Buongiorno, sono una ragazza di 17 anni ed ho un problema, quando i professori mi interrogano inizio
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Buongiorno, sono una ragazza di 17 anni ed ho un problema, quando i professori mi interrogano inizio a tremare e il respiro si fa affannoso e il cuore inizia a battere forte nonostante io sappia di aver studiato e di poter rispondere a qualsiasi domanda ma appena mi chiamano automaticamente mi scordo tutto,il vuoto più totale. Ciò non capita solo a scuola ma anche in altri contesti. Cosa potrei fare?
Spero possiate darmi una risposta, grazie
Spero possiate darmi una risposta, grazie
Ciao, essendo giovane mi permetto di darti del tu. Potrebbe essere un problema di ansia, quindi se noti che il sintomo persiste valuta l'idea di intraprendere un percorso psicologico, confrontandoti prima con i tuoi genitori.
Buona giornata.
Dott. Fiori
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Dott. Fiori
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Ciao, mi permetto di darti del tu vista la tua giovane età.
Mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo che possa essere utile ritagliarsi uno spazio per elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi alla situazione da te riportata.
Credo che un consulto psicologico possa aiutarti ad identificare i pensieri che si attivano in quei momenti e che ti impediscono di vivere le attività quotidiane di vita con maggiore benessere.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo che possa essere utile ritagliarsi uno spazio per elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi alla situazione da te riportata.
Credo che un consulto psicologico possa aiutarti ad identificare i pensieri che si attivano in quei momenti e che ti impediscono di vivere le attività quotidiane di vita con maggiore benessere.
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Buongiorno, mi dispiace molto per il disagio che esprime, immagino che non sia facile affrontare queste situazioni. Se ne avesse intenzione potrebbe essere un'occasione per iniziare un percorso psicoterapeutico in modo da capire da dove derivino queste sensazioni e tutte le conseguenze somatiche che comportano e che le rendono difficile superare certe situazioni. La psicoterapia può aiutarla a comprendere meglio il suo disagio e a trovare dentro di lei delle risorse che possono aiutarla ad affrontare in modo maggiormente funzionale le situazioni in cui si trova.
Rimango a disposizione, anche online.
Cordialmente,
Dott.ssa Stefania Conte
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Cordialmente,
Dott.ssa Stefania Conte
Cara giovanissima utente, capita a molti dei suoi coetanei di vivere questo tipo di disagio perché correlato ad un disturbo d ansia di stato rispetto ad una condizione di esposizione sociale. Le condizioni sociali come quella descritta attivano il sistema emotivo creando situazioni di blocco a livello corporeo e cognitivo. Le suggerisco di iniziare un percorso per affermare meglio se stessa imparando a gestire l ansia per affrontare al meglio queste situazioni sociali. In bocca al lupo! Dott.ssa Antonia Lagana'
Salve, mi spiace molto per la situazione che hai descritto. Capisco la situazione che hai descritto e comprendo la difficoltà nell'affrontare queste situazioni. Può essere utile intraprendere un percorso psicologico al fine di elaborare pensieri e le emozioni connessi alla situazione descritta e trovare strategie utili per fronteggiarla. Se sceglierai di affidarsi ad un professionista, io faccio anche consulti online, resto a disposizione, Dott.ssa G.Mangano
Ciao! Sembra trattarsi di ansia e quello che descrivi è molto chiaro. Se questa difficoltà dovesse sussistere al punto di diventare limitante ed ingestibile potresti considerare la possibilità di iniziare un percorso psicologico. Lo psicologo può essere utile nel migliorare l'idea che hai di te, comprendere quello che senti e pensi quando ti percepisci agitata. parlane con i tuoi genitori rispetto alla possibilità di iniziare un percorso. Rimango a disposizione, un caro saluto
Salve, considerata la sua età è opportuno che condivida con i suoi genitori questa situazione e valuti con loro l'utilità di un consulto con uno psicoterapeuta per lavorare su questi aspetti di natura psicologica che forse meritano una maggiore attenzione. Un cordiale saluto
Ciao, come già affermato dai colleghi, quella che esprimi è un’esperienza molto comune tra i tuoi coetanei e soprattutto nell’ambito dei percorsi scolastici. Potrebbe esserti utile riflettere sulle tue aspettative, sui tuoi vissuti e sulle situazioni specifiche in cui succede, per comprendere meglio cosa alimenta l’agitazione e in che modo puoi provare a crearti una situazione che ti faccia sentire maggiormente a tuo agio, ti lascio quindi alcuni spunti di riflessione: senti che la tua agitazione è collegata alla prestazione? ti spaventa l’idea di sbagliare? che aspettative hai su di te? che immagine vorresti avere di te stessa? senti che qualcuno ha aspettative alte su di te? hai paura di essere giudicata da chi assiste a una tua prestazione? hai paura di sbagliare e di essere presa in giro/isolata/altro? hai paura di non essere all’altezza?
Rispetto all’ambito scolastico nello specifico, hai la possibilità di parlare di questa fatica con almeno un insegnante? Che rapporto c’è con gli insegnanti e come li percepisci? Sono insegnanti con cui è possibile confrontarsi o li percepisci duri e da loro ti aspetti solo un giudizio senza possibilità di comprensione e accoglienza? Nella mia esperienza scolastica per esempio un’insegnante talvolta dava la possibilità di essere interrogati in momenti più tranquilli senza i compagni di classe, pensi che sia possibile richiederlo una volta e vedere come va? Un’altra possibilità può essere parlarne con i tuoi genitori e rivolgervi a un professionista, in privato o presso un consultorio della zona per approfondire meglio il problema e trovare insieme delle strategie e delle modalità nuove, partendo dalle tue risorse, per affrontare queste situazioni in modo più sereno.
Rimango a disposizione,
Dott.ssa Alessandra Montalto
Rispetto all’ambito scolastico nello specifico, hai la possibilità di parlare di questa fatica con almeno un insegnante? Che rapporto c’è con gli insegnanti e come li percepisci? Sono insegnanti con cui è possibile confrontarsi o li percepisci duri e da loro ti aspetti solo un giudizio senza possibilità di comprensione e accoglienza? Nella mia esperienza scolastica per esempio un’insegnante talvolta dava la possibilità di essere interrogati in momenti più tranquilli senza i compagni di classe, pensi che sia possibile richiederlo una volta e vedere come va? Un’altra possibilità può essere parlarne con i tuoi genitori e rivolgervi a un professionista, in privato o presso un consultorio della zona per approfondire meglio il problema e trovare insieme delle strategie e delle modalità nuove, partendo dalle tue risorse, per affrontare queste situazioni in modo più sereno.
Rimango a disposizione,
Dott.ssa Alessandra Montalto
Buongiorno cara, immagino quanto possa essere difficile dover vivere questa difficoltà. Accade a molti dei tuoi coetanei di vivere questo tipo di disagio e malessere che deriva dai livelli di ansia che aumentano per una serie di motivazioni che andrebbero indagate efficacemente. Dovresti parlarne con i tuoi genitori, per poi intraprendere, quando sarai pronta, un percorso psicologico che ti aiuti a comprendere le reali motivazioni sottostanti a questa ansia e per approfondire anche sugli altri contesti in cui ti capita di star così male.
Un caro saluto , Dott.ssa Ilaria Rinaldi
Un caro saluto , Dott.ssa Ilaria Rinaldi
Buongiorno, le situazioni che la mettono in condizioni di essere giudicata o sotto stress probabilmente le fanno provare una forte ansia, le consiglio di intraprendere un percorso psicologico, l'aiuterà a riconoscere i suoi vissuti e la loro origine in modo da elaborarli.
Cara utente, ciò che stai vivendo è un vissuto molto comune tra i tuoi coetanei.
Sarebbe utile esplorare quali pensieri si attivano dentro di te prima di una prestazione. Ciò che provi, questo senso di ansia, agitazione, testa vuota sono originati da alcuni pensieri negativi e disfunzionali che si attivano automaticamente nella sua testa prima di una prestazione.
Potrebbe esplorare tali pensi e stati emozionali con uno psicologico.
Un piccolo consiglio pratico che posso darle per abbassare l'ansia è di fare alcuni esercizi di controllo del respiro
Rimango a sua disposizione per qualsiasi necessità
Dott.ssa Alessia D’Angelo
Sarebbe utile esplorare quali pensieri si attivano dentro di te prima di una prestazione. Ciò che provi, questo senso di ansia, agitazione, testa vuota sono originati da alcuni pensieri negativi e disfunzionali che si attivano automaticamente nella sua testa prima di una prestazione.
Potrebbe esplorare tali pensi e stati emozionali con uno psicologico.
Un piccolo consiglio pratico che posso darle per abbassare l'ansia è di fare alcuni esercizi di controllo del respiro
Rimango a sua disposizione per qualsiasi necessità
Dott.ssa Alessia D’Angelo
Salve. Il suo problema potrebbe essere dovuto ad ansia da prestazione collegata al mito del perfezionismo. Valuti la possibilità di intraprendere un percorso psicoterapeutico per individuarne le cause, per esprimere ed elaborare i vissuti emotivi in modo da poter stimolare la fiducia in sé che le permetterà di essere più sicura e meno nell'angoscia da prestazione. Distinti saluti.
Buongiorno, tanti ragazzi della tua età (e non solo!) vivono quello che stai vivendo tu. Stai facendo i conti con l’ansia e non è affatto facile ma si può imparare a gestirla capendone le motivazioni profonde. Ti consiglio di consultarti in famiglia e di valutare insieme ai tuoi cari di intraprendere un percorso psicologico che ti aiuti ad acquisire gli strumenti per non farti sopraffare dalle situazioni che descrivi.
Sono a disposizione
Dott.ssa Zena Ballico
Sono a disposizione
Dott.ssa Zena Ballico
Ciao, sembra proprio un problema di ansia. Certamente vale la pena di provare a intervenire, se chiedi aiuto è perchè ritieni che il tuo disagio sia diventato non più sostenibile. L'ansia si può placare, ci sono strategie utile. Che ne pensano i tuoi genitori, puoi parlarne con loro? E i tuoi insegnanti che ne dicono? Potreste valutare insieme la possibilità di qualche seduta di sostegno psicologico, per vedere se qualche dritta ti può essere di aiuto.
Resto a tua disposizione, anche online.
Dott.ssa Franca Vocaturi
Resto a tua disposizione, anche online.
Dott.ssa Franca Vocaturi
Buonasera, innanzitutto ti ringrazio per aver condiviso la tua esperienza in cui sicuramente potranno riconoscersi tanti altri ragazzi. Da quanto descrivi potrebbe trattarsi di stati ansiosi ma è solo un'ipotesi ovviamente. Ti invito a rivolgerti ad uno psicologo che possa aiutarti ad acquisire strategie utili ad affrontare questi momenti di difficoltà in modo da poter affrontare gli studi e gli altri contesti di vita con tutte le tue risorse e sono certa ne hai tantissime. Un abbraccio
Buongiorno, il mio consiglio è sondare gli aspetti che continuano ad alimentare questa sintomatologia, magari con particolare attenzione all'aspetto ansioso.
Saluti
MT
Saluti
MT
Buongiorno, potrebbe trattarsi di una sintomatologia ansiosa, anche transitoria, legata a un particolare momento di vita, sarebbe utile parlarne con uno specialista per capirne meglio i tratti con alcuni colloqui, previo consenso dei genitori.
cordiali saluti rimango a disposizione dott.ssa Elisa Leontini
cordiali saluti rimango a disposizione dott.ssa Elisa Leontini
Salve, da quanto descritto mi viene da pensare che sia una reazione ansiosa; mi verrebbe da chiederti, che rapporto hai con le aspettative? A volte succede che ci carichiamo di responsabilità, che il non sentirci all'altezza ci blocca, e vista la tua giovane età potrebbe essere comprensibile avere paura. Te lo lascio
come spunto di riflessione, e ti invito a consultare uno psicologo per comprenderne maggiormente il senso. Ti abbraccio
Dott.ssa Monica Renna
come spunto di riflessione, e ti invito a consultare uno psicologo per comprenderne maggiormente il senso. Ti abbraccio
Dott.ssa Monica Renna
Capisco quanto questo possa essere destabilizzante per lei, soprattutto quando sente di essere preparata e pronta, ma poi qualcosa sembra prendere il sopravvento. Questa risposta intensa (il tremore, il cuore che accelera, il vuoto improvviso) può essere il segnale che magari una parte di lei che teme il giudizio o la vulnerabilità di esporsi. Non è raro che questo tipo di ansia, a volte, abbia radici profonde, legate a come ci percepiamo.
In situazioni come queste, può essere utile esplorare, con delicatezza, le emozioni che emergono durante quei momenti di esposizione. Un percorso di riflessione e dialogo con un terapeuta potrebbe aiutarla a dare significato a queste reazioni e a sviluppare un senso più profondo di sicurezza, partendo dall’interno. Con il tempo e il giusto supporto, può imparare a riconoscere e ad ascoltare queste parti di sé, riducendo la forza di questi blocchi e conquistando una libertà emotiva maggiore.
Cordialmente, Dott.ssa Laura Mangione Psicologa a Milano
In situazioni come queste, può essere utile esplorare, con delicatezza, le emozioni che emergono durante quei momenti di esposizione. Un percorso di riflessione e dialogo con un terapeuta potrebbe aiutarla a dare significato a queste reazioni e a sviluppare un senso più profondo di sicurezza, partendo dall’interno. Con il tempo e il giusto supporto, può imparare a riconoscere e ad ascoltare queste parti di sé, riducendo la forza di questi blocchi e conquistando una libertà emotiva maggiore.
Cordialmente, Dott.ssa Laura Mangione Psicologa a Milano
Ciao,
Ti ringrazio di aver condiviso il tuo problema e ti posso dire che spesso succede ciò che tu hai raccontato quando la persona coinvolta in situazioni in cui è molto esposta a livello sociale avverte una forte timidezza, teme giudizio altrui e/o di poter fare brutta figura per un eventuale sbaglio.
Per tale ragione ti consiglio di provare ad iniziare un percorso di crescita personale che ti possa aiutare ad acquisire maggior fiducia in te stessa ed a imparare a gestire con più sicurezza situazioni in cui sei maggiormente esposta a livello sociale e/o ti trovi a metterti in discussione.
Vedrai che se riuscirai ad avere più fiducia in te stessa, a conoscere il tuo valore avrai meno difficoltà ad esporti e soprattutto riuscirai a gestire tali situazioni in modo più leggero e/o senza disagi.
Resto a disposizione per qualsisi cosa sui miei canali social perché non ho altri modi per leggere eventuali messaggi.
Un caro saluto,
Dott.ssa Ilardi Chiara
Ti ringrazio di aver condiviso il tuo problema e ti posso dire che spesso succede ciò che tu hai raccontato quando la persona coinvolta in situazioni in cui è molto esposta a livello sociale avverte una forte timidezza, teme giudizio altrui e/o di poter fare brutta figura per un eventuale sbaglio.
Per tale ragione ti consiglio di provare ad iniziare un percorso di crescita personale che ti possa aiutare ad acquisire maggior fiducia in te stessa ed a imparare a gestire con più sicurezza situazioni in cui sei maggiormente esposta a livello sociale e/o ti trovi a metterti in discussione.
Vedrai che se riuscirai ad avere più fiducia in te stessa, a conoscere il tuo valore avrai meno difficoltà ad esporti e soprattutto riuscirai a gestire tali situazioni in modo più leggero e/o senza disagi.
Resto a disposizione per qualsisi cosa sui miei canali social perché non ho altri modi per leggere eventuali messaggi.
Un caro saluto,
Dott.ssa Ilardi Chiara
Capisco perfettamente come ti senti e voglio rassicurarti sul fatto che quello che stai vivendo non è qualcosa di raro, anzi molte persone provano ansia da prestazione in situazioni simili come le interrogazioni scolastiche anche se sanno bene le risposte e si sono preparate. Quello che accade è che la mente entra in uno stato di allerta in cui si percepisce una pressione e, anche se razionalmente sai di poter rispondere, il corpo reagisce con nervosismo che ti fa dimenticare tutto. Questo tipo di reazione è legato a una sensazione di ansia che può manifestarsi in modo fisico come il tremore o il cuore che batte forte e accade anche in altri contesti come hai detto. Se questa ansia continua a essere difficile da gestire, sarebbe utile parlare con lo psicologo, anche scolastico, se presente nella tua scuola, che può aiutarti a esplorare le cause del tuo stress e lavorare con te su tecniche più mirate per gestirlo. Ti consiglio di cercare qualcuno di specializzato che ti possa aiutare a imparare alcune tecniche di rilassamento come la respirazione profonda, il che può aiutarti a calmare il corpo e la mente prima di un'interrogazione o in momenti di forte ansia. Considera che essendo minorenne, qualsiasi tipo di percorso o supporto psicologico deve essere intrapreso con il consenso dei tuoi genitori, quindi potrebbe essere necessario che tu parli prima con loro per spiegare come ti senti e chiedere il loro permesso per iniziare un percorso di supporto psicologico. Con il giusto aiuto e con la consapevolezza che stai facendo qualcosa per migliorare la situazione, vedrai che riuscirai a superare questa difficoltà. Saluti !
Buongiorno, ciò che descrivi è una reazione comune a ciò che viene identificato come ansia da prestazione. Anche se hai studiato e sei preparata, il tuo corpo reagisce come se fossi in pericolo, facendoti quindi tremare, respirare male e andare nel vuoto. Si tratta di una risposta automatica del sistema nervoso, non un segno che non sei brava o che non sai le cose. Rispondendo alla tua domanda, ci sono tecniche che possono aiutarti, ad esempio esercizi di respirazione. In tali situazioni il supporto di uno psicologo può aiutarti a comprendere cosa succede e da dove nasce la tua paura; per far sì che la tua ansia non ti sia più nemica. Non sei sola, e con il giusto aiuto puoi imparare a superare e sentirti più sicura.
Gentile utente,
quello che descrive è un fenomeno molto comune: il corpo reagisce con una risposta da “allarme” quando percepisce una situazione di valutazione o esposizione, come se ci fosse un pericolo reale. Tremore, battito accelerato, respiro corto e vuoti di memoria sono infatti effetti fisiologici dell’ansia da prestazione, non segnali di debolezza o impreparazione.
In queste situazioni la mente “si blocca” non perché non sa cosa dire, ma perché l’attivazione emotiva è troppo alta e interferisce con l’accesso alle informazioni. È una reazione che può essere allenata e gestita.
Ecco alcuni suggerimenti pratici:
Prepari il corpo prima di esporsi. Pochi minuti di respirazione lenta (inspiri dal naso contando fino a 4, espiri dalla bocca contando fino a 6) aiutano a calmare il battito e a riattivare la concentrazione.
Si alleni in contesti “sicuri”. Simuli un’interrogazione con un familiare o davanti allo specchio: abituare il corpo a parlare mentre è osservata riduce la reazione automatica.
Modifichi il dialogo interno. Quando sente arrivare il panico, provi a dirsi “posso fare un passo alla volta”, invece di concentrarsi su “devo fare tutto bene”. Aiuta a spostare il focus dal giudizio al contenuto.
Accolga la sua ansia come una parte di sé, non come un nemico. Un po’ di tensione è normale e può diventare energia utile per mantenere l’attenzione.
Se questo disagio continua a limitarla, un breve percorso con uno psicologo specializzato nell’ansia da prestazione può aiutarla a gestire meglio le reazioni del corpo e della mente, così da affrontare interrogazioni e situazioni pubbliche con maggiore fiducia.
Un caro saluto,
Dott.ssa Sara Petroni
quello che descrive è un fenomeno molto comune: il corpo reagisce con una risposta da “allarme” quando percepisce una situazione di valutazione o esposizione, come se ci fosse un pericolo reale. Tremore, battito accelerato, respiro corto e vuoti di memoria sono infatti effetti fisiologici dell’ansia da prestazione, non segnali di debolezza o impreparazione.
In queste situazioni la mente “si blocca” non perché non sa cosa dire, ma perché l’attivazione emotiva è troppo alta e interferisce con l’accesso alle informazioni. È una reazione che può essere allenata e gestita.
Ecco alcuni suggerimenti pratici:
Prepari il corpo prima di esporsi. Pochi minuti di respirazione lenta (inspiri dal naso contando fino a 4, espiri dalla bocca contando fino a 6) aiutano a calmare il battito e a riattivare la concentrazione.
Si alleni in contesti “sicuri”. Simuli un’interrogazione con un familiare o davanti allo specchio: abituare il corpo a parlare mentre è osservata riduce la reazione automatica.
Modifichi il dialogo interno. Quando sente arrivare il panico, provi a dirsi “posso fare un passo alla volta”, invece di concentrarsi su “devo fare tutto bene”. Aiuta a spostare il focus dal giudizio al contenuto.
Accolga la sua ansia come una parte di sé, non come un nemico. Un po’ di tensione è normale e può diventare energia utile per mantenere l’attenzione.
Se questo disagio continua a limitarla, un breve percorso con uno psicologo specializzato nell’ansia da prestazione può aiutarla a gestire meglio le reazioni del corpo e della mente, così da affrontare interrogazioni e situazioni pubbliche con maggiore fiducia.
Un caro saluto,
Dott.ssa Sara Petroni
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