Ho 48 anni e iniziai a fare teatro a 24 anni, da allora spettacoli e qualche provino, pose in films

18 risposte
Ho 48 anni e iniziai a fare teatro a 24 anni, da allora spettacoli e qualche provino, pose in films e fiction e insomma dove ho potuto, sono andata e mi sono sbattuta con umiltà. Dicevano che ero brava. Al pari della recitazione, amavo scrivere e ho iniziato a curare la regia di spettacoli per bambini ed adulti, che hanno avuto riscontro di critica ossia pubblico. Poi mi sono fermata per mille vicissitudini familiari lutti e malattie. Ho ripreso da un anno e idem, piacciono le cose che faccio ma ma, non lavoro e vorrei poter guadagnare qualcosa col teatro, non che mi faccia essere ricca ma dopo anni di cose fatte, di convinzione che ho da dare e da dire, e dopo un blocco mnemonico come attrice, che vorrei ma non so sbloccare (troppi eventi traumatici che mi hanno costretto a pausa di anni dal teatro) mi sto proponendo per fare laboratori (in passato ne ho fatti coi bambini anziani adulti)ovunque. Cosa succede? Mi chiedono attestati, titoli ed associazione. Nella mia zona ci sono assni culturali teatrali di gente non competente ma che ha soldi ed agganci ed incassa pure se non da qualità. Io soldi per una associazione non ne ho, ne per l affitto di uno spazio, ed i titoli ahimè neppure. Cioè feci 24 anni fa laboratori ma presso queste associazioni che fanno corsi pomeridiani, poi come detto ho lavorato sul campo. All'epoca i miei insegnanti furono scorretti, per tenermi con loro, visto che promettevo, alla mia domanda e fidandom "meglio faccia una scuola completa teatrale", mi dissero di no, che ero pronta per lavorare. Ora non si finisce mai di imparare ma soldi per corsi oggi su di me, non ne ho. Posso andare a fare le lezioni di prova gratuita che offrono ma che dico? Non mi iscrivo per problemi economici, poi ho una esperienza di anni ma non ho titoli cartacei per far ciò che voi (eventuali conduttori) fate? Già devo elaborare dei lutti e sono da poco in psicoterapia... Cerco di trovare energie per la cosa che più mi piace fare, creare e regalare emozioni, sapeste quanto è bello, veder nero su bianco, vivere e che da quella tua creatività, la gente rida, che piaccia ad adulti e bambini, che non siano volgari i miei testi, in una realtà teatrale e di spettacolo, dove tanti pensano che le parolacce siano il top (ed hanno ragione visto che sono pure pagati bene) ed io poi mi senta oggi, con le mani bloccate e stamane l autostima calata. Ho capacità ed altro e non avendo uno straccio di attestato, perché il cv ad esempio, in cooperative, centri anziani ecc, non bastano. Mi sento avvilita profondamente. Ho umiltà, affidabilità, capacità riconosciute dagli altri, che anzi mi dicono io sia autosvalutante ed è vero, dopo un wend passato a vedere due spettacoli assurdi che offendono il concetto di teatro ma che sono messi in scena da chi ha assicurazioni, sponsor e gli entra il soldo. Ho molte cose ma non ho nulla e non posso operare a dovere perché il pezzo di carta non l ho mai avuto? E i lavori tristi ordinari, non si trovano, per cui non ho una dignità sociale e in più mi devo smaltire tante cose emotive. F
Gentilissima, ci racconta tante cose di se’, dei suoi desideri professionali, della sua formazione, dei suoi lutti e traumi, e delle sue difficoltà. Ci dice però anche che ha da poco iniziato una psicoterapia. Bene, anzi benissimo, era la cosa giusta da fare. Ma come mai allora pone a noi queste questioni? Non le basta - sempre che lo abbia fatto - confrontarsi col suo nuovo psicoterapeuta? Occorre domandarsi questo prima di tutto, dato che - in teoria - la sua psicoterapia dovrebbe essere il luogo elettivo in cui i suoi dubbi, le sue paure, e i suo desideri, possano avere spazio ed ascolto. Un saluto, Marta Corradi.

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Buongiorno,
avendo da poco iniziato un percorso di psicoterapia le consiglierei di affrontare queste problematiche con la sua terapeuta. Buona giornata
Concordo con i colleghi e credo di aver risposto ala sua successiva
Salve, bene che abbia iniziato un suo percorso, dove potrà di sicuro trovare lo spazio giusto per parlare delle sue - comprensibili - questioni circa i meriti ed il riconoscimento.
In bocca al lupo
Marta Calderaro
Salve, dopo un periodo buio, sta provando a rimettersi in gioco e questo è lodevole da parte sua.
Leggo di titoli mancanti, ma sento anche un grande desiderio di creare,di emozionare, di condividere con il mondo i suoi progetti e le sue idee.
Credo che la mancanza di titoli non sia un problema insuperabile, quanto la paura di non credere più in se stessi.
Trasformi il "vorrei ma non posso" in "vorrei e ci provo".
Le faccio tanti cari auguri per i suoi progetti di vita.
Paola Uriati
Buongiorno, con la psicoterapia che ha intrapreso sicuramente troverà la strada giusta per trasformare tutti i vincoli elencati in delle possibilità. In bocca al lupo. Elisa Reali
Buongiorno. ho fatto anche io teatro a livello professionale e ha descritto situazioni dove mi sono rispecchiato molto. Credo che con molta pazienza ci sia da rimboccarsi le maniche e ricominciare, da lei, ovviamente. Non sono i titoli che la renderanno migliore, ma l'esperienza di vita che ha accumulato nei suoi 48 anni, perché il teatro è anche questo. dia fiducia al suo terapeuta e si lasci guidare, a riscoprire e valorizzare ciò che ha già. nulla è perduto, c'è solo da ri-scoprire. Un abbraccio di cuore. EP
Buonasera, bene che abbia iniziato un percorso di psicoterapia, dove potrà di sicuro trovare lo spazio giusto per parlare dei suoi malesseri, ma soprattutto per sviluppare un pensiero che le faciliti la ricerca di soluzioni adeguate. Antonella
Carissima,a volte la vita ci mette davanti prove importanti e percorsi ardui . Prosegua il suo percorso terapeutico e cerchi di trovare sempre meglio la sua strada cercando di raggiungere i suoi desideri ma sempre mantenendo ben saldi i piedi per terra per evitare di incorrere in ulteriori esperienze di delusione. Le auguro di trovare la sua strada di soddisfazione. Buone esperienze di vita. Dottssa Guzzino
Salve, continui ad investire sul suo percorso psicoterapeutico. Soltanto affrontando lutti, dispiaceri, desideri infranti e tutto ciò che di doloroso ha fatto parte del passato, potrà trovare energia e risorse per reinventarsi. Coraggio…un saluto. Giuditta Sestu
Salve, si capisce bene il momento difficile che sta passando. Probabilmente sta vivendo la mancanza di lavoro come una mancanza di riconoscimento di se stessa e come un passo indietro rispetto ad un passato che l'aveva maggiormente soddisfatta. In più mi pare che faccia riferimento ad alcuni eventi traumatici che deve aver vissuto come interferenze negative nella sua vita e che possono aver generato alcuni disfunzionamenti a livello emotivo. Accenna al fatto che è da poco in psicoterapia e mi viene da dirle che si dovrà dare un po' di tempo affinché questo percorso possa aiutarla ad esprimere al meglio le sue risorse. Spesso sciogliendo alcune riserve interne (come il sentirsi svalutati nel rimettersi a studiare o nel reiventarsi) ci permette di acquisire sicurezza e di confrontarci più serenamente e fiduciosamente con il mondo esterno. In bocca al lupo!
buongiorno,
Come ha detto lei stessa, è da poco in psicoterapia. Il processo può essere lento e a volte ci si può sentire disorientati. Credo sia una delle cose migliori che può intraprendere per cercare di ridare un senso ai tanti eventi accaduti, alle delusioni, ai dolori ed ai lutti vissuti. Si dia il tempo per attraversare tutto questo. Il percorso psicoterapeutico può darle la possibilità di rielaborare ciò che è successo, delineando differenti prospettive per il futuro.
Cordialmente
Girogia Tolio
Buongiorno F., la sua lunga domanda mi ha incuriosito e credo che dentro di Lei ci siano ancora tante risorse che potrà tirare fuori con il percorso che ha da poco iniziato: dia voce alle sue emozioni nello spazio protetto della psicoterapia e vedrà che se comincerà a credere davvero di nuovo in se stessa, arriveranno anche le soddisfazioni lavorative. in bocca al lupo!
Buongiorno, la sua insoddisfazione è legittima perché si trova davanti delle porte chiuse pur avendo esperienza e passione per il suo lavoro. Ci sono tante emozioni nel suo resoconto, traumi, paure, sfiducia. Certamente il suo terapeuta col tempo potrà aiutarla a rimettere ordine e a creare nuove consapevolezze, però mi chiedo se nell'immediato questa sua sfiducia non le faccia sembrare troppo grossa l'impresa di mettere mano ad un percorso che le dia davvero questo famoso pezzo di carta. Provi a rifletterci con calma insieme al suo terapeuta valutando magari le numerose opportunità formative che esistono in campo teatrale. In bocca al lupo!
Buongiorno signora F.,
quante cose ci ha raccontato su di sè. Si comprendono la delusione e la fatica di ciò che sta vivendo. parla anche di traumi e lutti da elaborare. Sono tutte cose che potrà fare con la terapia che ha da poco iniziato. Le consiglio di parlare anche di questo sfogo scritto con la persona da cui ha scelto di farsi aiutare, perchè sono cose intime e importanti.
Le auguro il meglio!
Buonasera! Credo che la scelta di una psicoterapia sia una delle vie più costruttive che abbia scelto in questo periodo buio che descrive. È come se lei si trovasse in trappola e non riuscisse a vedere o a pensare a vie di uscita. Vedrà che le troverà gradualmente, abbia fede nel percorso che ha intrapreso e soprattutto ne discuta con fiducia e all'interno del setting.
In bocca al lupo, di cuore
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve,
ha già iniziato un percorso psicoterapeutico e quindi, se non l'ha ancora fatto, è il caso che porti tali riflessioni in terapia, in modo da lavorarci.
Saluti.
Continui con fiducia la sua psicoterapia.
Ottime cose, Dottor Andrea De Simone

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