Buongiorno, ho scoperto di avere la SIBO ( Breath Test al Lattulosio) e una disbiosi fermentativa (
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Buongiorno, ho scoperto di avere la SIBO ( Breath Test al Lattulosio) e una disbiosi fermentativa ( indicano alto ), il dottore mi ha prescritto l'antibiotico per 15 giorni e mi ha detto di stare attento all'alimentazione, come dovrei comportarmi a tavola e dovrei prendere qualche probiotico? Leggevo che dovrei evitare i carboidrati e le fibre ( spero non del tutto ) e che una volta finito l'antibiotico dovrei assumere dei Lattobacilli
Gentilissima paziente,
Parlo da professionista con esperienza, dovrebbe scegliere un regime a basso contenuto di FodMap seguito e guidato da un professionista, atto a risolvere il suo problema.
La sindrome del colon irritabile è un disturbo molto diffuso, di cui approfitta soprattutto l'industria farmaceutica.
Inoltre, ci tengo a precisare che la gravità, la frequenza e l'intensità dei singoli sintomi della sindrome del colon irritabile possono variare notevolmente da paziente a paziente.
Di conseguenza, nella diagnosi si distingue tra sindrome del colon irritabile a dominanza di diarrea (diarrea ricorrente), sindrome del colon irritabile a dominanza di stitichezza e il cosiddetto "tipo combinato" (in tal caso diarrea e stitichezza si alternano).
chi soffre di colon irritabile ha spesso a che fare con stress e tensioni emotive, che a loro volta possono influire sulla salute intestinale. Tuttavia, ciò significa che lo stress psicologico non può essere considerato la causa diretta (soprattutto unica) della sindrome del colon irritabile.
Infatti, gli scienziati hanno scoperto che la classica alimentazione occidentale, con la sua alta percentuale di acidi grassi saturi e carboidrati a catena corta, favorisce lo sviluppo del "leaky gut". Questo spiegherebbe perché sempre più persone, soprattutto nei Paesi occidentali, devono affrontare disturbi intestinali ricorrenti come diarrea, dolori addominali e flatulenza.
Questo approccio è perseguito anche dalla dieta FODMAP, in cui gli alimenti con sostanze FODMAP (carboidrati a rapida fermentazione e alcoli dello zucchero) vengono completamente eliminati dal menu per un certo periodo di tempo e poi reintegrati lentamente in piccole quantità.
Le evidenze attualmente disponibili suggeriscono che la dieta a basso contenuto di FODMAPs possa avere un ruolo nella gestione dei sintomi degli adulti affetti da sindrome del colon irritabile.
Anche in questo caso però, bisogna essere cauti ed evitare il “fai da te” perché questa dieta comporta dei rischi e va valutata da caso a caso con la supervisione dello specialista per scongiurare deficit nutrizionali.
Resto a disposizione
Cordialmente
Dott.ssa F.A.
Parlo da professionista con esperienza, dovrebbe scegliere un regime a basso contenuto di FodMap seguito e guidato da un professionista, atto a risolvere il suo problema.
La sindrome del colon irritabile è un disturbo molto diffuso, di cui approfitta soprattutto l'industria farmaceutica.
Inoltre, ci tengo a precisare che la gravità, la frequenza e l'intensità dei singoli sintomi della sindrome del colon irritabile possono variare notevolmente da paziente a paziente.
Di conseguenza, nella diagnosi si distingue tra sindrome del colon irritabile a dominanza di diarrea (diarrea ricorrente), sindrome del colon irritabile a dominanza di stitichezza e il cosiddetto "tipo combinato" (in tal caso diarrea e stitichezza si alternano).
chi soffre di colon irritabile ha spesso a che fare con stress e tensioni emotive, che a loro volta possono influire sulla salute intestinale. Tuttavia, ciò significa che lo stress psicologico non può essere considerato la causa diretta (soprattutto unica) della sindrome del colon irritabile.
Infatti, gli scienziati hanno scoperto che la classica alimentazione occidentale, con la sua alta percentuale di acidi grassi saturi e carboidrati a catena corta, favorisce lo sviluppo del "leaky gut". Questo spiegherebbe perché sempre più persone, soprattutto nei Paesi occidentali, devono affrontare disturbi intestinali ricorrenti come diarrea, dolori addominali e flatulenza.
Questo approccio è perseguito anche dalla dieta FODMAP, in cui gli alimenti con sostanze FODMAP (carboidrati a rapida fermentazione e alcoli dello zucchero) vengono completamente eliminati dal menu per un certo periodo di tempo e poi reintegrati lentamente in piccole quantità.
Le evidenze attualmente disponibili suggeriscono che la dieta a basso contenuto di FODMAPs possa avere un ruolo nella gestione dei sintomi degli adulti affetti da sindrome del colon irritabile.
Anche in questo caso però, bisogna essere cauti ed evitare il “fai da te” perché questa dieta comporta dei rischi e va valutata da caso a caso con la supervisione dello specialista per scongiurare deficit nutrizionali.
Resto a disposizione
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Dott.ssa F.A.
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Buongiorno, la SIBO si cura con l'alimentazione mirata ed equilibrata, tenendo bassa all'inizio la quantità di fibre, ma senza eliminarla perchè serve a selezionare il microbiota corretto. Piuttosto occorre affrontare la ulteriore disbiosi indotta da 15 giorni di antibiotici - ma perchè così a lungo?-. Inoltre ritengo che prendere probiotici adesso sia inutile , non riuscirebbero a riprodursi, meglio più in là, unitamente alla dieta antinfiammatoria .
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Gentilissimo paziente, la dieta ha come scopo quello di creare l’ambiente intestinale corretto e di non alimentare in maniera eccessiva i microbi del tenue e gli antibiotici hanno come obiettivo controllare la sovracrescita. Quindi sono necessari entrambi, anche se purtroppo una terapia antibiotica per lungo periodo non aiuta. In genere si consiglia la dieta lowFODMAP, ossia a basso contenuto di "cibi che fermentano" (monosaccaridi, disaccaridi, oligosaccaridi e polioli). Inizialmente si eliminano questi alimenti per qualche settimana, segue una fase di reintroduzione per ristabilire la tolleranza perduta e infine si educa la persona a scegliere autonomamente i cibi di cui può nutrirsi, le combinazioni e le quantità.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Un saluto Dott.ssa Federica Mostardi.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Un saluto Dott.ssa Federica Mostardi.
Concordo con le risposte dei colleghi nel farsi seguire da uno specialista della nutrizione che imposterà una dieta a basso contenuto di FodMap così da far ridurre i sintomi di malessere intestinale. Inoltre con la prescrizione di pre-probiotci essi andranno a ristabilire la salute del microbiota.
Distinti saluti
Dr Luca Agostini
Distinti saluti
Dr Luca Agostini
Salve, le consiglio di farsi seguire da un professionista della nutrizione in quanto la SIBO si cura con un'alimentazione mirata ed equilibrata. I carboidrati non vanno eliminati ma va limitata la quantità e la qualità di fibre da introdurre.
Resto a disposizione per qualsiasi cosa, buona giornata
Dottoressa Ilenia Russo
Resto a disposizione per qualsiasi cosa, buona giornata
Dottoressa Ilenia Russo
Salve, concordo con i colleghi sulla necessità di farsi impostare da un professionista un protocollo Low FODMAP che le permetterà di eliminare (e poi reintrodurre) tutti gli alimenti altamente fermentescibili.
Le consiglio inoltre di ridurre i grassi dalla sua dieta in quanto determinati batteri deconiugano i sali biliari necessari per la digestione dei grassi e questo le potrebbe causare un
malassorbimento che le potrebbero indurre episodi diarroici (steatorrea).
Le consiglierei inoltre un'integazione con postbiotici così da poter beneficiare direttamente di alcuni prodotti della fermentazione batterica molto importanti per la salute della mucosa del nostro intestino (e non solo) che se seguirà la dieta Low FODMAP il suo microbiota non potrà produrre per carenza di fibre che lei adesso però dovrebbe ridurre/eliminare.
Non esiti a contattarmi se ha bisogno di ulteriori informazioni.
Le consiglio inoltre di ridurre i grassi dalla sua dieta in quanto determinati batteri deconiugano i sali biliari necessari per la digestione dei grassi e questo le potrebbe causare un
malassorbimento che le potrebbero indurre episodi diarroici (steatorrea).
Le consiglierei inoltre un'integazione con postbiotici così da poter beneficiare direttamente di alcuni prodotti della fermentazione batterica molto importanti per la salute della mucosa del nostro intestino (e non solo) che se seguirà la dieta Low FODMAP il suo microbiota non potrà produrre per carenza di fibre che lei adesso però dovrebbe ridurre/eliminare.
Non esiti a contattarmi se ha bisogno di ulteriori informazioni.
Gentilissimo, per quanto riguarda l'approccio nutrizionale sicuramente sarebbe consigliabile essere seguito da un nutrizionista, dietista o dietologo che potrà sviluppare un adeguato protocollo alimentare che possa aiutarla nel percorso di miglioramento della sintomatologia. Mi permetto di suggerirle di valutare con il suo medico curante l'assunzione, in associazione al trattamento antibiotico prescrittole, di probiotici non sensibili all'antibiotico. Mi spiego meglio, gli antibiotici sono farmaci che agiscono nei confronti delle infezioni batteriche, pertanto non agiscono nei confronti di microrganismi che non appartengono a questa categoria, come virus e miceti. Esistono diverse formulazioni di microrganismi probiotici non batterici come il genere Saccharomyces (ad es. Saccharomyces boulardii) che non sono influenzati dall'azione dei farmaci antibiotici e riescono a svilupparsi nell'intestino creando effetti benefici per l'organismo. Attendere 2 settimane in somministrazione di antibiotici prima di assumere dei probiotici potrebbe peggiorare la sua situazione perché in quelle 2 settimane l'antibiotico "ucciderà" la flora batterica presente nel suo intestino creando giocoforza una alterazione dell'omeostasi del microbiota.
Cordialmente,
Dott.ssa Sandra Calì.
Cordialmente,
Dott.ssa Sandra Calì.
Gentile paziente, in questi casi è necessario purtroppo eliminare temporaneamente alimenti normalmente molto fruiti ma che presentano alti contenuti di zuccheri fermentabili: ne sono esempi il latte, alcuni frutti e ortaggi, alcuni legumi. Le consiglio quindi di affidarsi a un professionista della nutrizione che rediga per lei un piano che tenga conto di tutte le necessità del caso, aiutandola a risolvere completamente la problematica. Cordialmente, Dott. Umberto Olivo.
Buongiorno,
le consiglierei di farsi seguire da un nutrizionista in modo che possa intraprendere un percorso low foodmaps che serve per tenere sotto controllo la sovracrescita batterica.
Se ha bisogno di informazioni resto a disposizione,
cordialmente, dott.ssa Giulia Fontana
le consiglierei di farsi seguire da un nutrizionista in modo che possa intraprendere un percorso low foodmaps che serve per tenere sotto controllo la sovracrescita batterica.
Se ha bisogno di informazioni resto a disposizione,
cordialmente, dott.ssa Giulia Fontana
Semplicemente dieta Low-Fodmap segiuta da un collega Nutrizionista. No probiotici, se non prescritti in questo caso dallo stesso specialista gastroenterologo.
E soprattutto cercar di capire cosa ha generato il quadro si SIBO e disbiotico-fermentativo di origine
E soprattutto cercar di capire cosa ha generato il quadro si SIBO e disbiotico-fermentativo di origine
Buonasera. ormai è ben chiaro che la riduzione dei batteri metanogeni, è molto efficace l'utilizzo con olii essenziali microincapsulati, non creano resistenze e sono ad ampio spettro. Inoltre, al fine di ottenere un buon risultato, è necessario sciogliere il biofilm (concentrato di microrganismi) e in questo può essere di aiuto la NAC. ..e come lei correttamente sottolinea, prima è necessario "pulire" il terreno, poi nutrire con i probiotici selettivi. Per l'alimentazione, dovrà seguire una dieta FODMAP e, per i cereali, l'eliminazione del glutine consumando il cereale naturalmente privo di glutine scegliendo il riso in chicco lungo (no integrale, cellulosa e lignina possono risultare irritativi), quinoa, sorgo, amaranto e teff ...pensando anche alla problematica nichel che molto spesso ha una sintomatologia sovrapponibile.
Un saluto
Un saluto
Buongiorno, comprendo davvero la sua preoccupazione e il disagio che sta affrontando. L'approccio low FODMAP potrebbe essere una strategia da prendere in considerazione, ma è fondamentale consultare un professionista prima di intraprendere qualsiasi cambiamento nella dieta o nel regime alimentare. Spero che possa trovare sollievo e miglioramento dei sintomi. Per qualsiasi ulteriore domanda, non esiti a contattarmi. Cordiali Saluti, Dott.ssa Ivana Allocca
Buongiorno, l'eliminazione totale di carboidrati e fibre potrebbe essere solo controproducente. Il corpo le chiederebbe i carboidrati di cui ha bisogno con un forte senso di fame e voglia di dolce, che molto probabilmente la farebbero cadere su alimenti che potrebbero andare a peggiorare ancora di più il suo equilibrio intestinale (dolci, merendine, snack). Inoltre, affinché si selezioni una flora batterica "positiva", c'è bisogno del giusto apporto di carboidrati e fibre, visto che rappresentano il principale nutrimento di questi batteri "buoni". Pertanto, le consiglio di affidarsi ad un professionista della nutrizione che la aiuti a bilanciare correttamente la sua alimentazione, tenendo conto delle sue necessità.
Resto a disposizione, saluti.
Resto a disposizione, saluti.
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