Buongiorno. Ho 36 anni e scrivo per avere una vostra opinione sulla mia situazione attuale. Sono seg

18 risposte
Buongiorno. Ho 36 anni e scrivo per avere una vostra opinione sulla mia situazione attuale. Sono seguito da un CPS da ormai più di 14 anni, dove all'epoca mi avevano diagnosticato il disturbo schizoide di personalità, dato che mi ero ritirato dalla scuola dopo la terza media per starmene chiuso in casa. In tutti questi anni ho provato svariati antidepressivi senza avere il minimo effetto positivo.
Nel 2021 sono stato seguito da una psicologa (esterna dal CPS) e dopo svariate sedute ho ricevuto una diagnosi di ADHD di tipo disattentivo... e grazie a questo si sono chiariti molti disagi che ho avuto negli anni legate alla memoria lavorativa e alla distrazione e ad alcune accuse che ho ricevuto da una vita, del tipo "avere la testa tra le nuvole".
Con molta fatica mi sono messo in contatto con centri specializzati nell'ADHD, dove a malapena mi hanno parlato per una 20ina di minuti circa e detto che probabilmente non ho l'ADHD, che loro si concentrano sui "giovani adulti" 20enni e di continuare il mio percorso con il CPS. Hanno perlomeno consigliato al mio psichiatra un altro antidepressivo, il Bupropione (Wellbutrin).. e finalmente ho visto qualche risultato positivo, ho anche cominciato a fare un lavoro part time da circa un anno nell'ambito IT (trovato grazie alla legge 68). Vorrei continuare a spingere e ad andare più in alto. Ho anche provato a contattare altri centri ADHD ma non ho avuto molto successo, dato che ci sono liste d'attesa interminabili. Inoltre il mio psichiatra vuole limitarsi a continuare con questi antidepressivi e non crede nell'ADHD.

Però mi sento comunque bloccato, vedo i miei soliti problemi di memoria e concentrazione tornare a galla e non dare nessun segno di miglioramento... vorrei anche conseguire il diploma, dato che è praticamente obbligatorio per ottenere un lavoro o promozioni. Ma mi sembra impossibile da ottenere, continuo a sentirmi stupido (anche se so di non esserlo) e ad avere la memoria di un pesce rosso.

Mi sento sinceramente disperato. Che cosa mi consigliate di fare?
Grazie
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Salve, ho seguito un caso analogo al suo, con l'ausilio di una brava psichiatra; il paziente, che seguiva una terapia farmacologica non adatta, dopo diagnosi di ADHD ha potuto beneficiare di una cura farmacologica più adatta, che gli ha permesso di risolvere i disturbi e riprenderemo successo lo studio. Alla diagnosi di ADHD si è giunti, oltre alla felice intuizione della professionista, attraverso un apposito test. Per cui le consiglio di rivolgersi ad un altro psichiatra e di perseguire la strada già intrapresa. Ne vale la pena, mi creda. Un caro saluto, dr.ssa Daniela Benvenuti
Buonasera,

Per risolvere questo suo specifico problema la figura professionale di riferimento è il Neuropsicologo, ovvero lo specialista che si occupa dei percorsi neurali ed in generale delle cognizioni (tra cui figura la memoria). Ovviamente è solo un'ipotesi, ma dalla diagnosi ricevuta di disturbo schizoide di personalità e dai sintomi che indica deduco che lei probabilmente ha un problema di tipo frontale, ovvero la sua mente non riesce ad organizzare ciò che è immagazzinato in memoria in una modalità che le permetta di fruire correttamente di ciò che ricorda, è un po' come se fosse un fruttivendolo che ha le casse di mele ma non le riesce a vendere perché non sa dove stanno in magazzino né sa come andarle a recuperare per metterle sugli scaffali

Non perda le speranze di migliorare e provi una terapia del genere; i primi miglioramenti arriveranno in fretta, nel tempo riuscirà a fare sempre meglio
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Buongiorno. Nella sua condivisione mi colpisce la sua determinazione nel voler affrontare e superare le problematiche che riferisce al fine di realizzarsi attraverso una vita professionale e personale maggiormente piena e soddisfacente. Il mio suggerimento è quello di confrontarsi in modo approfondito con il suo psichiatra per valutare la possibilità, in questo momento della sua vita, di ampliare il proprio percorso terapeutico con altri interventi che possano faciliatarla nella sua crescita e nel raggiungimento dei suoi obiettivi, considerando tra questi l'importanza di trattare le sue difficoltà di memoria, di concentrazione ecc. al di là del fatto che giustifichino o meno una diagnosi di ADHD. Un saluto e in bocca al lupo, Dott. Felice Schettini
Buongiorno, mi dispiace per la sua situazione. Immagino non sia stato facile anche accogliere queste diagnosi. Penso che l'aspetto più importante in questo momento sia distinguere quale sintomo derivi dall'ADHD e quale no. Potrebbe esserle utile uno spazio dove poter condividere e integrare queste esperienze complicate vissute durante la vita. Rimango a disposizione se ha altri dubbi, domande o se vuole intraprendere un percorso. Le auguro il meglio. Dott.ssa Rota
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Gentile utente, la sua determinazione e la sua lucidità sono strumenti che lei potrà utilizzare per raggiungere gli obbiettivi che lei desidera, ma non può farlo da solo.
Con la diagnosi di ADHD, che specifichi quale sia il quadro dettagliato delle sue difficoltà, è importante che venga accompagnato da uno psicologo o neuropsicologo, che le insegni ad utilizzare le strategie più adatte per compensare le difficoltà cognitive connesse al suo disturbo. Le strategie che le verranno suggerite e che lei imparerà a mettere in atto, dipenderanno dalle sue caratteristiche personali e saranno legate ai suoi fabbisogni specifici, partendo da quelle più semplici (incollare dei promemoria in posti strategici), a quelle più complesse.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Cordiali saluti
Dottoressa Lorena Menoncello
Buongiorno, al di là del fatto che un disturbo di personalità non è incompatibile con un disturbo di asse 1 come l'adhd, qua c'è un problema di inquadramento diagnostico e relativa terapia. Dare un antidepressivo per il disturbo schizoide non ha molto senso, e se funziona probabilmente quella diagnosi era sbagliata. Per quanto riguarda l'adhd esiste una procedura d'indagine specifica per poterlo diagnosticare (lo so perchè la fa una collega psichiatra al CSM dove lavoro), e la cura psicofarmacologica credo sia diversa dalla prescrizione di un antidepressivo. Quindi le suggerisco di effettuare tale valutazione e se serve cercare uno psichiatra che la segua in questo percorso e non vada solo dietro alle sue convinzioni.
Gentile utente di mio dottore,

la mia indicazione è quella di confrontarsi ulteriormente con il suo psichiatra per valutare la possibilità di ampliare il proprio percorso terapeutico con altri interventi; è molto importante trattare anche le sue difficoltà di memoria, di concentrazione.

Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Buonasera, la ringrazio per avere condiviso qui la sua esperienza. Dalle sue parole, si comprende con quanto dolore e fatica abbia dovuto convivere, per molto tempo. Credo che abbia davvero compiuto notevoli passaggi e sia sempre stato curioso di migliorare e cercare di capire di più della sua situazione. Inoltre, ritengo che il suo punto di forza sia stato proprio quello di non soffermarsi su ogni diagnosi e contattare professionisti specializzati.
Attualmente potrebbe ascoltare le sue emozioni riguardo al suo vissuto di confusione e smarrimento. Non appena si sentirà pronto, potrebbe contattare un/a professionista con il quale fare chiarezza e creare dei collegamenti tra le varie figure che l’hanno seguita e approfondire l’insorgenza dei problemi di memoria e concentrazione che potrebbero essere correlati ad un profondo e duraturo malessere.
Rimango a disposizione,
Dott.ssa Valentina Franco
Buongiorno, capisco che la sua situazione sia molto frustrante e che si senta bloccato. È positivo che abbia cercato una seconda opinione e che abbia ottenuto una diagnosi più precisa dell'ADHD di tipo disattentivo. Tuttavia, è importante anche capire che una diagnosi non è una soluzione completa, ma solo il primo passo per trovare il trattamento più efficace.

Mi sembra che abbia già fatto dei progressi con il nuovo antidepressivo, il Bupropione. È importante continuare a monitorare gli effetti positivi e negativi del farmaco e discutere con il suo psichiatra eventuali aggiustamenti o alternative terapeutiche. Potrebbe anche essere utile parlare con un medico specializzato in ADHD per valutare la necessità di un trattamento specifico per questo disturbo, come la terapia farmacologica o la terapia psicologica.

E' importante riconoscere i suoi punti di forza e lavorare su di essi. Potrebbe essere utile intraprendere un percorso psicologico, per aiutarla a sviluppare strategie per gestire l'ADHD e migliorare la memoria e la concentrazione. Inoltre, potrebbe essere utile anche cercare il supporto di gruppi di sostegno per persone con ADHD, dove potrebbe trovare consigli e sostegno da parte di altre persone che vivono la sua stessa situazione.

Infine, per quanto riguarda il diploma, è importante non darsi per vinto. Potrebbe essere utile parlare con un insegnante o un tutor per aiutarla a sviluppare strategie di studio adatte alle sue specifiche difficoltà di concentrazione e memoria.

In sintesi, le consiglio di continuare a cercare aiuto professionale specializzato, di monitorare i progressi del trattamento farmacologico e di sviluppare strategie specifiche per gestire l'ADHD. Con il tempo e il sostegno adeguati, potrà superare le sue difficoltà e raggiungere i suoi obiettivi.

Rimango a disposizione Dott.ssa Francesca Gottofredi
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Buonasera, grazie per aver condiviso la sua storia.
Credo che debba affrontare in un percorso di psicoterapia il suo vissuto di non sentirsi capito e compreso. Un percorso che le dia la possibilità di fissare degli obiettivi concreti per la realizzazione di ciò che desidera fare. Cordiali saluti
Dott.ssa Gangi Valentina
Buongiorno, noto che ha delle belle energie e una grande motivazione ad andare avanti nella sua vita. Sono aspetti importantissimi su cui fare leva nel processo di cura. Al di là della diagnosi, credo che spesso molte difficoltà possano avere una natura psicologica più che organica. Perciò le suggerisco di affiancare un percorso di psicoterapia che la aiuti in tal senso. Cordiali saluti Dott.ssa Valeria Randisi
Caro Utente, mi dispiace molto per quello che ha passato e la ringrazio per la sua condivisione. Credo sia assolutamente un suo diritto avere una diagnosi chiara e di conseguenza una terapia farmacologica adeguata. Andrebbe rifatta una valutazione.
Nella richiesta che pone ci sono diversi elementi che meriterebbero senz'altro di attenzione. Potrebbe essere utile e prezioso esplorare il suo vissuto all'interno di un percorso psicologico.
Resto a disposizione,anche online, e le auguro una buona giornata
Dott.ssa Beatrice Taveggia
non ho letto le risposte che le hanno dato i colleghi, per quanto mi riguarda penso che chiedere consulenza psicologica al fine di approfondire il quadro e gli aspetti che lo definiscono le sarebbe certamente di aiuto per trovare risposte utili ad affrontare tutto ciò che descrive .
a presto .
Mi dispiace sentire che hai attraversato così tante sfide e che la tua situazione attuale ti faccia sentire disperato. Sembra che tu abbia ricevuto diagnosi contrastanti nel corso degli anni e che il tuo percorso verso il miglioramento sia stato complicato.

È incoraggiante che hai visto dei risultati positivi dopo aver iniziato il Bupropione (Wellbutrin) e che hai trovato un lavoro part-time nell'ambito IT. Questi sono segni che c'è la possibilità di progredire e migliorare la tua situazione.

Data la difficoltà nel trovare centri specializzati nell'ADHD con tempi d'attesa ragionevoli, potresti considerare alcune alternative. Prima di tutto, non arrenderti nella ricerca di un centro specializzato nell'ADHD che possa fornirti una valutazione accurata e un trattamento adeguato. Anche se le liste d'attesa possono essere lunghe, continua a metterti in lista e cerca di essere costantemente aggiornato sulle possibilità di ottenere un appuntamento.

Inoltre, potresti cercare un professionista indipendente, come uno psicologo o uno psichiatra, che abbia esperienza nell'ADHD. Cerca qualcuno con buone referenze e controlla se offrono servizi di valutazione e trattamento per adulti con ADHD.

Nonostante il tuo attuale psichiatra non creda nell'ADHD, puoi comunque discutere apertamente dei tuoi sintomi, delle tue preoccupazioni e dei risultati positivi che hai riscontrato con il Bupropione. Cerca di spiegare come questi sintomi influenzino la tua vita quotidiana e chiedi un trattamento adeguato. Se necessario, potresti anche valutare la possibilità di consultare un altro psichiatra che abbia una comprensione più ampia dell'ADHD negli adulti.

Oltre al trattamento farmacologico, potresti considerare di cercare supporto attraverso terapia individuale o di gruppo. Uno psicologo o uno psicoterapeuta potrebbe aiutarti ad affrontare gli ostacoli che incontri nella tua vita, come la bassa autostima e i problemi di memoria e concentrazione.

Ricorda che la tua situazione è unica e ciò che funziona per gli altri potrebbe non funzionare necessariamente per te. Continua a cercare le opzioni che ritieni possano essere più utili e sii gentile con te stesso durante questo processo. La strada verso il miglioramento può richiedere tempo e perseveranza, ma spero che tu possa trovare le risorse e il supporto di cui hai bisogno per ottenere il diploma e raggiungere i tuoi obiettivi professionali.
Spero che la mia risposta le sia stata utile e le abbia fornito le informazioni di cui aveva bisogno. Se desiderasse condividere la sua esperienza e lasciare una recensione sul mio profilo, sarebbe molto apprezzato. Le recensioni positive mi aiutano a migliorare e a fornire supporto a più persone come lei.
Inoltre, se avesse ulteriori domande o desidera approfondire l'argomento in modo più dettagliato, la invito a contattarmi tramite chat privata. Sarà un piacere rispondere alle sue domande e fornirle ulteriori informazioni su ciò di cui ha bisogno.
Grazie ancora per aver condiviso la sua situazione con me, e spero di sentirla presto!
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Gentile paziente,
a fronte di tutto il percorso terapeutico da lei già intrapreso e della lunga strada che ha percorso per giungere a questa consapevolezza di sé, sono dell'idea che quel che forse manca, è una buona psicoterapia ad approccio analitico, che le consente di avere uno spazio per se stesso dove approfondire le sue fatiche e i suoi vissuti emotivi legati alle diagnosi ricevute. Non sottovaluterei l'importanza che può avere, in tale circostanza, essere ben accompagnato da uno/a psicoterapeuta.

Cordialmente,
Dott.ssa Cecilia Bagnoli
Mi dispiace sentire che hai attraversato tante sfide nel corso degli anni, ma è incoraggiante notare che stai cercando attivamente soluzioni per migliorare la tua situazione. L'ADHD di tipo disattentivo può effettivamente causare difficoltà di concentrazione, memoria e distrazione, ed è importante ricevere una diagnosi accurata e un trattamento adeguato per affrontare queste sfide.

Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero aiutarti a muoverti nella direzione giusta:

Seconda opinione: Se il tuo attuale psichiatra non ritiene che tu abbia l'ADHD ma continui a riscontrare sintomi significativi, potresti considerare di cercare una seconda opinione da un professionista della salute mentale specializzato nell'ADHD. L'ADHD può manifestarsi in modi diversi nelle persone, e un esperto potrebbe essere in grado di effettuare una valutazione più approfondita per determinare se questa sia la causa delle tue difficoltà.
Terapia cognitivo-comportamentale (CBT): La terapia CBT può essere utile per affrontare i sintomi dell'ADHD e imparare strategie per gestire la distrazione e migliorare la concentrazione. Potresti cercare un terapeuta che abbia esperienza nell'ADHD.
Supporto sociale: Parla con amici e familiari di ciò che stai attraversando. L'averne una rete di supporto può essere fondamentale per affrontare le sfide legate all'ADHD.
Coaching ADHD: Alcune persone con ADHD beneficiano di un coaching specializzato per sviluppare abilità di gestione del tempo, organizzazione e altre strategie per affrontare le sfide quotidiane. Potresti cercare un coach esperto in ADHD.
Auto-istruzione: Approfondisci la tua conoscenza sull'ADHD, leggi libri, articoli e risorse online per acquisire una migliore comprensione della tua condizione e delle strategie che potrebbero aiutarti.
Prenditi cura di te stesso: L'autocura è fondamentale per il benessere generale. Mantieni uno stile di vita sano con una dieta equilibrata, esercizio fisico regolare e un adeguato riposo.
Ricorda che migliorare richiede tempo e sforzo, ma è possibile fare progressi significativi nell'affrontare l'ADHD. Non esitare a cercare aiuto e supporto da professionisti competenti e a prendere passi concreti per affrontare le tue sfide.
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere altre domande, o desiderasse ricevere ulteriori informazioni, non esiti e chiedere.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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