Buongiorno, sono un uomo di 36 anni (174 cm per 75 kg), sportivo da sempre e salutista, che non h
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risposte
Buongiorno,
sono un uomo di 36 anni (174 cm per 75 kg), sportivo da sempre e salutista, che non ha mai modificato la sua routine di studio, lavoro, alimentazione, hobby, ecc. Non ho mai sofferto di disturbi intestinali ne urologici ne rossori in viso, finché circa 2 anni fa (2023), dopo 3 vaccinazioni anti-COVID (2021-2022) e una gastrite da FANS/stress per una distrazione muscolare (2022), ho iniziato ad avere sintomi persistenti a livello intestinale, e nei mesi successivi cutanei e urologici, mai sperimentati prima.
I sintomi principali:
Feci caprine, alvo rallentato, svuotamento incompleto
Gonfiore addominale, in particolare nella zona sottocostale destra
Guance arrossate, palpebra sinistra legggemrnete piu gonfia, fastidi vescicali/prostatici
addome visibilmente piu gonfio di 3-4cm ( rispetto gli anni passati) nella parte centrale.
Ho eseguito nel tempo numerosi esami e visite specialistiche, con esiti negativi. Gli unici test positivi/indicativi sono i seguenti:
Breath test lattulosio: rallentamento oro-fecale con valori compatibili con IMO dopo i 120 minuti
Test delle urine: Indicano 46 mg/L
Test DNA feci Wellmicro: evidenziata una disbiosi intestinale con:
Sovraccrescita di Bacteroides spp.
Presenza di Clostridium sp. AM22
Presenza di Bilophila wadsworthia
Eubacterium rectale anch’esso oltre la soglia fisiologica
Alterazioni nei metaboliti del triptofano
Cerco ora un/una professionista esperto/a in microbiota, disbiosi, SIBO/IMO, che:
sappia interpretare questi test
mi aiuti a impostare un piano alimentare e integrativo (probiotici/prebiotici) su base scientifica
senza necessità di altri esami o visite ripetute
con un protocollo sostenibile di 2-3 mesi, da rivalutare successivamente
Grazie in anticipo per l’attenzione.
sono un uomo di 36 anni (174 cm per 75 kg), sportivo da sempre e salutista, che non ha mai modificato la sua routine di studio, lavoro, alimentazione, hobby, ecc. Non ho mai sofferto di disturbi intestinali ne urologici ne rossori in viso, finché circa 2 anni fa (2023), dopo 3 vaccinazioni anti-COVID (2021-2022) e una gastrite da FANS/stress per una distrazione muscolare (2022), ho iniziato ad avere sintomi persistenti a livello intestinale, e nei mesi successivi cutanei e urologici, mai sperimentati prima.
I sintomi principali:
Feci caprine, alvo rallentato, svuotamento incompleto
Gonfiore addominale, in particolare nella zona sottocostale destra
Guance arrossate, palpebra sinistra legggemrnete piu gonfia, fastidi vescicali/prostatici
addome visibilmente piu gonfio di 3-4cm ( rispetto gli anni passati) nella parte centrale.
Ho eseguito nel tempo numerosi esami e visite specialistiche, con esiti negativi. Gli unici test positivi/indicativi sono i seguenti:
Breath test lattulosio: rallentamento oro-fecale con valori compatibili con IMO dopo i 120 minuti
Test delle urine: Indicano 46 mg/L
Test DNA feci Wellmicro: evidenziata una disbiosi intestinale con:
Sovraccrescita di Bacteroides spp.
Presenza di Clostridium sp. AM22
Presenza di Bilophila wadsworthia
Eubacterium rectale anch’esso oltre la soglia fisiologica
Alterazioni nei metaboliti del triptofano
Cerco ora un/una professionista esperto/a in microbiota, disbiosi, SIBO/IMO, che:
sappia interpretare questi test
mi aiuti a impostare un piano alimentare e integrativo (probiotici/prebiotici) su base scientifica
senza necessità di altri esami o visite ripetute
con un protocollo sostenibile di 2-3 mesi, da rivalutare successivamente
Grazie in anticipo per l’attenzione.
Buongiorno,
la sua descrizione è molto accurata e dai dati che riporta si evidenziano alcuni elementi interessanti.
La positività al breath test per IMO (Intestinal Methanogen Overgrowth) e la disbiosi intestinale rilevata dal test del microbiota (con prevalenza di Bacteroides, Clostridium, Bilophila, Eubacterium rectale) suggeriscono un’alterazione dell’equilibrio batterico intestinale, che può avere effetti sistemici. Questo tipo di squilibrio può spiegare sia i sintomi gastrointestinali (come alvo rallentato, gonfiore addominale e cambiamento della consistenza delle feci), sia i sintomi cutanei e urologici, attraverso meccanismi infiammatori e neuroimmunitari.
La presenza di metaboliti alterati del triptofano è un altro indicatore importante, perché può riflettere un’influenza del microbiota sulla produzione e regolazione di neurotrasmettitori (come serotonina), con effetti sia sull'intestino che sul sistema nervoso autonomo.
In questi casi, l’intervento nutrizionale può sicuramente aiutare, ma è importante che sia mirato, graduale e sostenibile. Il lavoro si basa solitamente su:
– una revisione dell’alimentazione per ridurre la fermentazione e l’infiammazione,
– l’uso ragionato di integratori (quando indicati),
– il monitoraggio dell’andamento clinico piuttosto che la ripetizione continua di esami.
Con queste premesse, è possibile impostare un percorso di qualche mese e poi valutare l’evoluzione.
Spero che queste informazioni le siano utili per orientarsi meglio nel suo percorso. Se ha dubbi specifici su interpretazioni o strategie, resto a disposizione per approfondire.
Dott.ssa Daniela Pungente
la sua descrizione è molto accurata e dai dati che riporta si evidenziano alcuni elementi interessanti.
La positività al breath test per IMO (Intestinal Methanogen Overgrowth) e la disbiosi intestinale rilevata dal test del microbiota (con prevalenza di Bacteroides, Clostridium, Bilophila, Eubacterium rectale) suggeriscono un’alterazione dell’equilibrio batterico intestinale, che può avere effetti sistemici. Questo tipo di squilibrio può spiegare sia i sintomi gastrointestinali (come alvo rallentato, gonfiore addominale e cambiamento della consistenza delle feci), sia i sintomi cutanei e urologici, attraverso meccanismi infiammatori e neuroimmunitari.
La presenza di metaboliti alterati del triptofano è un altro indicatore importante, perché può riflettere un’influenza del microbiota sulla produzione e regolazione di neurotrasmettitori (come serotonina), con effetti sia sull'intestino che sul sistema nervoso autonomo.
In questi casi, l’intervento nutrizionale può sicuramente aiutare, ma è importante che sia mirato, graduale e sostenibile. Il lavoro si basa solitamente su:
– una revisione dell’alimentazione per ridurre la fermentazione e l’infiammazione,
– l’uso ragionato di integratori (quando indicati),
– il monitoraggio dell’andamento clinico piuttosto che la ripetizione continua di esami.
Con queste premesse, è possibile impostare un percorso di qualche mese e poi valutare l’evoluzione.
Spero che queste informazioni le siano utili per orientarsi meglio nel suo percorso. Se ha dubbi specifici su interpretazioni o strategie, resto a disposizione per approfondire.
Dott.ssa Daniela Pungente
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Comprendo la complessità della sua situazione e l’importanza di trovare un professionista esperto che possa aiutarla a gestire i sintomi legati alla disbiosi intestinale e ai problemi associati. È positivo che abbia già effettuato vari esami e test per avere un quadro chiaro della sua condizione.
Per affrontare la disbiosi intestinale e il sospetto di SIBO/IMO, un approccio mirato può includere l’adozione di una dieta a basso contenuto di carboidrati fermentabili (FODMAP), che può essere utile per ridurre la fermentazione e i sintomi associati, eliminando temporaneamente alimenti che possono alimentare batteri indesiderati. Inoltre, l’integrazione con probiotici specifici può aiutare a ripristinare l’equilibrio del microbiota intestinale, scegliendo ceppi che abbiano dimostrato efficacia per la disbiosi. I prebiotici, come le fibre solubili, possono anche supportare la crescita di batteri benefici. È fondamentale mantenere uno stile di vita sano, prestando attenzione alla gestione dello stress e all’attività fisica, poiché questi elementi sono essenziali per il benessere intestinale. Dopo aver implementato un piano alimentare e integrativo, è utile rivalutare i sintomi dopo 2-3 mesi per apportare eventuali modifiche.
Per trovare un professionista esperto in microbiota e disbiosi, le consiglio di cercare un nutrizionista clinico specializzato in queste tematiche. Discuterne con un professionista è fondamentale, si assicuri di comunicare chiaramente i sintomi e i risultati dei test già effettuati, in modo che possa elaborare un piano personalizzato e basato su evidenze scientifiche. È importante che si senta supportato e ascoltato durante questo processo, e che il piano sia sostenibile e adattabile alle tue esigenze.
Cordialmente
Dott.ssa F.A.
Per affrontare la disbiosi intestinale e il sospetto di SIBO/IMO, un approccio mirato può includere l’adozione di una dieta a basso contenuto di carboidrati fermentabili (FODMAP), che può essere utile per ridurre la fermentazione e i sintomi associati, eliminando temporaneamente alimenti che possono alimentare batteri indesiderati. Inoltre, l’integrazione con probiotici specifici può aiutare a ripristinare l’equilibrio del microbiota intestinale, scegliendo ceppi che abbiano dimostrato efficacia per la disbiosi. I prebiotici, come le fibre solubili, possono anche supportare la crescita di batteri benefici. È fondamentale mantenere uno stile di vita sano, prestando attenzione alla gestione dello stress e all’attività fisica, poiché questi elementi sono essenziali per il benessere intestinale. Dopo aver implementato un piano alimentare e integrativo, è utile rivalutare i sintomi dopo 2-3 mesi per apportare eventuali modifiche.
Per trovare un professionista esperto in microbiota e disbiosi, le consiglio di cercare un nutrizionista clinico specializzato in queste tematiche. Discuterne con un professionista è fondamentale, si assicuri di comunicare chiaramente i sintomi e i risultati dei test già effettuati, in modo che possa elaborare un piano personalizzato e basato su evidenze scientifiche. È importante che si senta supportato e ascoltato durante questo processo, e che il piano sia sostenibile e adattabile alle tue esigenze.
Cordialmente
Dott.ssa F.A.
Buongiorno, sicuramente casi come il suo necessitano di molta collaborazione, da entrambe le parti.
Per ulteriori informazioni mi puo' contattare.
Cordialmente
Per ulteriori informazioni mi puo' contattare.
Cordialmente
I dati che riporta sono coerenti con una condizione di disbiosi intestinale e rallentato transito oro-cecale. È possibile impostare un percorso terapeutico personalizzato, anche su base alimentare e integrativa, senza necessariamente ricorrere a ulteriori test, partendo da quelli già eseguiti. È importante affidarsi a un professionista esperto in microbiota e disturbi funzionali intestinali per un protocollo sostenibile e graduale, della durata indicativa di 2-3 mesi, da rivalutare in itinere.
Distinti saluti
Dr Luca Agostini
Distinti saluti
Dr Luca Agostini
Buongiorno,
in casi come il suo, è possibile impostare un lavoro mirato senza la necessità di altri esami, partendo proprio dai dati già raccolti. Il piano di riequilibrio viene costruito su tre pilastri:
protocollo alimentare personalizzato, intervento integrativo con probiotici, prebiotici selettivi e/o fitoterapici, scelti sulla base della composizione microbica e della sintomatologia e monitoraggio dei progressi, con possibilità di confronti intermedi anche tramite messaggi per valutare l’andamento.
L’obiettivo è ridurre l’infiammazione intestinale, migliorare la funzionalità dell’alvo, il gonfiore e il tono addominale e di conseguenza benefici anche sul piano cutaneo e uro-prostatico
Seguo situazioni simili anche a distanza, e possiamo costruire insieme un protocollo pratico e sostenibile, senza percorsi dispersivi.
In parallelo, sarà utile il supporto del medico curante per la valutazione e l’eventuale prescrizione di farmaci mirati (in particolare in caso di IMO/SIBO), perché un approccio integrato tra figure professionali è sempre il più efficace a mio avviso.
Resto a disposizione se desidera approfondire, anche per consulenze online.
Un cordiale saluto,
Dott.ssa De Luca
in casi come il suo, è possibile impostare un lavoro mirato senza la necessità di altri esami, partendo proprio dai dati già raccolti. Il piano di riequilibrio viene costruito su tre pilastri:
protocollo alimentare personalizzato, intervento integrativo con probiotici, prebiotici selettivi e/o fitoterapici, scelti sulla base della composizione microbica e della sintomatologia e monitoraggio dei progressi, con possibilità di confronti intermedi anche tramite messaggi per valutare l’andamento.
L’obiettivo è ridurre l’infiammazione intestinale, migliorare la funzionalità dell’alvo, il gonfiore e il tono addominale e di conseguenza benefici anche sul piano cutaneo e uro-prostatico
Seguo situazioni simili anche a distanza, e possiamo costruire insieme un protocollo pratico e sostenibile, senza percorsi dispersivi.
In parallelo, sarà utile il supporto del medico curante per la valutazione e l’eventuale prescrizione di farmaci mirati (in particolare in caso di IMO/SIBO), perché un approccio integrato tra figure professionali è sempre il più efficace a mio avviso.
Resto a disposizione se desidera approfondire, anche per consulenze online.
Un cordiale saluto,
Dott.ssa De Luca
Buon pomeriggio,
la ringrazio per aver condiviso con precisione e chiarezza il suo quadro clinico. Dai dati riportati e dai risultati dei test eseguiti, emerge una situazione compatibile con una disbiosi intestinale piuttosto marcata, potenzialmente associata a una sovracrescita batterica dell’intestino tenue (IMO/SIBO metano-dominante), con possibili ripercussioni sistemiche (cutanee, urologiche, infiammatorie).
I rilievi del breath test al lattulosio, insieme ai risultati del test del microbiota (Wellmicro), indicano: rallentato del transito intestinale (valori compatibili con IMO); sovraccrescita di specie fermentative e pro-infiammatorie, come Bacteroides spp., Bilophila wadsworthia, e Clostridium sp. AM22; Eubacterium rectale sopra soglia (possibile squilibrio anche tra produttori e consumatori di acidi grassi a corta catena); alterazioni del metabolismo del triptofano, che possono avere impatto sull’asse intestino-cervello e sull’infiammazione sistemica.
A fronte di quanto descritto, confermo che è possibile impostare un percorso mirato di 2-3 mesi, sostenibile e scientificamente fondato, che includa:
-un piano alimentare personalizzato per ridurre fermentazioni e favorire il ripristino dell’equilibrio microbico;
-protocolli integrativi (probiotici, fitoterapici selettivi, eventualmente prebiotici o enzimi digestivi) basati sui dati dei suoi test;
-indicazioni su stile di vita e gestione dello stress, che risultano cruciali in condizioni a base disbiotica/infiammatoria.
Il tutto senza necessità di esami ulteriori nella fase iniziale, salvo successiva rivalutazione dei sintomi e della risposta clinica.
Se desidera ulteriori informazioni mi contatti senza problemi.
Cordiali saluti,
Dott. Mauro Roncelli
la ringrazio per aver condiviso con precisione e chiarezza il suo quadro clinico. Dai dati riportati e dai risultati dei test eseguiti, emerge una situazione compatibile con una disbiosi intestinale piuttosto marcata, potenzialmente associata a una sovracrescita batterica dell’intestino tenue (IMO/SIBO metano-dominante), con possibili ripercussioni sistemiche (cutanee, urologiche, infiammatorie).
I rilievi del breath test al lattulosio, insieme ai risultati del test del microbiota (Wellmicro), indicano: rallentato del transito intestinale (valori compatibili con IMO); sovraccrescita di specie fermentative e pro-infiammatorie, come Bacteroides spp., Bilophila wadsworthia, e Clostridium sp. AM22; Eubacterium rectale sopra soglia (possibile squilibrio anche tra produttori e consumatori di acidi grassi a corta catena); alterazioni del metabolismo del triptofano, che possono avere impatto sull’asse intestino-cervello e sull’infiammazione sistemica.
A fronte di quanto descritto, confermo che è possibile impostare un percorso mirato di 2-3 mesi, sostenibile e scientificamente fondato, che includa:
-un piano alimentare personalizzato per ridurre fermentazioni e favorire il ripristino dell’equilibrio microbico;
-protocolli integrativi (probiotici, fitoterapici selettivi, eventualmente prebiotici o enzimi digestivi) basati sui dati dei suoi test;
-indicazioni su stile di vita e gestione dello stress, che risultano cruciali in condizioni a base disbiotica/infiammatoria.
Il tutto senza necessità di esami ulteriori nella fase iniziale, salvo successiva rivalutazione dei sintomi e della risposta clinica.
Se desidera ulteriori informazioni mi contatti senza problemi.
Cordiali saluti,
Dott. Mauro Roncelli
Buongiorno! Comprendo perfettamente la sua frustrazione. Trovo che la sua descrizione sia estremamente chiara e ricca di dettagli importanti. Ha fatto un ottimo lavoro nel raccogliere le informazioni rilevanti e nel delineare il percorso che l'ha portata fin qui.
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### Analisi dei Suoi Test e Sintomi
Partiamo dall'analisi dei suoi sintomi e dei test che ha eseguito.
I sintomi che descrive – **feci caprine, alvo rallentato, svuotamento incompleto, gonfiore addominale (specie sottocostale destra), guance arrossate, gonfiore della palpebra sinistra, fastidi vescicali/prostatici, aumento della circonferenza addominale** – sono un quadro che, unito ai risultati dei test, ci fornisce indicazioni molto precise.
1. **Breath Test al Lattulosio: Rallentamento Oro-Fecale con Valori Compatibili con IMO dopo 120 minuti.**
Questo è un dato cruciale. L'IMO (Intestinal Methanogen Overgrowth), ovvero una sovracrescita di archea metanogeni nell'intestino tenue, è caratterizzata principalmente dalla produzione di **metano**. Il metano è noto per rallentare il transito intestinale (da qui l'alvo rallentato e le feci caprine) e contribuire al gonfiore addominale. I valori elevati dopo 120 minuti indicano che la produzione di metano avviene già nell'intestino tenue, suggerendo una sovracrescita in quella sede, tipica dell'IMO.
2. **Test delle Urine: 46 mg/L (Presumo Indicano un Metabolita o un Marcatore di Interesse, ma il Contesto è Necessario).**
Senza specificare quale metabolita o marcatore sia stato misurato (es. indicano indacano urinario, un marcatore di disbiosi intestinale), è difficile dare un'interpretazione precisa. Se si riferisce all'Indacano urinario, un valore di 46 mg/L (il cui range di riferimento può variare tra i laboratori, ma un valore normale è solitamente sotto i 20-30 mg/L) suggerirebbe una **significativa putrefazione proteica intestinale**. Questo si allinea con una disbiosi e con la presenza di batteri putrefattivi.
3. **Test DNA Feci (Wellmicro): Disbiosi Intestinale con Specifici Rilievi.**
Questo test è estremamente informativo:
* **Sovraccrescita di *Bacteroides spp.***: I *Bacteroides* sono un genere molto abbondante nell'intestino. Una loro sovracrescita, soprattutto se sbilanciata rispetto ad altri commensali, può contribuire alla disbiosi e, in alcuni contesti, alla produzione di metaboliti che possono irritare l'intestino.
* **Presenza di *Clostridium sp. AM22***: La presenza di specifiche specie di *Clostridium* (non *C. difficile*, ma altre specie) in sovrabbondanza può essere associata a disbiosi e sintomi gastrointestinali, inclusa la produzione di gas o metaboliti tossici.
* **Presenza di *Bilophila wadsworthia***: Questo è un indicatore significativo. La *Bilophila wadsworthia* è un batterio sulfato-riduttore. La sua presenza è spesso associata a diete ricche di proteine animali e grassi, e produce solfuro di idrogeno (H2S), un gas che può contribuire a sintomi come gonfiore, dolore e alterazioni dell'alvo (talvolta diarrea, talvolta costipazione). La produzione di H2S può anche essere irritante per la mucosa intestinale e potenzialmente contribuire a sintomi sistemici. Questo potrebbe essere legato al suo gonfiore sottocostale destro (vicino al fegato e alla cistifellea, coinvolti nel metabolismo dei solfati e acidi biliari) e anche ai sintomi cutanei.
* ***Eubacterium rectale* oltre la soglia fisiologica:** Questo è un batterio commensale, generalmente considerato benefico perché produce butirrato (un acido grasso a catena corta essenziale per la salute dell'intestino). Una sua sovracrescita può indicare un'alterazione dell'equilibrio complessivo, o potrebbe essere una risposta a determinate condizioni ambientali intestinali.
* **Alterazioni nei metaboliti del triptofano:** Il triptofano è un amminoacido essenziale che può essere metabolizzato dalla flora intestinale in diversi composti, alcuni benefici (come quelli che supportano la barriera intestinale e la produzione di serotonina) e altri meno (come alcune indoli e scatoli che, in eccesso, possono essere pro-infiammatori o tossici). Alterazioni in questi metaboliti sono un chiaro segno di disbiosi e possono influenzare non solo l'intestino ma anche l'asse intestino-cervello e l'immunità. Potrebbe essere correlato ai suoi sintomi cutanei.
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### Interpretazione Complessiva e Correlazione con i Sintomi
Il suo quadro è molto coerente e suggerisce una **disbiosi intestinale complessa con una componente di IMO (metano) e una componente batterica putrefattiva (legata a *Bilophila* e probabilmente ad altri batteri che producono idrogeno solforato o altri gas).**
* **Feci caprine, alvo rallentato, svuotamento incompleto:** Fortemente correlati all'IMO (metano).
* **Gonfiore addominale, in particolare sottocostale destra:** Sia il metano che l'idrogeno solforato (*Bilophila*) possono causare gonfiore. La localizzazione sottocostale destra potrebbe suggerire un coinvolgimento epatico/biliare secondario alla disbiosi (il fegato è il principale organo di detossificazione).
* **Guance arrossate, palpebra sinistra leggermente più gonfia:** Questo potrebbe essere un segno di infiammazione sistemica a basso grado ("gut-skin axis") o una reazione a metaboliti assorbiti dall'intestino disbiotico. La *Bilophila* e le alterazioni del triptofano potrebbero contribuire.
* **Fastidi vescicali/prostatici:** L'asse intestino-vescica/prostata è ben noto. La disbiosi intestinale può influenzare la flora urinaria e la prostata attraverso la traslocazione batterica o l'infiammazione sistemica.
* **Addome visibilmente più gonfio:** Riflette l'eccessiva produzione di gas da parte di metanogeni e altri batteri fermentativi/putrefattivi.
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### Piano Alimentare e Integrativo (Protocollo 2-3 Mesi)
Il suo obiettivo di un protocollo sostenibile di 2-3 mesi è assolutamente fattibile e in linea con le migliori pratiche. Il mio approccio si baserà su un modello in fasi, spesso chiamato "4R" (Remove, Replace, Reinoculate, Repair) o varianti simili, adattato al suo caso specifico.
**Fase 1: Preparazione e Inizio (Settimane 1-4)**
* **Obiettivo:** Ridurre il "carico" batterico e putrefattivo, diminuire l'infiammazione.
* **Piano Alimentare (Dieta "Low-Fermentation" adattata):**
* **Eliminazione Temporanea:** Glutine, latticini (già in atto, ottimo), zuccheri raffinati, dolcificanti artificiali, alcol, legumi, frutta ad alto contenuto di FODMAP (mele, pere, mango, ciliegie, prugne, fichi), alcune verdure ad alto contenuto di FODMAP (aglio, cipolla, cavolfiore, funghi, asparagi, carciofi).
* **Focalizzarsi su:** Proteine magre (carne bianca, pesce, uova), carboidrati a basso FODMAP (riso, quinoa, patate, patate dolci), verdure a basso FODMAP (carote, zucchine, melanzane, spinaci, insalate a foglia verde, pomodori, cetrioli, peperoni), piccola quantità di frutta a basso FODMAP (fragole, mirtilli, lamponi, agrumi in quantità moderate). Grassi sani (olio d'oliva, avocado, piccole quantità di frutta secca a basso FODMAP).
* **Attenzione Specifica a *Bilophila*:** Essendo *Bilophila* un batterio sulfato-riduttore, potremmo considerare, per un periodo limitato, di ridurre l'apporto di alimenti ricchi di zolfo inorganico (solfiti, carni lavorate) e solfati presenti nell'acqua se molto dura. Tuttavia, eviterei restrizioni eccessive su alimenti sani contenenti zolfo organico (es. broccoli, cavoli), a meno di intolleranza evidente.
* **Idratazione:** Acqua a sufficienza, lontano dai pasti per non diluire i succhi digestivi.
* **Integratori (Inizio della fase "Remove/Kill"):**
* **Antimicrobici Naturali:** Dati i rilievi di IMO (*metano*) e *Bilophila*, considererei un protocollo mirato.
* **Berberina:** Ottima scelta per un'azione ad ampio spettro, incluso contro metanogeni e alcuni batteri. Data la sua Sindrome di Gilbert, inizieremmo con una dose molto bassa (es. 500 mg una volta al giorno la sera) e la aumenteremmo gradualmente se ben tollerata (fino a 500 mg 2-3 volte al giorno, lontano dai pasti), monitorando attentamente. È fondamentale che ne parli col suo medico curante come discusso precedentemente.
* **Olio di Origano/Estratto di Aglio/Neem:** Potremmo valutarne l'introduzione in un secondo momento o in combinazione, a seconda della sua tolleranza e della risposta iniziale.
* **Enzimi Digestivi:** Per supportare la digestione e ridurre il carico sui batteri putrefattivi, specie se nota gonfiore post-prandiale. Assunti con i pasti principali.
* **Supporto Biliare/Epatico (opzionale):** Data la zona sottocostale destra e la *Bilophila*, potremmo considerare un supporto leggero alla funzionalità biliare (es. betaina HCl se c'è ipocloridria, o un estratto di carciofo/cardo mariano) se ritenuto necessario dopo un'analisi più approfondita del suo caso.
**Fase 2: Stabilizzazione e Supporto (Settimane 5-8)**
* **Obiettivo:** Continuare la riduzione dei batteri/archea patogeni e iniziare a supportare la motilità e l'integrità della barriera.
* **Piano Alimentare:** Continuare con le linee guida della Fase 1. Se i sintomi migliorano, potremmo tentare la reintroduzione controllata di piccole quantità di carboidrati a basso FODMAP più vari.
* **Integratori:**
* **Procinetici Naturali:** Cruciale per l'IMO. Zenzero o 5-HTP (con cautela e sotto supervisione medica, data la sua situazione clinica) possono aiutare a migliorare il Complesso Migrante Motorio (MMC), che spazza via i batteri dall'intestino tenue. Assunti lontano dai pasti.
* **Probiotici (Fase di "Reinoculate"):** Ora si possono introdurre probiotici specifici, mirati a ripristinare l'equilibrio senza peggiorare il gonfiore da metano.
* **_Saccharomyces boulardii_**: È un lievito, non un batterio, quindi non fermenta. Utile per la barriera intestinale e la modulazione immunitaria.
* **Ceppi specifici di _Lactobacillus_ e _Bifidobacterium_:** Inizialmente a basso dosaggio e monitorando la tolleranza. Alcuni studi suggeriscono ceppi come *Lactobacillus plantarum* e *Lactobacillus reuteri*. Eviterei miscele troppo complesse all'inizio. Il Disbioferm potrebbe essere considerato in questa fase, valutando la sua tollerabilità e i ceppi specifici. Probiactol Duo con *S. boulardii* e *L. reuteri* potrebbe essere una buona opzione.
* **Supporto per la Barriera Intestinale (Fase "Repair"):**
* **L-Glutammina:** Amminoacido essenziale per la riparazione della mucosa intestinale.
* **Zinco Carnosina:** Supporta l'integrità della barriera.
**Fase 3: Mantenimento e Reintroduzione Graduale (Settimane 9-12)**
* **Obiettivo:** Consolidare i risultati, prevenire le recidive e ampliare la dieta.
* **Piano Alimentare:** Reintroduzione graduale e monitorata degli alimenti ad alto contenuto di FODMAP, un alimento alla volta e in piccole quantità, per identificare le soglie di tolleranza individuali. L'obiettivo è una dieta varia e ricca di fibre.
* **Integratori:**
* Continuare con probiotici mirati e procinetici secondo necessità.
* Supporto digestivo se necessario.
* Rotazione di antimicrobici naturali (es. il concetto di Ortisa HP se è un antimicrobico erboristico) in cicli, come prevenzione delle recidive.
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### Cosa Significa "Senza Necessità di Altri Esami o Visite Ripetute"
Comprendo il suo desiderio di non ripetere esami. Con i dati che mi ha fornito, è possibile impostare un protocollo solido. Tuttavia, è mia responsabilità sottolineare che un monitoraggio oggettivo (es. tramite un diario dei sintomi dettagliato, o eventualmente un test del respiro di controllo dopo 2-3 mesi se i sintomi persistono o se non c'è il miglioramento atteso) è sempre utile per affinare la terapia e verificare l'efficacia del protocollo.
Il mio ruolo sarebbe quello di guidarla passo dopo passo attraverso queste fasi, fornendo indicazioni precise sulla dieta e sugli integratori, e adattando il piano in base alla sua risposta e ai suoi feedback. La comunicazione costante e l'adattamento sono la chiave del successo in questi casi.
È un percorso che richiede impegno, ma con le informazioni in nostro possesso e un approccio strutturato, ci sono ottime possibilità di ottenere un miglioramento significativo dei suoi sintomi.
Sono a sua disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento o per iniziare a definire i dettagli operativi di questo protocollo.
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### Analisi dei Suoi Test e Sintomi
Partiamo dall'analisi dei suoi sintomi e dei test che ha eseguito.
I sintomi che descrive – **feci caprine, alvo rallentato, svuotamento incompleto, gonfiore addominale (specie sottocostale destra), guance arrossate, gonfiore della palpebra sinistra, fastidi vescicali/prostatici, aumento della circonferenza addominale** – sono un quadro che, unito ai risultati dei test, ci fornisce indicazioni molto precise.
1. **Breath Test al Lattulosio: Rallentamento Oro-Fecale con Valori Compatibili con IMO dopo 120 minuti.**
Questo è un dato cruciale. L'IMO (Intestinal Methanogen Overgrowth), ovvero una sovracrescita di archea metanogeni nell'intestino tenue, è caratterizzata principalmente dalla produzione di **metano**. Il metano è noto per rallentare il transito intestinale (da qui l'alvo rallentato e le feci caprine) e contribuire al gonfiore addominale. I valori elevati dopo 120 minuti indicano che la produzione di metano avviene già nell'intestino tenue, suggerendo una sovracrescita in quella sede, tipica dell'IMO.
2. **Test delle Urine: 46 mg/L (Presumo Indicano un Metabolita o un Marcatore di Interesse, ma il Contesto è Necessario).**
Senza specificare quale metabolita o marcatore sia stato misurato (es. indicano indacano urinario, un marcatore di disbiosi intestinale), è difficile dare un'interpretazione precisa. Se si riferisce all'Indacano urinario, un valore di 46 mg/L (il cui range di riferimento può variare tra i laboratori, ma un valore normale è solitamente sotto i 20-30 mg/L) suggerirebbe una **significativa putrefazione proteica intestinale**. Questo si allinea con una disbiosi e con la presenza di batteri putrefattivi.
3. **Test DNA Feci (Wellmicro): Disbiosi Intestinale con Specifici Rilievi.**
Questo test è estremamente informativo:
* **Sovraccrescita di *Bacteroides spp.***: I *Bacteroides* sono un genere molto abbondante nell'intestino. Una loro sovracrescita, soprattutto se sbilanciata rispetto ad altri commensali, può contribuire alla disbiosi e, in alcuni contesti, alla produzione di metaboliti che possono irritare l'intestino.
* **Presenza di *Clostridium sp. AM22***: La presenza di specifiche specie di *Clostridium* (non *C. difficile*, ma altre specie) in sovrabbondanza può essere associata a disbiosi e sintomi gastrointestinali, inclusa la produzione di gas o metaboliti tossici.
* **Presenza di *Bilophila wadsworthia***: Questo è un indicatore significativo. La *Bilophila wadsworthia* è un batterio sulfato-riduttore. La sua presenza è spesso associata a diete ricche di proteine animali e grassi, e produce solfuro di idrogeno (H2S), un gas che può contribuire a sintomi come gonfiore, dolore e alterazioni dell'alvo (talvolta diarrea, talvolta costipazione). La produzione di H2S può anche essere irritante per la mucosa intestinale e potenzialmente contribuire a sintomi sistemici. Questo potrebbe essere legato al suo gonfiore sottocostale destro (vicino al fegato e alla cistifellea, coinvolti nel metabolismo dei solfati e acidi biliari) e anche ai sintomi cutanei.
* ***Eubacterium rectale* oltre la soglia fisiologica:** Questo è un batterio commensale, generalmente considerato benefico perché produce butirrato (un acido grasso a catena corta essenziale per la salute dell'intestino). Una sua sovracrescita può indicare un'alterazione dell'equilibrio complessivo, o potrebbe essere una risposta a determinate condizioni ambientali intestinali.
* **Alterazioni nei metaboliti del triptofano:** Il triptofano è un amminoacido essenziale che può essere metabolizzato dalla flora intestinale in diversi composti, alcuni benefici (come quelli che supportano la barriera intestinale e la produzione di serotonina) e altri meno (come alcune indoli e scatoli che, in eccesso, possono essere pro-infiammatori o tossici). Alterazioni in questi metaboliti sono un chiaro segno di disbiosi e possono influenzare non solo l'intestino ma anche l'asse intestino-cervello e l'immunità. Potrebbe essere correlato ai suoi sintomi cutanei.
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### Interpretazione Complessiva e Correlazione con i Sintomi
Il suo quadro è molto coerente e suggerisce una **disbiosi intestinale complessa con una componente di IMO (metano) e una componente batterica putrefattiva (legata a *Bilophila* e probabilmente ad altri batteri che producono idrogeno solforato o altri gas).**
* **Feci caprine, alvo rallentato, svuotamento incompleto:** Fortemente correlati all'IMO (metano).
* **Gonfiore addominale, in particolare sottocostale destra:** Sia il metano che l'idrogeno solforato (*Bilophila*) possono causare gonfiore. La localizzazione sottocostale destra potrebbe suggerire un coinvolgimento epatico/biliare secondario alla disbiosi (il fegato è il principale organo di detossificazione).
* **Guance arrossate, palpebra sinistra leggermente più gonfia:** Questo potrebbe essere un segno di infiammazione sistemica a basso grado ("gut-skin axis") o una reazione a metaboliti assorbiti dall'intestino disbiotico. La *Bilophila* e le alterazioni del triptofano potrebbero contribuire.
* **Fastidi vescicali/prostatici:** L'asse intestino-vescica/prostata è ben noto. La disbiosi intestinale può influenzare la flora urinaria e la prostata attraverso la traslocazione batterica o l'infiammazione sistemica.
* **Addome visibilmente più gonfio:** Riflette l'eccessiva produzione di gas da parte di metanogeni e altri batteri fermentativi/putrefattivi.
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### Piano Alimentare e Integrativo (Protocollo 2-3 Mesi)
Il suo obiettivo di un protocollo sostenibile di 2-3 mesi è assolutamente fattibile e in linea con le migliori pratiche. Il mio approccio si baserà su un modello in fasi, spesso chiamato "4R" (Remove, Replace, Reinoculate, Repair) o varianti simili, adattato al suo caso specifico.
**Fase 1: Preparazione e Inizio (Settimane 1-4)**
* **Obiettivo:** Ridurre il "carico" batterico e putrefattivo, diminuire l'infiammazione.
* **Piano Alimentare (Dieta "Low-Fermentation" adattata):**
* **Eliminazione Temporanea:** Glutine, latticini (già in atto, ottimo), zuccheri raffinati, dolcificanti artificiali, alcol, legumi, frutta ad alto contenuto di FODMAP (mele, pere, mango, ciliegie, prugne, fichi), alcune verdure ad alto contenuto di FODMAP (aglio, cipolla, cavolfiore, funghi, asparagi, carciofi).
* **Focalizzarsi su:** Proteine magre (carne bianca, pesce, uova), carboidrati a basso FODMAP (riso, quinoa, patate, patate dolci), verdure a basso FODMAP (carote, zucchine, melanzane, spinaci, insalate a foglia verde, pomodori, cetrioli, peperoni), piccola quantità di frutta a basso FODMAP (fragole, mirtilli, lamponi, agrumi in quantità moderate). Grassi sani (olio d'oliva, avocado, piccole quantità di frutta secca a basso FODMAP).
* **Attenzione Specifica a *Bilophila*:** Essendo *Bilophila* un batterio sulfato-riduttore, potremmo considerare, per un periodo limitato, di ridurre l'apporto di alimenti ricchi di zolfo inorganico (solfiti, carni lavorate) e solfati presenti nell'acqua se molto dura. Tuttavia, eviterei restrizioni eccessive su alimenti sani contenenti zolfo organico (es. broccoli, cavoli), a meno di intolleranza evidente.
* **Idratazione:** Acqua a sufficienza, lontano dai pasti per non diluire i succhi digestivi.
* **Integratori (Inizio della fase "Remove/Kill"):**
* **Antimicrobici Naturali:** Dati i rilievi di IMO (*metano*) e *Bilophila*, considererei un protocollo mirato.
* **Berberina:** Ottima scelta per un'azione ad ampio spettro, incluso contro metanogeni e alcuni batteri. Data la sua Sindrome di Gilbert, inizieremmo con una dose molto bassa (es. 500 mg una volta al giorno la sera) e la aumenteremmo gradualmente se ben tollerata (fino a 500 mg 2-3 volte al giorno, lontano dai pasti), monitorando attentamente. È fondamentale che ne parli col suo medico curante come discusso precedentemente.
* **Olio di Origano/Estratto di Aglio/Neem:** Potremmo valutarne l'introduzione in un secondo momento o in combinazione, a seconda della sua tolleranza e della risposta iniziale.
* **Enzimi Digestivi:** Per supportare la digestione e ridurre il carico sui batteri putrefattivi, specie se nota gonfiore post-prandiale. Assunti con i pasti principali.
* **Supporto Biliare/Epatico (opzionale):** Data la zona sottocostale destra e la *Bilophila*, potremmo considerare un supporto leggero alla funzionalità biliare (es. betaina HCl se c'è ipocloridria, o un estratto di carciofo/cardo mariano) se ritenuto necessario dopo un'analisi più approfondita del suo caso.
**Fase 2: Stabilizzazione e Supporto (Settimane 5-8)**
* **Obiettivo:** Continuare la riduzione dei batteri/archea patogeni e iniziare a supportare la motilità e l'integrità della barriera.
* **Piano Alimentare:** Continuare con le linee guida della Fase 1. Se i sintomi migliorano, potremmo tentare la reintroduzione controllata di piccole quantità di carboidrati a basso FODMAP più vari.
* **Integratori:**
* **Procinetici Naturali:** Cruciale per l'IMO. Zenzero o 5-HTP (con cautela e sotto supervisione medica, data la sua situazione clinica) possono aiutare a migliorare il Complesso Migrante Motorio (MMC), che spazza via i batteri dall'intestino tenue. Assunti lontano dai pasti.
* **Probiotici (Fase di "Reinoculate"):** Ora si possono introdurre probiotici specifici, mirati a ripristinare l'equilibrio senza peggiorare il gonfiore da metano.
* **_Saccharomyces boulardii_**: È un lievito, non un batterio, quindi non fermenta. Utile per la barriera intestinale e la modulazione immunitaria.
* **Ceppi specifici di _Lactobacillus_ e _Bifidobacterium_:** Inizialmente a basso dosaggio e monitorando la tolleranza. Alcuni studi suggeriscono ceppi come *Lactobacillus plantarum* e *Lactobacillus reuteri*. Eviterei miscele troppo complesse all'inizio. Il Disbioferm potrebbe essere considerato in questa fase, valutando la sua tollerabilità e i ceppi specifici. Probiactol Duo con *S. boulardii* e *L. reuteri* potrebbe essere una buona opzione.
* **Supporto per la Barriera Intestinale (Fase "Repair"):**
* **L-Glutammina:** Amminoacido essenziale per la riparazione della mucosa intestinale.
* **Zinco Carnosina:** Supporta l'integrità della barriera.
**Fase 3: Mantenimento e Reintroduzione Graduale (Settimane 9-12)**
* **Obiettivo:** Consolidare i risultati, prevenire le recidive e ampliare la dieta.
* **Piano Alimentare:** Reintroduzione graduale e monitorata degli alimenti ad alto contenuto di FODMAP, un alimento alla volta e in piccole quantità, per identificare le soglie di tolleranza individuali. L'obiettivo è una dieta varia e ricca di fibre.
* **Integratori:**
* Continuare con probiotici mirati e procinetici secondo necessità.
* Supporto digestivo se necessario.
* Rotazione di antimicrobici naturali (es. il concetto di Ortisa HP se è un antimicrobico erboristico) in cicli, come prevenzione delle recidive.
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### Cosa Significa "Senza Necessità di Altri Esami o Visite Ripetute"
Comprendo il suo desiderio di non ripetere esami. Con i dati che mi ha fornito, è possibile impostare un protocollo solido. Tuttavia, è mia responsabilità sottolineare che un monitoraggio oggettivo (es. tramite un diario dei sintomi dettagliato, o eventualmente un test del respiro di controllo dopo 2-3 mesi se i sintomi persistono o se non c'è il miglioramento atteso) è sempre utile per affinare la terapia e verificare l'efficacia del protocollo.
Il mio ruolo sarebbe quello di guidarla passo dopo passo attraverso queste fasi, fornendo indicazioni precise sulla dieta e sugli integratori, e adattando il piano in base alla sua risposta e ai suoi feedback. La comunicazione costante e l'adattamento sono la chiave del successo in questi casi.
È un percorso che richiede impegno, ma con le informazioni in nostro possesso e un approccio strutturato, ci sono ottime possibilità di ottenere un miglioramento significativo dei suoi sintomi.
Sono a sua disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento o per iniziare a definire i dettagli operativi di questo protocollo.
Buongiorno,
la ringrazio per aver condiviso in modo così chiaro e dettagliato la sua esperienza: da professionista della nutrizione con un focus specifico su disbiosi intestinale, SIBO/IMO e salute del microbiota, posso dirle che il quadro che descrive è tutt’altro che raro, soprattutto dopo periodi di forte stress, uso di farmaci (come FANS) e alterazioni del sistema immunitario.
I risultati dei suoi test – in particolare il breath test al lattulosio compatibile con IMO, il test Wellmicro che evidenzia sovraccrescita di ceppi potenzialmente infiammatori e l’alterazione del metabolismo del triptofano – offrono una base concreta per intervenire con un protocollo nutrizionale e integrativo personalizzato.
Senza necessità di ulteriori visite o esami ripetitivi, possiamo:
• Interpretare in modo approfondito i risultati dei test già eseguiti;
• Costruire un piano alimentare mirato a riequilibrare il microbiota e migliorare la funzionalità intestinale;
• Lavorare su un protocollo di 2-3 mesi, con eventuale utilizzo mirato di probiotici, prebiotici e nutraceutici ad azione selettiva, basati su evidenze scientifiche aggiornate;
• Ridurre l’impatto di sintomi secondari (cutanei e urologici), spesso collegati al dialogo intestino–sistema immunitario.
Se lo desidera, può prenotare una prima consulenza (anche online) per iniziare il percorso con un approccio sostenibile e su misura, sempre rivalutabile nel tempo.
Resto a disposizione con piacere,
Dott.ssa Bacchelli Chiara - Biologa Nutrizionista
Santarcangelo di Romagna, Rimini
Cesenatico, Forlì-Cesena
Consulenze anche online
la ringrazio per aver condiviso in modo così chiaro e dettagliato la sua esperienza: da professionista della nutrizione con un focus specifico su disbiosi intestinale, SIBO/IMO e salute del microbiota, posso dirle che il quadro che descrive è tutt’altro che raro, soprattutto dopo periodi di forte stress, uso di farmaci (come FANS) e alterazioni del sistema immunitario.
I risultati dei suoi test – in particolare il breath test al lattulosio compatibile con IMO, il test Wellmicro che evidenzia sovraccrescita di ceppi potenzialmente infiammatori e l’alterazione del metabolismo del triptofano – offrono una base concreta per intervenire con un protocollo nutrizionale e integrativo personalizzato.
Senza necessità di ulteriori visite o esami ripetitivi, possiamo:
• Interpretare in modo approfondito i risultati dei test già eseguiti;
• Costruire un piano alimentare mirato a riequilibrare il microbiota e migliorare la funzionalità intestinale;
• Lavorare su un protocollo di 2-3 mesi, con eventuale utilizzo mirato di probiotici, prebiotici e nutraceutici ad azione selettiva, basati su evidenze scientifiche aggiornate;
• Ridurre l’impatto di sintomi secondari (cutanei e urologici), spesso collegati al dialogo intestino–sistema immunitario.
Se lo desidera, può prenotare una prima consulenza (anche online) per iniziare il percorso con un approccio sostenibile e su misura, sempre rivalutabile nel tempo.
Resto a disposizione con piacere,
Dott.ssa Bacchelli Chiara - Biologa Nutrizionista
Santarcangelo di Romagna, Rimini
Cesenatico, Forlì-Cesena
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Purtroppo le disbiosi intestinali sono ormai molto frequenti. L'approccio dovrà essere molto personalizzato e plastico, non esistono regole assolute da applicare, ma ci vuole la pazienza di trovare un equilibrio in una collaborazione stretta tra professionista e paziente.
Buonasera mi occupo di tutto ciò che lei riferisce in particolare di piani alimentari personalizzati in base al microbiota intestinale, se vuole mi può contattare
Buonasera, purtroppo potete fare tutti gli esami e cure farmacologiche che volete ma se non seguite un percorso idoneo non risolverete mai nulla. Io mi occupo prorpio di queste problematiche se volete info scrivetemi :)
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