Compagno con pensieri continui , forte stato d ansia, attacchi di panico. In cura con sereupin 20mg

18 risposte
Compagno con pensieri continui , forte stato d ansia, attacchi di panico. In cura con sereupin 20mg e xanax al bisogno.
Come aiutarlo? Oltre alla psicoterapia, cosa può fare la persona che vive al suo fianco? Assecondare le sue richieste ? Mi vorrebbe sempre a casa, sempre vicino a lui (ho rimandato già 2 volte il lavoro).
Gentilissima grazie per aver condiviso questo desiderio di cura per il tuo partner. Vedere il proprio compagno che soffre è un'esperienza molto dolorosa e che ci spiazza da molti di vista. Il dolore di chi amiamo ci rende impotenti e spesso non sappiamo come comportarci pensando di poter amplificare in qualche modo quella sofferenza attraverso certi comportamenti. Dal tuo messaggio emerge però che il tuo fidanzato si sta facendo aiutare per superare queste sue difficoltà e questo è fondamentale! E' molto importante perché avrai capito che ci sono problematiche dove l'aiuto non può arrivare solo da chi ci ama, ma anche da chi ha le competenze e gli strumenti per farlo. Insieme a tale aiuto ci sei anche tu. Dal tuo messaggio si capisce una forte unione e un forte affetto che vi lega e la tua grande preoccupazione per lui, questo senza dubbio è di aiuto al tuo fidanzato che può contare sul tuo sostegno in questi momenti cosìdifficili. Proprio per questo è importante che tu riesca a mantenere un tuo spazio (momenti della giornata dedicati solo a te, persone a cui rivolgerti per parlare o passare del tempo, attività che ti piacciono o rilassano), per poter avere delle energie da cui attingere ed essere così più 'carica' per lui. Inoltre, attraverso questi spazi potrai dare un bellissimo esempio al tuo fidanzato che lotta invece per uscire dalla sua ansia per poter tornare a fare le sue cose. Un rapporto a due sopravvive anche attraverso le differenze che compongono i due partner, attraverso queste differenze si possono dare nuovi input e risorse a se stessi, all'altro e alla coppia.
Resto a sua disposizione dott.ssa Bachiorri Sara
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Buonasera, non dobbiamo mai dimenticare che per dare benessere agli altri dobbiamo partire dal nostro. Mi sembra, dal suo racconto, che Lei stia già dedicando molte risorse al suo compagno, forse anche lei ha bisogno di un sostegno per affrontare in modo robusto la complessa situazione contingente. Resto a disposizione.
Francesca Chiara Ignoni
Salve, Mi dispiace molto per la situazione che state vivendo a casa perché mi rendo conto quanto possa essere difficile per voi. Come giustamente ha già sottolineato, ritengo fondamentale che intanto suo marito prosegua in maniera ordinata sia la psicoterapia che la terapia farmacologica, Per quanto riguarda lei le consiglio nello specifico di mettersi in contatto con lo psicoterapeuta poiché, in linea di massima, assecondare le continue richieste di rassicurazione di suo marito non farà altro che irrigidire il problema Tuttavia, allo stesso tempo, è importante mettersi d'accordo con il terapeuta Poiché per quella specifica fase del percorso psicoterapeutico potrebbe essere utile invece aumentare la vicinanza per cui non ritengo corretto fornirle consigli generici ma è opportuno conoscere la situazione effettiva della persona.
Cordialmente, dott FDL
Salve, a volte con le migliori intenzioni si ottengono gli effetti peggiori. Nel suo caso, e visto che il suo compagno si fa già aiutare da un professionista, occorre limitare il suo aiuto per non diminuire le residue risorse di autonomia del suo compagno.
Potrebbe eventualmente ascoltarlo in un momento dedicato solo a questo, ma senza consolarlo o rassicurarlo.
A volte abbiamo bisogno solo di qualcuno che ci ascolti in religioso silenzio.
Un caro saluto
Salve, avete pensato anche ad una terapia di coppia? Sicuramente potrebbe essere un valido aiuto, la richiesta di vicinanza che il partner le sta chiedendo, ha un significato anche rispetto alla sua storia di vita.
Dott.ssa milvia verginelli
Buonasera e grazie per la sua condivisione. Assecondare sempre non è sempre una buona idea, potrebbe parlare con lo Psicoterapeuta che lo sta seguendo per farsi dare dei consigli. Comprendo la sua voglia di prendersi cura del suo compagno, e per farlo ha bisogno anche lei di prendersi cura di sé stessa senza trascurarsi, senza lasciare i suoi interessi. Rimango a disposizione per qualsiasi cosa, cordialmente Dott.ssa Raffaella Lombardo
Gentile Amica o Amico,
vivere accanto a una persona in difficoltà è molto difficile. Serve comprensione e affetto. E parte di quest'affetto è anche far comprendere che lei non può risolvere i problemi del suo compagno, che il suo essergli accanto in questo modo no lo aiuterà a superare il suo disagio. Essere emotivamente disponibili non significa stare accanto all'altro fisicamente h24: questo è quello che può desiderare un bambino spaventato - cosa che il suo compagno ovviamente non è.
Se puoi avrà bisogno di un supporto in più, non esiti a intraprendere un percorso di ascolto psicologico per lei. Forse ne ha bisogno in questo momento.

con i migliori auguri,
dr. Ventura
Buongiorno, vivere l'ansia è difficile. Può essere difficile anche vivere con qualcuno che soffre di ansia. Può essere utile per lei parlare con qualcuno che l'aiuti a trovare il giusto equilibrio tra star bene con se stessa e se lo desidera, aiutare l'altro.
Per comprendere meglio la situazione del suo compagno e aiutarlo potete ascolta insieme il Podcast Le Stanze della Paura, disponibile gratuitamente su diverse piattaforme on line.
E' un Podcast rivolto alle persone che soffrono di disturbi d'ansia e ai loro famigliari.
troverete informazioni, approfondimenti e strumenti di auto aiuto per attraversare i momenti critici.
Seguite anche la pagina Fb Le Stanze della Paura.
Buona serata. Bruno Ramondetti
Salve, non c'è una ricetta magica per stare accanto a qualcuno che soffre, non esiste un vademecum perché ognuno ha risorse differente da dedicare a se stesso e all'altro da sé.
Dedichi quello che crede sia giusto ma non si sostituisca a lui nella sofferenza e non la faccia sua.
Avere cura è differente dal prendersi cura e per tale motivo ciò comporto una comprensione profonda di sé stesso e dell'altro.

Saluti.
Gentile utente di mio dottore,

i disturbi d'ansia possono esser trattati attraverso l'ausilio della psicoterapia e della farmacoterapia. Entrambe richiedono del tempo affinché possano vedersi i primi risultati. Lei come compagna può stargli vicino in quello che è un momento di difficoltà, ma la invito ad avere pazienza, se si è affidato a degli specialisti vedrà che con il tempo potrà star meglio.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Gesntile utente, una buona psicoterapia può curare l’ansia eccessiva e permette il miglioramento in tempi brevi. Poiché i disturbi d’ansia sono caratterizzati da risposte eccessive a situazioni che non costituiscono una reale minaccia, il lavoro terapeutico ha l’obiettivo generale di permettere alla persona di gestire meglio le situazioni vissute con ansia. La psicoterapia cognitivo-comportamentale è particolarmente efficace nel trattamento dei disturbi d’ansia e dei sintomi d’ansia. il lavoro terapeutico permette di superare i disagi causati dall'ansia favorendo l’adozione di modalità di comportamento, di pensiero e di partecipazione emotiva che aiutano la persona a vivere le situazioni in un modo più funzionale. Lei può solamente cercare di stare emotivamente vicino al suo compagno, cercando di supportarlo nel prendere consapevolezza che la terapia è la scelta migliore per lui. Un caro saluto
Gentile utente, assecondarlo in tutto e per tutto, rimandando anche il lavoro, potrebbe non essere la soluzione migliore per entrambi. Lui nelle sue richieste di averla così tanto accanto ha dei bisogni importanti che andrebbero accolti e indagati in psicoterapia. Lei per aiutarsi e aiutarlo a gestire al meglio la situazione potrebbe chiedere, in accordo con il suo compagno, al dottore/psicoterapeuta che lo ha in cura, oppure capire se è il caso di affrontare un suo sostegno personale.
Cordialmente, Dott.ssa Costantini M.
Buongiorno, il consiglio che posso darle è quello di farsi consigliare da un professionista su come gestire al meglio la situazione, perché i consigli pratici oggettivi non ci sono. Il peso che deve sostenere è estremamente grande, ma lei può stargli vicino solo mantenendo la sua salute mentale e la sua vita in ordine. Vedere il proprio compagno così sofferente ci porta a volerlo aiutare ad ogni costo, ma non è il suo ruolo quello di curarlo, solo di sostenerlo, mantenendo lei la sua stabilità (per quanto possibile). E' l'esempio della mamma che in un incidente aereo deve mettere l'ossigeno prima a lei, per poter essere in grado di tenere in vita il suo bambino. Se desidera approfondire e intraprendere un suo percorso psicologico, resto a sua disposizione. Cordialmente, Dott.ssa Pisu.
Buongiorno, probabilmente fatica a stare da solo, ma assecondarlo in tutto può essere un fattore di mantenimento delle sue dinamiche interiori, più che un aiuto. Ottimo che abbia iniziato una psicoterapia. Sicuramente può rincuorarlo e ascoltarlo, ma ricordi di trovare risorse anche lei che di riflesso subisce questa condizione. È necessario che uno dei due mantenga energia ed equilibrio, altrimenti non si può essere di aiuto in alcun modo.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
È comprensibile che tu voglia aiutare il tuo compagno durante questo periodo difficile. Oltre alla psicoterapia, puoi offrire il tuo sostegno emotivo, ascoltandolo senza giudicare e mostrando empatia. Tuttavia, è importante anche stabilire dei limiti sani. Incoraggialo a continuare il suo percorso di cura e a seguire le indicazioni del suo professionista della salute mentale è fondamentale. Inoltre, prenditi cura di te stessa, mantenendo un equilibrio tra il tuo lavoro e il supporto che offri. Dott.ssa Francesca Gottofredi
Gestire una situazione in cui un partner soffre di ansia e attacchi di panico può essere impegnativo, sia per la persona che li vive sia per il partner. È importante trovare un equilibrio tra il supporto e il mantenimento della propria salute e benessere. Ecco alcuni suggerimenti su come puoi aiutare:

Informarsi e Capire: Cercare di capire cosa significa vivere con ansia e attacchi di panico. Questo può aiutare a sviluppare empatia e pazienza.
Supporto Emotivo: Fornire supporto emotivo, ascoltando senza giudizio e offrendo conforto.
Promuovere l'Indipendenza: Anche se potrebbe sembrare utile essere sempre presenti, è importante incoraggiare il partner a sviluppare strategie di coping indipendenti. Questo può aiutare a ridurre la dipendenza e promuovere la fiducia in se stessi.
Incoraggiare Trattamenti Professionali: Continuare a incoraggiare la terapia e, se necessario, la consultazione con il medico per regolare la terapia farmacologica.
Stabilire Confini: È cruciale stabilire confini sani. Sacrificare costantemente le proprie esigenze può portare a risentimento e burnout.
Autocura: Assicurati di prenderti cura della tua salute mentale ed emotiva. Considera anche di cercare supporto per te stesso, che può essere sotto forma di terapia o gruppi di supporto per i partner di persone con disturbi d'ansia.
Attività Calmanti: Provare a coinvolgere il tuo partner in attività calmanti o rilassanti, come meditazione, yoga o passeggiate all'aria aperta.
Comunicazione: Mantenere una comunicazione aperta e onesta. Discutere insieme di come affrontare le situazioni stressanti o ansiose quando si presentano.
Educazione: A volte, frequentare insieme sessioni di terapia o seminari informativi può aiutare entrambi a comprendere meglio la situazione e a trovare modi efficaci per gestirla.
Ricorda che ogni persona è unica e ciò che funziona per una persona potrebbe non funzionare per un'altra. È importante trovare un approccio che funzioni bene sia per te che per il tuo partner, sempre nel rispetto dei bisogni e dei confini di entrambi.
Gentilissim*,
mi dispiace per la difficile situazione che state vivendo. il Disturbo da Attacchi di Panico cela spesso anche un significato relazionale, e produce uno stato di allerta da parte delle persone significative che comporta spesso poi una maggiore vicinanza percepita.
Al fine di non contribuire al mantenimento del disturbo, può essere utile da parte dei familiari adottare una comunicazione il più assertiva possibile e fornire attenzione e vicinanza, soprattutto emotiva, soprattutto quando il sintomo non si verifica. Questo potrà rafforzare il senso di autoefficacia e sicurezza percepita nel paziente.
Spero che la situazione si sviluppi positivamente nel minor tempo possibile

dott.ssa Elena Dall'Olio

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