Buongiorno, sto effettuando un percorso di psicoanalisi da circa 2 anni. La pausa estiva continua ad

20 risposte
Buongiorno, sto effettuando un percorso di psicoanalisi da circa 2 anni. La pausa estiva continua ad essere un periodo in cui la negatività e molte frustrazione prendono possesso della mia mente. Posto che potrei sentire la mia terapeuta, e che sicuramente al rientro ci sarà occasione di parlarne, avete degli spunti utili da condividere con me a riguardo? Questa è la quarta pausa lunga dalla terapia, e devo dire che sono state tutte molto sofferte. Questo sta iniziando a farmi dubitare del percorso. Grazie. M.
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo Tuttavia insufficienti i dettagli che riporta al fine di poterle dare una risposta esaustiva: ad esempio cosa intende per malessere? Avviene in particolari momenti? Avviene a seguito di alcuni pensieri scatenanti? Questi e molti altri interrogativi.
Ritengo sicuramente fondamentale che lei possa approfondire la questione in psicanalisi con la sua terapeuta al fine di capire quali meccanismi si attivano dinanzi alle pause dalla terapia per trovare strategie utili per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Cordialmente, dott FDL

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Dott. Alessio Vellucci
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile Utente, le pause possono essere momenti molto delicati in una terapia, e quando ciò accade non è mai un problema bensì un risultato. A fronte dell’assenza della sua terapeuta, la sua mente entra in contatto con qualcosa e deve diventare oggetto di osservazione condivisa tra voi. A settembre ne parli con la sua analista, il fatto di poterla chiamare al bisogno è un buon palliativo, un punto di partenza, ma rimanda senza risolvere probabilmente ciò che le genera l’assenza. Un caro saluto
Dott.ssa Elisa Manfredi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno e grazie per la sua condivisione. Mi spiace per il suo disagio ma ha tutta l’aria di essere un lavoro terapeutico ben avviato. Ne parli con la sua terapeuta, sarà contenta di poter ascoltare i suoi vissuti a tal proposito. Un caro saluto.
Dott.ssa Chiara Schaula Bevilacqua
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno e grazie per la condivisione, quello che potrebbe essere utile è mettere a fuoco tutto ciò di cui sente la mancanza in questo momento, analogamente alle situazioni da cui scaturiscono i suoi momenti di malessere, spostandosi sull'autosservazione e comprensione.
Credo per altro che il tema della separazione possa essere importante nel suo lavoro analitico, ciò che sente e avverte è espressione dell'essere dentro a questo processo elaborativo. Per ultimo potrei suggerirle di ripensare ad alcuni momenti di grande "presenza" vissuti durante la terapia, ripercorrendoli.
Le faccio i miei migliori auguri.
Dott.ssa Chiara Bevilacqua
Dott.ssa Silvia Abbà
Psicoterapeuta, Psicologo, Terapeuta
Torino
Gentile utente, la ringrazio per la sua condivisione. La separazione è un tema che torna e ritorna nella storia di ogni persona facendo emergere emozioni antiche e nuove e obbliga a porsi numerose domande come quelle che la stanno interrogando in questo momento.
La vicinanza e la lontananza assumono diversi significati e credo che quanto lei riporta sia un ottimo punto di partenza da approfondire con la sua terapeuta affinchè insieme possiate collocare il significato di questo momento all'interno della sua storia personale.
Potrei suggerirle, dunque, di ripercorrere la sua storia personale e individuare, se ci sono, degli altri momenti in cui si è sentita sovrastata da negatività e frustrazione a causa della mancanza di qualcuno per lei importante. Un caro saluto
Dott.ssa Alessandra Scala
Psicologo, Terapeuta, Psicoterapeuta
Roma
Buongiorno, le pause rappresentano dei momenti che possono riattivare dinamiche legate a difficoltà nelle separazioni. E' importante imparare a gestire i distacchi dall'altro. Rifletta su quanto ha elaborato durante le sedute precedenti e sui vissuti emotivi provati durante l'interruzione della terapia. Quando tornerà in terapia sarà un ottimo materiale su cui discutere con il suo psicoterapeuta. Un caro saluto
Dott. Daniele Amendolito
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Salerno
Gentile M.,
il suo o la sua analista avrà sicuramente nel corso di questi primi due anni di analisi raccolto e rilanciato spunti interessanti sul tema separazione/distacco, in termini transferali rispetto al percorso psicoanalitico, e in termini esistenziali rispetto a quanto accade già nella sua vita. Dunque ogni consiglio sul tema probabilmente finirebbe per risultare una sovrapposizione.
Piuttosto, mi permetto di consigliarle di non contrastare questo sentimento di dubbio o addirittura di rifiuto nei confronti del percorso. E' probabile che esso faccia parte in qualche modo di lei, del suo modo di vivere determinate situazioni, relazioni, distanze e vicinanze. Potremmo dire che lei E' anche questa cosa, oltre che sicuramente molto altro. In una prospettiva esistenzialista diremmo che questa è una parte di sé, potrebbe rivelarsi anche una risorsa, chissà. Le auguro di utilizzare questo tempo di attesa provando ad imparare a convivere con questo lato contrastato di sé, accettarlo e perché no in qualche modo amarlo.
Lei viene prima della sua stessa analisi, e il suo/la sua analista spero sarà la prima persona ad esserne d'accordo.
Buona serata, in bocca al lupo.
Dott. D. Amendolito
Dott.ssa Carla Otilia Sno
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Sesto Ulteriano
Gentile utente, La sua pausa estiva continua ad essere un periodo in cui la negatività e molte frustrazione prendono possesso della sua mente, ma ritengo che queste pause hanno anche la loro importanza nella separazione dal terapeuta. La separazione è un tema che torna e ritorna nel percorso di vita di tutte le persone facendo emergere emozioni e frustrazioni, ci obbliga a gestire queste sentimenti di separazione dall'altro. E' importante imparare a gestire i distacchi dall'altro, perché nella vita ci sono tante forme di separazione che dovranno essere affrontate.
Dott.ssa Francesca Froiio
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Gentile utente, non dubiti del suo percorso.
Si senta libera di condividere con la sua terapueta i vissuti di cui parla.
Un caro saluti, Dott.ssa Francesca Froiio
Prof. Antonio Popolizio
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, servono altri elementi per analizzare e comprendere con esattezza le sue emozioni e sensazioni durante le pause. Tuttavia lo psicologo resta sempre a disposizione del paziente per eventuali emergenze e chiarimenti e per questo motivo se avverte un disagio eccessivo non esiti nel contattare il suo terapeuta per parlarne con lui in qualsiasi momento. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Vizzolo Predabissi
Salve,
Non si preoccupi sono disponibile per maggiori chiarimenti della situazione e per un ulteriore supporto.
Cordialmente
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Dott.ssa Alessia Supino
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Formia
Buongiorno
penso che sia importante parlarne con la sua terapeuta.
Potete chiarire ogni dubbio

Cordiali saluti
Dott.ssa Supino Alessia
Buongiorno, come ha già intuito lei stessa, è importante che ne parli con la sua terapeuta. I momenti di pausa ci sono e sono parte del percorso. Se lei non riesce a tollerarli dovrebbe affrontare questo nodo in terapia, cercando di capire se ha sviluppato una dipendenza.
Un saluto
Claudia m
Dott.ssa Lina Robertiello
Psicologo, Psicoterapeuta
Bologna
Salve, grazie pe la condivisione del suo disagio. Quello che le suggerisco è di parlarne con il suo terapeuta. Resto a sua disposizione Dott.ssa Lina Robertiello
Dott.ssa Tiziana Vecchiarini
Psicologo, Psicoterapeuta
Pozzuoli
Ciao M.
Capisco quanto possa essere difficile affrontare la pausa estiva durante un percorso di psicoanalisi. È normale che durante questi periodi di interruzione si manifestino sentimenti di negatività e frustrazione, soprattutto se si è abituati a confrontarsi regolarmente con la propria terapeuta. Le pause lunghe possono far emergere sensazioni di solitudine e incertezza riguardo al percorso terapeutico. È positivo che tu stia considerando di parlare con la tua terapeuta riguardo a questi sentimenti una volta che la terapia riprenderà. È importante mantenere una comunicazione aperta e trasparente con il tuo terapeuta e condividere le tue preoccupazioni e dubbi. La terapia è un processo complesso e può comportare alti e bassi, momenti di chiarezza e momenti di confusione. È normale che tu possa dubitare del percorso durante periodi di difficoltà, ma è anche importante ricordare i progressi che hai fatto fino ad oggi e il lavoro che hai svolto con il tuo terapeuta. Durante questa pausa estiva, potresti considerare alcune attività che possono aiutarti a gestire meglio i tuoi sentimenti. Ad esempio, potresti esplorare nuovi hobby o interessi, dedicarti alla lettura di libri che ti ispirano, praticare tecniche di rilassamento come la meditazione o lo yoga, o stabilire contatti sociali con amici o familiari che ti supportano. È importante mantenere uno stile di vita equilibrato e prendersi cura di te stesso durante questo periodo di transizione. Inoltre, potresti riflettere su quanto hai imparato durante la tua terapia finora e su come puoi applicare queste conoscenze nella tua vita quotidiana. Identifica i modelli di pensiero o comportamento che potresti voler esplorare ulteriormente con il tuo terapeuta una volta che la terapia riprenderà e prendi nota di eventuali domande o argomenti che desideri affrontare. Infine, ricorda che è normale sentirsi insicuri o in ansia durante le pause terapeutiche, ma è anche un'opportunità per riflettere sul tuo percorso e pianificare il prossimo passo. Sii gentile con te stesso e concediti il tempo di esplorare i tuoi sentimenti in modo compassionevole. La terapia è un processo di crescita e cambiamento che richiede impegno e pazienza, e tu stai facendo progressi anche solo nel chiedere aiuto e cercare supporto. Resta fiducioso nel tuo percorso e continua a lavorare verso il tuo benessere emotivo. Se hai bisogno di ulteriore supporto durante questa pausa, non esitare a cercare risorse nella tua comunità locale o online.
Cordialmente
Dott. Tiziana Vecchiarini
Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Salve, la invito a riflettere sul suo modo di attaccarsi alle persone, psicoterapeuta incluso.
Se ne parlasse in terapia potrebbero scaturirne delle riflessioni interessanti che la potrebbero aiutare ad innescare una trasformazione importante.
Non è detto che la psicoterapia generi soltanto benessere, ed è invece proprio dall’elaborazione del malessere che nascono frutti importanti.
Saluti,dott.ssa Sandra Petralli
Dott.ssa Violeta Raileanu
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Torino
Buongiorno, capisco che le pause estive possano essere particolarmente difficili durante un percorso di psicoanalisi, soprattutto se portano a sentimenti di negatività e frustrazione. È comune che l'interruzione delle sedute possa generare dubbi o incertezze sul percorso terapeutico.

Cerchi anche di mantenere una routine stabilire, stabilire delle attività quotidiane può offrire struttura e conforto. Piccole abitudini come passeggiate, lettura o hobby creativi possono contribuire al suo benessere.
È importante ricordare che le sensazioni che sta vivendo possono essere un'opportunità per esplorare aspetti profondi di sé stessa al ritorno in terapia. Condividere queste esperienze con la sua terapeuta potrà arricchire il lavoro che state facendo insieme.

Le auguro di trovare momenti di serenità durante questa pausa e di continuare con fiducia il suo percorso.
Un caro saluto






Dott. Mauro Vargiu
Psicoterapeuta, Sessuologo, Psicologo
Milano
Gentile utente, ne parli con la propria terapeuta.

Cordiali saluti
Dr. Michele Scala
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Buongiorno, è comprensibile che le pause estive possano portare a un’intensificazione della frustrazione e della negatività, soprattutto se il percorso terapeutico è stato significativo per te. La psicoterapia, e in particolare la psicoanalisi, può provocare una riflessione profonda che a volte lascia spazio a emozioni dolorose quando interrotta.

Potresti considerare di utilizzare questo periodo per esplorare e riflettere autonomamente su ciò che hai già affrontato nella terapia, anche se è normale sentirsi vulnerabili in questi momenti. La terapia breve strategica potrebbe essere una via per lavorare in modo più mirato su queste emozioni, se desideri esplorare soluzioni pratiche anche nei periodi di pausa. Condividere questi vissuti con la tua terapeuta al rientro sarà fondamentale per affrontare insieme le difficoltà che emergono in questi momenti.
Dott. Antonio Di Mauro
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Gentile Amica/o, sollevi un tema importante. E’ normale che nel corso di una psicoterapia vi siano delle pause, dovute di solito a festività e vacanze. Il tuo percorso dura da due anni, per cui quattro pause relativamente lunghe rientrano nella normalità (estate – periodo natalizio). E’ questo il tuo caso? In ogni modo, è bene che tu discorra di questa tua sofferenza con la tua analista. È soprattutto il periodo estivo quello in cui negatività e frustrazione – uso le tue stesse espressioni – tornano a opprimerti. Potremmo avanzare varie ipotesi sul perché ciò accade. Mi viene spontaneo immaginarti durante il periodo estivo fondamentalmente sola/o (interiormente sola: il che può verificarsi anche quando siamo attorniati da molte persone) e per questo come smarrita/o senza la guida che la tua analista rappresenta per te. Colgo nel segno? E come mai in questi due anni non hai intessuto nuovi significativi rapporti umani, oltre quello che ti lega alla tua analista? Traspare una tua dipendenza dal rapporto terapeutico, che entro certi limiti è comprensibile e da considerarsi addirittura indispensabile. Solo che la relazione analitica non può e non deve diventare l’unico ambito di vita del paziente. La psicoterapia, invece, deve essere uno spazio o contesto volto a mediare fra l’io e il mondo, fra la nostra vita interiore e il variegato ambito delle relazioni sociali (amicali, sentimentali, familiari e professionali, ossia umane in generale). Gradualmente, grazie all’analisi, ci apriamo al mondo – quel mondo che ci era sembrato ci svalutasse e rifiutasse – e la solitudine di cui abbiamo sofferto, diventa un ricordo del passato. Perché inizi a dubitare dell’efficacia del percorso? Avverti la tua dipendenza nei confronti dell’analista come esclusiva, finanche eccessiva? ti sembra di non essere ancora in grado, dopo due anni di analisi, di prendere in mano le redini della tua vita? Il tuo sentimento di autoefficacia è ancora debole? Sono domande che dovresti fare a te stessa e discutere francamente con la tua terapeuta. Poiché è solo da un confronto schietto, radicale persino, che la psicoterapia può ripartire e attingere nuove vette. In bocca al lupo! Antonio Di Mauro, psicologo e psicoterapeuta a Milano e online.

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