l ablazione fibrillazione atriale è pericolosa e comunque non sempre risolutiva, eventuali conseguen
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l ablazione fibrillazione atriale è pericolosa e comunque non sempre risolutiva, eventuali conseguenze e farmaci dopo l'intervento ? I migliori centri in Italia (centro-nord) dove recarsi per l'intervento?
L'ablazione della fibrillazione ha tassi di successo compresi tra il 60 e l' 80%. Molto dipende da un' adeguata selezione del paziente a monte: pazienti giovani, privi di malattie strutturali cardiache e con dimensioni atri contenute hanno ottimi tassi di successo e spesso un impatto significativo sulla qualità di vita, viceversa i risultati sono più deludenti negli anziani e nei soggetti con malattia strutturale significativa ed atri molto grandi. Complicanze possono verificarsi in un numero non trascurabile di pazienti ma sono molto rare quelle pericolose per la vita (tamponamento cardiaco per perforazione durante la procedura). Dopo la procedura è necessario continuare ad assumere una terapia anticoagulante almeno fino a che non si è sicuri della scomparsa delle aritmie e talora occorre proseguire gli anti aritmici. Sono possibili recidive dell' aritmia ed in alcuni casi viene proposta una seconda procedura per consolidare il risultato.
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La cura della fibrillazione atriale dimostra tassi di successo sempre maggiore grazie allo sviluppo tecnologico. Questo progresso ha recentemente permesso di modificare le linee guida che ormai propendono sempre più verso l'intervento di ablazione come "prima linea" di trattamento. Tuttavia quando parliamo di risultati andrebbe considerato il tipo di intervento e la giusta indicazione. Mi spiego meglio. Oggi esiste la possibilità dell'ablazione transcatetere (ATC) con efficacia tra 60 e 80%, a secondo del tipo di fibrillazione atriale (parossistica o persistente), ma anche la possibilità di ablazione chirurgica che, condotta con tecniche mininvasive, ha un grado di successo ancora maggiore. Il mio consiglio è quello di considerare SEMPRE il trattamento di ablazione, escludendo solo pazienti con rischio/beneficio sfavorevole.
Per quanto riguarda i rischi della procedura essi sono minimi o quasi nulli nelle mani di operatori esperti. Le percentuali di successo sono sempre maggiori visto che si può associare ad un'ablazione endocavitaria percutanea una epicardica chirurgica. I farmaci sono sempre della famiglia degli antiaritmici,come il cordarone, che potranno essere, in casi selezionati, successivamente eliminati.
A.O.U Città della salute (Molinette) Clinica Universitaria di cardiologia (Prof. Fiorenzo Gaita) Torino
Ospedale cardinal Massaia Divisione di cardiologia di Asti ( Dr Marco Scaglione) Asti
Divisione di cardiologia O.C. Mauriziano Torino
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Divisione di cardiologia O.C. Mauriziano Torino
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