Buongiorno, sono in psicoterapia (cognitivo comportamentale) da quasi un anno. Ultimamente è iniziat

20 risposte
Buongiorno, sono in psicoterapia (cognitivo comportamentale) da quasi un anno. Ultimamente è iniziato un "attaccamento" molto forte nei confronti del mio terapeuta. Glie l'ho accennato (di provare affetto e aver paura di quando mi lascerà sola), e mi ha detto essere una cosa normalissima e che il problema viene a crearsi quando e se anche il terapeuta prova questo "affetto" verso il paziente, a quel punto non mi potrebbe più aiutare. Non mi ha detto nient'altro. E per un po' mi è andato bene così. Ora sento il bisogno di parlargli più apertamente di questo attaccamento perchè ne sono spaventata e ho paura possa diventare una dipendenza e un ostacolo per la terapia. Ultimante lo penso quasi tutto il giorno, me lo immagino come possa essere nella sua vita privata, sono un po' gelosa che abbia altri pazienti oltre a me, la paura che a lui non importi nulla di me. In più ho questa fortissima paura che mi possa lasciare sola, a volte il pensiero mi fa piangere. Per questo ho paura di esprimere tutto, ho paura possa allontanarmi da lui o rimandarmi a qualche altro collega. Il "transfert" (se si tratta di questo) viene sempre affrontato dal terapeuta? In che modo si "supera"? Devo solo "aspettare" che passi? Devo "reprimere" queste emozioni?
Dott.ssa Alessia Battista
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Catanzaro
Gentile utente, lasci stare cosa possa essere tecnicamennte, importante è confrontarsi ed aprirsi con il proprio terapeuta. Comprendere la paura, la gelosia, come altre emozioni, che vive all'interno della relazione terapeutica potrebbero essere importanti per lavorare sul suo mondo relazionale anche fuori la terapia. Affrontare le sue paure potrebbe voler dire anche superare la paura di volare senza il pericolo di "perdere" nessuno.
Cari Saluti Dott.Allessia Battista

Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online

Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.

Mostra risultati Come funziona?
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Gentile utente, provare affetto verso il proprio terapeuta è naturale tra di voi si crea un legame molto forte.
Esprima al suo terapista quanto detto a noi qui, troverete insime il modo per affrontare la situazione, elaborare insieme tali vissuti.
Rimango a sua disposizione per qualsiasi necessità
Dott.ssa Alessia D’Angelo
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, ritengo molto utile che voi possiate condividere pensieri e vissuti emotivi connessi alla situazione riportata: vedrà che sarà una esperienza arricchente per entrambi.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Alessia Marchesi
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Buongiorno,
non è infrequente provare un forte attaccamento verso il proprio terapeuta. Credo che se sente il bisogno di parlargli più apertamente non dovrebbe mettere questo desiderio da parte, ne va dell'autenticità della vostra relazione. Mi sembra ci siano molti vissuti in gioco, non c'è migliore spazio come quello della vostra seduta per condividere con sincerità.
Un caro saluto
Dott.ssa Alessia Marchesi
Dott.ssa Camilla Ballerini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, ne parli apertamente con il suo terapeuta finché la questione non trova un equilibrio. La domanda che si potrebbe fare è come mai proprio in questo momento della sua vita prova questi nuovi sentimenti verso il terapeuta. La risposta potrebbe spostare il problema dal sentimento presunto verso il terapeuta a questioni della sua vita che la riguardano e che forse sono il fulcro del problema.
Sperando di aver suscitato una riflessione le auguro di proseguire la terapia in modo fruttuoso.
Dott.ssa Camilla Ballerini
Dott.ssa Federica Carbone
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buonasera, è molto importante che lei porti le sue paure e i suoi sentimenti al suo terapeuta, gli faccia capire il suo bisogno di parlarne apertamente e vedrà che attraverso ciò che prova potrete fare grandi progressi nel lavoro sulle sue modalità relazionali e sui suoi bisogni.
Dr. Ugo Ungaro
Psicologo, Psicoterapeuta
L'Aquila
Salve sicuramente parlare apertamente di tutto questo con il suo terapeuta sarà molti importante per il lavoro che state portando avanti. Un cordiale saluto
Buongiorno, provare affetto per il proprio terapeuta è molto comune, si instaura una relazione profonda, ci sente compresi, si ricevono incoraggiamenti, non ci si sente giudicati e soprattutto sbagliati... È importante che lei parli apertamente con il suo terapeuta, affrontando le sue paure. C'è un modo importante del suo stile relazionale in cui che racconta e sarà utile per provare ad uscire da questa paura dell'abbondono.
Un saluto
Claudia m
Dott. Alessandro Gasperi
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Senago
Gentile utente, questa componente può far parte della terapia assolutamente! Anzi è una preziosissima informazione se condivisa con il proprio terapeuta perchè aiuta il vostro lavoro, magari anche altre volte ha provato questa paura dell'abbandono e potete esplorare questa esperienza insieme. Quindi assolutamente le consiglio di raccontare questa cosa al suo terapeuta! Un saluto

Dott. Alessandro Gasperi
Dott.ssa Valeria Minola
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Torino
Buongiorno, ritengo che possa essere molto importante parlare con il suo terapeuta perché la potrà aiutare ad affrontare questa situazione. Non credo che debba "aspettare che passi o reprimere queste emozioni" perché capire meglio ciò che è successo la aiuterà anche a comprendere maggiormente sé stessa e fare dei progressi nella terapia.
Un cordiale saluto, Dott.ssa Valeria Minola
Dott. Alberto Morandi
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Trento
Buongiorno,
Grazie per la condivisione della difficoltà che sta attraversando in questo momento. Penso che tutto quello che scrive sia importante comunicarlo al suo terapeuta. Penso sia normale affezionarsi e provare affetto per il terapeuta. Reprimere le emozioni e i pensieri che emergono non è possibile. Assieme al terapeuta può lavorare su questa consapevolezza e vivere emozioni e pensieri distaccandosi o assumendo una prospettiva distaccata da un vissuto di solitudine che talvolta emerge.
Spero di aver risposto con la dovuta attenzione. Saluti, Alberto
Dott.ssa Rossella Ianniello
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Settimo Milanese
Buona sera, è importante che condivida con il suo terapeuta ciò che scrive qui. I pensieri e le emozioni che sente per lui sono materiale prezioso per la terapia. Non vanno censurati, ma espressi e messi al centro del vostro lavoro. Cordialità
Dott.ssa Anna Maria Gioia
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Torino
Gent.mo utente,
credo che siate in un momento centrale e molto importante della terapia. Affrontare questo attaccamento e le paure ad esso collegate all'interno della relazione terapeutica, in un contesto di fiducia e di collaborazione, potrà farle comprendere a "curare" molte delle dinamiche relazionali che caratterizzano i suoi rapporti anche fuori dalla terapia. Le consiglio di parlarne apertamente con il suo terapeuta e di lavorarci insieme!
Prof. Antonio Popolizio
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, questo tipo di sentimento è piuttosto usuale durante le psicoterapie. Tuttavia se la cosa esce dal suo controllo e le condiziona eccessivamente la sua vita, le suggerisco vivamente di parlarne col suo psicologo in modo chiaro al fine di trovare la giusta strada per il corretto proseguimento della terapia. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Dott.ssa Roberta Bello
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Maglie
Gentile utente, parto dalle sue ultime sollecitazioni. Poco proficuo a fini terapeutici sarebbe sia reprimere tutto questo sia aspettare che passi.
Me parli apertamente e normalmente con il suo terapeuta. Potranno scaturire da ciò utilissime riflessioni non soltanto sulla vostra relazione ma anche su questioni che la riguardano profondamente e che son "fuori" dalla stanza di terapia.
Non dimentichi che la relazione terapeutica per funzionare ed essere generativa deve essere autentica, non filtrata, spesso forte.
Sperando che la mia risposta abbia suscitato in lei qualche utile spunto di riflessione, le auguro un buon proseguimento di terapia con il suo terapeuta.
La saluto.
Dott. Emiliano Perulli
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Lecce
Buongiorno,
in linea generale, capita di provare i sentimenti che lei descrive durante un percorso terapeutico. Si confronti pure con il suo terapeuta su questo. Sarà indubbiamente d'aiuto.
Cordialmente, EP
Dott. Nicolò Palazzo
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Padova
Buonasera,
da quello che scrive ha già espresso le proprie difficoltà con il suo psicoterapeuta, il quale le ha rimandato la normalità del suo vissuto all'interno della relazione terapeutica, Ha inoltre precisato che gli eventuali motivi per un'interruzione del vostro percorso non sarebbero dovuti al suo vissuto, quanto a quelli del collega. In base a questo, penso che ci siano tutte le condizioni per poter riportare ancora una volta il suo vissuto al centro del colloquio con il collega, parlandogli delle sue difficoltà, dei suoi timori e delle sue perplessità, senza timore che ciò possa compromettere la vostra relazione terapeutica.
Buona serata
Dr. Michele Scala
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova


“Per affrontare il suo problema, le consiglio di considerare la psicoterapia breve strategica. Se desidera ulteriori chiarimenti o informazioni, non esiti a contattarmi.
Cordiali saluti,
Dr. Michele Scala
Dott. Mauro Fadda
Psicologo, Psicoterapeuta
Bolzano
Gentilissima Utente,
penso di poter immaginare la difficoltà che sta attraversando nel vivere una situazione tanto delicata e complessa e vorrei condividere alcune riflessioni. Innazitutto ha fatto benissimo a comunicare queste sue emozioni al Collega, non penso sia stato facile, tuttavia da quanto ci dice non ne è conseguita una discussione approfondita. Se questo suo vissuto, questo suo sentiere rappresenta un'aspetto importante per lei e per il suo benessere ritengo sia opportuno dedicare maggiore spazio a questo argomento nelle sedute con il Collega. Il „transfert“, indipendentemente dal termine utilizzato ed indipendentemente dall'approccio terapeutico che si segue può rappresentare uno spunto prezioso per poter conoscere meglio la Persona che ha richiesto aiuto, i suoi desideri, le sue aspettative, i suoi timori etcetc e quindi il mio suggerimento è quello di riproporre il tema in seduta esprimendo il significato ed il peso che sta avendo per lei.

Le faccio i miei migliori auguri
Un caro saluto
Mauro Fadda
Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Salve, ciò che sta vivendo è un’esperienza molto comune in psicoterapia e viene riconosciuta come transfert. Questo attaccamento, che può includere affetto, paura dell’abbandono e gelosia, non è un ostacolo ma una preziosa occasione di lavoro interiore. Non è qualcosa da reprimere né da “aspettare che passi”, ma un contenuto emotivo da esplorare insieme al suo psicologo psicoterapeuta. Affrontare apertamente queste emozioni, per quanto difficile, le permetterà di comprendere meglio le sue modalità relazionali profonde. Approcci come la psicoterapia umanistica o l’integrazione con la Mindfulness offrono strumenti efficaci per entrare in contatto con questi vissuti senza esserne sopraffatti. Non tema che il terapeuta la allontani per questo, anzi: sarà un’occasione per approfondire il legame terapeutico in modo autentico e trasformativo. Saluti, dott.ssa Sandra Petralli

Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda

  • La tua domanda sarà pubblicata in modo anonimo.
  • Poni una domanda chiara, di argomento sanitario e sii conciso/a.
  • La domanda sarà rivolta a tutti gli specialisti presenti su questo sito, non a un dottore in particolare.
  • Questo servizio non sostituisce le cure mediche professionali fornite durante una visita specialistica. Se hai un problema o un'urgenza, recati dal tuo medico curante o in un Pronto Soccorso.
  • Non sono ammesse domande relative a casi dettagliati, richieste di una seconda opinione o suggerimenti in merito all'assunzione di farmaci e al loro dosaggio
  • Per ragioni mediche, non verranno pubblicate informazioni su quantità o dosi consigliate di medicinali.

Il testo è troppo corto. Deve contenere almeno __LIMIT__ caratteri.


Scegli il tipo di specialista a cui rivolgerti
Lo utilizzeremo per avvertirti della risposta. Non sarà pubblicato online.
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.