ciao, sono un ragazzo di 17 anni. ho continui dubbi sulla mia sessualità. ho avuto solo esperienze c
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ciao, sono un ragazzo di 17 anni. ho continui dubbi sulla mia sessualità. ho avuto solo esperienze con ragazze, sono ancora vergine, però comunque ho qualche esperienza di preliminari ecc. e queste esperienze mi hanno sempre eccitato sessualmente e fatto sentire bene con me stesso. però il problema é che da quando sono piccolo, mi eccito tantissimo con in porno gay o con fantasie gay, anche se poi nella vita di tutti i giorni, non provo un'attrazione sessuale o emotiva verso i ragazzi, eppure ci ho provato ad immaginarmi una relazione con un ragazzo, ma non mi ci vedo, però se mi immagino a letto con un ragazzo, mi eccito e nel contempo mi viene un'ansia terribile, ho passato anche 2 giorni dove mi sono autoconvinto di essere gay, ma stavo malissimo, ho passato 2 giorni chiuso in camera con i miei preoccupati. questo periodo va avanti da 3 anni, e va molto a periodi. grazie
Ciao, intanto mi sento di tranquillizzarti, vivere un periodo di confusione sul proprio orientamento sessuale è un'esperienza più comune di quanto tu possa immaginare e che di solito difficilmente viene confessata.
Come testimonia il fatto che lo hai scritto su un forum, è evidente che senti il bisogno di confrontarti, valuta di fare qualche seduta con uno psicologo che ti possa accompagnare nelle tue riflessioni e che possa accogliere le tue paure. Però ancora sei minorenne quindi devi chiedere l'autorizzazione ai tuoi genitori, magari senza condividere il motivo, puoi dire semplicemente che senti il bisogno di essere aiutato da una persona esterna perché stai attraversando un momento difficile.
Come testimonia il fatto che lo hai scritto su un forum, è evidente che senti il bisogno di confrontarti, valuta di fare qualche seduta con uno psicologo che ti possa accompagnare nelle tue riflessioni e che possa accogliere le tue paure. Però ancora sei minorenne quindi devi chiedere l'autorizzazione ai tuoi genitori, magari senza condividere il motivo, puoi dire semplicemente che senti il bisogno di essere aiutato da una persona esterna perché stai attraversando un momento difficile.
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Quello che stai vivendo è molto più comune di quanto tu possa immaginare e ha un nome preciso: DOC da orientamento sessuale (Sexual Orientation OCD o SO-OCD). Non si tratta di confusione sulla sessualità, ma di un disturbo ossessivo-compulsivo che si manifesta con dubbi intrusivi e persistenti sul proprio orientamento.
Il fatto che tu ti ecciti con contenuti gay ma non provi attrazione emotiva o romantica verso i ragazzi nella vita reale, e che l'idea di una relazione con un uomo non ti attragga, sono elementi molto significativi. L'eccitazione può essere una risposta automatica del corpo che non riflette necessariamente i tuoi desideri o la tua identità.
L'ansia terribile che provi quando immagini situazioni omosessuali e il fatto che stessi malissimo quando ti sei "autoconvinto" di essere gay sono tipici del DOC. Se fossi davvero gay, probabilmente l'accettazione di questa identità ti porterebbe sollievo, non angoscia estrema.
I periodi di intensificazione che descrivi sono caratteristici del disturbo ossessivo-compulsivo, che tende a presentarsi a ondate.
È fondamentale che tu parli con i tuoi genitori di questa sofferenza e che vi rivolgiate a uno psichiatra esperto in disturbi ossessivo-compulsivi adolescenziali. Questo tipo di DOC risponde bene alla terapia cognitivo-comportamentale specifica e, se necessario, a farmaci appropriati.
Non cercare di "testare" il tuo orientamento o di trovare certezze assolute - questo alimenta il circolo vizioso del disturbo. La guarigione passa attraverso l'accettazione dell'incertezza e il trattamento specifico del DOC.
Il fatto che tu ti ecciti con contenuti gay ma non provi attrazione emotiva o romantica verso i ragazzi nella vita reale, e che l'idea di una relazione con un uomo non ti attragga, sono elementi molto significativi. L'eccitazione può essere una risposta automatica del corpo che non riflette necessariamente i tuoi desideri o la tua identità.
L'ansia terribile che provi quando immagini situazioni omosessuali e il fatto che stessi malissimo quando ti sei "autoconvinto" di essere gay sono tipici del DOC. Se fossi davvero gay, probabilmente l'accettazione di questa identità ti porterebbe sollievo, non angoscia estrema.
I periodi di intensificazione che descrivi sono caratteristici del disturbo ossessivo-compulsivo, che tende a presentarsi a ondate.
È fondamentale che tu parli con i tuoi genitori di questa sofferenza e che vi rivolgiate a uno psichiatra esperto in disturbi ossessivo-compulsivi adolescenziali. Questo tipo di DOC risponde bene alla terapia cognitivo-comportamentale specifica e, se necessario, a farmaci appropriati.
Non cercare di "testare" il tuo orientamento o di trovare certezze assolute - questo alimenta il circolo vizioso del disturbo. La guarigione passa attraverso l'accettazione dell'incertezza e il trattamento specifico del DOC.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, quello che descrive è molto comune e rientra nei normali dubbi legati alla costruzione dell’identità sessuale in adolescenza. L’eccitazione legata a fantasie o contenuti specifici, come i porno gay, non definisce da sola l’orientamento sessuale, che è invece un processo complesso, fatto di attrazione emotiva, desiderio, esperienze e consapevolezza. Il fatto che lei provi ansia e confusione può essere legato a una forte pressione interna nel doversi “definire” in modo netto, ma non è necessario etichettarsi subito. Il percorso verso la comprensione della propria sessualità richiede tempo, ascolto di sé e accettazione. Se il disagio persiste, un confronto psicologico e psicoterapeutico professionale potrebbe aiutarla a esplorare con maggiore serenità queste emozioni.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Ciao, come prima cosa ci tengo a dirti che sei stato coraggioso a mettere per iscritto le tue sensazioni e i tuoi timori, tirar fuori quello che ci fa stare male è il primo passo per stare meglio. Avere dubbi sulla propria sessualità, su chi ci piaccia, cosa ci piaccia e come ci piaccia farlo è più che legittimo, fa parte del percorso di crescita e scoperta di noi stessi e di ciò che ci circonda. Allo stesso tempo capisco che ti senta anche spaventato nel non riuscire a trovare una risposta alle tue domande, spesso definire qualcosa ci fa sentire più sicuri, più forti. Però definire cosa ci piaccia e chi ci piaccia (soprattutto solo in virtù del sesso, maschile/femminile) non definisce chi siamo.
Il mio invito in questo momento è di non seguire troppo l'urgenza di risposta, ma sintonizzarti su come ti senti, su cosa provi quando ti trovi con altre persone, quando vivi le tue esperienze (in compagnia o solo con te stesso)... provare a sentire, in generale, cosa ti piaccia, cercando di non giudicarti, ma di accogliere quello che arriva. Inoltre, prova a pensare se hai una o più persone a te vicino con cui condividere questi pensieri, potresti scoprire di non essere il solo a farti queste domande :)
Può non essere facile tutto questo e la paura, legittima, può continuare ad esserci e a condizionarti. In questo caso ti suggerisco la possibilità di intraprendere un percorso di terapia che possa sostenerti in questo momento delicato.
Mi auguro che le mie parole ti siano di conforto, rimango a disposizione per eventuali altre necessità.
Il mio invito in questo momento è di non seguire troppo l'urgenza di risposta, ma sintonizzarti su come ti senti, su cosa provi quando ti trovi con altre persone, quando vivi le tue esperienze (in compagnia o solo con te stesso)... provare a sentire, in generale, cosa ti piaccia, cercando di non giudicarti, ma di accogliere quello che arriva. Inoltre, prova a pensare se hai una o più persone a te vicino con cui condividere questi pensieri, potresti scoprire di non essere il solo a farti queste domande :)
Può non essere facile tutto questo e la paura, legittima, può continuare ad esserci e a condizionarti. In questo caso ti suggerisco la possibilità di intraprendere un percorso di terapia che possa sostenerti in questo momento delicato.
Mi auguro che le mie parole ti siano di conforto, rimango a disposizione per eventuali altre necessità.
Dott. Francesco Paolo Coppola, (Napoli on line o in presenza), psicologonapoli org - per info PROFILO su MioDottore
Le fantasie sessuali e il materiale pornografico non sono un “test” della propria identità, ma piuttosto uno spazio dove la mente esplora scenari che, nella realtà, potrebbero non avere lo stesso significato o piacere. In particolare, le immagini che vediamo — specie se erotiche — agiscono come moltiplicatori: alimentano pensieri, li ripetono, li fissano, e a volte li legano a un senso di eccitazione anche se non corrisponde a un desiderio reale.
A questo si aggiunge un aspetto importante: la cinematografia erotica spesso, in modo inconscio, diventa una forma di ribellione silenziosa a un’educazione sessuale rigida o moralista. Ma quella ribellione è virtuale: non sempre riflette ciò che vorremmo vivere nella realtà.
Il punto centrale non è decidere “chi sei” in base a una fantasia, ma capire come interrompere il circolo ansia–controllo–fantasia ripetitiva. Un percorso psicologico può aiutarti a gestire questi pensieri, ridurre l’ansia e avvicinarti a una sessualità più libera, senza etichette forzate.
Se vuoi, possiamo lavorare insieme per riportare la sessualità a essere una fonte di piacere e non di ansia.
Le fantasie sessuali e il materiale pornografico non sono un “test” della propria identità, ma piuttosto uno spazio dove la mente esplora scenari che, nella realtà, potrebbero non avere lo stesso significato o piacere. In particolare, le immagini che vediamo — specie se erotiche — agiscono come moltiplicatori: alimentano pensieri, li ripetono, li fissano, e a volte li legano a un senso di eccitazione anche se non corrisponde a un desiderio reale.
A questo si aggiunge un aspetto importante: la cinematografia erotica spesso, in modo inconscio, diventa una forma di ribellione silenziosa a un’educazione sessuale rigida o moralista. Ma quella ribellione è virtuale: non sempre riflette ciò che vorremmo vivere nella realtà.
Il punto centrale non è decidere “chi sei” in base a una fantasia, ma capire come interrompere il circolo ansia–controllo–fantasia ripetitiva. Un percorso psicologico può aiutarti a gestire questi pensieri, ridurre l’ansia e avvicinarti a una sessualità più libera, senza etichette forzate.
Se vuoi, possiamo lavorare insieme per riportare la sessualità a essere una fonte di piacere e non di ansia.
Salve, la tematica che lei presenta è intima e complessa. Va affrontata con tatto perché riguarda la sua sessualità e identità di genere. Dato che sono ormai 3 anni che vive con questi dubbi le consiglio vivamente di rivolgersi ad un terapeuta, la saprà certamente aiutare.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Buonasera, mi dispiace per il malessere che sta vivendo. E' in un'età delicata in cui ci si scopre e definisce sotto tanti punti di vista. Provi a rivolgersi ad uno/a psicoterapeuta e insieme approfondirete queste tematiche importanti. Col tempo darete senso e spero starà meglio. Un saluto
Buongiorno. Se vuole affrontare questo suo malessere e queste sue domande credo valga la pena incontrare uno psicoterapeuta per un primo colloquio ed eventualmente valutare l’inizio di un percorso. Essendo minorenne avrà la necessità delle firme dei genitori.
Ciao, grazie per aver condiviso un pensiero così intimo e per la sincerità con cui lo hai fatto. Quello che descrivi è qualcosa che molti ragazzi della tua età sperimentano: fantasie, curiosità e anche dubbi sulla propria sessualità fanno parte del percorso di crescita e non significano automaticamente che tu debba definirti in un modo o nell’altro.
Il fatto che ti eccitino dei contenuti non implica necessariamente che tu debba vivere quella fantasia nella realtà: a volte l’immaginazione ha dinamiche proprie, diverse da ciò che desideriamo davvero nelle relazioni quotidiane. L’ansia che accompagna questi pensieri sembra più legata alla paura di “dover essere” qualcosa che non senti tuo, piuttosto che a un reale desiderio.
Non c’è fretta né obbligo di darti un’etichetta adesso. Con il tempo, e man mano che vivrai le tue relazioni, potrai chiarire meglio cosa ti fa stare bene. Intanto può essere molto utile parlarne con qualcuno di fiducia, o in uno spazio psicologico, così da non restare da solo con questa ansia.
Un caro saluto
Il fatto che ti eccitino dei contenuti non implica necessariamente che tu debba vivere quella fantasia nella realtà: a volte l’immaginazione ha dinamiche proprie, diverse da ciò che desideriamo davvero nelle relazioni quotidiane. L’ansia che accompagna questi pensieri sembra più legata alla paura di “dover essere” qualcosa che non senti tuo, piuttosto che a un reale desiderio.
Non c’è fretta né obbligo di darti un’etichetta adesso. Con il tempo, e man mano che vivrai le tue relazioni, potrai chiarire meglio cosa ti fa stare bene. Intanto può essere molto utile parlarne con qualcuno di fiducia, o in uno spazio psicologico, così da non restare da solo con questa ansia.
Un caro saluto
Ciao, grazie per aver condiviso una parte così delicata di te — parlarne richiede coraggio, e lo stai facendo.
Quello che descrivi è qualcosa che molte persone, soprattutto adolescenti, sperimentano: fantasie sessuali che possono sembrare in contrasto con quello che provano nella realtà. Le fantasie non definiscono da sole l’orientamento sessuale. Possono essere uno spazio libero, dove la mente esplora senza regole, senza che questo significhi che nella vita reale si voglia vivere quelle stesse situazioni.
Il fatto che le fantasie gay ti eccitino non ti rende automaticamente gay. L’orientamento sessuale si basa su ciò che desideri e provi davvero nelle relazioni reali, non solo su cosa ti eccita nei momenti privati. L’ansia che provi potrebbe nascere dal timore di etichettarti o di dover corrispondere a un’identità che non senti tua.
Anche l’oscillazione tra convinzioni e paure (“sono gay?” – “sto malissimo”) è un segnale che forse non è tanto l’orientamento il problema, quanto l’ansia, il bisogno di avere una risposta certa e definitiva. Ma non c’è fretta di definirsi. Sei giovane, stai conoscendo te stesso. L’identità si costruisce col tempo.
Parlarne con un* psicolog* può aiutarti a fare chiarezza, con calma e senza pressioni. Se vuoi, possiamo anche approfondire qualcosa insieme qui. Come ti senti ora, in questo momento?
Quello che descrivi è qualcosa che molte persone, soprattutto adolescenti, sperimentano: fantasie sessuali che possono sembrare in contrasto con quello che provano nella realtà. Le fantasie non definiscono da sole l’orientamento sessuale. Possono essere uno spazio libero, dove la mente esplora senza regole, senza che questo significhi che nella vita reale si voglia vivere quelle stesse situazioni.
Il fatto che le fantasie gay ti eccitino non ti rende automaticamente gay. L’orientamento sessuale si basa su ciò che desideri e provi davvero nelle relazioni reali, non solo su cosa ti eccita nei momenti privati. L’ansia che provi potrebbe nascere dal timore di etichettarti o di dover corrispondere a un’identità che non senti tua.
Anche l’oscillazione tra convinzioni e paure (“sono gay?” – “sto malissimo”) è un segnale che forse non è tanto l’orientamento il problema, quanto l’ansia, il bisogno di avere una risposta certa e definitiva. Ma non c’è fretta di definirsi. Sei giovane, stai conoscendo te stesso. L’identità si costruisce col tempo.
Parlarne con un* psicolog* può aiutarti a fare chiarezza, con calma e senza pressioni. Se vuoi, possiamo anche approfondire qualcosa insieme qui. Come ti senti ora, in questo momento?
Buonasera,
quello che lei descrive necessità di un approfondimento. Consiglio di rivolgersi ad un servizio pubblico (es. consultorio giovani) o privato. I colleghi sapranno aiutarla ad esplorare le dinamiche relative alla sessualità.
quello che lei descrive necessità di un approfondimento. Consiglio di rivolgersi ad un servizio pubblico (es. consultorio giovani) o privato. I colleghi sapranno aiutarla ad esplorare le dinamiche relative alla sessualità.
Caro paziente, la sessualità non è qualcosa di rigido o da “decifrare subito”: può avere molte sfumature ed evolversi nel tempo. Non esiste una risposta immediata o definitiva: quello che conta è darti il tempo di conoscerti meglio, senza fretta né pressioni. Concederti di ascoltare i tuoi vissuti senza giudicarli può essere un primo passo per fare chiarezza, e parlarne in uno spazio sicuro può aiutarti a sentirti meno solo in questo percorso.
Ciao,
è molto comprensibile che questi dubbi ti facciano stare in ansia: durante l’adolescenza è frequente interrogarsi sulla propria sessualità e sentirsi confusi di fronte a fantasie, immagini o pensieri che non sempre corrispondono a ciò che viviamo o desideriamo davvero nelle relazioni.
Il fatto che tu provi eccitazione con certi contenuti non significa automaticamente che definiscano il tuo orientamento. L’attrazione e l’identità sessuale si chiariscono col tempo, nelle esperienze reali, non nei pensieri o nei video. A volte, quando questi dubbi diventano molto forti e accompagnati da ansia, si rischia di entrare in un circolo di controlli e paure che alimentano la confusione invece di chiarirla.
Un punto importante: non sei sbagliato, e non sei solo in quello che stai vivendo. È normale avere domande e oscillazioni a 17 anni. Se senti che l’ansia diventa troppo intensa, parlarne con uno psicologo può aiutarti a liberarti dal bisogno di “trovare subito la risposta giusta” e a vivere più serenamente ciò che senti.
Col tempo, e con le esperienze, troverai la tua strada in modo naturale. Nel frattempo, concediti di non avere tutte le certezze adesso.
è molto comprensibile che questi dubbi ti facciano stare in ansia: durante l’adolescenza è frequente interrogarsi sulla propria sessualità e sentirsi confusi di fronte a fantasie, immagini o pensieri che non sempre corrispondono a ciò che viviamo o desideriamo davvero nelle relazioni.
Il fatto che tu provi eccitazione con certi contenuti non significa automaticamente che definiscano il tuo orientamento. L’attrazione e l’identità sessuale si chiariscono col tempo, nelle esperienze reali, non nei pensieri o nei video. A volte, quando questi dubbi diventano molto forti e accompagnati da ansia, si rischia di entrare in un circolo di controlli e paure che alimentano la confusione invece di chiarirla.
Un punto importante: non sei sbagliato, e non sei solo in quello che stai vivendo. È normale avere domande e oscillazioni a 17 anni. Se senti che l’ansia diventa troppo intensa, parlarne con uno psicologo può aiutarti a liberarti dal bisogno di “trovare subito la risposta giusta” e a vivere più serenamente ciò che senti.
Col tempo, e con le esperienze, troverai la tua strada in modo naturale. Nel frattempo, concediti di non avere tutte le certezze adesso.
Ciao,
le tue parole mi hanno trasmesso tanta tenerezza...mi sembri un ragazzo alla ricerca di sé, e non c'è nulla di sbagliato in questo. Quello che provi va bene, hai solo bisogno di imparare ad accogliere di più ciò che senti davvero. Forse hai bisogno di parlarne ancora e di sviscerare un po' in più quello che hai dentro. Per qualsiasi cosa sono a disposizione.
le tue parole mi hanno trasmesso tanta tenerezza...mi sembri un ragazzo alla ricerca di sé, e non c'è nulla di sbagliato in questo. Quello che provi va bene, hai solo bisogno di imparare ad accogliere di più ciò che senti davvero. Forse hai bisogno di parlarne ancora e di sviscerare un po' in più quello che hai dentro. Per qualsiasi cosa sono a disposizione.
Ciao, grazie per aver condiviso con sincerità quello che stai vivendo. È importante sapere che le fantasie sessuali non definiscono automaticamente l’orientamento: spesso sono uno spazio in cui la mente sperimenta liberamente, anche senza che questo corrisponda al desiderio nella vita reale. Quello che descrivi (attrazione fisica in certi contesti ma non emotiva nella vita quotidiana) può generare ansia proprio perché il cervello cerca una risposta “definitiva”, ma in realtà l’identità sessuale è un processo che si chiarisce col tempo e con l’esperienza, non con la forza del pensiero.
Un piccolo esercizio: quando arrivano i dubbi o le paure, prova a fermarti, fare 3 respiri lenti e profondi, e spostare l’attenzione dal “devo capire subito chi sono” al “osservo quello che provo ora, senza giudizio”. A volte più inseguiamo una risposta, più questa sfugge.
Ti lascio con una domanda su cui riflettere: invece di chiederti “chi sono?”, cosa succederebbe se ti chiedessi “cosa mi fa stare bene adesso?”
Un piccolo esercizio: quando arrivano i dubbi o le paure, prova a fermarti, fare 3 respiri lenti e profondi, e spostare l’attenzione dal “devo capire subito chi sono” al “osservo quello che provo ora, senza giudizio”. A volte più inseguiamo una risposta, più questa sfugge.
Ti lascio con una domanda su cui riflettere: invece di chiederti “chi sono?”, cosa succederebbe se ti chiedessi “cosa mi fa stare bene adesso?”
Caro,
grazie per aver trovato il coraggio di raccontare quello che stai vivendo: a 17 anni non è affatto semplice mettere in parole dubbi così profondi, soprattutto legati alla sessualità. È un segno che hai una buona capacità di riflessione e di introspezione.
Quello che descrivi – eccitarti con fantasie o video gay, ma non sentirti attratto nella vita reale da ragazzi – non significa necessariamente che sei gay o che stai “sbagliando”. Dal punto di vista psicodinamico, la sessualità in adolescenza è un campo di esplorazione fluido: l’Io è in costruzione, e spesso si confronta con immagini, fantasie e pensieri che non sempre corrispondono a quello che poi desideriamo davvero nella vita reale.
Le fantasie sessuali non sono un “biglietto da visita” che definisce la tua identità: sono uno spazio libero della mente, dove possono emergere contenuti inconsci, desideri simbolici, curiosità, o anche semplici stimoli che il corpo traduce in eccitazione. Il fatto che un’immagine ti ecciti non vuol dire che rappresenti chi sei o cosa vorrai nella tua vita.
L’ansia che provi – fino a chiuderti in camera, a convincerti di essere gay e a stare malissimo – non nasce tanto dalle fantasie, ma dal modo in cui il tuo Super-Io (la parte giudicante, severa, che vuole certezze e regole) ti mette sotto pressione: “Devi sapere chi sei, devi definirti subito, non puoi avere dubbi”. Questo genera un conflitto con il tuo Io, che invece è ancora in una fase naturale di ricerca e sperimentazione.
In psicodinamica sappiamo che i dubbi ossessivi sulla sessualità non sono rari in adolescenza: più cerchi di darti una risposta definitiva, più l’ansia cresce. È come voler fissare una foto, mentre la tua identità è ancora un film in movimento.
Un passaggio importante è concederti il diritto di non avere una risposta definitiva adesso. La tua sessualità non deve per forza avere un’etichetta a 17 anni: si chiarirà col tempo, con le esperienze, con la possibilità di ascoltarti senza paura.
Il consiglio è di spostare lo sguardo dal chiederti “chi sono?” a chiederti “cosa mi fa stare bene, cosa mi fa sentire libero e autentico, senza giudizio?”. Questo alleggerisce il peso del Super-Io e dà all’Io lo spazio di crescere.
In altre parole: non sei “malato” e non stai vivendo nulla di anormale. Sei un ragazzo che sta attraversando un passaggio delicato della crescita, e la tua mente – come accade spesso – sta mettendo in scena conflitti che piano piano imparerai a integrare.
grazie per aver trovato il coraggio di raccontare quello che stai vivendo: a 17 anni non è affatto semplice mettere in parole dubbi così profondi, soprattutto legati alla sessualità. È un segno che hai una buona capacità di riflessione e di introspezione.
Quello che descrivi – eccitarti con fantasie o video gay, ma non sentirti attratto nella vita reale da ragazzi – non significa necessariamente che sei gay o che stai “sbagliando”. Dal punto di vista psicodinamico, la sessualità in adolescenza è un campo di esplorazione fluido: l’Io è in costruzione, e spesso si confronta con immagini, fantasie e pensieri che non sempre corrispondono a quello che poi desideriamo davvero nella vita reale.
Le fantasie sessuali non sono un “biglietto da visita” che definisce la tua identità: sono uno spazio libero della mente, dove possono emergere contenuti inconsci, desideri simbolici, curiosità, o anche semplici stimoli che il corpo traduce in eccitazione. Il fatto che un’immagine ti ecciti non vuol dire che rappresenti chi sei o cosa vorrai nella tua vita.
L’ansia che provi – fino a chiuderti in camera, a convincerti di essere gay e a stare malissimo – non nasce tanto dalle fantasie, ma dal modo in cui il tuo Super-Io (la parte giudicante, severa, che vuole certezze e regole) ti mette sotto pressione: “Devi sapere chi sei, devi definirti subito, non puoi avere dubbi”. Questo genera un conflitto con il tuo Io, che invece è ancora in una fase naturale di ricerca e sperimentazione.
In psicodinamica sappiamo che i dubbi ossessivi sulla sessualità non sono rari in adolescenza: più cerchi di darti una risposta definitiva, più l’ansia cresce. È come voler fissare una foto, mentre la tua identità è ancora un film in movimento.
Un passaggio importante è concederti il diritto di non avere una risposta definitiva adesso. La tua sessualità non deve per forza avere un’etichetta a 17 anni: si chiarirà col tempo, con le esperienze, con la possibilità di ascoltarti senza paura.
Il consiglio è di spostare lo sguardo dal chiederti “chi sono?” a chiederti “cosa mi fa stare bene, cosa mi fa sentire libero e autentico, senza giudizio?”. Questo alleggerisce il peso del Super-Io e dà all’Io lo spazio di crescere.
In altre parole: non sei “malato” e non stai vivendo nulla di anormale. Sei un ragazzo che sta attraversando un passaggio delicato della crescita, e la tua mente – come accade spesso – sta mettendo in scena conflitti che piano piano imparerai a integrare.
Caro ragazzo,
grazie per aver condiviso questi tuoi dubbi su una questione davvero delicata e importante!
Stai sperimentando, stai scoprendo, stai ascoltando quello che ti succede ed è normale a 17 anni poter avere ancora qualche dubbio: quello che ti suggerisco è di contattare uno psicologo o uno psicoterapeuta che possa accogliere i tuoi dubbi ed accompagnarti nell'ascolto in questa ricerca che stai portando avanti! Credo che questo possa darti maggior serenità e pian piano le cose diventeranno più chiare.
Ti auguro tutto il meglio!
Dott. Domenico Samele
grazie per aver condiviso questi tuoi dubbi su una questione davvero delicata e importante!
Stai sperimentando, stai scoprendo, stai ascoltando quello che ti succede ed è normale a 17 anni poter avere ancora qualche dubbio: quello che ti suggerisco è di contattare uno psicologo o uno psicoterapeuta che possa accogliere i tuoi dubbi ed accompagnarti nell'ascolto in questa ricerca che stai portando avanti! Credo che questo possa darti maggior serenità e pian piano le cose diventeranno più chiare.
Ti auguro tutto il meglio!
Dott. Domenico Samele
Buongiorno,
sino a che non si vengono a definire le proprie certezze identitarie possono insorgere dubbi, preoccupazioni ed il piano immaginativo può sondare il possibile, non è detto che le fantasie però corrispondano al proprio orientamento sessuale che è costituito da varie componenti.
Per approfondire, conoscersi meglio e capirsi occorre un percorso finalizzato alla comprensione di sè.
Un saluto cordiale
Dott.ssa Marzia Sellini
sino a che non si vengono a definire le proprie certezze identitarie possono insorgere dubbi, preoccupazioni ed il piano immaginativo può sondare il possibile, non è detto che le fantasie però corrispondano al proprio orientamento sessuale che è costituito da varie componenti.
Per approfondire, conoscersi meglio e capirsi occorre un percorso finalizzato alla comprensione di sè.
Un saluto cordiale
Dott.ssa Marzia Sellini
Buongiorno quando le cose si vivono solo nella testa i dubbi non si sciolgono anzi si moltiplicano. In adolescenza questi dubbi inoltre sono molto comuni,poi si fanno esperienze per conoscersi meglio.
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