Mio fratello è un ludopatico da molti anni. Aveva detto che non giocava più, ma purtroppo ieri ho sc

20 risposte
Mio fratello è un ludopatico da molti anni. Aveva detto che non giocava più, ma purtroppo ieri ho scoperto che non è vero. Nei mesi scorsi, qualche volta é persino uscito prima dal lavoro per andare a giocare. Cosa posso fare per aiutarlo? Sono disperata. Tra l'altro non credo sia disposto a farsi aiutare.
Grazie
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, bisogna aiutarlo a rendersi conto della situazione, senza però giudicarlo e incoraggiarlo ad intraprendere una psicoterapia.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Vizzolo Predabissi
Buongiorno
C'è bisogno di un efficace intervento tramite una psicoterapia che possa rendere consapevole e dare strumenti per aiutare suo fratello a interrompere a poco a poco di giocare.
Sono disponibile ad aiutarla mediante colloqui online.
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Dott.ssa Olga Colombo
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Pozzuolo Martesana
Buon pomeriggio, comprendo la frustrazione e la preoccupazione per la situazione del fratello che, come lei stessa ha colto, è sicuramente espressione di una sofferenza più profonda e strutturata. Aiutarlo a cogliere come questa dipendenza parli di qualcosa che va al di là del "solo bisogno" di giocare, può essere un primo passo importante perché suo fratello si apra alla possibilità di parlare di quanto accade. Potrete trovare un supporto psicologico valido tanto sul territorio di vostra residenza quanto online, con uno specialista che più sembri rispondere alle necessità di suo fratello; in situazioni in cui ancora complesso prendere consapevolezza della sofferenza per chi ne sta soffrendo, un buon gancio può consistere nel rivolgersi ad uno specialista in prima persona facendo da tramite, nell'idea che possa poi divenire lo spazio di chi direttamente interessato. Rimanendo a disposizione, vi auguro di trovare la soluzione che più risponda alle Vs. necessità. Un caro saluto, Olga Colombo
Dott.ssa Eliana Nola
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, grazie per aver qui condiviso
Le suggerisco di contattare il SerD della sua zona ,e poi un terapeuta specializzato nelle dipendenze
Pur sempre nella consapevolezza che lei può solamente proporre a suo fratello un'alternativa, per cui lui (e solo lui) deve avere il coraggio di affrontare
Un grosso in bocca al lupo!

Cordialmente,
Dr E. Nola
Dott.ssa Letizia Lucarelli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Fano
Buongiorno in effetti non deve essere facile per lei questo momento, dato che non se lo aspettava che suo fratello tornasse alla necessità di rifugiarsi di nuovo in questa modalità, in cuor suo avrebbe voluto credere alla "promessa" di suo fratello di non ricadere.
forse anche lei avrebbe desiderio di sentirsi sostenuta in questo momento cosi delicato, per questa situazione che coinvolge tutta la sua famiglia e la sua persona.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento
Dott.ssa Lucarelli
Dott.ssa Roberta Croatti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Santarcangelo di Romagna
La ludopatia è una dipendenza ed il percorso psicoterapeutico
aiuta ad uscire da questa gabbia. Lei può consigliare e soprattutto sostenere il suo familiare nell'intraprendere questo percorso. Una buona motivazione ad affidarsi ad una persona competente è sicuramente di aiuto e facilita il percorso terapeutico. Auguri
Dott.ssa Giuditta Fagnani
Psicoterapeuta, Psicologo
Scandicci
Carissima, capisco la serietà della situazione che descrive e il disagio che questo arreca anche a lei. Non può sostituirsi a lui nella cura di sé, ma le assicuro che in questi casi il lavoro della famiglia per la famiglia è di grande importanza. il mio consiglio è di rivolgervi a un terapeuta sistemico relazionale che sappia supportare voi e accompagnarvi in un percorso che potrebbe giovare anche a suo fratello. Non lasci niente di intentato.
Dott.ssa Maria Rosaria Farina
Psicologo, Psicologo clinico, Terapeuta
San Nicola la Strada
Gentile utente, grazie per la sua condivisione, si può rivolgere all'asl dipartimento dipendenze comportamentali, nella mia zona si fanno prima incontri individuali con psicoterapeuti dell'asl e poi successivamente si viene inseriti in gruppi terapeutici.
in alternativa può rivolgersi a psicoterapeuti privati ma specializzati nel trattamento delle new addictions, questo ovviamente solo se suo fratello vuole.
Resto a disposizione.
Cordialmente.
Dott.ssa Farina Maria Rosaria
Dott.ssa Francesca Coricelli
Psicoterapeuta, Psicologo, Terapeuta
Roma
Gentile utente, grazie per la condivisione della sua situazione. Mi rendo conto che la preoccupazione in lei sia forte, le consiglierei di condividere i suoi pensieri e le sue preoccupazioni con suo fratello, all'interno di un dialogo non giudicante e supportivo, con il fine di accompagnarlo emotivamente in quelle che possono essere le scelte di cura già descritte dai miei colleghi nelle risposte precedenti.
Resto a disposizione.
Un caro saluto
Dott.ssa Francesca Coricelli
Dott.ssa Giulia Marchiani
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Gentile Utente, mi rincresce il suo attuale stato di angoscia ma la situazione descritta necessita di una consulenza.
Resto a Sua disposizione per qualsivoglia eventuale integrazione e/o chiarimento e mi è gradita l'occasione per inviarLe i miei più cordiali saluti. Dott.ssa Giulia Marchiani
Dott.ssa Roberta Curatolo
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Catania
Salve, provi a dialogare con suo fratello con un atteggiamento non giudicante e a suggerirgli di rivolgersi a uno psicoterapeuta specializzato nelle dipendenze incoraggiandolo a risolvere la situazione per migliorare la qualità della sua vita. Si informi inoltre sul SERD vicino alla sua zona di residenza.
Cordiali saluti, dott.ssa Curatolo
Dott.ssa Melania Filograna
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Lequile
Gentile utente, capisco che il disagio psicologico di suo fratello la preoccupa. Per affrontare una dipendenza da gioco d'azzardo è indispensabile che la persona riconosca di avere un problema. Una volta raggiunta la consapevolezza, bisogna chiedere l'aiuto di uno specialista. Vi potete rivolgere sia a strutture pubbliche (Ser-D) oppure strutture private che si occupano di dipendenze o liberi professionisti.
Se ha altri dubbi mi può contattare anche online.
Buona giornata
Dott.ssa Melania Filograna
Dott. Christiana Marchesin
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Torino
Buonasera, come in tutte le forme di dipendenza è fondamentale che la persona possa maturare la consapevolezza di avere un problema che non può gestire in autonomia. Le suggerisco di avvicinarsi a lui mostrando un ascolto empatico, privo di giudizio, che possa permettergli di divenire consapevole di non avere il controllo su ciò che sta facendo. Questo può essere un passaggio difficile ma fondamentale per contattare la sofferenza implicita nel comportamento di suo fratello e che in qualche modo lo potrebbe spingere a chiedere aiuto. Al di là di lui, tenga in considerazione la possibilità di un confronto con uno/a psicoterapeuta per ricevere lei stessa un sostegno in questa situazione emotivamente molto complessa.
Dott.ssa Antea Viganò
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pessano con Bornago
gentilissima buongiorno, capisco la situazione che descrive, e comprendo quanto possa essere difficile da gestire. Credo che quello che potrebbe essere utile è di aiutarlo a divenire maggiormente consapevole delle sue problematiche e fatiche, in modo che possa poi essere spinto ad intraprendere un percorso di terapia e di cura. Allo stesso tempo, anche per lei potrebbe essere importante avere un sostegno dal punto di vista emotivo, proprio per aiutarla e supportarla in questo difficile passaggio.
cordialmente,
AV
cordialmente,
AV
Dott.ssa Ramona Borla
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Orbassano
Gentile Utente, suo fratello avrebbe bisogno di aiuto ma aimè in primis deve essere consapevole di averne bisogno. L'unica cosa che può fare è tentare di renderlo consapevole del suo problema e della necessità di farsi aiutare da un professionista.
In bocca al lupo, Dott.ssa Ramona Borla
Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Salve, se suo fratello non è disposto a farsi aiutare non c'è molto da poter intervenire su di lui.
Paradossalmente è lei che ha necessità di non essere travolta, per cui dovrebbe cercare un centro che si occupa dei familiari con dipendenze e partecipare agli incontri.
La aiuterà a prendere le distanze in modo corretto.
A volte si aiuta meglio così.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Dott.ssa Silvia Ragni
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, se suo fratello non è disponibile, non si può fare niente. Potrebbe vedere se in un momento "buono" è disposto ad ascoltarla e ad accettare di rivolgersi ad un SerD. Contemporaneamente le suggerisco di fare delle consulenze lei con uno psicoterapeuta in modo da essere supportata e indirizzata ad un comportamento che potrebbe avvicinare a lei suo fratello per essere aiutato. Rimango a disposizione, cordiali saluti dott.ssa Silvia Ragni
Dr. Michele Scala
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova

Mi dispiace per la situazione di suo fratello. Il disturbo da gioco d'azzardo è complesso e difficile da affrontare, soprattutto quando la persona non vuole cercare aiuto. Potrebbe essere utile parlare con lui in modo calmo e comprensivo, esprimendo preoccupazione senza giudicarlo, e cercare di farlo riflettere sugli effetti del gioco sulla sua vita. Suggerirgli un supporto professionale come la terapia cognitivo-comportamentale o gruppi di supporto come Gamblers Anonymous potrebbe essere un passo utile. Se la situazione peggiora, un intervento familiare con il supporto di un esperto può essere necessario. Inoltre, è importante che lei si prenda cura di sé stessa durante questo processo.
Dott.ssa Serena Bernabè
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, capisco la sua angoscia e il grande desiderio di aiutare suo fratello a risolvere quello che è un problema molto serio. Non so se già lo ha fatto ma può iniziare provando a verbalizzare a lui quella che è la sua preoccupazione chiedendogli esplicitamente se ha bisogno del suo aiuto. Lei scrive: "non credo sia disposto a farsi aiutare", avete già affrontato l'argomento o è una sua supposizione? Perchè in realtà parte tutto da questo.
Purtroppo deve fare i conti con il fatto che non sempre possiamo aiutare i nostri cari, questo chiaramente può farci scontrare con la frustrazione e l'enorme tristezza che ne consegue. Ma spesso l'unica cosa da fare è accettare l'altra persona come diversa rispetto a noi anche nel modo in cui viene vissuta la vita e vengono affrontati i problemi.
Le auguro un grande in bocca al lupo
Dott.ssa Serena Bernabè
 Carla Tromellini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Reggio Emilia
esistono centri che si occupano di questa dipendenza in varie città .Questo fratello con chi vive? Vive con lei? Non è chiaro dalla sua presentazione. Perchè è importante capire chi lo controlla, chi ha avanzato richieste verso di lui per motivarlo a farsi aiutare e che danni economici ha procurato a se stesso ed eventualmente al contesto familiare. Per avere più consapevolezza dell'entità del danno che lui arreca a se stesso e agli altri.

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