Ho 23 anni. La mia situazione è davvero delicata: premetto che ho il disturbo borderline di personal

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Ho 23 anni. La mia situazione è davvero delicata: premetto che ho il disturbo borderline di personalità. Sono uscita da una situazione traumatica con il mio ex fidanzato che mi ha trasmesso una malattia venerea, la sifilide. Ho fatto subito accertamenti e ho iniziato la cura. Ho raccontato il fatto di avere questa malattia ad un altro mio ex fidanzato, anche lui usciva da una relazione con un’altra persona. Dopo le punture io ho subito visto sparire tutti i sintomi, quindi ho pensato di stare bene, banalmente e stupidamente. Una sera, dopo aver bevuto, io e l’altro mio ex a cui avevo raccontato questa situazione abbiamo avuto un rapporto non protetto: io convinta di essere guarita, lui dando per scontato che lo fossi. Successivamente ho rifatto le analisi a distanza di un mese e mi sono resa conto di essere ancora positiva. In questo lasso di tempo ho cercato di tranquillizzare la persona con cui ero stata, dicendo che avevo già rifatto le analisi e che ero negativa (non era vero ma non in quel momento non volevo mettergli ansia inutilmente perché io ero davvero convinta di stare bene e che non ci sarebbero state complicazioni). Appena ho scoperto di essere ancora positiva, seppur con dei valori più bassi, ovviamente ho comunicato tutto a questa persona, prendendomi ogni mia responsabilità riguardo l’accaduto. Questa persona, inizialmente, quando gli avevo comunicato di dover rifare le analisi era abbastanza tranquilla, mi aveva detto che non aveva avuto nessun sintomo e qualora ne avesse avuti me lo avrebbe comunicato. Quando però gli ho comunicato che c’era una possibilità di contagio, mi ha solo chiesto che tipo di analisi dovesse fare e poi mi ha detto “va bene dai, ci sentiamo”. Io gli ho scritto altri messaggi, scusandomi e prendendomi ancora una volta tutte le mie responsabilità. Lui non risponde più. Ho passato una settimana al letto, con pensieri suicidi, non riuscendo a fare null’altro che pensare. Non ho fatto questa cosa con premeditazione o cattiveria, ma sicuramente in modo stupido e irresponsabile, però questo silenzio mi sta assordando. Vorrei almeno avere informazioni sul suo stato di salute. Ho capito che ho passato un periodo di grande instabilità mentale, purtroppo non posso raccontare tutta la mia vita qui, ma non mi appartiene mettere a rischio altre persone. Questa persona mi conosce, ho fatto tante cose per lei e sono convinta che sappia che non è stata una cosa fatta per cattiveria, ma superficialità. Vorrei che tutto questo col tempo cambiasse perché non riesco più a vivere con il mio senso di colpa (premesso che io non so nemmeno se l’altra persona è contagiata o meno). Cosa posso fare?
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo importante che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico connesso alla genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione anche online Cordialmente dott FDL

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Buongiorno,
Potrebbe scrivere alla persona cercando di spiegarsi (come quello che ha scritto a noi), non si aspetti però una risposta perché potrebbe non arrivare.
Gentile utente, lei riferisce di aver spiegato al suo ex fidanzato il suo stato di salute. Lui si è esposto al pericolo di una malattia perché non ha usato una protezione. Credo sarebbe molto importante capire perché lei si prenda tutte le colpe e senta così forte il bisogno di punirsi. Il fatto che si preoccupi così tanto per gli altri ci dimostra quanto lei sia una persona sensibile, forse anche troppo sensibile. Dovrebbe per questo lavorare su di sé per imparare a proteggersi e a difendersi.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Cari saluti
Dottoressa Lorena Menoncello
Salve, le suggerisco vivamente di rivolgersi a uno psicologo per parlarne e per affrontare con urgenza il momento che sta vivendo per non farsi ancora del male. Non esiti. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Salve, la ringrazio per aver utilizzato questo portale per porre la sua questione.
Il disagio che sta vivendo merita di approfondimento. Non è possibile dare risposte generiche, le difficoltà relazionali o i sintomi sono sempre collegati e nascono all’interno di una storia di vita del tutto personale e unica. Certamente possiamo affermare che il rapporto è stato compiuto in due e con consapevolezza del rischio latente.
Quello che le posso suggerire è di fare una scelta su di sé, cioè prendersi cura di ciò che le accade. La direzione l'ha già intravista, ovvero quello di farsi accompagnare in questo momento difficile da uno psicologo/a.
Un buon percorso di psicoterapia in genere migliora la condizione di disagio che ci ha descritto e permette di valutare come proseguire per rimettere in moto la propria esistenza in una direzione più soddisfacente.
Se ha necessità di approfondimento non esiti a contattarmi o scrivermi.
Qualora decidesse di fare un percorso psicologico le sedute possono avvenire anche online.
Un saluto
Dott.ssa Camilla Ballerini
Buongiorno cara utente. Ha ragione, non è possibile raccontare tutta la vita qui. È soltanto uno spazio dove poter prendere contatto e domandare, vedere che esiste la possibilità di uno spazio psicoterapeutico dove poter dire. Usi questo canale, legga le risposte, contatti anche un professionista psicoterapeuta, le risponderà.
La aiuterà a collocare le sue paure e i sensi di colpa, senza che la sovrastino o la spingano a chiudersi in camera, a letto, con i suoi pensieri, in solitudine. Inoltre, quello che lei chiama disturbo border line di personalità va discusso, per vedere cosa significhi per lei e con quale malessere a lei si manifesti.
Dott.ssa M. Gorini
Gentile utente, ci riferisce di un’esperienza complessa rispetto alla quale è difficile pensare di poter essere esaurienti in questo contesto. È comunque importante sottolineare che c’è differenza tra responsabilità e colpa. Come ha scritto lei, entrambi potevate essere più prudenti in una situazione clinica che forse non le era completamente chiara ma questo non la rende colpevole di conseguenze non volute e non previste che inoltre per ora sono solo ipotetiche.
Considerando il malessere che sta affrontando per ciò che è accaduto, ritengo che possa esserle utile contattare un terapeuta per esplorare meglio ed affrontare i vissuti che ci ha riferito nel messaggio.
Cordiali Saluti
Gentilissima l'esperienza che racconta è molto dolorosa, nel campo ci sono vissuti ed emozioni intrise di tristezza. Il primo passo, fatto qui, dando voce alla sua sofferenza è , sicuramente, utile. Ma le sarebbe, senza dubbio, di aiuto rivolgersi ad un terapeuta per comprendere più a fondo i suoi meccanismi psichici ed elaborare l'evento accaduto. Grazie per la condivisione. Un carissimo saluto
Carissima grazie per la condivisione e posso provare a comprendere il suo dolore. Da quello che racconta sembra che ciò che la fa soffrire è il fatto che il silenzio di questo suo ex apra delle possibilità ad una visione negativa da parte di quest'ultimo, è molto importante che lei non perda di vista la co-responsabilità della scelta, nel senso che il suo ex era a conoscenza di quanto le era avvenuto. Tenga in conto inoltre le cose nelle quali lei si è prodigata precedentemente, motivo per cui se l'altro può per qualche motivo sospendere, almeno momentaneamente, i contatti, questo non implica che abbia un'immagine totalmente negativa di lei.
Viceversa provando a mettersi nei panni dell'altro può in parte immaginare il suo sentire.
Dall'altra parte occorre dire che le emozioni assomigliano a delle onde che dopo essersi espanse si ritirano e si ridimensionano. Inoltre se come dice le è stato diagnosticato un disturbo borderline di personalità, ha fatto esperienza di quanto può essere intenso il dolore scaturito dall'assenza dell'altro, cosa che potrebbe acuire il dolore della "colpa".
La invito a prendersi cura di sè con lo stesso senso di responsabilità con cui è stata onesta con il suo ex.
Rimango ad disposizione per ulteriori domande e le faccio i miei migliori auguri, aggiungendo che le crisi per quanto dolorose ci pongono di fronte alla possibilità di decidere cosa poter fare di "nuovo".
Potrebbe partire dal riconoscere la sua sofferenza e chiedere aiuto. Spesso, non possiamo modificare il comportamento altrui ma possiamo aiutare noi stessi prendendo delle decisioni che mirino al nostro benessere.
Distinti saluti
Salve,
Credo che lei possa trarre giovamento da uno spazio personale dove poter fare chiarezza dentro di sé aprendo spunti di riflessione profondi, ragionare sui suoi vissuti, cercare risposte ragionevoli a domande molto importanti che in questo particolare momento della sua vita sono fonte di sofferenza e disagio. Domande che andrebbero affrontate con calma e con più informazioni.
Un percorso psicoterapeutico potrà certamente aiutarla.
Cordialmente, EP
Salve,
comprendo benissimo la sua sofferenza dettata dal senso di colpa, dal fatto di non ricevere nessuna risposta dal suo ex, dai suoi vissuti rispetto a tutta questa situazione che sta vivendo e mi dispiace davvero tanto. Ritengo sia importante ed utile per lei trovare uno spazio personale in cui poter esprimere liberamente i suoi pensieri e le sue emozioni rispetto a ciò che sta vivendo e potersi raccontare, pertanto le consiglio di rivolgersi ad uno Psicoterapeuta per poter intraprendere un percorso in cui elaborare i suoi vissuti e poter ritrovare la sua serenità. Le auguro un grande in bocca al lupo! Resto a disposizione, anche online.

Un caro saluto!
Dott.ssa Daniela Gioiosa
Gentile utente di mio dottore, provi semplicemente a scrivere alla persona cercando di spiegarsi. Non è detto che questa persona la risponda. In merito al fatto che stia vivendo un periodo di instabilità emotiva, sarebbe opportuno chiedesse aiuto e si facesse supportare da uno specialista, per evitare ulteriori scelte avventate di cui potrebbe pentirsi in futuro. Cordiali Saluti Dott. Diego Ferrara
Buonasera, credo che sia difficile convivere con sensi di colpa e svalutazioni continue alla sua persona. Ritengo sia utile occuparsi di sé e intraprendere un percorso di psicoterapia che la aiuti nelle relazioni con sé e con gli altri.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
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