Cari dottore psicoterapeuti io scrivo ho 39 anni questo è il dramma e vorrei secondo voi un pó per c

20 risposte
Cari dottore psicoterapeuti io scrivo ho 39 anni questo è il dramma e vorrei secondo voi un pó per capire quale approccio sarebbe il più fruttuoso per il mio caso, quando vi racconto queste sensazioni che ho. Mi succede spesso quando sto insieme a persone che conosco di stare con gli altri ma di avere dei momenti in cui io faccio ragionamenti nei miei pensieri mentre l'altro mi parla, mi fa stancare tantissimo questo. Mi è risuccesso. Di sentirmi bloccata non libera nell'essere come sono. Ho timore di essere obblugata a comportarmi come vogliono gli altri, come se poi anche gli altri debbano dirmi come comportarmi. Ma io poi perdo fiducia in me mi sento in balia di quello che penso e non sto nella relazione e innme si crea una frustrazione, un senso di sfiducia abbattimento che mi fa pensare ma io con questa autostima sotto i piedi ma dove voglio andare? Non andrò da nessuna parte. Come se io do agli altri il potere su di me e questo mi fa spaventare mi fa sentire che io un lavoro stabile non lo troverò più se ho questi stati interiori che poi nessuno ancora è riuscito a decifrare perché sembrabsi sia cronicizzato e fatico a trovare un bravo psicoterapeuta. Io a volte per come sto giù penso anche che mi debba ricoverare magari li avrò degli psicologi 24 ore su 24 con cui parlare e diminuire gli stati di ansia che ho. Infatti mi batte spesso l'occhio e ho dei crampi muscolari. Io davvero in momenti di stress ho paura di arrivare ad avere una crisi di nervi. Io sono di Roma. Spero che io trovi un modo per sciogliwre questi nodi. Io sento di avere bassissima autostima che tutti possono mettermi i piedi in testa non so perché io ho questo disprezzo verso di me. Che Dio mi aiuti e anche se c'è una persona umana. Grazie
Dr. Michele Scala
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova

Gentile signora, comprendo bene la frustrazione e il senso di impotenza che sta vivendo. La difficoltà a stare nel presente e il continuo confronto con i pensieri interni durante le interazioni sociali possono indicare un conflitto tra il suo bisogno di autonomia e il timore di non essere all’altezza delle aspettative altrui. Questo genera un circolo vizioso che minaccia la sua autostima, portandola a sentirsi in balia degli altri. La Terapia Breve Strategica potrebbe essere un approccio utile, in quanto si focalizza sul risolvere rapidamente i blocchi psicologici, interrompendo schemi di pensiero dannosi e dando strumenti pratici per riprendersi il controllo della propria vita. Questo approccio aiuta a identificare le cause profonde di questi stati e offre soluzioni efficaci per gestirli. Un percorso terapeutico focalizzato sul rafforzamento dell’autostima e sulla gestione dell’ansia potrebbe aiutarla a ritrovare fiducia in sé stessa, evitando che la paura di essere sopraffatta da pensieri negativi influisca sulle sue azioni quotidiane.

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Dott.ssa Giulia Virginia La Monica
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Trento
Gentile Utente,
da quanto scrive sembra essere un momento complesso dal punto di vista relazionale.
Leggendo emergono alcuni quesiti per cui sarebbe opportuno uno spazio ritagliato in cui approfondire. Le consiglio di riferirsi a un/una collega con cui individuare l'aspetto principale da cui iniziare per un supporto che Le possa essere di aiuto sia in quella che definisce "autostima", che nei contesti più concreti a cui si riferisce.
Un saluto
Gentilissima, ci possono essere varie chiavi di lettura nell'affrontare questa sua situazione e solo parlandone con uno specialista può trovare la strada giusta per intraprendere un percorso che possa consentirle di decifrare i suoi stati interiori e il malessere che sta vivendo. Questo stato che pensa possa essere diventato cronico potrebbe essere frutto di una sua visione pessimistica che può invece essere vista da altri punti di vista e ridarle la speranza di stare bene. La saluto cordialmente.
Dott.ssa Maria Carla del Vaglio
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Napoli
Comprendo il suo senso di smarrimento e il desiderio di trovare un percorso che la aiuti a sentirsi più sicura di sé e meno in balia delle emozioni e delle circostanze esterne. Quello che descrive – il timore di essere controllata dagli altri, la difficoltà a rimanere presente nelle relazioni, la frustrazione legata alla propria autostima e i sintomi fisici associati all’ansia – evidenzia una sofferenza che merita attenzione e che può essere affrontata con il giusto approccio terapeutico.

Il primo passo è quello di trovare un professionista che possa ascoltarla e guidarla in un percorso personalizzato. A Roma ci sono molte possibilità di accedere a percorsi psicoterapeutici. Considerando quanto ha condiviso, alcune opzioni di trattamento potrebbero essere particolarmente adatte:

Psicoterapia ad orientamento psicodinamico: Questo approccio potrebbe aiutarla a comprendere meglio le radici delle sue insicurezze e delle dinamiche relazionali che sente oppressive. È utile per chi desidera esplorare a fondo il proprio mondo interno e trovare un senso ai propri vissuti.

Terapia basata sulla regolazione emotiva: Dato che il suo disagio sembra spesso connesso a stati di ansia e tensione fisica, un percorso focalizzato sull'apprendimento di tecniche di gestione dell'ansia, come il rilassamento muscolare progressivo o la mindfulness, potrebbe rivelarsi utile.

Terapia integrata: Un approccio che combini tecniche diverse, inclusa l'elaborazione di esperienze passate e il lavoro sulle emozioni e sui comportamenti attuali, potrebbe aiutarla a migliorare la sua autostima e la capacità di affrontare le situazioni sociali senza sentirsi sopraffatta.

Possibilità di un ricovero: Se sente che il livello di stress è insostenibile e che il supporto quotidiano potrebbe essere di aiuto, potrebbe valutare di rivolgersi a un centro specializzato nella salute mentale. Questo non significa necessariamente ricoverarsi a lungo termine, ma piuttosto avere accesso a un ambiente protetto per stabilizzare la situazione.

Infine, voglio rassicurarla che non è sola in questa ricerca. È normale sentirsi persi quando si è alla ricerca di risposte, ma il fatto che stia prendendo l’iniziativa per capire cosa le accade è un segnale di grande forza e determinazione. Se vuole, posso aiutarla a orientarsi nella scelta di uno psicoterapeuta a Roma o rispondere a dubbi più specifici sul percorso da intraprendere. Le sono accanto nel trovare la strada giusta.
Gentilissima, ha mai pensato di intraprendere un percorso di conoscenza personale per capire cosa soggiace a questa bassa autostima? La psicoterapia è un valido strumento per comprendere quali meccanismi inconsapevoli si mettono in moto nelle relazioni con sé e con gli altri
A disposizione, la saluto cordialmente
Dottoressa Francesca Carubbi
Dr. Antonio Montes
Psicologo, Psicoterapeuta
Catania
Buonasera, leggendo le sue parole mi sono arrivate tanta confusione e sconforto. Posso immaginare che è ciò che sente o prova lei anche sotto forma di pensieri. Essi sono il frutto della mente, non ci identificano né ci descrivono, inoltre non è sempre vero ciò che essi hanno da dirci su noi stessi. Quando arrivano però ci prendono all'amo e restiamo abboccati cercando di divincolarci dalla lenza emotiva che ci stringe, risultando a volte distratti, con la testa per aria o confusi. Ciò che lei prova è normale, ma se ritiene che questo stato le abbassa drasticamente la sua qualità di vita poter parlare con un collega psichiatra potrebbe essere una strategia utile da accompagnare ad un percorso di terapia. Ciò potrebbe aiutarla a ridurre gli stati d'ansia e la potenza del rimuginio stesso. Dalle sue parole mi arriva che ha tanto da dire di sé ma forse la sua parola è al momento ostacolata dal suo pensiero che torna e ritorna su come si valuta dall'esterno. Non deve essere facile essere lei, immagino sia davvero un grande sforzo stare con gli altri e al tempo stesso con questa radiolina dentro la testa.
Dott.ssa Nadja Pagliaro
Psicologo, Psicoterapeuta
Livorno
E' normale sentire di avere una bassa autostima in momenti di crisi e confusione come questi! Si tratta di un momento nel quale sente di non farcela da sola e non c'è niente di male in questo. Chieda aiuto! Il rimuginio nella testa mentre parla con gli altri non è un fenomeno raro, può capitare in alcune situazioni e/o associato ad alcuni disturbi. Niente che lei non possa affrontare con una psicoterapia! Rimango a disposizione. dott.ssa Nadja Pagliaro
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott. Marco Di Campli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Verona
Cara,

Quello che descrivi sembra legato a un senso di insicurezza profonda e difficoltà a trovare un equilibrio nei rapporti con gli altri. Questa fatica può accentuare ansia e tensione fisica, come i crampi e il battito dell'occhio. Un percorso psicoterapeutico è senz’altro utile: lavorare sull’autostima, esplorare il tuo modo di percepire te stessa e gli altri, e gestire lo stress.

Un approccio interazionista potrebbe aiutarti a capire come i tuoi pensieri influenzano le relazioni e viceversa, mentre terapie come la cognitivo-comportamentale possono affrontare sintomi come ansia e sfiducia. Non c’è bisogno di pensare a un ricovero: un buon terapeuta, anche a Roma, può accompagnarti a sciogliere questi nodi, con il tempo e le giuste strategie.

Se vuoi, posso aiutarti a capire come cercare il professionista più adatto. Non sei sola.

Un caro saluto,
Dott. Marco Di Campli, psicologo psicoterapeuta
Dr. Christian Pinaffo
Psicologo, Psicoterapeuta
Latina Scalo
Salve, innanzitutto voglio riconoscere il coraggio e la "lucidità" che sta dimostrando nel descrivere con tanta profondità ciò che sta vivendo, non è facile mettere in parole sentimenti così complessi, ed è già un primo passo significativo verso il cambiamento. Le sensazioni di stanchezza, blocco, e insicurezza che descrivi sembrano legate a una continua battaglia interiore tra ciò che senti di essere e ciò che temi gli altri si aspettino da te. Questo meccanismo può generare un forte senso di sfiducia in te stesso, come hai ben osservato, e alimentare l’ansia. Spesso queste dinamiche sono radicate in schemi automatici che ci portiamo dietro da molto tempo, magari senza accorgercene. Un approccio orientato all’individuazione delle “soluzioni” che mette in atto per risolvere il problema (che spesso sono alla base del problema stesso) potrebbe aiutarla, innanzitutto a “decifrare” questi stati, identificando e trasformando i blocchi che le sembrano cronicizzati, e creare, all’interno di una relazione terapeutica sana, nuove strategie di contatto con sé stesso e gli altri.
Resto a sua completa disposizione.
Dott.ssa Valentina Sciubba
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, i sintomi che descrive, come dice anche lei, depongono per insicurezza, bassa autostima e probabile conseguente ansia sociale, cioè soprattutto nei rapporti con gli altri. Solitamente la loro origine è antica, nelle relazioni della prima infanzia. Riequilibrarle, migliorarle nel presente, anche se si dovesse tener conto del passato, è perciò cruciale. Mi sento di consigliarle il mio approccio integrato strategico breve- gestaltico sul quale può trovare maggiori informazioni sul mio profilo.
Dr. Francesco Sessa
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Lecce
Gentilissimo, prima di tutto grazie per come scrive e quanto arrivano forti le sue emozioni. I motivi per una bassa autostima sono tanti, ma, non trascuriamo il fatto che, come sostengono molti grandi terapeuti, l'autostima è il rapporto che abbiamo con l'espressione dei nostri bisogni e delle nostre esigenze. Quindi potrebbe essere opportuno, nella sua situazione , verificare questo aspetto prima di tutto e già nel presente avviare un cambiamento , rispettoso dei suoi tempi e di ciò che oggi può fare per se stesso. Migliorata questa condizione si potrebbe approfondire da dove nasce questo malessere per renderla più forte e attento a possibili ricadute nelle relazioni di ogni giorno. Nel complesso, esprimendosi molto anche con parole che rimandano al copro, penso che un approccio psicoterapeutico integrato mente-corpo possa esserle utile.
Grazie
Dott.ssa Ornella Prete
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve,
È indispensabile un lavoro su di sé per definire confini tra il sé e l'altro non in maniera rigida ma funzionale a percepirsi se stessa con un pensiero personale. Non attenda sente l'urgenza di autodefinirsi.
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Dott.ssa Diana Sala
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente,

Capisco quanto possa essere difficile affrontare queste sensazioni di frustrazione e ansia, così come il senso di blocco e la difficoltà a sentirsi liberi di essere se stessi nelle relazioni. Il timore di non riuscire a gestire le proprie emozioni e il bisogno di approvazione degli altri sono temi che meritano attenzione e un lavoro profondo.

Le consiglio di cercare un percorso psicoterapeutico che possa accompagnarla nel comprendere più a fondo questi meccanismi e sviluppare strategie per affrontarli. La psicoterapia può essere un valido strumento per aiutarla a trovare maggiore serenità e a sciogliere i nodi che la bloccano.

Resto a disposizione per ogni ulteriore chiarimento.

Cordiali saluti,
Dott.ssa Diana Sala
Dott.ssa Chiara Tumminello
Psicologo, Psicoterapeuta
San Martino Buon Albergo
Buongiorno gentile utente, comprendo la sua sofferenza e la sua frustrazione nel sentire di avere queste difficoltà nel rapporto con gli altri. Quello che lei descrive è probabilmente un atteggiamento di introversione che scatta forse come protezione nel rapporto con gli altri. Queste situazioni di estraniamento si verificano solitamente poiché alla base vi sono varie paure, come la paura del giudizio o di non essere abbastanza o all'altezza degli altri; queste paure di solito nascono durante i rapporti con le figure primarie di attaccamento (genitori o familiari stretti) e/o durante le esperienze di socializzazione durante la crescita. Queste paure portano poi a bloccarsi durante le interazioni sociali e a non essere più spontantei. Sarebbe importante capire quali paure nel suo caso la stanno ostacolando, e lavorare in profondità su queste. Rimango a disposizione per domande o chiarimenti. Cordialmente, dott.ssa Chiara Tumminello.
Dott.ssa Daniela Voza
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buonasera, rispetto alle problematiche da lei lamentate e alla sua richiesta, le sarebbe utile intraprendere un percorso di psicoterapia Metacognitiva con evidenze empiriche di efficacia. Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti. Cordiali saluti, Dott.ssa Daniela Voza
Dott. Giuseppe Berenati
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Milano
Buonasera, leggendo le sue parole sento tanta confusione e dolore. E' possibile tuttavia che quei pensieri non siano totalmente suoi, ma ereditati da vecchie abitudini e false credenze che gli altri anche involontariamente le hanno passato. sarebbe consigliabile un percorso di psicoterapia per andare dietro quei pensieri e scioglierli, andando così ad aumentare l'autostima e la sua autoefficacia, mettendo il sintomo a disposizione della sua trasformazione.
Dott.ssa Alessandra Foddis
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Salve, la sua sembra essere una crisi di identità che si riversa in vari ambiti. Sembra cercare negli altri delle indicazioni su come deve comportarsi ma il suo corpo le sta comunicando, con gli stati d’ansia, che la sola persona che può darle delle risposte è lei stessa e che questo le provoca costrizione e stato di soffocamento. La sua domanda di aiuto psicologico sembra ugualmente essere una richiesta di indicazioni da parte di altri. La psicoterapia è un percorso che supporta e aiuta il paziente nella conoscenza di sé in tutti gli aspetti più profondi della propria identità. Il terapeuta non le dirà come si deve comportare con gli altri, che lavoro è meglio che faccia ma la aiuterà a parlare con se stessa, a sciogliere i nodi di cui parla e a ritrovarsi. Il disprezzo verso se stessa e la sua bassa autostima sono rivolti alla maschera o alle maschere che porta perché la sua parte reale sembra essere soffocata da quello che pensa di dover essere per gli altri. Sarebbe importante capire con chi, probabilmente durante l’infanzia o l’adolescenza, ha iniziato ad utilizzare queste dinamiche e perché. Spero di averle dato alcuni spunti utili di riflessione.
Dott.ssa Elena Santomartino
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Psicologo
Preganziol
Buongiorno, i suoi dubbi sono legittimi. Una psicoterapia è consigliata perché, se da una parte "guarisce" gli stati d'animo che non la fanno stare bene, dall'altro "educa" alla consapevolezza e alla conoscenza di sé.
La conseguenza di questa "educazione" è che poi lei è in grado di fronteggiare tutto ciò che la vita ci riserva quotidianamente, in modo adeguato.
Se non trova riscontro con lo psicoterapeuta che sta frequentando o dovesse frequentare, conviene cambiare.
Ognuno ha un suo metodo di lavoro e non è detto che quel metodo vada bene per lei.
A disposizione per qualsiasi chiarimento, la saluto cordialmente.
dr.ssa Elena Santomartino, psicologa psicoterapeuta
Dott.ssa Valentina De Chiara
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Brescia
Gentile utente, grazie per essersi aperto e per aver condiviso quello che sta vivendo. Mi dispiace per la sofferenza che sta vivendo, e capisco quanto possa essere difficile convivere con questi sentimenti di frustrazione, ansia e bassa autostima. Il fatto che lei senta di non riuscire a essere se stessa nelle relazioni, di percepire una continua lotta interiore tra quello che gli altri si aspettano da lei e ciò che sente di voler essere, è un’esperienza dolorosa che può minare profondamente il senso di serenità e benessere. Riguardo alla sua domanda sull’approccio terapeutico, da ciò che descrive, credo che una psicoterapia psicoanalitica potrebbe essere un percorso utile per lei. Questo approccio si concentra sulla comprensione profonda del suo mondo interno, andando a esplorare le dinamiche inconsce che potrebbero essere alla base delle sue emozioni e dei suoi comportamenti. Potrebbe aiutarla a decifrare i motivi per cui si sente intrappolata nei suoi pensieri, perché si sente priva di autostima e perché tende a dare agli altri un potere così grande su di sé. La sua riflessione sul ricovero, che comprende il desiderio di avere un supporto costante, è qualcosa che non va trascurato, perché mostra la profondità della sofferenza che sta vivendo. Il fatto di sentirsi così sopraffatta dai pensieri e dalla paura di non riuscire a gestire le proprie emozioni è un segnale che sarebbe importante approfondire con l’aiuto di un professionista.
Resto a disposizione anche per consulenze online.
Un caro saluto,
Dott.ssa Valentina De Chiara
Brescia

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