genitori. Uscire da casa è un grande passo, già da soli, e insieme ovviamente ancora di più. Ci sono tantissime sfide. tanti compromessi. Questo è un momento di crescita, in cui ci si rende conto delle difficoltà. Rivalutare le situazioni precedenti, vedendole sotto una nuova luce di comfort e protezione, è un processo che innesca la nostra mente per proteggerci e farci tornare a una situazione di comfort e conosciuta, per evitare invece le situazioni ignote e pertanto difficili, perchè richiedono un adattamento. Provi a interrogarsi da cosa origina questa ansia, questo malessere: ci sono pensieri di che tipo? Provi ad ascoltarsi e a capire cosa si nasconde oltre la paura per un passo di crescita del genere. Non pensi di essere "anormale": la coppia affronta per forza dei litigi e la tensione è necessaria! Ci si deve riadattare e innescare un nuovo equilibrio.
Cordialmente, Dott.ssa Ilaria Truzzi
Salve, sta affrontando un importante cambiamento di vita che comporta forti prese di responsabilità e un riadattamento d'identità, come persona adulta e in gran parte autonoma che è uscita dalla famiglia d'origine.
Ritengo che per comprendere se la sua è una difficoltà verso il suo compagno piuttosto che del suo emotivo (e quindi la relazione di coppia c'entri poco), bisognerebbe conoscere la sua storia familiare e personale. Interpretazioni affrettate le darebbero un rimando atto a calmare la sua ansia e a trovare una risposta, ma la sua sofferenza richiede un processo di consapevolezza e scelta personale che richiede maggiore pazienza.
Un caro saluto,
Martina
Gentilissimo buongiorno, innanzitutto grazie per la condivisione. Comprendo la situazione, ed immagino la fatica del momento. Parlare con un terapeuta potrebbe aiutare a esplorare ed elaborare a fondo quelle che sono le motivazioni sottostanti questo malessere e difficoltà che vale la pena approfondire.
Resto a disposizione!
AV
Buongiorno, credo che potrebbe mettersi nell'ordine di idee che quando vuole può tornare a casa dai suoi genitori, anche periodicamente. Sapere che non si è imprigionati e che le scelte sono spesso reversibili può conferire la serenità necessaria per affrontare il presente in maniera lucida e magari accorgersi che la scelta presa tutto sommato non è sbagliata, ma se lo si ritenesse opportuno potremmo sempre correggerla e tornare indietro. Quindi le direi scherzando affettuosamente: Niente panico! E' tutto sotto controllo! Posso aggiungere però che questo momento della sua vita che lei descrive probabilmente è la manifestazione di un disagio più ampio. Essere impauriti è un tratto comune a tutto il genere umano e può essere il motore che dà la spinta per lavorare su noi stessi e sciogliere i nodi più profondi.
Le consiglio, quando se la sentirà, di intraprendere un percorso terapeutico per approfondire la conoscenza di se stessa.
Buonasera e piacere. Intanto è molto bello riuscire a condividere quello che vivi così apertamente. La nostra vita è fatta di tanti momenti di passaggio, di cambiamento, molto più frequenti di quanto noi siamo abituati a pensare. Abbiamo tanto il desiderio di cambiare, di realizzare dei passi per noi importanti, come è stato per te, poter andare a convivere con il tuo compagno, ma dall'altra parte a volte abbiamo paura. Paura che questi cambiamenti possano portarci via tutto quello che abbiamo costruito fino a quel momento, che non staremo mai bene come prima e questo a volte ci fa dimenticare di tutto l'entusiasmo iniziale, il desiderio che ci ha portati a volere qualcosa di nuovo e di diverso. Oggi è importante che tu possa ricordarti cosa ti ha spinto a voler intraprendere questa convivenza con il tuo compagno, per poi ritrovare insieme la forza di mandare via anche tutte le paure.
Spero di esserti stata d'aiuto. Buona giornata!
Mi dispiace sentire che stai vivendo una fase così difficile dopo aver preso la decisione di convivere con il tuo ragazzo. È comprensibile che questo cambiamento importante nella tua vita abbia suscitato una serie di emozioni negative come ansia, tristezza e nostalgia per la tua casa d'origine.

È importante ricordare che ogni persona reagisce in modo diverso ai cambiamenti e che è normale avere dei dubbi e dei momenti di difficoltà durante le transizioni importanti. La convivenza può rappresentare una sfida poiché richiede un adeguamento alla vita quotidiana condivisa, ai compromessi e alla gestione dei conflitti.

Tuttavia, è cruciale prendere in considerazione la tua situazione generale e il benessere complessivo della relazione. Rifletti su cosa ti ha spinto a prendere questa decisione e considera se ci sono aspetti specifici della convivenza che stanno contribuendo al tuo stato emotivo negativo. È possibile che tu stia affrontando dei problemi di adattamento temporanei che possono richiedere tempo e comunicazione aperta con il tuo ragazzo per essere superati.

È importante avere una conversazione onesta e aperta con il tuo ragazzo riguardo ai tuoi sentimenti e alle tue preoccupazioni. Esprimi ciò che stai vivendo e cerca di trovare soluzioni insieme. Potrebbe essere utile coinvolgere un terapeuta o un consulente di coppia per affrontare queste sfide in modo più costruttivo.

Inoltre, non sottovalutare l'importanza del tuo benessere personale. Trova il tempo per dedicarti a te stessa e alle tue attività preferite, che ti aiutano a rilassarti e a ritrovare un senso di equilibrio. Se necessario, potresti anche considerare di parlare con un professionista della salute mentale che possa fornirti un sostegno adeguato durante questo periodo.

Infine, ricorda che le scelte che hai fatto finora non definiscono la tua vita in modo permanente. Se, dopo un periodo di riflessione e tentativi di risoluzione, ti rendi conto che la convivenza non è adatta per te in questo momento, potresti valutare altre opzioni, come tornare a vivere con i tuoi genitori o prendere in considerazione un diverso percorso per la tua vita.

Prenditi tutto il tempo necessario per esplorare i tuoi sentimenti, ascoltarti e prendere decisioni che siano più in linea con il tuo benessere emotivo e le tue esigenze personali.Spero che la mia risposta le sia stata utile e le abbia fornito le informazioni di cui aveva bisogno.
Inoltre, se avesse ulteriori domande o desidera approfondire l'argomento in modo più dettagliato, la invito a contattarmi tramite chat privata. Sarà un piacere rispondere alle sue domande e fornirle ulteriori informazioni su ciò di cui ha bisogno.
Grazie ancora per aver condiviso la sua situazione, e spero di sentirla presto!
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La convivenza può essere un grande cambiamento nella vita di una persona e può portare con sé nuove sfide e paure. È normale sentirsi ansiosi e in difficoltà inizialmente. Tuttavia, se i tuoi sentimenti di tristezza, ansia e disagio persistono e influenzano negativamente la tua qualità di vita, potrebbe essere utile parlare con uno psicologo o un terapeuta. Questo professionista può aiutarti a esplorare le tue emozioni, comprendere meglio le tue aspettative e trovare modi per affrontare la situazione in modo sano e costruttivo.
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Buongiorno, comprendo la difficile situazione che sta affrontando.
Andare a convivere significa affrontare un grande cambiamento e cercare un nuovo equilibrio nella propria quotidianità, ma anche nella relazione di coppia. Può non essere semplice ed evocare emozioni molto intense, tra cui paura, ansia, preoccupazione etc.
Queste emozioni vanno accolte, ed è importante provare ad essere più gentili con se stessi.
Può essere un’opportunità per trovare un nuovo equilibrio, anche attraverso i litigi con il partner.
Sarebbe inoltre importante esplorare in colloquio la sua storia di vita e familiare.
Il pensiero di tornare a casa dalla sua famiglia probabilmente può rassicurarla in questo momento difficile, perché nonostante sia stato un contesto complesso è una realtà che conosce e in qualche modo ha imparato a gestire. Ora si trova in una situazione completamente nuova, comprendo che può essere molto perturbante.
Se può esserle utile un supporto psicologico, rimango a sua disposizione. Anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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