Buongiorno, ho una bimba di 4 mesi e mezzo. Ho paura a fare un po’ tutto con lei. È una bimba buona,

23 risposte
Buongiorno, ho una bimba di 4 mesi e mezzo. Ho paura a fare un po’ tutto con lei. È una bimba buona, urla solo quando ha sonno. Oggi ho provato ad andare al mare, ma ho visto altre 3 mamme con figli ancora più piccoli che li allattavano e io mi sono sentita inferiore perché io non ci sono riuscita e le do il latte artificiale. In più sgambettavano e ridevano mentre mia figlia è sempre molto seria..fatto sta che me ne sono andata dopo neanche mezz’ora anche perché aveva sonno e ha urlato. Mio marito è molto arrabbiato ma non riesco a superare questa cosa. Non parliamo poi della paura di andare al ristorante. Consigli?
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve cara mamma, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso.
Comprende quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione da lei riportata.
Sarebbe opportuno cercare di capire da dove proviene questo senso di inferiorità di cui parla, dove l'ha appreso e soprattutto cercare di cogliere quelli che sono i fattori che mantengono tali aspetti.
Tenga presente, inoltre, che in queste situazioni tende ad innescarsi un pericoloso circolo vizioso: penso di non essere inadeguata, ciò mi rende triste arrabbiata, tali emozioni negative e pensieri negativi non mi aiutano nella vita di tutti i giorni e ciò conferma la mia percezione di sentirmi inadeguata. Ritengo pertanto fondamentale che lei intraprenda un percorso psicologico al fine di ricavarsi uno spazio per elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi a questa situazione e scoprire strategie utili per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche.
Cordialmente, dott FDL

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Dott.ssa Raffaella Gervasoni
Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Ponsacco
Buongiorno. L'impressione che ho avuto dal suo messaggio è che lei sia molto attenta a sua figlia, che desidera che stia bene e sia felice, ed è comprensibile. In lei sento una preoccupazione per come si comporta la sua bambina di quattro mesi e mezzo, quando piange, magari perché é stanca, timore che forse è aumentato dal senso di responsabilità di voler essere una mamma davvero brava. Le paure, soprattutto con il primo figlio, sono molto comuni e diffuse, per questo è importante trovare delle modalità attraverso le quali riusciamo ad accettarle e ad affrontarle. Parlarne è un primo passo fondamentale, approfondirle con un professionista può aiutare agevolando questo processo di crescita nel compito di diventare genitori. Cari saluti, dottoressa Raffaella Gervasoni
Dott.ssa Chiara Tenconi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Rho
La maternità apre un mondo di emozioni, pensieri, fatiche inattese. Intuisco sia la vostra prima bimba, quindi vanno aggiunti stravolgimenti di vita, ritmi, aspettative. Il legame di coppia ne risente, il sistema famiglia si deve pian piano assestare su un nuovo format. In tutto questo caos possiamo accentuare vissuti di inadeguatezza dimenticando che ogni essere umano è unico, la sua bambina è diversa da qualsiasi altro bambino così come lei è una mamma diversa. Ciò che importa è la vostra relazione, imparate a conoscervi, a sintonizzarvi suoi bisogni di entrambe (per i suoi cerchi aiuto in suo marito ma anche ai familiari e agli amici). Nel corso del primo anno di vita si raggiungono tante tappe evolutive ma i tempi sono diversi, le modalità sono diverse (pensi soltanto a quanti modi strambi i bambini trovano per gattonare....). Mentre è al mare provi a rilassarsi, passeggi con la piccola nel marsupio, provi a farle toccare la sabbia, l'acqua ogni esperienza è unica. Tutto il resto lascia il tempo che trova. Visto che è così sensibile non trascuri questi pensieri di inadeguatezza, talvolta granelli di sabbia possono trasformarsi in montagne. A presto e ancora congratulazioni!
Dott. Valeriano Fiori
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, la ringrazio per aver condiviso con noi la sua esperienza. Credo che lei debba lavorare su questo suo senso di inferiorità, tramite un percorso psicologico. Inoltre, emerge la stessa sensazione in altre situazioni?
Buona giornata
Dott. Fiori
Dott.ssa Alessia Battista
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Catanzaro
Salve gentile utente, essere genitore è il mestiere e ruolo più difficile del mondo. Ci si pone sempre la domanda se si faccia o meno la cosa giusta, ci si pone sempre in dubbio, ci si confronta con altri, arrivano sensi di colpa per comportamenti che riteniamo sbagliati ed inoltre si leggono informazioni non sempre corrette. Non tutte le madri (per vari motivi) allattano al proprio seno. Non è l'allattamento al seno lo strumento per diventare un buon genitore, ad esempio si può allattare al seno e guardare tutto il tempo il cellulare. Ciò che hanno bisogno i bambini e l'attenzione ed il sostegno, una guida per crescere. Sicuramente un percorso di sostegno alla genitorialità potrebbe essere un valido aiuto per lei, per far fronte a le sue insicurezze e superare le proprie paure Un percorso dove ritrovare le sue potenzialità come persona e genitore.
Cordiali Saluti Dott.ssa Alessia Battista
Buona sera mamma, grazie per averci raccontato il suo vissuto.
Il ruolo di genitore è un ruolo molto difficile e complesso ma le dico una cosa: è difficile per tutti, nessuno escluso. I suoi sentimenti di inferiorità sono comprensibili ma sono sentimenti comuni a tutti i genitori.
In questo caso non è possibile dare consigli, in quanto bisognerebbe capire la sua storia. Per quanto mi riguarda mi occupo di genitorialità e quando i genitori vengono nel mio studio, insieme cerchiamo di capire le loro risorse per fronteggiare al meglio questo arduo compito.
Se vuole contattarmi per eventuali chiarimenti, io sono a disposizione.
Un caro saluto,
dott.ssa Chiara De Battisti
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Dr. Ugo Ungaro
Psicologo, Psicoterapeuta
L'Aquila
Salve più che un consiglio che sicuramente avrà già sentito da parte di una persona che le è cara forse è utile per lei spostare l'attenzione sul disagio che prova in determinate occasioni e di cui parla nella sua nota. Forse potrebbe essere utile per lei approfondire la conoscenza dei motivi che la spingono a sentirsi in un determinato modo ed a comportarsi come descrive nella sua nota. Sicuramente aumentare la consapevolezza in merito a questi vissuti le potrebbe offrire delle diverse chiavi di letture e quindi farle pensare a delle diverse soluzioni. Ovviamente solo lei può scegliere se rimanere in questa situazione o contattare uno specialista per valutare la situazione e per stabilire le eventuali o ulteriori attività, Un cordiale saluto
Dott.ssa Anna Paolantonio
Psicologo, Psicoterapeuta, Posturologo
Roma
Salve. Un bambino di pochi mesi ha bisogno di amore, rispetto e tranquillità. Lei sente che ha paura a fare diverse cose con lei o sente di assecondare i ritmi e i bisogni di sua figlia? Un figlio cambia la vita, i ritmi e gli interessi non sono più gli stessi, soprattutto per le madri. Il senso di inferiorità si è manifestato da quando è diventata mamma o era già presente in lei? In cosa si sente sbagliata?
Valuti la possibilità di intraprendere un percorso psicoterapeutico che possa aiutarla a fare chiarezza sulle cause e a stimolare la fiducia in se stessa che l'aiuterà a fidarsi di lei e a sentirsi meno sbagliata. Distinti saluti
Cara mamma, le consiglio di affidarsi ad un buon psicoterpeuta che sappia aiutarla a venire fuori dal suo malessere.
L'aiuterà a capire se ci può essere stata una Depressione Post-Partum che poi si è cronicizzata o se le difficoltà sono venute dopo.
L'aiuterà a capire quanto sia salda l'alleanza con suo marito nella funzione genitoriale e se c'è da consolidare qualcosa, lavorerà in tal senso.
Inoltre l'aiuterà a capire il limite tra ciò che è una fisiologica responsabilità genitoriale e ciò che la limita.
Le consiglio di farsi aiutare per vivere al meglio la sua maternità e per dare a suo figlio la madre che merita.
Un caro saluto.
Dr. Andrea Alliata
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Ogni bambino ha il suo temperamento, alcuni più attivi, altri più seri, alcuni più nervosi altri più docili. Non si senta in colpa e in inferiorità se sua figlia preferisce contemplare il mondo con aria seria anzichè sgambettare, nè se dichiara ad alta voce di avere sonno! Anzi mi congratulo che lei capisca il suo grido. Io le consiglio di cercare per sè un spazio per i suoi dubbi, le sue paure ed insicurezza. E' come se la nascita di sua figlia avesse attivato dei suoi dubbi su di sè, e ciò è un peccato perchè non le permettono di vivere serenamente e con gioia la sua nuova vita familiare. un saluto
Dott.ssa Georgia Silvi
Psicoterapeuta, Psicologo
Roma
Gentile utente,
la nascita di un figlio è una fase delicata nella vita di ognuno di noi, in quanto va a turbare l`equilibrio preesistene e sollecita la necessità di trovarne uno nuovo. Cio implica il dover modificare le proprie relazioni (con il partner, con gli amici, ecc.), la propria vita e trovare la propria identità di madre. Diventare madre è un processo, e come ogni processo ha bisogno di tempo. In questo momento delicato è importante riuscire a conservare uno spazio di condivisione emotiva con il partner e potrebbe esserle utile avere uno spazio terapeutico per riuscire a vivere questa nuova esperienza al meglio.
Le faccio i miei migliori auguri, un cordiale saluto. Dott.ssa Georgia Silvi
Dott.ssa Francesca Colomo
Psicologo, Psicologo clinico
Cagliari
Gentile mamma,
per poterle offrire degli spunti di riflessione sarebbe necessario conoscere diversi elementi non esplicitati nel suo consulto. Ogni famiglia è unica e trattandosi di un sistema, per comprendere le dinamiche relazionali che si verificano all'interno, risulta prezioso esplorare diversi aspetti del trascorso di ciascun individuo che la compone e la qualità delle interazioni.

Sulla base di ciò che ci scrive le domando:
-I disagi riferiti sono emersi in seguito alla nascita della bambina o percepiva delle criticità anche precedentemente?
-Indica che suo marito sarebbe arrabbiato: rispetto a quale/quali eventi nello specifico?
-Lei come vive lo stato emotivo di suo marito?
-Si sente sostenuta, riconosciuta ed apprezzata da persone per lei significative?
-Di cosa riterrebbe di aver bisogno?

Qualora avesse piacere di condividere ulteriori informazioni sarò lieta di proporle delle risposte maggiormente in linea con le sue esigenze.

Rispetto ai contenuti che ci rimanda, sento doveroso normalizzare eventuali dubbi, momenti di sconforto, paragoni e preoccupazioni. Capita a tantissime mamme di non sentirsi sempre "sul pezzo", ma dove tali aspetti dovessero interferire sulla qualità della sua vita, così come suggerito da colleghi e colleghe, potrebbe esserle utile esplorare i suoi vissuti in un contesto di sostegno psicologico.

A sua disposizione.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valentina Maccioni
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Cagliari
Buongiorno. L'arrivo di un figlio è una fase molto delicata nella vita di un genitore, e può scatenare ansie e preoccupazioni che rendono la vita più complicata. Ogni mamma è diversa, è importante ascoltarsi e, per quanto possibile, non paragonarsi alle altre mamme. Non esiste un manuale del bravo genitore. Il mio consiglio è quello di affidarsi ad un professionista psicologo che la possa supportare in questa fase così delicata. Cordialmente, dott.ssa Valentina Maccioni
Dott.ssa Rosanna Verrastro
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, diventare mamme non è così semplice come forse si vorrebbe pensare.
Ci vuole un tempo per iniziare a convivere con questa nuova identità ed è assolutamente normale avere alcune difficoltà.
Non si senta inferiore alle altre madri. Non ci sono mamme di serie A o mamme di serie B.
Se lei non ha allattato avrà avuto le sue legittime e rispettabilissime motivazioni ma ciò non vuol dire che non ama sua figlia allo stesso modo di una madre che allatta al seno.
Ogni madre fa ciò che può per il benessere del proprio figlio e lo fa con tutte le buone intenzioni.
Provi ad essere meno severa con sè stessa e a non utilizzare ciò che accade intorno a sè per colpevolizzarsi.
Non generalizzi, i bimbi sono imprevedibili e alcuni giorni sono più nervosi e in altri estremamente tranquilli. Probabilmente i bimbi che ha visto al mare si trovavano in una giornata o momento positivo, chissà come sarà stata la loro giornata per intero.
Si prenda il giusto tempo per iniziare a fare piccole e semplici cose con la sua bimba, magari per pochi minuti al giorno e provi a vedere come va e soprattutto come si sente.
Provi ad esplorare senza giudicarsi troppo.
Dott.ssa Alessandra Morosinotto
Psicologo, Psicologo clinico
Alessandria
Buongiorno Signora, diventare mamma è un'esperienza molto complessa e di continuo apprendimento. Sentirsi sbagliate, non capaci, in colpa, sono emozioni comuni in molte donne. Le consiglio di intraprendere quanto prima un percorso psicologico che la possa aiutare a ritrovare sé stessa e rinforzare tutte le sue risorse da mamma che certamente ha. Inoltre un supporto psicologico porterà benefici anche alla sua bimba e al rapporto che ha con lei.
Non è sola, si affidi ad un professionista.
Resto a disposizione.
Un caro saluto
Dott.ssa Alessandra Morosinotto
Dott.ssa Silvia Ravani
Psicoterapeuta, Psicologo
Vidigulfo
Buongiorno, essere genitore penso sia quanto di più difficile esiste al mondo. Sicuramente insicurezze, paure e dubbi sono parte di ogni genitore che prenda sul serio la responsabilità che ha. Dalle sue parole però mi sembra di cogliere che queste paure siano molto radicate e creino diverse difficoltà. Penso le sarebbe utile capire da dove derivano: cosa significa per lei essere mamma? Cosa implica avere la responsabilità di una piccola creatura? Quanto le è di supporto in tutto questo suo marito? Se mai ne avesse voglia, un percorso psicologico potrebbe esserle di aiuto e conforto. Le faccio i miei auguri! Dott.ssa Silvia Ravani
Dott.ssa Fabrizia Semeraro
Psicologo, Psicoterapeuta
Bologna
Buonasera, le difficolta' dei primi mesi sono tante, è comprensibile. Mi chiedo se viva con senso di colpa il fatto di non aver allattato. Sa, ogni mamma vive una maternità assolutamente unica e irripetibile e se le condizioni hanno reso necessaria questa scelta va più che bene.l'importante che la bimba stia bene e anche lei. La descrive come una bimba buona che forse piange quando ha sonno, è una condizione più che normale, sarebbe strano se non le comunicasse questo suo bisogno. Deve essere difficile inoltre sapere che suo marito è arrabbiato, poiché sono sicura che lei ce la sta mettendo tutta. Però se sente di aver bisogno di uno spazio suo, può pensare di iniziare un percorso di terapia dove dare voce a tante emozioni e a tanti pensieri sentendosi sostenuta e mai giudicata. Cordialmente, Dott.ssa Semeraro
Dott. Diego Emmanuel Cordoba
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Gentilissima utente, potresti considerare l'aspetto del confronto e del confronto sociale che potrebbe influenzare le tue emozioni e il tuo comportamento. È normale confrontarsi con altre madri e sentirsi inferiori o insicure a volte, ma è importante ricordare che ogni bimbo è diverso e ogni famiglia ha la propria situazione unica.
Potrebbe essere utile esplorare le tue paure e insicurezze con tua figlia e con tuo marito. Parlarne apertamente potrebbe aiutarti a elaborare meglio ciò che provi e a trovare soluzioni per affrontare queste situazioni. Inoltre, potresti considerare di entrare in contatto con un professionista, come uno psicologo o uno psicoterapeuta, che possa aiutarti a esplorare queste emozioni e a trovare modi per superare le tue paure.
Infine, ricordati che non esiste una famiglia perfetta e che ciascuna famiglia ha i propri momenti di difficoltà. È importante prendersi cura di te stessa e di tua figlia, e cercare di trovare il supporto di cui hai bisogno per affrontare queste sfide. Spero che questi consigli possano esserti utili. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio di consultazione.
Dott. Cordoba
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Dr. Barbara Bove Angeretti
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno,
Le sue emozioni sono comprensibili, molti genitori si confrontano con aspettative che possono diventare opprimenti, specialmente riguardo all’allattamento e al comportamento dei figli. Essere esposti a situazioni in cui altri sembrano gestire tutto con facilità può far sentire inadeguati, ma è importante ricordare che ogni bambino è unico, così come lo è ogni percorso genitoriale.

I bambini mostrano le loro emozioni in modi diversi, il fatto che sua figlia sia “seria” non è necessariamente un segnale preoccupante, probabilmente è il suo attuale modo di esplorare e interagire con il mondo.
Il marito è arrabbiato per cosa? Può essere che questo suo malessere dipenda anche da suo marito?
In ogni caso, il suo benessere e quello della sua bambina vengono prima di ogni altra cosa, se sente di aver bisogno di aiuto, mi contatti pure.

Dr.ssa Barbara Bove Angeretti
Dr. Matteo Paoletti
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Salve e grazie per la condivisione. Essere mamme attiva tutta una serie di emozioni e rappresentazioni di se e del rapporto con il neonato. Queste si organizzano intorno ad una serie di pressioni sociali conformiste che individuano categorie del senso comune per suddividere le mamme in brave e cattive. Ad esempio, allattare al seno è da mamme brave, dare il latte artificiale è da mamme cattive. Stessa cosa figlio che urla e figlio che non urla. Questi non sono fatti in se che possono essere ricondotti inevitabilmente ad una condanna di se o ad un esaltarsi per essere una brava mamma. Penso le possa essere utile cominciare a pensare a tutta questa serie di rappresentazioni sociali che le si sono attivate nel momento in cui è diventata madre. Che lei sia una cattiva madre in quanto non allatta al senso non è un fatto, ma una fantasia o emozione, che dir si voglia.
Saluti e buona fortuna
Dott. Matteo Paoletti
Dott.ssa Cristiana Danese
Psicologo, Psicologo clinico
Palermo
Gentile utente, diventare genitori è un passaggio di vita importante, caratterizzato da molteplici cambiamenti, paure e preoccupazioni. Comprendo, pertanto, quanto determinate circostanze possano rendere ancora più evidenti tali difficoltà e suscitare delle emozioni scomode. Sarebbe utile per lei intraprendere un percorso psicologico, con l'obiettivo avere un sostegno alla genitorialità, lavorando sulle emozioni connesse alla gestione della vita genitoriale e coniugale ed esplorandone le emozioni connesse. Se lo vorrà sarei felice di poterla aiutare, anche online. Cordialmente, Dott.ssa Cristiana Danese psicologa
Dott.ssa Fiammetta Gioia
Psicologo, Psicologo clinico
Mirano
Cara mamma, spero abbia gia ricevuto risposte di supporto a cui aggiungo la mia.
La maternità non è un’esibizione di competenze, è una relazione che si costruisce con il tempo, nel silenzio, nella fatica, nell’abbraccio. Non conta il latte con cui la nutri, conta che lei senta il tuo amore mentre la tieni tra le braccia. Non conta se ride poco o se piange per il sonno, conta che tu sia lì, anche quando ti sembra di non sapere cosa fare.
Avere una bambina di quattro mesi e mezzo è come vivere con una creatura meravigliosa e misteriosa che ancora non parla, ma ti legge addosso tutto: i gesti, le emozioni, le esitazioni. È normale avere paura a fare le cose. È normale chiedersi se si sta facendo abbastanza. È normale uscire e sentirsi improvvisamente inadeguata, anche solo guardando altre mamme che sembrano più sciolte, più pronte, più capaci. Quelle stesse mamme — che oggi ti sembrano leggere — probabilmente hanno vissuto, o vivranno, lo stesso smarrimento. Solo che magari non lo raccontano.
Consiglio di pare piccoli passi, esperienze che vanno via via aumentando di tempo e intensita', prima 20 min poi 30, poi ... Per capire bene le reazioni di vostra figlia e quelle di voi genitori... State crescendo e imparando insieme.

Saluti.
Dott.ssa Federica Abbandonato
Psicologo, Psicologo clinico
Potenza
Salve,
quello che descrive è molto più comune di quanto si pensi. La nascita di un figlio porta con sé tante emozioni, anche timori e insicurezze. Non è una gara tra mamme: ogni bimbo e ogni genitore hanno i propri tempi e modalità. Il fatto che la sua bimba prenda il latte artificiale o sia più seria non significa che stia “peggio” degli altri, ma solo che ha il suo modo di essere — e va bene così.
Cerchi di non giudicarsi, di procedere per piccoli passi, e di concedersi tempo per acquisire fiducia nelle nuove esperienze. Se sente che l’ansia la blocca troppo, un supporto psicologico mirato può aiutarla a ritrovare serenità e sicurezza nel suo ruolo di mamma.
Un caro saluto.

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