Buongiorno ho 39 anni soffro di risvegli notturni e pensieri negativi stati ansiosi e depressivi,pre

23 risposte
Buongiorno ho 39 anni soffro di risvegli notturni e pensieri negativi stati ansiosi e depressivi,prendo circadin ma poche volte fa il suo corso,nel primo sonno riesco a dormire ma appena mi sveglio non riesco a riprendere sonno. Cosa posso fare?
Dott.ssa Carla Ferraro
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta
Firenze
Salve, le consiglio di rivedere la sua terapia farmacologica consultando in primis uno psichiatra. Forse necessita di qualche farmaco più specifico per quanto riguarda le sue problematiche di natura ansiosa e depressiva. Dopodiché le suggerisco un percorso di psicoterapia che può aiutarla a comprendere meglio le origini di questo suo malessere e di conseguenza a gestirlo meglio. Resto a disposizione per un consulto on line. Cordiali saluti.

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Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Camilla Ballerini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, la ringrazio per aver utilizzato questo portale per porre la sua questione.
Il disagio che sta vivendo merita di approfondimento. Non è possibile dare risposte generiche, ogni sintomo è collegato e nasce all’interno di una storia di vita del tutto personale e unica. Il sonno disturbato molto spesso è frutto delle stato emotivo che stiamo vivendo di giorno.
Quello che le posso dire è di fare una scelta verso di sé, cioè prendere sul serio ciò che le accade. La direzione lei l'ha già intravista, ovvero farsi accompagnare in questo momento difficile da uno psicologo/a.
Un buon percorso di psicoterapia in genere migliora la condizione di disagio che ci ha descritto e permette di valutare come proseguire per rimettere in moto la propria esistenza in una direzione più soddisfacente.
Se ha necessità di approfondimento non esiti a contattarmi o scrivermi.
Qualora decidesse di fare un percorso psicologico le sedute possono avvenire anche online.
Un saluto
Dott.ssa Camilla Ballerini
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Dott.ssa Marzia Sellini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Brescia
Buongiorno,
occorrerebbe approfondire il suo stile di vita, la sua attuale condizione di vita prima di entrare nel merito del che e come fare.
Un saluto cordiale
Dott.ssa Marzia Sellini
Dott. Gianpaolo Bocci
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Latina
Buongiorno, il farmaco che ha citato le è stato prescritto da un medico. Il primo passo da fare è sicuramente quello di riferire a lui come sta andando l'assunzione. Questo può permettere una modulazione rispetto ad un dosaggio adeguato per lei. In contemporanea, considerati i pensieri ansiosi e depressivi, potrebbe ricorrere a tecniche di rilassamento (ad es. il Training autogeno) che le permettano di approcciare l'addormentamento e il sonno in modo emotivamente meno 'carico'. Il passo successivo, potrebbe poi essere quello legato al comprendere il perché della presenza dei pensieri ansiosi e depressivi. In questo un confronto con uno psicologo potrebbe esserle di notevole aiuto.

Gianpaolo Bocci
Dr. Michele Arnaboldi
Psicologo, Psicologo clinico
Bovisio Masciago
Gentile utente,
come prima cosa Le consiglio di fare riferimento al medico che le ha prescritto il farmaco facendo presente la situazione attuale in modo da rivedere il dosaggio o eventualmente valutare di cambiare farmaco se necessario.
Rispetto ai vissuti di ansia, depressione e risvegli notturni questi spesso sono intensificati o dovuti a periodi particolarmente stressanti o carichi a livello emotivo ma per quanto riguarda queste tematiche è necessario un approfondimento con un percorso psicologico.

Per quanto riguarda il sonno sarebbe utile anche approfondire il suo stile di vita.
Rimanendo a disposizione anche per un colloquio di approfondimento o ulteriori informazioni La saluto cordialmente
Dott. Michele Arnaboldi.
Dott.ssa Melania Filograna
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Lequile
Salve, capisco che l'alterazione della qualità del sonno ha delle ripercussioni su vari aspetti della giornata e della vita. Il sonno è una risorsa essenziale per il benessere psicofisico. I pensieri negativi possono interferire con il sonno. Le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta cognitivo comportamentale per ricevere delle informazioni utili a facilitare il sonno ma per destrutturare i pensieri negativi e ruminativi.
Sono convinta che con l'aiuto di un professionista risolverà la situazione e si sentirà meglio.
Rimango a disposizione per dubbi o domande
Buona serata
Dott.ssa Greta Tovaglieri
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Buongiorno.

Per quanto riguarda la terapia farmacologia, dovrebbe discuterne con il suo medico di base o uno psichiatra. Rispetto invece ai "risvegli notturni" e ai pensieri annessi, le consiglio un percorso di psicoterapia, in cui approfondire questa e altre tematiche. Quando sono cominciate queste interruzioni del sonno? Ha ricordi della sua infanzia legati al sonno? Sogna mai? Questi sono solo alcuni dei possibili interrogativi che potrebbero nascere in un percorso di psicoterapia o di psicoanalisi. Ci pensi!

Greta Tovaglieri
Dott.ssa Luciana Harari
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buonasera,la notte favorisce le ansie che abitualmente di giorno teniamo sotto controllo.Le consiglierei di comprendere la natura delle sue ansie attraverso un percorso psicologico di approfondimento.I farmaci aiutano a curare il sintomo ,ma è necessario curare e comprendere le cause Resto a disposizione Dottssa Luciana Harari
Dott.ssa Francesca Gigliarelli
Psicologo clinico, Psicoterapeuta
San Benedetto del Tronto
Buonasera, per la mia esperienza in questi casi il ricorso al farmaco, per quanto può essere utile, consente una gestione parziale del disagio ma non risolutiva. Pertanto mi sento di suggerirle di affiancare un percorso di psicoterapia. Un caro saluto. Rimango a disposizione per qualsiasi informazione
Dott.ssa Elisa Zonelli
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Fucecchio
Salve, in base a quanto descritto, mi sento di consigliarle di rivedere la terapia farmacologica assunta per i disturbi del sonno e eventualmente in parallelo abbinare un percorso psicoterapeutico per la componente depressiva che sembra essere il problema centrale.
Resto a disposizione.
Dott.ssa Elisa Zonelli
Dott. Felice Schettini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buonasera. Credo sia opportuno confrontarsi con il medico che le ha prescritto il farmaco per avere maggiori informazioni ed indicazioni a riguardo e contemporaneamente rivolgersi ad uno/a psicologo/a - psicoterapeuta per esplorare maggiormente i pensieri negativi, gli stati ansiosi e depressivi che riferisce, per valutare l'inizio di uno specifico percorso psicologico attraverso il quale poter gradualmente ritrovare il proprio benessere e la propria salute. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Dott. Edoardo Giordano
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Purtroppo in questo periodo sempre più persone soffrono di disturbi del sonno. La prima cosa che prescrivo a chi si rivolge a me per questo problema sono tecniche di "igiene del sonno" che aiutano il cervello ad avere ritmi sonno veglia precisi, in questo modo in sintomi dell'insonnia dovrebbero calmarsi un po'. In seguito si dovrebbe lavorare sulle ragioni che portano a questi pensieri intrusivi e disfunzionali e questo si può fare solo con uno psicologo. Prima si comincia a lavorare in questo senso e più sarà evitabile un peggioramento dello stato di malessere. Nel caso sono a disposizione. Edo Giordano
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,

le difficoltà di cui parla sono l'espressione sintomatica di un disturbo ansioso-depressivo. La terapia per i Disturbi Ansioso-depressivi è sia di tipo farmacologico che psicoterapeutica. L’approccio farmacologico è utile per alleviare i sintomi o per meglio controllarne alcune fasi più acute, o come supporto alla psicoterapia. La farmacoterapia deve esser seguita e monitorata da uno psichiatra. La psicoterapia è ritenuta a oggi la forma di intervento più efficace per affrontare con successo tali Disturbi. L’intervento di psicoterapia è volto a scoprire le funzionalità relazionali dei sintomo ed i suoi significati più profondi. Il paziente, intrapresa la psicoterapia, viene guidato attraverso un percorso atto a renderlo maggiormente consapevole dei suoi processi mentali, dei meccanismi che governano il suo comportamento. Con l’aiuto della psicoterapia vengono individuati i circoli di mantenimento del disturbo e le sue ripercussioni su aspetti comportamentali, con un graduale miglioramento della qualità della vita, fino a quel momento compromessa dal timore di viverla appunto. Contatti quanto prima uno specialista, vedrà che con il tempo riuscirà ad allentare la morsa dei suoi sintomi.
Cari Saluti
Dottor. Diego Ferrara
Dott.ssa Rebecca Silvia Rossi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Usmate Velate
Gentile utente, per quanto riguarda la terapia farmacologica è bene che si rivolga al medico prescrivente. In aggiunta, le consiglio di valutare un eventuale percorso psicoterapeutico: la aiuterebbe sicuramente molto! Saluti
Dott.ssa Fabiana Schilliro
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Gentile Utente, il disagio da lei riferito merita di ulteriori approfondimenti.
Le consiglio di consultare il medico che le ha prescritto il farmaco facendogli presente la situazione.
Un percorso psicologico potrebbe aiutarla a identificare le cause del suo malessere e per poter gradualmente ritrovare il suo benessere.
Resto a disposizione. Cordiali Saluti, Dr.ssa Fabiana Schillirò
Dott. René Galante
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Buongiorno,
oltre a fare un passaggio col medico che la sta seguendo a livello farmacologico, valuti l'opportunità di intraprendere un percorso di supporto psicologico. Cordialmente
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buongiorno, aggiungerei un percorso di psicoterapia che è essenziale per lavorare sulle cause del suo malessere.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, comprendo quanto possa essere frustrante vivere con continui risvegli notturni e stati ansiosi, soprattutto quando il supporto del Circadin sembra dare sollievo solo temporaneo e saltuario. I pensieri negativi che emergono durante la notte, combinati con i risvegli, possono innescare un circolo difficile, che intensifica ansia e senso di frustrazione, rendendo il riposo insufficiente e influendo negativamente sul benessere generale. Come prima cosa, discutere apertamente con il medico dei sintomi attuali può aiutare a valutare se il Circadin è ancora adeguato alle sue esigenze oppure se un aggiustamento o una diversa tipologia di trattamento possa essere utile per migliorare la qualità del sonno. Nel caso dei risvegli notturni persistenti, alcune strategie terapeutiche e comportamentali potrebbero essere complementari a un eventuale supporto medico, offrendo strumenti pratici per interrompere i pensieri e facilitare il ritorno al sonno. Un approccio utilizzato in terapia cognitivo-comportamentale per i risvegli notturni è la "restrizione del sonno". Questo metodo mira a migliorare l'efficienza del sonno regolando le ore dedicate al riposo in modo da ottimizzare il ciclo del sonno stesso. Ad esempio, stabilire un orario fisso per coricarsi e svegliarsi e cercare di mantenere questi orari costanti, anche durante il fine settimana, può aiutare il corpo a sviluppare un ritmo sonno-veglia più regolare. Un altro aspetto centrale della CBT è il lavoro sui pensieri negativi. Quando i pensieri intrusivi affiorano durante i risvegli notturni, può essere utile riconoscerli senza cercare di reprimerli immediatamente, ma osservandoli come semplici "pensieri", non come realtà. La tecnica della ristrutturazione cognitiva aiuta a identificare e mettere in discussione pensieri che portano preoccupazione o ansia, lavorando a sostituirli con interpretazioni più equilibrate o realistiche. La CBT utilizza anche esercizi di rilassamento guidati, come il rilassamento muscolare progressivo, la respirazione diaframmatica o tecniche di visualizzazione, che mirano a ridurre la tensione corporea e calmare la mente prima di andare a dormire o durante i risvegli. Infine, se i risvegli sono legati a stati d’ansia o a una tendenza al rimuginio, prendere in considerazione un percorso di psicoterapia potrebbe aiutarla a identificare le radici delle preoccupazioni notturne e fornire strategie personalizzate per gestire al meglio l’ansia e il ritorno al sonno. La CBT è particolarmente indicata per sviluppare abitudini e strumenti di gestione dell’insonnia e delle difficoltà notturne, favorendo un sonno più sereno e riposante. Le auguro di poter trovare un equilibrio che faciliti il riposo e riduca l’ansia notturna, passo dopo passo, verso una maggiore serenità. Resto a disposizione. Le auguro il meglio. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Tatiana Pasino
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, è comprensibile che i risvegli notturni e i pensieri negativi possano influenzare profondamente la qualità del suo sonno. Il rimuginio, ossia il ripensare incessante a situazioni stressanti o preoccupazioni, può attivare il sistema nervoso e rendere difficile il riaddormentarsi dopo un risveglio. Questo ciclo di pensieri ansiosi spesso si traduce in un sonno frammentato e poco riposante.

Oltre all’aspetto farmacologico, che può essere utile, le suggerirei di esplorare alcune tecniche comportamentali e di rilassamento. Pratiche come la meditazione mindfulness, il rilassamento muscolare progressivo o la scrittura di un diario possono aiutarla a gestire meglio i pensieri negativi e a creare uno stato mentale più sereno prima di coricarsi. Inoltre, mantenere una routine di sonno regolare, limitare l'uso di dispositivi elettronici prima di andare a letto e creare un ambiente di sonno confortevole e buio possono contribuire a migliorare la qualità del suo riposo.

Se i sintomi persistono, potrebbe essere utile consultare uno specialista del sonno o uno psicoterapeuta che possa offrirle supporto e strategie personalizzate. Le auguro di trovare la strada verso un sonno più ristoratore. Rimango a sua disposizione qualora lo desiderasse, un caro saluto
Dott.ssa Alessia Amoroso
Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Buonasera,
i disturbi del sonno, in particolare i risvegli notturni e la difficoltà a riprendere il sonno, possono essere strettamente legati a stati ansiosi e depressivi e spesso il sonno interrotto può peggiorare questi sintomi. Un percorso di psicoterapia potrebbe aiutarla ad andare alla radice del problema e affrontarlo in maniera diretta. Resto a disposizione.
Dott. Marco Lenzi
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno,
Data la sua situazione, le consiglio di fare una visita con un medico specializzato in disturbi del sonno in modo da comprendere appieno la natura del suo problema. Potrebbe fare una polisonnografia per avere maggiori informazioni sulla qualità del suo sonno.
Inoltre, la melatonina può aiutare, tuttavia è necessario andare a dormire presto e staccarsi dagli schermi (telefoni, pc, tv) almeno un'ora prima di coricarsi. Può mettere una luce soffusa nella stanza per prepararsi al momento del riposo.
Si tratta di una condizione delicata e complessa, vista la presenza di pensieri negativi e stati di ansia e depressione che richiede il supporto di un professionista qualificato.
Un percorso di sostegno psicologico la può aiutare a comprendere le caratteristiche del suo problema e individuarne l'origine, oltre ad apprendere come affrontarlo. Se il livello di ansia e depressione è persistente ed elevato, si raccomanda anche la consulenza di uno psichiatra. Resto a disposizione per ulteriori informazioni e domande nell'eventualità di un colloquio psicologico di approfondimento. Cordiali saluti
Dott. Luca Rochdi
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente capisco quanto possa essere difficile convivere con risvegli notturni, pensieri negativi e stati d’ansia o di umore basso. Quando la mente resta attiva durante la notte, il sonno tende a diventare leggero e frammentato, e questo può a sua volta alimentare stanchezza e preoccupazione.
In questi casi, oltre alla gestione medica, è spesso utile affiancare un percorso di supporto psicologico che aiuti a comprendere e affrontare le cause emotive e i pensieri che ostacolano il riposo. Attraverso tecniche di rilassamento, strategie per la gestione dell’ansia e un lavoro sul dialogo interiore, è possibile migliorare significativamente la qualità del sonno e ritrovare maggiore equilibrio durante la giornata.
Le consiglio di valutare la possibilità di intraprendere questo tipo di percorso con un professionista di fiducia, così da individuare insieme gli strumenti più adatti alla sua situazione.
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi

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