Buongiorno mi chiamo Chiara e sono una ragazza di 32 anni. Un anno fa ho avuto un'esperienza con un

15 risposte
Buongiorno mi chiamo Chiara e sono una ragazza di 32 anni. Un anno fa ho avuto un'esperienza con un narcisista patologico (diagnosticato, ma l'ho scoperto dopo aver interrotto la relazione). A distanza di un anno inizio a frequentare un altro ragazzo che, dopo qualche mese, ha iniziato a dare segni dello stesso disturbo (silenzio punitivo, "o si fa come dico io o non ci vediamo così impari", etc). Ora...è possibile che sia una coincidenza il fatto che a distanza di un anno abbia conosciuto due persone simili o il mio inconscio mi sta dicendo che attiro queste esperienze perché in fondo ho cose in comune con loro? Mi spiego meglio... anche io sono sparita dopo una discussione o solo per vedere l'altro come si comportava. Non sto male dopo la rottura, nonostante non abbia avuto risposte non le cerco e provo quasi un senso di soddisfazione. La lucidità con cui riconosco che potrei avere un problema è normale o si tratta solo di un carattere (il mio) razionale e analitico? Un saluto e grazie
buongiorno Chiara.
in effetti è probabile che dietro le sue scelte affettive ci sia un meccanismo inconscio di coazione a ripetere che la porta sempre sella stessa direzione.
E' un meccanismo ben noto in psicoterapia e sono certa che attraverso un sostegno Psicologico lei potrà assieme al suo terapeuta cercare le cause che sottostanno a tale ripetizione per poter interrompere questo meccanismo.
sono a sua disposizione per qualsiasi approfondimento anche online.
Buona giornata
Dott.ssa Laura Bova

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Cara utente, farsi delle domande su proprio funzionamento è sicuramente importante ed interessante. Riflettere sul come mai agiamo in un certo modo, cosa ci spinge a fare o non fare qualcosa. Lei teme di avere un "problema", oggi io non posso dirle se ci siano oppure no delle criticità, ma sicuramente posso dirle che qualunque stile di funzionamento più essere modificato, smussato, compreso e gestito. In terapia potrà trovare uno spazio per comprendersi, cambiare delle cose se riterrà che qualcosa non le fa bene o le reca malessere e accettarsi. Rimango sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Buongiorno Chiara, è interessante la domanda su :quali aspetti di lei possano attirare questo tipo di personalità? In realtà essere coinvolti in una relazione con un narcisista crea semore tanta confusione, questo perchè il modello affettivo che si propone(in questo caso il suo) ricalca alcune caratteristiche
che sono utili ai fini del narcisista ad accrescere il suo ego.
Sarebbe interessante lavorare su queste modalità da lei ptoposte nelle relazioni.
Buona giornata.
Salve Chiara, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno Chiara,
sarebbe opportuno capire quale parte di lei sente il bisogno di affiancarsi a personalità narcisistiche. Un percorso psicoterapico potrebbe aiutarla a capire quale modalità di attaccamento si attiva quando entra in relazione con gli Altri. Sarebbe buono analizzare il suo legame di attaccamento in età infantile e poi cercare nuove modalità per stare in relazioni più sane.
Cordialmente
Buongiorno Chiara; mi pare di cogliere dalla sua domanda un suo tentativo di esplorare aspetti del suo funzionamento affettivo a partire dalle due relazioni sentimentali di cui parla; è importante farsi domande soprattutto se alcuni meccanismi sembrano ripetersi e creano malessere. Sarebbe utile per lei esplorare dinamiche, significati che sottendono certe sue scelte e comportamenti; potrebbe chiedere un consulto con un collega.
Buone cose
dott.ssa Nicoletta Balestra
Gentile Chiara,
è probabile che, se continua a sentirsi attratta da una certa tipologia di partner, coi quali non riesce ad instaurare rapporti davvero soddisfacenti, in lei si manifestino meccanismi disadattivi le cui origini sarebbero verosimilmente da ricercarsi nella sua storia passata e nelle modalità relazionali che ha sviluppato durante le prime fasi della sua vita.
Il fatto che sia consapevole della tendenza a reiterare queste scelte implica, a mio avviso, che il problema è da lei vissuto come tale e non come un'inesorabile fatalità, ovvero che è in grado di concepire di instaurare rapporti affettivi e sentimentali più sani e gratificanti con partner non così narcisisti.
Un ciclo di sedute di psicoterapia potrebbero aiutarla ad individuare e correggere tali meccanismi, consentendole una maggiore libertà per il futuro di sviluppare relazioni con uomini meno problematici.
Nel caso fosse interessata ad una consultazione, sono disponibile anche online.
Cordiali saluti e auguri di buone feste.
Gent.ma, potrebbe trovare una sua personale risposta agli interrogativi che si pone soltanto imbarcandosi in una avventura psicoterapeutica che le consenta di esplorare, comprendere e magari anche trasformare insoddisfacenti modalità di scelta amorosa. SG
Salve Chiara, nel pensare che ci sia un inconscio che ci muove rischierei di credere che siamo "pilotati" da forze superiori (o meglio, interiori) senza aver la possibilità di gestire le nostre esigenze utili alla progettazione di un "modo" per scegliere chi tenere vicino.

Comprendo quanto sia comunque "avvilente" il ritrovarsi in una situazione simile a distanza di un anno ma Le chiederei di riflettere su quante possibilità Lei avesse di "non sparire" (quando lo ha fatto) e quante altre strategie disponibili avrebbe potuto mettere in campo in alternativa a ciò. Soprattutto, lo sparire o il "ricattare" (quello che Lei ha subito, intendo) sono solo "sintomi di una patologia" o un modo di poter contrattare il potere in una coppia? Sono domande che le lascio per riflettere, a prescindere dalla scelta di iniziare un percorso o meno.

Le auguro una buona giornata.

Paolo Mazzaferro
Buongiorno Chiara, leggendo il suo racconto ho subito notato il suo spirito interrogativo che le sarebbe molto utile all'interno di uno spazio di consulenza/psicoterapia.
Credo sia molto interessante riflettere su cosa la spinga in modo più o meno consapevole ad avvicinarsi/re personalità che definisce "narcisiste": come ha già colto nelle relazioni che intratteniamo ci sono aspetti che si ripresentano e poterli comprendere può aiutarci a vivere rapporti più soddisfacenti e piacevoli.
Resto a disposizione.
Un caro saluto, dott.ssa Consales
Buongiorno, grazie per la sua esperienza. La sua consapevolezza, oltre a non essere così scontata mi creda, è un segno, a mio avviso, che lei sia una persona sveglia e con molte risorse. Le suggerisco un percorso di Schema Therapy per lavorare sulle sue tendenze relazionali.

Un caro saluto.

D.ssa Irene Mugnaini
Salve, probabilmente dietro alle sue scelte sentimentali le ha agito la coazione a ripetere, ha cioè ripetuto lo stesso cliché di comportamento. Cerchi un esperto che la aiuti ad andare a fondo alla motivazione delle sue scelte che ha origini antiche. Elaborando il presente e il passato sicuramente si sentirà meglio e cercherà partner che non la costringano in circoli viziosi dolorosi e poco carichi emotivamente.
Buonasera Chiara, uscire da una relazione affettiva che crea sofferenza è possibile, il punto è lavorare per comprendere, dare valore e legittimità alla propria esperienza interna, ai propri scopi di vita, ai propri bisogni. Riconoscere come la sofferenza di oggi è simile a quella del passato, ma si può modificare dando risposte diverse. Un primo passo da fare è quello di smettere di interrogarsi sul perché dei comportamenti del partner, dei suoi silenzi, e cominciare a riportare il focus su se stessi, perché io passo Il cambiamento parte da qui….sempre…DA SE STESSI.
Buongiorno, i suoi dubbi sono legittimi. Una psicoterapia è consigliata perché, se da una parte "guarisce" gli stati d'animo che non la fanno stare bene, dall'altro "educa" alla consapevolezza e alla conoscenza di sé. La conseguenza di questa "educazione" è che poi lei è in grado di fronteggiare tutto ciò che la vita ci riserva quotidianamente, in modo adeguato. Se non trova riscontro con lo psicoterapeuta che sta frequentando o dovesse frequentare, conviene cambiare. Ognuno ha un suo metodo di lavoro e non è detto che quel metodo vada bene per lei. A disposizione per qualsiasi chiarimento, la saluto cordialmente.
dr.ssa Elena Santomartino, psicologa psicoterapeuta
Gentilissima,
Mi sembra che lei senta il bisogno di approfondire qualcosa di se stessa che sente intervenire nel momento in cui stabilisce dei rapporti sentimentali. Questo mi sembra un buon punto di partenza. Se vuole sono a disposizione
Un saluto cordiale
Dott.ssa Di Giovanni

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