Buongiorno, Mi trovo bloccata in una situazione complicata. Sto con un ragazzo da poco meno di un a

18 risposte
Buongiorno,
Mi trovo bloccata in una situazione complicata. Sto con un ragazzo da poco meno di un anno, prima avevamo un intenso rapporto di amicizia. L'ho sempre stimato per la sua spiccata intelligenza e inizialmente questo era tutto ciò che mi bastava per giustificare una relazione difficile. Inoltre abbiamo iniziato a frequentarci amorosamente in un momento estremamente difficile della nostra vita, entrambi durante la pandemia abbiamo sviluppato problematiche ossessive e depressive. Io sono fortunata ad avere una famiglia alle spalle ed un indole molto risoluta e forte. Ho risolto con l'aiuto di una specialista la maggior parte della mia sintomatologia ed ho ripreso in mano la mia normalità. Lui rimane a distanza di un anno ancora bloccato. Ha provato a rivolgersi a svariati psicologi e psicoterapeuti, ognuno naturalmente da lui giudicato incapace. Si è infine rivolto ad una terapia farmacologica, in maniera però totalmente dissoluta. Ha smesso e ricominciato i farmaci più e più volte nel silenzio sconcertante della sua famiglia. Pian piano ho scoperto cose della sua vita personale che non conoscevo. Ho scoperto di malattie mentali, suicidi, maltrattamenti e difficoltà economiche fino a quel momento tenuti nascosti. In famiglia viene coltivato un vittimismo a me insopportabile, sono sempre gli altri ad essere stupidi; a non capire; a congiurare contro di loro. Io naturalmente sono un outsider e non sono bene accetta. I suoi comportamenti inizialmente erano estremamente ambivalenti, ho perso totalmente fiducia in lui. Ad un certo punto però qualcosa è cambiato, lui si è innamorato veramente ed ora da un punto di vista relazionale le cose vanno molto bene. Mi sento rispettata da lui e mi tratta con dolcezza e comprensione. Nonostante questo cambiamento, non riesco a vedere un futuro con lui. Non studia; slavoricchia a tempo perso; quando siamo con altre persone ha così tanto bisogno di attenzione da diventare ridicolo; non ha la patente e devo scarrozzarlo ovunque. Non sono certa dei miei sentimenti, ma soprattutto non capisco come io possa essere finita in una relazione con una persona così diversa da me. Non so come e se lasciarlo. Tutti i miglioramenti avvenuti nell'ultimo periodo sono dati,a detta sua, dall'amore che prova per me. Io non voglio distruggerlo, ma al contempo ho perso tutta la voglia di combattere con e per lui. Vorrei avere un vostro parere.
Buongiorno,
lei scrive che non è certa dei suoi sentimenti. Questo è un punto di partenza molto importante. Sente che questo rapporto la gratifica e dal punto di vista relazionale le cose vanno bene. C'è però qualcosa che la fa dubitare.
Forse la responsabilità di 'cura' nei confronti dell'altro che poggia sulle spalle?
Spero questo possa essere un valido spunto di riflessione.

Le auguro una buona serata,
Gianpaolo Bocci

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Buonasera,credo che sia indubbiamente una relazione che le dà insicurezze e dubbi per la problematicità del suo compagno.Le consiglierei di chiedere una consulenza psicologica dove poter esprimere le sue incertezze e approfondire la direzione da intraprendere.Un caro saluto dottssa Luciana Harari
Salve, cerchi in internet la storia della rana bollita. Se sente che assomiglia alla sua situazione, saprà cosa fare.
Saluti
Dott. Vincenzo Cappon
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Credo sia importante richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli ed elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi al fine di trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
La risposta ai suoi dubbi l'ha già scritta nella prima frase. Si trova "bloccata". Però noi esseri umani non siamo fatti per stare fermi, "bloccati". Così ci inceppiamo. E d'atra parte non può "servire due padroni". Con questa frase intendo dire che non so quanto potrà continuare a resistere in questa situazione di ambivalenza. Prima o poi dovrà prendere una scelta. In questi casi, non c'è tanto da pensarci su. Più ci pensiamo e peggio è. Rischiamo di cercare la risposta giusta, ma non è detto che esista. Al posto della mente, dobbiamo usare la "pancia". Cosa le dice il suo istinto? Ecco, lo segua. Per qualsiasi cosa, sono a disposizione
Salve, i suoi molti dubbi parlano chiaro. Farsi seguire da uno psicologo potrebbe aiutarla a superare l'ambivalenza, rimandare non serve né a lei né tanto meno al suo ragazzo. Cordialmente, dr.ssa Daniela Benvenuti
Buongiorno,
mi dispiace molto per la situazione e il momento complesso. Le scrivo alcune riflessioni mentre la leggevo. E se si sbloccasse cosa succederebbe?Immagini.
Mi colpisce molto le parole che usa: distruggerlo, combattere ... e se provasse a sostituirle con altre parole che effetto le fa? (es. starà male e discutere).
A volte per bloccare situazione serve guardare da un altro punto di vista. Se vuole sono qua. Elisabetta
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Salve, il suo problema potrebbe essere facilmente trattato in un percorso psicologico per affrontare e superare le sue difficoltà. Se è questa è la sua intenzione, sono disponibile a fornirle il mio supporto professionale. Le porgo i miei saluti. Dr. Giacomi
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Buongiorno,
le relazioni e le storie d'amore possono essere molto importanti e farci un gran bene. Se però "il lavoro" che si svolge insieme, stando in coppia, è qualcosa di malsano, verso cui manca la fiducia verso il futuro, forse la domanda è: "cosa mi tiene vicino a lui? l'idea di chiudere questa relazione come mi fa stare? Ritengo giusto stare in una situazione che non mi fa stare bene?".
Se volesse potremmo parlarne insieme.
Cordialmente Dottor Savasta.
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Non si può dare un consiglio direttamente sul "cosa" fare, in quanto sarà lei a decidere basandosi sul suo sentire. Quello che si può fare è consigliarle di prestare più attenzione alle sue emozioni e stati d'animo. Chi usa la vittimizzazione come forma per ottenere attenzione ed accudimento tende inevitabilmente a manipolare gli altri, soprattutto le persone significative, più o meno consapevolmente facendole aderire alla propria narrazione. è proprio quando ci sono dei sentimenti di mezzo che è più difficile valutarne l'entità
Gentilissima, la situazione che Lei descrive sembra essere complessa e delicata sia per ciò che Lei racconta di se, sia rispetto alle problematiche del suo ragazzo. Ciò che sento di scriverle in questo contesto è che tutte le volte che entriamo in contatto emotivo con una persona entrano in gioco parti di noi importanti e delicate. Questo è ancora più vero quando viviamo delle relazioni affettive difficili. Proprio per questa ragione ritengo sia importante un approfondimento attraverso dei colloqui di sostegno per comprendere meglio i suoi vissuti, la sua storia e la situazioni più in generale. Ogni persona ha dentro di se degli schemi affettivi che poi si ripetono nelle relazioni attuali e che ci connettono con la propria storia. Resto a disposizione per qualsiasi evenienza, un saluto, dott.ssa Daniela Ajovalasit
Buonasera, mi rendo conto della situazione di stallo in cui si sente, e posso comprendere il tormento del bivio che si trova difronte. Passare da una relazione di amicizia ad una sentimentale le ha fatto scoprire lati del suo partner che non conosceva prima, dunque ora è come se si trovasse in una relazione con una persona nuova, con la difficoltà di dover lasciare andare la vecchia immagine che si era creata di lui; ora non può più farsi bastare la sua spiccata intelligenza ignorando altri aspetti. Inoltre il rapporto precedente di amicizia e il supporto reciproco che vi siete dati in un momento difficile (da cui lei è uscita con forza e lui no) potrebbero rendere difficile un'eventuale scelta di concludere la vostra relazione sentimentale. Ma, contemporaneamente, questo senso di "costrizione " potrebbe acuire la sensazione di intolleranza che, onestamente, le sue parole mi trasmettono (incidendo naturalmente sulla nuova immagine che si sta costruendo di lui). Un colloquio potrebbe essere utile per capire con che lenti sta guardando la situazione ed eventualmente approfondire se ci sono altre ragioni più profonde che le rendono difficile fare una scelta.
Buongiorno,

lei è portatrice di una istanza di coppia, per tanto è in un setting terapeutico di coppia che potreste affrontare le problematiche qui esposte. In questi casi lo specialista per eccellenza è uno psicoterapeuta sistemico relazionale, vi potrebbe aiutare nel trovare un nuovo equilibrio e una nuova formula per poter stare insieme in totale serenità. Aggiungo inoltre che la psicoterapia di coppia è un luogo protetto nel quale potreste trovare la possibilità di poter esprimere i bisogni reciproci e di attribuire un significato per quanto vi sta accadendo. Potrebbe aiutare entrambe a star meglio insieme!!
Ne parli con il suo ragazzo, si dia la possibilità di intraprendere la strada indicata al fine di poter meglio vivere la relazione di coppia.

Cordiali Saluti
Dottor Diego Ferrara
Buongiorno gentile utente di mio dottore, grazie per aver condiviso con noi il suo vissuto.
Comprendo il suo sentire bloccata, immagino che quelle parti che ha scoperto, che non sapeva di conoscere la fanno rimanere ancora più bloccata. Mi chiedevo se ha provato di ricontattare lo specialista con il quale ha risolto, come lei dice, diverse difficoltà.
Le possibiltà potrebbero essere diverse, sicuramente con l'aiuto di un percorso, eventualmente anche di coppia, credo che sarà meno complicato anche per non aver il "peso" di distruggere nessuno.
Cordiali Saluti dott.ssa Giakoumi Alexandra
Buongiorno
La situazione è talmente intricata che necessita di maggiori spiegazioni e informazioni per venire a capo di questi disagi emotivi e relazionali.
Sono disponibile per consulti anche online.
Cordiali saluti Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Gent.ma, non credo che possa esserle utile un nostro parere. Le uniche cose che mi sento di dirle è che, comunque vada, non è lei la responsabile del malessere del ragazzo, così come non è suo dovere salvarlo.
È una sua scelta e può valutare un aiuto psicologico qualora abbia difficoltà a gestirla.
Resto a disposizione
Un caro saluto
Dott.ssa Alessandra Morosinotto
Buongiorno, cominci con il domandarsi quanto e in che modo sono state efficaci le tentate soluzioni sino ad ora.

Saluti

MT
Gentile utente, mi colpisce la sua frase : " io non voglio distruggerlo" come se dietro ci fosse il timore di arrecargli un danno enorme. È questo senso di colpa che la tiene legata? Perché rimane con questo ragazzo che somiglia più ad un bimbo bisognoso che ad un compagno? Se è riuscita a superare certe difficoltà, perché non riprende contatti con chi l'ha seguita, anche per un semplice confronto?
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi

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