Ho un vero e proprio blocco quando devo prendere una compressa. Posso anche bere un litro d'acqua e

21 risposte
Ho un vero e proprio blocco quando devo prendere una compressa. Posso anche bere un litro d'acqua e tagliarla in pezzetti piccoli ma ho sempre una difficoltà grande. È un problema di natura psicologica legato alla paura di soffocare? Si può superare?
Salve, mi spiace per il disagio espresso. Probabilmente si è creato un condizionamento, bisognerebbe indagarne le cause e creare un contro-condizionamento e soprattutto gestire le conseguenze negative che questa situazione comporta.
Le consiglio di rivolgersi ad un medico per indagare eventuali patologie organiche ed, eventualmente, anche ad intraprendere un percorso psicologico.
Cordialmente, dott. FDL

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Gentile Utente,
se in contesti analoghi, quali l'ingestione di cibo, questa difficoltà non fa capolino, è possibile stia agendo sottotraccia un significato più profondo legato alla compressa (alla tipologia come alla condizione sulla quale va ad agire) e che le impedisce di ingerirla. Potrebbe essere per lei utile approfondire in una terapia questo problema che ci racconta, dove sarà possibile chiarire esattamente cosa lei provi nell'atto di assumere la compressa, dove la paura di soffocare è solo una delle possibilità. Un caro saluto
Buonasera,
La risposta che ha trovato alla sua domanda e di cui ci chiede un parere, potrebbe scaturire dai suoi vissuti e quindi se ha collegato la sua difficoltà alla paura di soffocare, potrebbe esserci un fondo di verità. Ma non è possibile confermare con assoluta certezza. Di più non si può dire. Non sappiamo se questa difficoltà è legata a tutte le medicine che ha preso finora o se si è presentata solo ora. Non conosciamo altro di lei. Se il blocco diventa invalidante, ne può parlare con uno psicologo. Un cordiale saluto
Buona sera, la risposta alla sua domanda "Si può superare ?" è certamente si. Da quello che racconta,potrebbe essere di natura fobica. Consiglio di :
-contattare un medico per escludere problemi organici.
-contattare uno psicologo-psicoterapeutico, preferibilmente ad indirizzo cognitivo-comportamentale.
Rimango a disposizione.
Saluti,
Dott.ssa Chiara Pavia
Gentile utente, è un problema legato al timore di soffocare solamente se per lei è così. Esistono alcune condizioni relate a questo problema, tra cui la choking phobia e la pseudodisfagia. Valuti con uno psicologo la natura del problema, sul quale si può senz'altro intervenire in maniera efficace.
Gentile Signore/a per rispondere alla sua domanda sono necessarie anche altre informazioni che non ci fornisce. Forse è opportuno contattare uno psicoterapeuta per analizzare la situazione e valutare le eventuali attività. Lei parla solo dell'uso dei farmaci ma è possibile che ci siano anche altre situazioni sulle quali riflettere. Un cordiale saluto
Salve, abbiamo troppe poche informazioni per poterle dare una risposta chiara. Da quanto tempo è presente questa difficoltà?
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve, la sua domanda è molto chiara e diretta e mi sento di essere sintetica anche io. E' una difficoltà assolutamente superabile. Può contattare uno psicoterapeuta e fare un piano terapeutico su questa fobia specifica. Le consiglio un terapeuta cognitivo o cognitivo-comportamentale vista la natura del disturbo che presenta, in quanto le tecniche usate sono mirate verso la sintomatologia di cui parla.
cordiali saluti
dott.ssa Chiara Barlini
Gentile utente certamente questo blocco si può superare , le consiglio di intraprendere un percorso psicoterapeutico cognitivo-comportamentale attraverso il quale risolverà la sua problematica. Per qualsiasi informazione resto a sua disposizione . un caro saluto
Gentile utente, è difficile rispondere con certezza alla sua domanda, avendo così pochi elementi; comprendo il particolare disagio legato a questa situazione. Potrebbe pensare di chiedere una consultazione psicologica che, certamente, potrà aiutarla ad avere dei chiarimenti a riguardo e, eventualmente, opportune soluzioni. Stia bene!
Buonasera,
potrebbe essere utile riflettere su ciò che sta alla base di questa paura e resistenza in modo da trovare una possibile soluzione!
Gentile utente, sicuramente può essere risolvibile il suo disagio. Innanzitutto Le consiglierei un consulto medico per escludere cause organiche, ma se questo "blocco" Le capita solo con la compressa, è possibile che ci sia una causa di natura più psicologica che organica. Potrebbe essere utile valutare e vedere con consapevolezza quali emozioni e quali pensieri sono nascosti nel comportamento legato alla compressa per risalire alla possibile soluzione. Sarebbe, perciò, utile valutare se iniziare un percorso psicoterapeutico.
Resto a Sua disposizione. Cordialmente.
Buonasera, può essere la paura irrazionale di deglutire. La pseudodisfagia minore è la paura di soffocare e i cui sintomi sono psicosomatici dove l'atto di deglutire lo si collega al soffocamento. Un eccesso di controllo che ostacola una funzione organica automatica.
La psicologia cognitivo comportamentale può risolvere queste attribuzioni da ansia di controllo.
Saluti Dr. Gianpietro Rossi
Abbiamo notato che la bocca, il foro orale (foro assiale) è vincolato a tante paure; inclusa la sua. Un esempio comune è aprire la bocca dal dentista...
Un foro di entrata e di uscita come tramite nel corpo rappresenta un punto delicato, da proteggere da invasioni...
Come mai una somministrazione di un oggetto esterno (pasticca) evoca in lei una paura (soffocamento:morte) tanto accentuata?
La sua domanda pur generica è complessa, la mia risposta è ovviamente altrettanto generica ma rimanda appunto a riflessioni complesse (nel senso di articolate) che possono svilupparsi in un contesto analitico.
Buona esplorazione dunque!
Caro utente,
il disagio da lei espresso è sicuramente legato a fattori psicologici, se sono già state escluse cause organiche.
Però c'è da capire se questa sua reale impossibilità a deglutire le compresse infici in maniera assoluta la sua vita e quindi sia il caso di approfondire il tutto con una psicoterapia. Questo solo lei può saperlo.
In ogni caso resto a disposizione per ulteriori domande o chiarimenti in merito.
Cordialmente,
Dott.ssa Valentina Maggiore
Buonasera,
verosimilmente la sua ipotesi è corretta, deve esserci probabilmente stato un evento in cui ha avvertito un pericolo per la propria vita reale o percepito soggettivamente come tale (dal punto di vista psicologico poco importa) e da quell'evento si è creato un condizionamento che le provoca queste difficoltà.
E' un disturbo più comune di quanto possa pensare ed esistono dei protocolli cognitivo comportamentali di grande efficacia a riguardo.

A disposizione per chiarimenti, in bocca al lupo!
RM
Buon giorno, abbiamo poche informazioni per poterle dare una risposta.
Da quanto tempo è presente questa problematica?
Cordiali saluti,
Dott.ssa Beatrice Planas
Buongiorno,
potrebbe essere ma è importante approfondire la questione più nel dettaglio per avere maggiori informazioni.
Cordiali saluti.
Dott. Leonardo Gottardo.
Salve, in questi casi se, lo ritiene opportuno, l'approccio psicologico in particolare quello cognitivista comportamentale può essere di aiuto sia nel caso intenda trovare le cause sia nel caso voglia semplicemente superare la difficoltà concreta. Sono disponibile ad approfondimenti. Intanto le auguro una buona giornata
Salve, bisognerebbe indagare più a fondo sulla questione, per cercarne le origini ed affrontarne il timore.
MMM
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

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