È possibile essere resistenti ai farmaci antidepressivi e contro l'ansia? Pare non mi faccia ettetto

15 risposte
È possibile essere resistenti ai farmaci antidepressivi e contro l'ansia? Pare non mi faccia ettetto nulla.
Buongiorno, le terapie farmacologiche vengono calibrate su ogni persona e a volte ci vuole tempo per trovare la terapia migliore. Rispetto alla sua domanda le suggerisco quindi di rivolgersi al suo psichiatra di fiducia, considerando anche che l'efficacia del trattamento è maggiore se accompagnato da un percorso di psicoterapia che vada ad indagare le cause della sofferenza

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Buonasera a volte le terapie farmacologiche sembra non abbiano effetto se non sono accompagnate da un percorso psicoterapico, Come consigliato dalla collega si rivolga al suo psichiatra per calibrare dosaggio o eventualmente cambiare farmaco. Cordialmente
Salve, le terapie farmacologiche spesso hanno bisogno di un periodo di impatto e vanno calibrate individualmente attraverso l'esperienza personale e la supervisione del medico che le prescrive. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Salve, Per ciò che concerne i farmaci è opportuno rivolgersi al medico prescrivente, figura professionale più competente in materia. Accade spesso che sia necessario cambiare cura diverse volte prima di trovare il farmaco ideale per questo ritengo utile rivolgersi direttamente al medico.. tenga Comunque presente che la letteratura scientifica è ormai Concorde nel sostenere che la terapia migliore sia quella combinata ossia costituita da farmaco più psicoterapia dunque la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare Quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato. Resto a disposizione, anche online. Cordialmente, dott FDL
La farmacoresistenza è ampiamente documentata in letteratura scientifica. Un supporto psicoterapeutico integrato alla farmacoterapia potrebbe aiutarla a comprendere le radici di tale resistenza e fornirle ulteriori strumenti per affrontare la sintomatologia ansiosa e depressiva.
Gentilissimo utente, grazie per la condivisione. Sarebbe meglio che queste domande le rivolga direttamente al suo medico prescrivente, in modo da condividere i suoi dubbi e perplessità.
Cordialmente,
AV
Salve, per le questioni che riguardano una terapia farmacologica è sempre opportuno rivolgersi ad uno psichiatra di fiducia o, qualora non fosse possibile, almeno al proprio medico di base
Buongiorno, deve contattare il medico che le ha prescritto i farmaci in modo da informarlo sull'efficacia della terapia farmacologica, eventualmente il dottore le farà anche presente sulle tempistiche di effettiva efficacia dei farmaci. Un caro saluto.
Buonasera, immagino che i farmaci che assume gli li abbia prescritti uno psichiatra. Ne parli prima di tutto con lui. Lei che me pensa dei farmaci? È contraria a prenderli? Le è stato spiegato tutto sui loro benefici ed effetti? Io credo che quando si prescrivono farmaci sia fondamentale essere molto chiari su tutto. Sono anche fermamente convinta che i farmaci siano di supporto alla psicoterapia, in tutti i casi.
Le consiglio di parlare con il suo psichiatra e di considerare la.psocoterapia.
Le auguro di stare meglio e comprendere le cause dei suoi disagi, ansia e depressione... Se ho capito bene
Un saluto
Claudia m
Buongiorno, se ha la percezione che i farmaci che sta assumendo non stiano facendo effetto e non le portano beneficio ha bisogno di confrontarsi col medico che glieli ha prescritti. Se al momento della prescrizione il suo medico non gli avesse ben illustrato le tempistiche per sentire i benefici dei farmaci prescritti può chiedere informazioni più specifiche. Lo psichiatra potrebbe chiarirle il suo dubbio e potrebbe poi considerare insieme a lui anche di intraprendere un percorso psicologico da affiancare alla terapia farmacologica se solo quella risultasse non sufficiente. Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Debora Manoni
Buonasera, si purtroppo è possibile. Mancano alcuni dati, ad esempio da quanto tempo sta assumendo i farmaci? Questa è un'informazione importante, se sono pochi giorni, deve resistere per qualche settimana, circa 3 ma è individuale. Durante questo tempo, il dialogo aiuta molto, la comprensione delle cause che hanno sviluppato i sintomi anche e i tipi di pensieri che fa a riguardo devono essere probabilmente contenuti. La saluto cordialmente e rimango a disposizione.
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Gentile utente, grazie per il suo quesito
Certamente, esistono casi di farmacoresistenza: difficile sapere se anche lei possa ricadere in questa casistica, visti i pochi elementi qui condivisi...
Il farmaco, per agire, ha bisogno anche di situazioni ambientali, sociali, personologiche "positive", che possano concorrere alla buona riuscita della farmacoterapia
Meglio comunque indagare la questione con un medico psichiatra, provando anche a capire se sia una questione di dosaggi da rivedere e/o classe di psicofarmaco da somministrare
Spero di esserle stata d'aiuto
Cordialmente
Dr Eliana Nola
Gentile utente, il dosaggio farmacologico va personalizzato in base alla gravità della sintomatologia individuale. Non mi soffermo oltre sull'aspetto farmacologico perché non è mia competenza in quanto psicologa. Ha pensato di abbinare un percorso psicoterapeutico a quello farmacologico? Per quanto sia utile assumere farmaci in determinati quadri sintomatologici, è ancora più importante potenziare le proprie risorse di fronteggiamento e che svolgeranno la funzione di protezione per ipotetiche situazioni di vulnerabilità future.
Le auguro in bocca al lupo per la sua salute!
Buona giornata
Dott.ssa Melania Filograna
Gentile utente, l'utilizzo di questo tipo di farmaci è importante che sia sotto stretto controllo del proprio medico o del proprio psichiatra, del professionista che ha fatto la prescrizione, sicuramente in grado di valutare e posologia e tempi.
Gentilissimo, è certamente possibile che le terapie che ha provato non abbiano avuto effetto significativo, data la complessità dei fattori che intervengono nei processi ansiosi e di definizione del tono dell'umore. Le consiglierei di parlarne anzitutto con chi la sta seguendo e, se non lo ha ancora fatto, di valutare la possibilità di iniziare un percorso di psicoterapia.
Nel portale mio dottore troverà molti professionisti disponibili ad approfondire i suoi dubbi e a sperimentare nuove soluzioni. Cordiali saluti

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