Gentili dottori. Ho una diagnosi di doc che per un lungo periodo ho curato con zoloft poi sospeso. Q

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Gentili dottori. Ho una diagnosi di doc che per un lungo periodo ho curato con zoloft poi sospeso. Quindi sono una persona in preda ai dubbi generalmente.
Vengo al sodo: io ho 30 anni e sto con un ragazzo di 24. L’altro giorno ho scoperto delle chat con una sua ex frequentazione con cui dice di aver avuto tempo fa rapporti sessuali ma sono poi rimasti amici in quanto il sesso era insoddisfacente ed era venuto meno già prima di conoscermi.
In questa chat si sono contattati, a quanto pare, per prendere un caffè se non fosse che il tipo lo ha invitato a salire a casa sua, come erano soliti fare.
Il mio ragazzo dice che non hanno fatto nulla e che aveva solo esigenza di fare una passeggiata o comunque di parlare con un estraneo senza gravar su di me con i suoi sfoghi e che i suoi amici storici erano rientrati tutti a casa per via delle feste.
Il motivo per cui non me l’ha detto è perché: sono geloso e non avrei capito questa sua esigenza e gliela avrei negata e avremmo litigato, e poi perché lui era sicuro al cento per cento che questa persona non ci avrebbe provato.
Io gli credo, perché mi ha detto che mi vede così tanto soffrire per il dubbio che preferirebbe confessarmi un tradimento piuttosto che continuare a farmi soffrire in modo atroce.
Vi scrivo perché durante il sesso ho immagini intrusive di loro due o delle chat loro (in cui non si parla praticamente che del più e del
Meno).
Vi chiedo: questi dubbi sono accentuati dal mio doc e la risposta non mi basta mai o perché mi sto obbligando a credere ad un qualcosa di inverosimile?
Questi dubbi passeranno e potrò tornare a vederlo normalmente o mi resteranno per sempre?
Grazie
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Salve, la comunicazione è fondamentale in una coppia e porre ostacoli per la sincerità reciproca non è mai un bene e può creare incomprensioni e altro. Credo che lei debba lavorare sulla sua autostima e comprendere come mai teme così fortemente l'altro e riflettere serenamente sul cosa abbia portato il suo fidanzato a nasconderle l'incontro , se una volontà reale di tenerla all'oscuro oppure per timore della sua reazione . Probabilmente il suo disturbo accentua il tutto. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buonasera, mi dispiace per i dubbi che sta esprimendo rispetto al suo rapporto e l'insicurezza che sta sentendo. Probabilmente un dialogo diverso fra lei e il suo compagno potrebbe aiutarla, così come un lavoro intorno a ciò che a tratti fa vacillare la sicurezza di sé. Penso che attraverso un percorso psicoterapeutico potrebbe affrontare tali tematiche. Sono a disposizione se desidera anche on line. Cordiali saluti. Alessandra Domigno
Salve! I suoi dubbi sono leciti e mi sembra di individuare un interesse verso questa sua situazione di sofferenza che vive, ed è importante prendersene cura ed approfondirla con uno specialista. Iniziare un percorso significa volersi bene e voler cercare strategie per far fronte ai momenti di malessere che vive e che inficiano sulla serenità della sua vita.
Cordialmente, Sara Molinaro
Buongiorno, credo che lei sia molto turbato da questa situazione e che quindi abbia bisogno di tempo e di confronto per essere aiutato a capire cosa le provoca a livello emotivo questa situazione e come trovare strategie per superare questo momento.
Mi auguro possa decidere di affidarsi ad un terapeuta per intraprendere un percorso che le permetterà di capire meglio cosa questa situazione scatena in lei.
Buona giornata
Gentile utente, è possibile che questi pensieri intrusivi rappresentino un suo modo di difendersi dalla sofferenza che la situazione le ha generato. Le consiglierei di intraprendere un percorso di psicoterapia per approfondire tale ipotesi e valutare insieme allo specialista il modo migliore per permetterle di prendersi cura di sè per alleviare il sintomo e promuovere il suo benessere psicologico in generale. Un caro saluto, dott.ssa Andreoli
Caro utente, confrontarsi è sempre il modo migliore per chiarire I propri dubbi. Non farlo alimenterebbe solo malintesi ed ulteriori dubbi. Ma le suggerisco di lavorare attraverso un buon percorso psicoterapeutico di lavorare sulle immagini e pensieri intrusivi che arrivano nella sua mente. Il trattamento cognitivo comportamentale risulta essere molto efficace per il DOC.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Daniela Chieppa
Salve, sicuramente la scoperta che ha fatto sta condizionando l'andamento della relazione con il suo fidanzato, credo che comunque la situazione con il giusto sostegno e parlandone sia superabile. Comprendo le ragioni del suo disagio e ne sono dispiaciuto. Tuttavia qualsiasi ipotesi formulata sulla base delle sole informazioni presenti nel suo scritto sarebbe a mio avviso riduttivo a fronte di una situazione complessa come la sua (tutte quelle che riguardano il vissuto umano lo sono). La invito per questo a contattarmi in privato, anche con un semplice messaggio se vuole; mi limiterei a farle solo qualche ulteriore domanda in modo da offrirle una consulenza più accurata. Cordiali saluti Dott. Antonio Panza.
Gentile paziente,
premesso che vi sono poco informazioni e proprio per questo è difficile fare ipotesi, un consulto psicologico potrebbe essere efficace al fine di fare più chiarezza e sostenerla in questo momento di ansia da dubbio.
I suoi dubbi da come Lei li descrive, da come si presentano potrebbero far pensare al dubbio patologico, un disturbo che fa parte dell’area ossessiva e si specifica nella presenza di dubbi assillanti e ricorrenti a cui la persona non riesce a non pensare nè a dare una risposta esauriente e soddisfacente per lui, che lo bloccano e immobilizzano nell’azione.
In modo particolare, si tratta di domande che potremmo definire “indecidibili” o, più semplicemente “stupide” nel senso che non hanno un’univoca risposta possibile e incontrovertibile (es. “potrei tornare a stare di nuovo male?”, “mi avrà detto la verità?”…ecc…) ma che vengono trattate dalla persona come se fossero domande “razionali” a cui si può trovare una risposta con lo studio e la ricerca di informazioni ( es. “quanto fa 2+2?”, “qual è la capitale del Canada?”).
Inoltre, la risposta che la persona si dà non è mai esaustiva ma porta alla nascita di un'ulteriore domanda, andando a creare un circolo vizioso dove i dubbi si alimentano.
Pensare troppo applicando la razionalità ordinaria a fenomeni ben poco razionali e la ricerca di risposte esatte e definitive a dilemmi indecidibili non solo è fallimentare sul piano logico ed empirico, ma provoca anche sofferenza psichica e comportamentale.
Questo disagio della coscienza, che si riflette sulle emozioni e sulle percezioni della realtà , può essere lieve e accettabile, medio e gestibile, anche se con estrema fatica e marcata sofferenza, sino a divenire una delle più atroci forme di psicopatologia. Scopo della terapia è disinnescare il circolo vizioso tra dubbi improponibili e risposte che tentano di scioglierli, sollevando ulteriori quesiti impossibili da sciogliere. La terapia non richiede più di qualche mese e la percentuale di esiti positivi è decisamente alta, oltre l’80%.
Per ulteriori informazioni La invito a contattarmi in privato, saluti.
dr. Germi
Buongiorno, si percepisce la sua fatica e la sua preoccupazione in quello che ha scritto. Penso che intraprendere un percorso di psicoterapia potrebbe esserle di grande aiuto anche per lavorare sulla diagnosi di doc che le hanno fatto. Sono aspetti su cui lavorare in terapia si rivela di grandissimo aiuto.
Qualora volesse, resto a disposizione.
Un saluto,
Dott. Alessandro D'Agostini
Gentile utente, dalla situazione che lei descrive sembra evidente il suo stato di disagio e sofferenza.
Ritengo che se solo si desse la possibilità di "aprirsi" con il suo ragazzo facendo emergere i propri pensieri e paure, questo l'aiuterebbe indubbiamente a chiarire i suoi dubbi.
In caso volesse intraprendere un percorso psicoterapeutico per affrontare i pensieri intrusivi e per vivere il suo rapporto in modo sereno, rimango a disposizione. Un saluto, Dott.ssa Dafne Zikos
Gentilissimo, grazie per aver condiviso i suoi vissuti dolorosi. Provi a parlarne con il suo psicoterapeuta dei suoi dubbi intrusivi relativi alla frequentazione del suo lui con l'ex, perché non le serve più di tanto capire se questi pensieri intrusivi siano correlati o meno al doc, ma capire il perché siano emersi e quali tipi di vissuti e insicurezze stanno scatenando in lei e parlarne con un professionista per aiutarla a comprendere questo, ascoltando maggiormente se stesso, al di là di una etichetta diagnostica. Resto a disposizione per ulteriori necessità, un caro saluto.
Buonasera, qualora ci fosse la motivazione da parte di entrambi sarebbe interessante e utile un percorso di psicoterapia di coppia al fine di sperimentare seduta dopo seduta modalità alternative di relazione.
Buona serata
Dott. Raffaello Di Monte
Dott.sa Luisa Anibaldi
Buongiorno.
Se consideriamo Ii DOC come una risposta disfunzionali ad una perturbazione emotiva, possiamo ipotizzare con buona buona probabilità che le tensioni derivanti dal suo rapporto sentimentale hanno riacutizzato il disturbo.
Ovvio è che la situazione debba essere chiarita tra voi, ma soprattutto, ritengo che sia importante che ognuno di voi prenda consapevole del "funzionamento" dell'altro.
Suggerirei di associare alla farmacoterapoa un percorso psicoterapico per il trattamento del DOC e per acquisire maggiore consapevolezza della.propria organizzazione personale.
Un percorso simile potrebbe portare ad una maggiore capacità di gestione delle emozioni e una visione più ampia sulla coppia
Ciao! Sono qui per aiutarti. Capisco che la situazione ti stia causando molti dubbi e dolori. Vorrei darti qualche suggerimento che potrebbe esserti utile.
Prima di tutto, è importante notare che le immagini intrusive e i dubbi possono essere influenzati da vari fattori, inclusi i nostri pensieri e le nostre emozioni. Tuttavia, è sempre meglio consultare un professionista della salute mentale, per discutere in dettaglio dei tuoi dubbi e delle tue preoccupazioni.
Potrebbe essere utile esplorare la possibilità di fare una terapia, o forse riprendere il trattamento farmacologico se lo ritieni necessario, per gestire l'ansia e i dubbi che ti assillano. Questi professionisti possono darti gli strumenti per affrontare i pensieri intrusivi e per lavorare su strategie per migliorare la tua relazione.
In ogni caso, è importante anche comunicare apertamente con il tuo ragazzo. Esprimi le tue preoccupazioni e cercate di trovare un terreno comune. Una comunicazione aperta e sincera può aiutare entrambi a comprendere meglio i bisogni e le paure dell'altro.
Ricorda che i dubbi non sono necessariamente permanenti. Con il tempo, l'impegno e l'aiuto adeguato, è possibile superare questi sentimenti e tornare a vedere la relazione in modo più sereno. Fai affidamento sul supporto dei professionisti e parla apertamente con il tuo partner per trovare una riconciliazione.
Nel frattempo, tieni presente che sono qui per offrirti supporto. Se hai bisogno di ulteriori consigli o hai altre domande, non esitare a chiedere.
Dr. Roberto Prattichizzo

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