Buongiorno, sono un ragazzo padre di 35 anni ho una figlia di 5 anni che amo profondamente, ma per i

23 risposte
Buongiorno, sono un ragazzo padre di 35 anni ho una figlia di 5 anni che amo profondamente, ma per incomprensioni e intromissioni io e la madre ci siamo lasciati da ormai più di un anno dopo una convivenza di 9 anni. Lei dice che sono il padre migliore per sua figlia ma dice anche che non mi ama più e che devo lasciarla in pace. Non ci sono stati tradimenti ma ci sono stati problemi con la famiglia di lei, abbiamo vissuto gli ultimi mesi insieme litigando perché lei non riusciva secondo me a prendere una posizione nei confronti della sua famiglia che mi stava trattando male e da lì sono partiti i litigi fino a che la sua famiglia l’ha messa al corrente di messaggi che scrivevo ad una ragazza 8 anni fa. Da lì se ne è andata a vivere dai suoi genitori inizialmente chiedendomi spazio senza darmi alcuna spiegazione, poi dopo qualche mese che avevamo contatti soltanto per nostra figlia esce che parlando con uno psicologo le ha fatto capire che non mi amava più. E che voleva chiuderla definitivamente. Non mi ha mai voluto dare una seconda chance. Da lì io ho realizzato ed ho cominciato a stare davvero male e la cosa peggiora sempre di più fino ad arrivare al punto di dire le peggiori cose alla madre di mia figlia (cose che non penso ma dette dalla rabbia) io vorrei che mia figlia abbia la sua famiglia felice sotto lo stesso tetto. Visto che io non sono riuscito ad averla da bambino e ci ho sofferto davvero tanto ora ritrovandomi di nuovo senza una famiglia e pensando che anche mia figlia la possa vivere come me questa cosa mi fa stare male. Mia figlia parla solo con me mi dice che vorrebbe che la mamma torni quando ci vede insieme dice che le piace la sua famiglia insieme e felice ecc… però parla solo ed esclusivamente con me. Mi chiedo come posso fare per far capire alla mia ex che non è la cosa giusta per nostra figlia? O che dovrebbe darmi una seconda chance per dimostrarle tutto? Secondo voi c’è un modo per farla ragionare senza che di faccis infuenzare dalla sua famiglia che mi rema controllo
Dott.ssa Ylenia Barbagallo
Psicologo, Psicoterapeuta
Misterbianco
Buongiorno, mi spiace molto per la situazione da lei descritta. Non conoscendo nei dettagli la vostra storia risulta difficile esprime un opinione professionale. Tuttavia è importante scindere il ruolo di genitore da quello di marito/compagno. Due genitori possono essere dei bravi genitori anche se separati. Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti!
Dott.ssa Barbagallo

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Dr. Sergio Puggelli
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Prato
Leggendo attentamente la richiesta di una risposta debbo affermare che la coppia è entrata in crisi molto prima dei nove anni, forse con la nascita della figlia? era desiderata o è arrivata per una disattenzione? Credo che fra i genitori non si deve fare guerre intestine poichè la filia ne risentirebbe consiglio di avere un comportamento sociale e civile.Per quanto riguarda il dolore psicologico consiglio di consultare uno psicoterapeuta psicodinamico che può aiutare a vivere la separazione eil ruolo di padrea con dignità.Auguri
Dott.ssa Elisa Fabbri
Psicoterapeuta, Psicologo
Bologna
Salve, mi dispiace molto per la situazione di sofferenza che riporta. Non credo esista un modo corretto per far capire a sua ex-compagna quale sia la cosa giusta, poiché la "cosa giusta" è diversa da situazione a situazione e probabilmente dovrebbe essere trovata insieme.
Ad ogni modo, è importante separare l'essere padre dall'essere compagno. All'interno di un percorso di terapia potrebbe trovare il giusto supporto per elaborare la fine di questa relazione, per comprendere che effetti ha avuto su di sè come padre e come individuo. Per quanto riguarda la genitorialità, è possibile essere buoni genitori, supportivi e presenti, anche se separati. Rimango a disposizione per eventuali chiarimenti.
Dott.ssa Fabbri Elisa
Dott.ssa Costanza Zanini
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buonasera gentile utente. Mi dispiace per la situazione che riporta. Credo che sia importante distinguere i due ruoli, uno di partner e uno di genitore. Percepisco un'importante sofferenza nelle sue parole, probabilmente potrebbe aiutarla un consulto con un professionista, proprio per esplorare il suo vissuto in entrambi i ruoli. Una volta risolti sarà sicuramente più semplice volgere lo sguardo al benessere suo e di sua figlia. Resto a disposizione.
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, ritengo fondamentale che lei possa ritagliarsi uno spazio d'ascolto per capire ciò che sente ciò che prova verso questa persona, esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto. Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso con la genesi della sofferenza in atto. Resto a disposizione, anche online. Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Miriam Aiello
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Buonasera, comprendo la complessità della situazione e le sofferenze che la accompagnano. È importante che la bambina non venga tirata in ballo nelle vostre questioni coniugali, capisco che non sia semplice ma quando ci si separa e ci sono dei figli si rischia di metterli in mezzo ed accidentalmente pensando di fare del bene si possono fare dei danni.

Provi a capire quali sono le sue motivazioni personali che le fanno desiderare di tornare con la sua partner, a prescindere da vostra figlia.
Ricordi che si può essere una buona coppia genitoriale anche se non si è più coppia coniugale.
Un aiuto psicologico potrebbe aiutarla ad affrontare questo periodo difficile.
Rimango a disposizione.
Dott.ssa Aiello
Dott. Alessio Vellucci
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile Utente, mi dispiace per ciò che sta vivendo, assistere allo sfaldamento di una relazione è sempre molto doloroso. Ancor più se non sono davvero chiari i motivi come nel suo caso. Sarebbe sempre importante che i genitori non si separassero prima che i figli si siano “svincolati” psicologicamente, ma ai fatti sappiamo che quasi mai è così. La sua compagna si è allontanata, ma da ciò che ci dice la valorizza adeguatamente come padre agli occhi della bambina, e questo è tutto ciò che la psicologia giuridica chiede: che la coppia sappia che non essere stati buoni partner non implichi non essere buoni genitori. Detto ciò la bambina è normale che vorrebbe la famiglia unita ma non per forza dovrà soffrirne in modo importante, questo dipenderà più da voi genitori. Da questo punto di vista si sente che tiene a questa donna, e che non riesce ad accettare una simile conclusione, e forse è il pezzo sul quale avere più coscienza, proprio per il bene della bambina. Consideri eventualmente la possibilità di parlarne all’interno di una psicoterapia. Un caro saluto
Dott. Francesco Dello Ioio
Psicologo, Psicologo clinico
Cerreto Laziale
Buongiorno. Dalle sue parole traspare una certa sofferenza, contrarietà e senso di solitudine rispetto allo stato della relazione con la sua ex compagna ed agli esiti che questo potrebbe avere su sua figlia. A ciò si aggiungono i timori relativi al suo passato, che riemergono in questa situazione e vorrebbe non ricadessero su quest'ultima. Immagino che per lei questa condizione stia diventando difficile e pesante da sostenere, al punto che a volte risulta più faticoso gestire l'avversione che prova in determinate situazioni. Credo che ritagliarsi uno spazio personale di riflessione con uno psicologo, in questo momento, possa esserle molto utile. Si prenda cura del proprio benessere.
Dott.ssa Ilaria Truzzi
Psicologo, Psicologo clinico
Reggio Emilia
Buongiorno, grazie per la condivisione. Concordo coi miei colleghi: essere padre ed essere partner non sono figure per forza corrispondenti. Nei rapporti sono coinvolte altre persone, non possiamo avere il controllo sull'altro. Comprendo il valore che da alla famiglia, al suo desiderio di una famiglia unita che tanto da piccolo avrebbe voluto. Le separazioni e i cambiamenti tra i genitori possono essere un problema o innescare delle difficoltà, ma possono anche rivelarsi dei momenti di crescita, sollievo e ristabilimento di un equilibrio migliore per le persone coinvolte. Lei può rispettare la decisione della sua partner e accettare quello che sente e riporta, questo non significa essere un cattivo genitore per la figlia. Mostrarsi sereni, disponibili all'ascolto e supportivi con la figlia è fondamentale ed è ciò che permette ai genitori di aiutare realmente i figli, a prescindere dal rapporto di coppia che può o non può esserci.
Cordialmente, Dott.ssa Ilaria Truzzi
Dott.ssa Erika Pizzinato
Psicologo, Psicologo clinico
Codogno
Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso il suo problema. Anche nel mio caso concordo con i colleghi, la paternità e la vita coniugale sono due sfide quotidiane che spesso comportano difficoltà e cambiamenti nel nostro modo di pensare che non sono coincidenti con quello che ci si aspetta da noi o che vorremmo. L'accettazione del pensiero dell'altro è un ulteriore sfida, soprattutto se stiamo parlando di un atto importante come la separazione. Il mio consiglio è di rivolgersi ad un professionista, che la aiuterà a comprendere meglio ciò che prova, ma soprattutto ad affrontare con serenità questa situazione, mostrandosi sempre più supportivo e presente per sua figlia, per la quale lei è e rimarrà per sempre una figura di riferimento molto importante, a prescindere dal rapporto tra lei e la sua partner. Buona giornata, Dott.ssa Pizzinato
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Dott.ssa Francesca Gottofredi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Salve buongiorno,
capisco la sua storia ed immagino che non sia di semplice gestione. Ci sarebbero delle strategie che si potrebbero adottare. Ovviamente sia la conquista ed ancor di più la riconquista sono una vera e propria arte. Quindi una volta dati alcuni strumenti, poi sarà lei a doversi mettere in gioco.
Per darle dei consigli più ad hoc, avrei bisogno di approfondire meglio la dinamica tra voi due partner.
Saluti,
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Dott.ssa Federica Novella Riccardi
Psicologo, Psicologo clinico, Professional counselor
Aversa
Caro, gentile 'Papà'...sembra essere molto premuroso nei confronti di sua figlia e ciò che restituisce è un' immagine molto calda dei suoi affetti.

Esiste una verità suprema da affrontare e cioè: ciò che è un bene per lei non è il bene per un altro. Ciò che fa stare bene lei potrebbe far stare male qualcun altro.

Lasci perdere per un attimo la famiglia di lei. Occupiamoci della sua intanto.

Proverò a proporle alcune domande a cui potrà rispondere, tra se e se.
Cosa è che la fa soffrire di più, davvero? Il fatto di essere lasciato o che la sua bambina non abbia più la sua famiglia?

Lei sarebbe davvero felice insieme ad una donna che stia con lei solo per il bene della sua bambina? Sarebbe una vita soddisfacente per lei?

E' sicuro che sia sano per una bambina vivere in una famiglia dove si, c'è la presenza del padre e della madre, ma non si respira amore e coinvolgimento?

Il cuore fa quello che vuole. Non risponde a criteri di giusto o sbagliato.
Non prende ordini, da nessuno, neanche dalla nostra mente.

Potrebbe essere una soluzione trovare un terreno pacifico di incontro con sua moglie, per la bambina. Ed accettare che a volte l'amore, ahime, finisce.

Dott. Edoardo Giordano
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Buonasera, purtroppo la situazione è la classica separazione in cui uno dei due ha preso la decisione senza il consenso del partner. E in questi casi il desiderio di tornare al vecchio equilibrio è normale, quasi fisiologico. Le richieste della figlia sono legittime, quale bimbo non vorrebbe avere entrambi i genitori insieme? Purtroppo le "seconde possibilità" non possono avvenire a richiesta, deve essere la sua ex compagna a capire se la separazione è frutto di pressioni familiari o di una relazione che non la soddisfava più. Per elaborare la cosa il consiglio di andare da uno psicologo specializzato in relazioni e separazioni in sembra banale ma è importante se non si riesce ad accettare una separazione. Perchè l'unica cosa che dipende da Lei attualmente è proprio questa. E concludo dicendo che tornare insieme ad un ex partner solo per fare del bene alla figlia (o a se stessi?) non è mai una soluzione, meglio una separazione pacifica che una convivenza conflittuale. Auguri.
Edoardo Giordano
Dott.ssa Manuela Garofalo
Psicologo clinico, Psicologo
Bari
Gentile utente grazie per aver condiviso la sua esperienza e il vissuto doloroso, che emerge attraverso le sue parole. Cosi come già detto dai miei colleghi, è opportuno fare una distinzione fra ruolo di compagno e ruolo genitoriale, per cui si può essere bravi genitori pur non essendo più una coppia. Ogni bambino desidera avere una famiglia unita e felice ma non sempre purtroppo le cose vanno nella giusta direzione; per questo sua figlia le esterna i suoi sentimenti e i suoi stati d'animo rispetto alla situazione , magari di tensione, che vivete. Forse riesce ad aprirsi più con lei perchè sente di essere compresa nel suo desiderio (anche lei ha vissuto da bambino la stessa situazione). Provi ad interrogarsi su quanto le sue aspettative di avere una famiglia unita rispecchino la possibilità reale che questo si verifichi, dato che la sua ex compagna le ha detto chiaramente di non provare più nulla. Le consiglio un percorso di psicoterapia che la aiuti a elaborare i suoi vissuti e a gestire la situazione attuale. Faccio anche consulenza online, per ulteriori chiarimenti resto a disposizione. Saluti. Dott.ssa Manuela Garofalo
Dott.ssa Sara Bachiorri
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Mi dispiace sentire che stai attraversando una situazione difficile con la madre della tua figlia e che desideri una famiglia felice sotto lo stesso tetto. È comprensibile che tu voglia dimostrare alla madre che le cose possono migliorare e che desideri una seconda possibilità.

Per affrontare questa situazione, è importante mantenere una comunicazione aperta e rispettosa con la madre della tua figlia. Cerca di ascoltare le sue preoccupazioni e i suoi punti di vista, e cerca di esprimere i tuoi sentimenti in modo calmo e pacifico. Comunicate in modo onesto e cercate di capire le ragioni delle vostre divergenze.

Potrebbe essere utile coinvolgere un mediatore familiare o un professionista specializzato nella risoluzione dei conflitti. Questa persona può aiutare a facilitare la comunicazione tra te e la madre della tua figlia, fornendo un ambiente neutrale in cui entrambi potete esprimere i vostri bisogni e lavorare verso una soluzione.

Ricorda di concentrarti sulla tua relazione con tua figlia e di essere presente nella sua vita. Crea un ambiente amorevole e stabile per lei, indipendentemente dal fatto che tu sia o meno in una relazione con la madre. Concentrati sul benessere di tua figlia e sulla tua relazione con lei.

Rispetta le scelte e i sentimenti della madre della tua figlia, anche se possono essere diversi dai tuoi. Evita di cercare di controllare le sue decisioni o di influenzarla contro la sua famiglia. Concentrati invece su come puoi migliorare la tua comunicazione e la tua relazione per il bene di tua figlia.

La terapia familiare potrebbe essere un'opzione da considerare per lavorare sui problemi di comunicazione e di relazione. Un terapeuta esperto può aiutare a facilitare il dialogo tra te e la madre della tua figlia e fornire strumenti per affrontare le sfide familiari in modo più efficace.

Ricorda che ogni situazione è unica e che non ci sono soluzioni facili o garantite. Cerca di avere pazienza, comprensione e di trovare un terreno comune in cui sia possibile lavorare insieme per il bene di tua figlia.
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Dott.ssa Irene Buzzoni
Psicologo, Psicologo clinico
Mussolente
Buongiorno, la cosa migliore sarebbe che lei trovasse il suo spazio terapeutico in cui affrontare con calma tutti i dettagli della situazione.
Una cosa importante è distinguere la vostra relazione di coppia con il vostro ruolo genitoriale: coppia coniugale e coppia genitoriale sono due cose distinte. Due persone possono anche non amarsi più, ma resteranno per sempre i genitori dei propri figli. Perciò anche li dove la coppia coniugale muore, non succederà mai per la coppia genitoriale.
Infine lei parlava del "bene per la bambina" e la capisco. L'unico bene sta sempre nella VERITA': questa è l'unica cosa che fa crescere sereni i bambini e che, prima o poi, fa trovare pace anche a noi adulti.
Buon lavoro su di lei.
Dott.ssa Irene Buzzoni.
Dott.ssa Ilaria De Pretto
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
La situazione che descrivi è senza dubbio complessa e emotivamente difficile. È importante ricordare che, in situazioni di separazione e di relazioni familiari, spesso non ci sono soluzioni semplici, e il percorso verso una risoluzione può essere lungo e impegnativo.

Priorità alla Figlia: La cosa più importante è il benessere e la felicità della tua figlia. È essenziale mantenere una relazione stabile e amorosa con lei, indipendentemente dalla situazione con la sua madre.
Comunicazione con l'Ex-Partner: Cerca di mantenere una comunicazione aperta ed onesta con la tua ex-partner, ma rispetta anche i suoi sentimenti e decisioni. È importante riconoscere che non puoi costringerla a cambiare idea o a tornare insieme. La decisione di dare o meno una seconda chance è personale e deve essere presa liberamente.
Gestione della Rabbia e del Rancore: È normale provare rabbia e frustrazione in queste situazioni, ma è importante gestire questi sentimenti in modo costruttivo. Considera di parlare con un terapeuta o un consulente per elaborare i tuoi sentimenti e trovare modi sani per affrontarli.
Collaborazione per il Bene della Figlia: Indipendentemente dalla relazione tra te e la tua ex-partner, è cruciale collaborare come genitori. Lavorate insieme per assicurare che vostra figlia riceva l'amore e il supporto di cui ha bisogno da entrambi i genitori.
Ascoltare la Figlia: Presta attenzione ai desideri e alle preoccupazioni di tua figlia, ma cerca anche di spiegarle la situazione in termini che possa comprendere, senza sovraccaricarla di problemi da adulti.
Esplorare le Opzioni Legali: Se ci sono questioni relative alla custodia o ai diritti di visita, potrebbe essere utile consultare un avvocato specializzato in diritto di famiglia per comprendere i tuoi diritti e responsabilità.
Cura Personale: Prenditi cura di te stesso sia fisicamente che emotivamente. Mantenere la tua salute e il tuo benessere è essenziale per essere un buon genitore.
Ricorda, non puoi controllare le azioni o i sentimenti degli altri, ma puoi controllare come reagisci e come ti prendi cura di te stesso e della tua figlia in questo processo. La tua storia familiare non determina il futuro della tua famiglia; con approcci e atteggiamenti positivi, puoi costruire un ambiente amorevole e stabile per tua figlia.
Dott.ssa Elisa Rocco
Psicologo, Psicologo clinico
Ospitaletto
Buongiorno Signore, la ringrazio per la condivisione della sua storia. Dalla descrizione letta, il livello di sofferenza per la fine della relazione e per la mancanza di una famiglia unita sono palpabili.
Mi piacerebbe lavorare con lei affinché separi la visione di sè come singolo, come padre e come ex compagno. Questo le permetterebbe di avere un rapporto sereno con sè stesso, con sua figlia e con la sua ex compagna. La rievocazione dell'attuale dinamica familiare con la sua storia pregressa la porta a vivere questa situazione con ancora maggiore sofferenza, ragione per cui sarebbe opportuno lavorare non solo sulla sofferenza di sua figlia che non ha più i genitori uniti ma anche sulla sua sofferenza che, da bambino, ha visto la famiglia dividersi.
Da meglio approfondire ci sarebbe anche la relazione con la famiglia della sua ex compagna.
Resto a disposizione per dubbi e/o domande, cordialmente Dott.ssa Elisa Rocco
Dott.ssa Agnese Compagnucci
Psicologo, Psicologo clinico
Jesi
Salve, grazie per aver condiviso la sua esperienza.
Posso immaginare il desiderio che ha di riunire la sua famiglia per non far vivere le stesse esperienze che ha vissuto lei, a sua figlia. Però è bene pensare che se la separazione tra due genitori viene ben gestita non arreca alcun danno alla stabilità emotiva e psicologica di una figlia.
Penso che per sua figlia sia molto più negativo vedere i suoi genitori in conflitto, non capirsi, rifiutarsi, piuttosto che saperli divisi ma felici, con un bel rapporto, con un legame e un sentimento di bene che li tiene uniti, anche se è solo bene e non più amore.
Penso che per lei e per il bene di sua figlia non sia sano insistere sul convincere la sua ex compagna a rivedere le sue decisioni, piuttosto dovrebbe cercare di accettare quanto deciso e capire come mantenere un rapporto sereno con la sua compagna. Questo per mantenere un equilibrio all'interno della sua famiglia. La famiglia continua ad esistere anche se i genitori hanno deciso di separarsi fisicamente.
Un saluto, dott.ssa Agnese Compagnucci
Buongiorno,

La situazione che descrive è profondamente dolorosa e tocca corde molto delicate, non solo per il legame con la sua ex compagna, ma soprattutto per il desiderio di proteggere sua figlia e offrirle un contesto familiare sereno. È evidente che tiene molto alla sua famiglia e che la sofferenza attuale è amplificata dal timore che sua figlia possa vivere l’esperienza di una separazione come una mancanza o una fonte di dolore, simile a ciò che lei stesso ha vissuto da bambino.

Tuttavia, è importante distinguere tra il desiderio personale di ricostruire la relazione con la sua ex compagna e ciò che può effettivamente contribuire al benessere di vostra figlia. Se la sua ex ha chiarito che non prova più amore e non è disposta a dare una seconda possibilità, forzarla o cercare di convincerla potrebbe portare a maggiore tensione, che inevitabilmente influirebbe anche sulla serenità di vostra figlia. È fondamentale che, pur nel dispiacere, accetti che non può obbligare la sua ex a cambiare idea.

Quello che invece può fare è concentrarsi su due aspetti fondamentali:
1. Il benessere di sua figlia: Continuare a essere il padre amorevole e presente che lei già è, offrendo a sua figlia un ambiente sicuro e stabile. I bambini percepiscono l’amore e la sicurezza anche al di fuori della convivenza dei genitori, e ciò che conta davvero per lei è avere genitori che, pur separati, collaborano per il suo bene.
2. Il suo equilibrio emotivo: È naturale provare rabbia, frustrazione e dolore in una situazione del genere, ma è importante trovare modi sani per elaborare queste emozioni. Rivolgersi a un professionista, come uno psicologo, potrebbe aiutarla a gestire questi sentimenti e a comunicare in modo più costruttivo con la sua ex. Questo non solo gioverebbe al vostro rapporto come genitori, ma sarebbe anche un esempio positivo per vostra figlia.

Riguardo a sua figlia, è comprensibile che voglia vedere la sua famiglia riunita, ma è altrettanto importante spiegarle con dolcezza e in modo appropriato alla sua età che, pur non vivendo insieme, entrambi i genitori la amano profondamente e fanno tutto il possibile per renderla felice.

Infine, anziché cercare di convincere la sua ex a tornare, potrebbe essere più utile concentrarsi sulla costruzione di una relazione di co-genitorialità serena e collaborativa, in cui vostra figlia possa percepire il rispetto reciproco e la stabilità emotiva. Se necessario, anche un percorso di mediazione familiare potrebbe aiutarvi a trovare un equilibrio nel vostro rapporto come genitori.

Anche se questa situazione sembra insormontabile, investire sul suo benessere personale e su una comunicazione positiva con la sua ex potrebbe fare una grande differenza per il futuro di vostra figlia e, di riflesso, anche per il suo.
Dott.ssa Francesca Romana Casinghini
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Se fossi in lei lavorerei sul mio bambino interiore sofferente che non ha risolto fino ad oggi. Se lavora su di se starà anche meglio sua figlia. Faccia un percorso psicologico e vedrà che col tempo conoscendo il suo lato buio e sofferente vivrà le sue relazioni e il quotidiano con grande serenità
Dott.ssa Sara Di Ienno
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Caro Anonimo,
Mi dispiace per il dolore che sta attraversando. Comprendo che la sua sofferenza è legata non solo alla fine della relazione con la madre di sua figlia, ma anche al timore che la bambina possa vivere lo stesso vuoto che Lei ha sperimentato crescendo senza una famiglia unita.
Spero possa farla sentire meglio sapere che la serenità di un bambino non dipende tanto dall'avere entrambi i genitori sotto lo stesso tetto, ma dalla qualità delle relazioni che vive e osserva. La sua preoccupazione, comprensibilmente, potrebbe essere influenzata più dalla sua esperienza personale che da una reale necessità di sua figlia e quando racconta degli scambi dolorosi con la madre di sua figlia, incluse "le peggiori cose" dette reciprocamente, emerge come la situazione emotiva potrebbe beneficiare di maggior equilibrio e serenità.
La decisione della sua ex compagna appare definita e insistere potrebbe solo aumentare le tensioni, con ripercussioni sulla bambina. Il fatto che sua figlia esprima il desiderio di una famiglia unita è naturale, ma come adulti dobbiamo considerare una prospettiva più ampia.
Una domanda che potrebbe porsi non è come convincere la sua ex a tornare, ma come essere il miglior padre possibile in questa nuova situazione, costruendo una co-genitorialità rispettosa e concentrandosi sulla qualità del tempo trascorso con sua figlia, creando per lei un ambiente sereno e accogliente.
Questo potrebbe essere un buon momento per lavorare su se stesso, magari con un supporto professionale, per elaborare questa perdita e gestire i sentimenti di rabbia che naturalmente emergono in situazioni così dolorose.
Le faccio un grande in bocca al lupo,
Dott.ssa Sara Petroni
Psicologo clinico, Psicologo
Tarquinia
Caro utente,
nelle tue parole emerge un grande dolore, ma anche tanto amore per tua figlia e il desiderio profondo di offrirle stabilità e serenità. È comprensibile che tu senta ingiusto questo distacco e che desideri una seconda possibilità, ma purtroppo non possiamo costringere nessuno a “ragionare” o a tornare se non è pronto: forzare questo movimento rischierebbe solo di aumentare la distanza e i conflitti.

Ciò che però puoi fare — e che può davvero fare la differenza — è concentrarti sul tuo ruolo di padre e sulla tua crescita personale. Tua figlia ha già una base sicura: un genitore che la ama, la ascolta e la rispetta. È questo che più la proteggerà, non tanto il fatto che mamma e papà vivano sotto lo stesso tetto. I bambini soffrono meno per la separazione in sé, e molto di più per le tensioni e i litigi continui.

Può esserti molto utile iniziare un percorso psicologico individuale, che ti aiuti a gestire la rabbia, l’impotenza e il senso di fallimento, e a trovare un modo nuovo di comunicare con la tua ex partner: più calmo, centrato e collaborativo.
Mostrare attraverso i fatti — stabilità, equilibrio, rispetto — è il messaggio più efficace, anche per lei.

Non puoi controllare le scelte della madre di tua figlia, ma puoi scegliere di diventare la versione più solida e serena di te stesso: è così che tua figlia continuerà a crescere sentendosi amata e protetta.

Un caro saluto,
Dott.ssa Sara Petroni – Psicologa

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