Buongiorno, Sto vivendo in questo ultimo mese una situazione molto frustrante. Ho 35 anni come la

15 risposte
Buongiorno,
Sto vivendo in questo ultimo mese una situazione molto frustrante.
Ho 35 anni come la mia compagna, abbiamo un figlia di 15 mesi.
Lei prima di stare con me ha avuto una relazione di 12 anni di cui gli ultimi 3 molto travagliati dove da parte del suo ex compagno non c’era la voglia di concretizzare il rapporto.
lei dopo tante sofferenze ha chiesto è andata da uno psicoterapeuta ,che dopo aver acquisito tutti i dettagli le ha riferito che probabilmente il suo ex compagno era un narcisista patologico e che la stava manipolando provocandole innumerevoli sofferenze.
Il rapporto si è concluso in quanto è venuto alla luce che lui aveva un altra relazione da circa un anno.
Cercherò di essere sintetico e di venire al dunque. Sono passati circa 3 anni , lo scorso mese mi ha chiesto se poteva uscire con il suo ex a cena , la cosa mi ha lasciato molto perplesso, purtroppo non ho resistito in quanto sentivo che stava mentendo e ho scoperto dal suo cellulare che si sentivano da due mesi per accordarsi per questa cena.lui però ad un certo punto , oltre a continuare a bidonarla con delle scuse banali, ha cominciato a chiederle se nel dopo cena avessero potuto “consumare “(premesso che ora lui sta con la persona con il quale la ha tradita) attraverso messaggi molto esplicito e perversi. Lei ha negato ma senza chiudere i ponti visto però, come mi aspetterei visti i precedenti per i quali hanno chiuso la relazione.
Alle mie domande , risponde che lei gli vuole bene, che non gli interessa dal punto di vista sessuale e che vuole cercare di costruire un rapporto civile.
Io però temo che questo si il classico ritorno del narcisista e che lei , anche se non lo ammette, sia ancora ,affettivamente parlando, dipendente da lui.
Ora , dopo un bella litigata, ha chiuso i ponti con lui ma son certo che prima o poi tornerà.
Io non so che fare, oltre ad avere L umore sotto le scarpe, non so in che modo posso essere utile a lei e alla coppia.
Avete qualche consiglio?
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Credo innanzitutto che sia importante che voi possiate instaurare un dialogo schietto e sincero mediante il quale poter condividere pensieri e vissuti emotivi circa la situazione da lei riportata al fine di trovare soluzioni che possano soddisfare le esigenze di tutti. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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La sua ipotesi potrebbe essere fondata. Una psicoterapia di coppia potrebbe esservi utile per approfondire accuratamente le dinamiche relazionali che la sua partner mette in atto, per acquisire modalità di comunicazione autentiche tra di voi (evitando di entrare in conflitto) e per ristabilire una condizione di equilibrio e di serenità. A disposizione per ogni chiarimento. MC
Buongiorno, non è facile stare "comodi" in mezzo ad una dinamica così spiacevole per lei e per la sua compagna. Il percorso intrapreso dalla sua compagna potrebbe essere di grande aiuto per comprendere le sue emozioni e la sua (eventuale) dipendenza affettiva. Tuttavia, è importante che anche lei abbia il suo spazio per poter riflettere su come si sente e su come affrontare questa difficile dinamica. Purtroppo è difficile dare consigli o suggerimenti attraverso una piattaforma online, viste le varie sfaccettature della situazione che ha descritto. Ciò che mi sentirei di consigliarle è di prendere in considerazione uno spazio per se stesso, in un percorso di psicoterapia individuale. Il percorso di coppia potrebbe essere altrettanto importante, ma potreste prenderlo in considerazione in un secondo momento. Un caro saluto.
Gentile Utente, comprendo il disagio che sta vivendo in questo momento. Le difficoltà che sta vivendo nella sua relazione compromettono il rapporto e la sua serenità. Il confronto con uno psicologo potrebbe aiutarla a fare chiarezza e decidere se è il caso di intraprendere un percorso individuale o di coppia. Sicuramente migliorare la comunicazione tra di voi renderebbe la coppia più forte e in grado di affrontare gli attacchi esterni in un clima di maggiore fiducia reciproca.
Resto a disposizione, Dott.ssa Marina Colangelo
Gentile utente, mi dispiace molto per il suo disagio. Consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia anche di coppia affinchè possiate acquisire delle strategie per migliorare la Vostra relazione di coppia, perchè mi permetta di dire che quando un terzo entra in una relazione c'è da chiedersi se c'è stato metaforicamente un buco aperto... attraverso il quale è entrato. Dopo questa premessa, c'è da dire che da una probabile dipendenza affettiva, come quella della sua compagna, si esce con una terapia psicologica che ha come obiettivo quello di portare la persona a rafforzare la propria sensazione di autoefficacia e capacità, attraverso un percorso ben definito che la aiuterà a vivere con un nuovo equilibrio le relazioni affettive.
La cosa più difficile è ristrutturare la percezione della manipolazione, poichè chi soffre di dipendenza tende davvero a non riconoscere segnali di manipolazione, sopraffazione e violenza come sbagliati in quanto li lega sempre a proprie mancanze.

E’ un modo per giustificare a se stessi il fatto di accettare comportamenti che altre persone, al di fuori, definiscono errati e inaccettabili.
Per far crescere l’autostima, infatti, è necessario prima di ogni altra cosa interrompere il “legame tossico” di dipendenza che, proprio con il suo sussistere, mina alla base ogni tipo di sicurezza che la persona tenta di costruirsi con fatica.
Ora questa probabile dipendenza influisce sulla Vostra relazione di coppia perciò potrebbe essere utile un percorso di coppia o individuale di sostegno per Lei.
A disposizione, dr. Germi
Salve, la comprensione e l'accoglienza che dimostra nei confronti della sua compagna sono ammirabili, denotano la presenza di una grande forza di spirito. Comprendo le ragioni del suo disagio e ne sono dispiaciuto. Tuttavia qualsiasi ipotesi formulata sulla base delle sole informazioni presenti nel suo scritto sarebbe a mio avviso riduttivo a fronte di una situazione complessa come la sua (tutte quelle che riguardano il vissuto umano lo sono). La invito per questo a contattarmi in privato, anche con un semplice messaggio se vuole; mi limiterei a farle solo qualche ulteriore domanda in modo da offrirle una consulenza più accurata. Cordiali saluti Dott. Antonio Panza.
Buongiorno, comprendo la sua difficile situazione e sento altrettanto il grande desiderio di trovare una soluzione chiara con la sua compagna. La sua descrizione degli eventi è stata molto accurata e forse questo ex che ritrova spazio nella vita di sua moglie simboleggia qualcosa di non ancora risolto per lei. Le consiglierei di continuare il dialogo con la sua compagna e sentire se può esser buono anche per lei intraprendere un percorso individuale o di coppia. E' possibile che inconsapevolmente ci sia qualcosa che dovrebbe essere sviscerato fra voi e che forse la sua compagna parlandole del suo ex stia anche chiedendo aiuto e sostegno per affrontare quella vecchia relazione. Se desidera approfondire sono a sua disposizione. Cordiali saluti. Alessandra Domigno
Salve, il suo umore basso è molto comprensibile. Quello che le suggerirei è di continuare ad affrontare la problematica con sua compagna e se dovesse riscontrare dei problemi di comunicazione o di chiusura da parte di entrambi di farvi aiutare da un terapeuta di coppia. In primis però sarebbe utile ritagliarsi un spazio di se’ per far emergere il significato personale che attribuisce alla situazione che sta vivendo, come si sente, cosa pensa e cosa vorrebbe.
Resto a disposizione per eventuali dubbi.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Daniela Chieppa
Salve, perfettamente comprensibile il suo stato d'animo ed è apprezzabile la sua maturità nell'affrontare la vicenda. Da capire come mai la sua compagna abbia avvertito il bisogno di rivedere il suo ex e soprattutto come mai non le abbia subito confidato lo scambio di messaggi e il loro contenuto. Credo che una terapia di coppia sia utile per chiarire ogni punto. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Salve,
mi dispiace per la situazione altamente frustrante che sta vivendo. Immagino si alterni stati di rabbia e paura.
Considerando il trascorso di dipendenza affettiva, potrebbe essere opportuno procedere con un consulto di coppia in modo da mettere in luce ciò che sta accadendo fuori la coppia e soprattutto dentro la coppia.
Resto a disposizione e le auguro una buona giornata.
Dott.ssa Rosa Leone
Buonasera, capisco come possa sentirsi. Mi dispiace. È difficile non farsi coinvolgere e restare "neutrali". Sarebbe interessante approfondire i motivi per cui la sua ragazza non voglia chiudere con il suo ex... In genere, quando si esce da una relazione con un narcisista patologico non si ha voglia di restare amici...
Le consiglio di parlare apertamente con lei, raccontandoci come si sente e cercando di capire que bisogno la nuova verso di lui.
Un saluto
Claudia m
Buongiorno, il disagio riferito è comprensibile. Non è facile affrontare una situazione che sembra fornire una generale incertezza sul presente e sul futuro soprattutto a ridosso di un cambiamento significativo come può essere quello della nascita di un figlio, già di per sé potenzialmente destabilizzante per il singolo e per la coppia. Le relazioni affettive che instauriamo sono frutto dei nostri schemi di attaccamento pregressi, spesso rapporti poco equilibrati manifestano un disagio personale che può diventare una coazione a ripetere difficile da interrompere se non si lavora a un livello profondo oltre che prettamente comportamentale. Le dipendenze affettive come tutte le forme di dipendenza affondano le basi in credenze disfunzionali associate a stati di impotenza, inadeguatezza, scarsa stima di sé, ecc. Non è raro il meccanismo dell'auto-sabotaggio che spesso porta a proteggersi dalla paura del fallimento o dell'abbandono in presenza di un vissuto (più o meno consapevole) di immeritevolezza rispetto a una potenziale relazione sana e soddisfacente. Le variabili da indagare e da approfondire sono tante e complesse, certamente sarebbe importante a fine del benessere di coppia che ognuno prenda per mano il proprio disagio, lo affronti sia singolarmente che all'interno di un percorso condiviso. E' importante non celare né a se stesso né all'altro le proprie difficoltà ed emozioni facendone oggetto di dialogo all'interno della coppia.
Un caro saluto, Dott.ssa Roberta Macchiarola
Gentile utente, la prima domanda che mi porrei è quanta fiducia reciproca c'è nel vostro rapporto se la presenza dell'ex costituisce motivo di dubbi e scontri verbali. Valuterei per prima cosa un percorso di psicoterapia individuale, che la aiuti a prendere coscienza di eventuali sentimenti di inadeguatezza o emozioni di gelosia che possono inficiare il vostro funzionamento di coppia. Spero di essere stata di aiuto e la saluto cordialmente. Dr.ssa Sara Mammano
Gentile utente, la sua sofferenza e il suo umore basso è comprensibile in questa situazione così delicata e complessa. Per tale motivo penso sia fondamentale per lei e per la sua compagna intraprendere un percorso terapeutico. Sicuramente qualsiasi suggerimento o ipotesi sarebbe riduttiva, in questo momento, per questo ritengo fondamentale per lei e sua compagna iniziare un percorso di coppia e/o individuale per esplorare il problema e individuare le dinamiche disfunzionali sia individuali che di coppia.
Rimango a sua disposizione!
dott.ssa Sandra DI BLASI
Ciao, mi dispiace sentire che stai attraversando una situazione così frustrante e complessa nella tua relazione. È normale sentirsi perplessi e preoccupati dopo aver scoperto che la tua compagna ha mantenuto segreti e ha avuto dei contatti con il suo ex. È importante comprendere che le dinamiche delle relazioni passate possono avere un impatto significativo sul comportamento attuale di una persona. È comprensibile che la tua compagna abbia un legame emotivo con il suo ex, specialmente dopo un periodo così difficile di manipolazione e sofferenza. Questo potrebbe spiegare perché lei mantenga ancora una certa relazione civile con lui nonostante tutto.
Tuttavia, è fondamentale che tu e tua compagna abbiate una comunicazione aperta e sincera riguardo alle vostre preoccupazioni e bisogni. Esprimi i tuoi sentimenti con calma e ascolta anche le sue spiegazioni. Cerca di comprendere le sue motivazioni dietro il desiderio di stabilire una relazione civile con il suo ex e chiedile cosa è necessario per costruire una relazione di fiducia tra voi.
Potrebbe essere utile cercare il supporto di uno psicoterapeuta di coppia. Uno specialista può aiutarvi a lavorare sui vostri problemi di fiducia, comunicazione e dipendenza emotiva. La terapia di coppia può fornirvi gli strumenti necessari per affrontare queste sfide e per costruire una relazione più solida.
Ricorda che ogni situazione è unica e che solo tu puoi prendere una decisione sulla direzione da prendere nella tua relazione. Prenditi il tempo necessario per riflettere su cosa è meglio per te e per il tuo benessere.
Dr Roberto Prattichizzo

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