Gentili Dottori , vorrei sapere di cosa soffro visto che ho provato negli anni vari Dottori ma non

12 risposte
Gentili Dottori ,
vorrei sapere di cosa soffro visto che ho provato negli anni vari Dottori ma non ho mai avuto una risposta o terapia giusta sulla mia condizione , ho fatto analisi , ho seguito qualche terapia ma il disagio e’ rimasto . Ho attacchi di panico , ansia , difficolta’ nel prendere decisioni , paura , stanchezza , la mia voce sempre depressa , sbalzi di umore che vanno nel senso depresso e non iper attivo !!! Ultimamente ho trovato la fine di tutto questi sintomi bevendo del caffe’ durante le ore di lavoro in una macchinetta aziendale , non capisco cosa ci sia in quel caffe’ ma appena lo bevo mi sento bene , penserete sia un pazzo i miei sintomi spariscono , non ho pensieri , ne ansia , ne attacchi di panico , la mia autostima e’ perfetta , la mia voce ritorna normale , niente stanchezza potrei lavorare 24 ore al giorno !!! Ho provato a poter far analizzare il prodotto ma non trovo nessun laboratorio che effettua questo tipo di servizio . Sapete se esistono sostanze solubili in liquido come antidepressivi ? Mi sento molto bene , ma quando ho il giorni di riposo non bevendo questo caffe’ i miei sintomi compaiono nuovamente . Ho bisogno di aiuto e’ capire il farmaco adatto ai miei sintomi . Grazie
Buongiorno, la situazione che sta vivendo può rimandare a una molteplicità di interpretazioni che sarebbe opportuno approfondire meglio con uno specialista per confrontarsi rispetto alla possibilità, o meno, di intraprendere, anche, una terapia farmacologica.
Forse cercare una soluzione esterna alle difficoltà che sta percependo non è l'unico modo di approcciare al problema, potrebbe rivalutare una più attenta esplorazione di ciò che nel suo mondo interno le provoca "sintomi" così invalidanti. Un cordiale saluto Dott.ssa Elisa Galantini

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Salve, bisognerebbe fare una anamnesi accurata, con una descrizione precisa della sintomatologia e del decorso, capire se ha preso farmaci per contrastare il suo umore depresso e raccogliere informazioni inerenti alle terapie fatte in passato, alle sue aspettative e a come si sono modificate le sue condizioni di vita. Detto ciò, ad oggi, che i sintomi sono meno rigidi e continuativi, le consiglierei di rivolgersi ad uno psicoterapeuta e ad uno psichiatra per fronteggiare nel miglior modo possibile la situazione.
cordialmente
Gentilissimo,
il quadro che lei riporta è complesso e meritevole di essere approfondito con un professionista con il quale lei si possa confrontare per valutare un'eventuale terapia farmacologica e/o psicoterapeutica.
Riferisce diversi sintomi, una serie di trattamenti che non sembrano aver alleviato il suo dolore. Ora il sollievo, da come lei racconta, sembra arrivare dal caffè assunto sul posto di lavoro. Nell'ambiente lavorativo i sintomi sembrano sparire e poi ritornare in altri contesti. La situazione e le vicissitudini da lei riportate possono rimandare a molteplici interpretazioni, ma parlano sicuramente di dinamiche intrapsichiche e vissuti importanti soggiacenti a quanto da lei descritto.

Cordiali saluti
Dott.ssa Claudia Palazzoli
Salve. Con tutta franchezza non credo che nel caffè che lei beve alla macchinetta dell'ufficio ci sia disciolta chissà quale sostanza con proprietà antidepressive. Molto probabilmente si tratta di un effetto placebo: il caffè (o la pausa caffè) in lei potrebbe essere legato simbolicamente a qualcosa che la fa star bene, a qualcosa inerente alla sua storia. In ogni caso sente che ciò di cui avrebbe bisogno è un antidepressivo per questo la depressione in lei è sicuramente un tratto dominante, ma forse non spiega tutta la sua sintomatologia.
La sintomatologia che descrive mi sembra rimandare ad un quadro di sindrome ansioso depressiva che potrebbe cercare di ridurre sia con un trattamento farmacologico sia con una psicoterapia. Un lavoro per identificare con chiarezza i pensieri e le emozioni di questo periodo la potrebbe aiutare ad identificare le cause del suo malessere e a rintracciare pensieri e comportamenti che possano farla stare meglio. cordialmente Carmen Molinari
le consiglierei di intraprendere, dopo adeguata valutazione della sintomatologia che descrive e del relativo andamento, eventuale trattamento con approccio EMDR. e' possibile, infatti, che esperienze negative nelle sue prime relazioni familiari, con i coetanei o con altri adulti significativi abbiano determinato una visione di sè in qualche modo negativa che oggi determina il suo stato emotivo. attraverso la metodica sopra citata, può elaborare tali eventuali esperienze e gestire il suo presente con minore influenza negativa del passato. Cordialmente, laura Gambuzza
Salve, le consiglierei di approfondire una eventuale diagnosi con uno Psichiatra e di intraprendere un percorso con uno psicoterapeuta che possa aiutarla, parallelamente ad una eventuale terapia farmacologica, con strumenti comportamentali e cognitivi. Cordialmente Ilaria Stocco
Buongiorno.
La sua storia clinica è piuttosto curiosa.
Lei Descrive, e sicuramente vive, una situazione interna di tipo ansioso /depressivo molto pesante e in una certa misura invalidante. Trovo davvero positivo che un “banale” caffè possa far sciogliere tutto questo disagio e malessere in pochi minuti. Evidentemente quel momento e quel luogo (di lavoro) hanno un grande valore terapeutico che però purtroppo non le danno un benessere né stabile né duraturo. Certo fa pensare ad una pozione magica e forse un farmaco antidepressivo potrebbe darle il sollievo che lei cerca nel caffè in modo però più strutturato.
Rifletta però anche sulla possibilità di accompagnare la terapia farmacologica (con effetti più importanti del caffè) da un eventuale terapia psicologica che possa renderla più autonoma sul suo malessere/benessere e che le fornisca delle chiavi di lettura profonda del suo disagio e della sua mente. La psicoterapia è un percorso lungo e pesante ma davvero curioso, affascinante e può dare davvero enormi benefici. In bocca al lupo.
Buonasera. Concordo con i miei colleghi.. È vero che la caffeina va a stimolare i neurotrasmettitori della dopamina, e dunque ad attivare la “centralina del piacere” del nostro cervello, ma mi sembra di capire che gli effetti benefici di cui parla riguardano in senso stretto SOLO Quella specifica macchinetta del caffè e quel specifico Caffè.. Per questo bisogna approfondire cosa accompagna quel caffè, quali pensieri, emozioni, sensazioni e aspettative lei mette in atto considerando che la prima volta che lo ha preso è stato meglio. In poche parole potrebbe essersi attivato un meccanismo di condizionamentomento. Le consiglio di effettuare un colloquio psicologico e di valutare insieme al professionista l'eventuale inizio di un percorso di psicoterapia. Un saluto
Dott. Ssa Claudia Gervasoni
Buonasera, la diagnosi accurata è molto importante, l'approfondimento sia medico che psicologico intorno ai momenti in cui sta meglio e in cui non sta bene è essenziale, a mio parere. Sintomi e storia andrebbero analizzati con attenzione. Una consulenza psicologica e l'avvio a un percorso di terapia integrata puo aiutarla. Resto a disposizione per interventi a distanza , con l'ausilio di mezzi imnformatici
Buongiorno, purtroppo non sempre il primo risultato relativo ad un percorso di psicoterapia può essere il più adeguato per ognuno. Credo, infatti, che potrebbe affidarsi ad un altro professionista che possa fare un'attenta valutazione della sua condizione ed indicarle un percorso più adeguato che potrà aiutarla sia a sciogliere i suoi dubbi sia a migliorare il suo stato generale. Un caro saluto
Buongiorno, il suo racconto mi porta a pensare a quanto deve essere frustrante allontanarsi da quella macchinetta del caffè e a quanto lei possa stare male in tutti gli altri momenti della sua giornata. Penso che possa approfondire la sua situazione rivolgendosi ad uno specialista che possa prescriverle dei farmaci utili per i disturbi dell'umore. Cordiali saluti

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