Buongiorno. È da due giorni che non riesco a dormire a causa di attacchi di panico che non riesco a

24 risposte
Buongiorno. È da due giorni che non riesco a dormire a causa di attacchi di panico che non riesco a gestire in nessun modo. Pratico yoga e meditazione quindi ho abbastanza autocontrollo sui miei pensieri ma da quando ho provato a scusarmi con il mio ex e lui mi ha risposto dicendo che è impegnato e che devo lasciarlo in pace ho iniziato a piangere e non ho smesso più. Ci siamo lasciati da 6 mesi perché io l’avevo tradito e mi ero invaghita di un altro che poi ho scoperto non fa proprio per me. Ora rimpiango il mio passato e volevo perlomeno scusarmi con il mio ex e rimanere con lui in buoni rapporti ma lui non me lo permette. Fa davvero male. Non riesco a non pensarci, ho un nodo allo stomaco costante, nausea e tachicardia. Non riesco a controllarmi, non riesco a tirarmi su di morale. La scorsa notte ho preso 5 gocce di diazepam ma non mi hanno aiutato a dormire, anzi mi hanno solo fatto alzare con un forte mal di testa. Sto così male che vorrei venir ricoverata e riempita di farmaci per non poter sentire più nulla. Perché dopo 6 mesi reagisco così male? Preciso che due settimane fa ho quasi perso mia madre e che mi sono lasciata con il nuovo ragazzo nel momento in cui ho sentito il mio ex perché non volevo prenderlo in giro e tra meno di una settimana ho la discussione della tesi. Quindi è un momento stressante…però non mi capitata da anni di avere questi attacchi di panico con 130 di battiti e insonnia. Tra 10 giorni ho l’appuntamento con la psicologa.
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Dott.ssa Francesca Cilento
Psicologo, Psicologo clinico
Buccinasco
Carissima,
non è utile dare un tempo al proprio dolore. a volte pensiamo che sia passato il giusto tempo, oppure che sia troppo poco ed è proprio questa convinzione che fa si che il nostro pensiero torni a quanto accaduto facendoci stare male. Piuttosto può essere utile vedere e apprezzare i passi fatti avanti nonostante il dolore come aver intrapreso una nuova relazione e averla protetta da "prese in giro".
Il momento che sta attraversando è ricco di avvenimenti che le inducono stress, immagino che i pensieri si accavallino pertanto è sicuramente opportuno un percorso che la aiuti a districare prima di tutto i pensieri intrusivi per gestirli in modo che affollino la mente tutti insieme. anche la qualità dei pensieri, il fatto che siano negativi ed estremi non aiuta, ma con un professionista potrà guardarli dalla giusta prospettiva.
Resto a disposizione.
francesca cilento
Dott.ssa Valeria Maccarini
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Buongiorno, chi pratica yoga e meditazione non è esente da dolori relazionali né dagli attacchi di panico. Aver un buon controllo sui propri pensieri non equivale ad averlo sulle proprie emozioni, questo va assolutamente chiarito. Detto questo, ben venga che ha già preso appuntamento da una psicologa, quello sarà il momento giusto per lavorare su tutto il dolore che sta trattenendo in corpo.
Dott.ssa Fiordalisa Melodia
Psicologo clinico, Psicologo
Capaci
Gentile utente, grazie per aver condiviso il tuo dolore. Sicuramente stai attraversando un momento stressante della tua vita per una serie di eventi e sfide da affrontare. Il primo passo per superare le difficoltà è quello di chiedere aiuto ed è un ben aver preso appuntamento da una psicologa, con cui mi auguro inizierai un percorso che ti aiuterà nelle difficoltà che hai raccontato. Lo yoga e la meditazione possono essere pratiche utili se integrate ad un percorso psicologico adeguato. Mi sento di dirti che non esiste un tempo predefinito in cui elaborare o superare una chiusura di una relazione, tanto meno se nel mentre la vita ci pone delle esperienze di vita stressanti. Cordialmente, dr. Melodia
Dott. Vincenzo Vannoni
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Rimini
Ogni separazione impegna in processi lunghi e dolorosi di che ci interrogano sempre sulla domanda che facciamo all'altro e cosa l'altro ha rappresentato per noi, e certamente fa bene a cogliere questo momento come occasione per elaborare con uno specialista i vissuti dolorosi che sta attraversando.
Mi contatti se ha necessità anche on line. Dott. Vincenzo Vannoni.
Dott.ssa Camilla Persico
Psicologo, Sessuologo, Neuropsicologo
Carrara
Buonasera,

Sono spiacente di apprendere che sta attraversando un periodo così difficile, caratterizzato da attacchi di panico che stanno influenzando il suo sonno e il suo stato emotivo. Le sue parole riflettono un profondo dolore e una serie di eventi stressanti che stanno contribuendo a questa situazione.

È comprensibile che il confronto con il suo ex, insieme al rimorso per il passato e il dolore della separazione, stiano avendo un impatto significativo sulla sua salute. È un momento di grande vulnerabilità per lei, reso ancora più difficile dalle recenti vicende personali, come la quasi perdita di sua madre e la fine della relazione con il nuovo ragazzo, sebbene non le interessasse più di tanto.

La presenza di attacchi di panico così intensi, con sintomi fisici come il nodo allo stomaco, la nausea e la tachicardia, sono indicativi di un elevato livello di stress e ansia che sta vivendo.

Le gocce di diazepam che ha preso, sebbene non abbiano portato al sollievo desiderato, indicano che sta cercando di gestire questa situazione da sola, tuttavia, è importante sottolineare che l'automedicazione, se così è stato, non è la soluzione ideale, soprattutto considerando la complessità della sua situazione e la presenza di altri fattori emotivi.

Il fatto che ha scelto di consultare una psicologa è un passo positivo verso il recupero della sua salute, dato che la terapia psicologica può essere estremamente utile nel fornire strumenti per affrontare il dolore emotivo, elaborare il senso di colpa e imparare a gestire meglio gli attacchi di panico.

È importante comprendere che il processo di guarigione emotiva richiede tempo e pazienza. Trovare modi sani per affrontare lo stress, come praticare yoga e la meditazione, è un aspetto positivo. Tuttavia, è altrettanto importante ricevere il supporto adeguato e professionale per affrontare questi momenti di crisi.

Le consiglierei di concentrarsi sul prendersi cura di se stessa, sia fisicamente che emotivamente, e di non esitare a raggiungere la psicologa per l'appuntamento programmato. Parlarne apertamente con uno specialista può aiutarla a comprendere meglio le sue emozioni, a trovare nuove prospettive e a sviluppare strategie di coping più efficaci.

Le auguro sinceramente di trovare sollievo e guarigione in questo momento difficile. Resto a disposizione per ulteriori domande o chiarimenti.

Cordiali saluti, dott.ssa Camilla Persico
Dott.ssa Daniela Chieppa
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Slave, grazie per la condivisione, il lavoro terapeutico la aiuterà a gestire e comprendere meglio la sua emotività e lavorare su questa.
In bocca al lupo e buon lavoro
Dott.ssa Daniela Chieppa
Dott.ssa Nicoletta Gentile
Psicoterapeuta, Psicologo
Pescasseroli
Il momento che sta attraversando è ricco di emozioni. Sembra che praticare yoga e meditazione non le siano molto di aiuto, capita che le nostre emozioni sfuggano all'autocontrollo, non dobbiamo averne paura. La scelta di chiedere aiuto è sicuramente quella più giusta.
Grazie, per aver condiviso, con persone che non conosce, questo particolare momento della sua vita.
Dott.ssa Nicoletta Gentile
Dott.ssa Giorgia Maimone
Psicologo, Psicologo clinico
Orvieto
Gentile utente
mi spiace molto che stia vivendo questa situazione: gli attacchi di panico creano una grande sofferenza e impattano pesantemente sulla vita quotidiana ma tenga presente che sono anche un importante segnale. Il suo corpo sta reagendo mettendosi nella modalità "attacco/fuga", quella cioè che sperimentiamo in un momento di pericolo, quando veniamo attaccati per esempio, e in cui dobbiamo decidere se reagire contrattaccando o fuggendo. Questa modalità, che è ovviamente importantissima per la sopravvivenza, comporta battiti accelerati, respiro corto, ipervigilanza e rilascio di adrenalina e dovrebbe durare per un periodo molto breve altrimenti il corpo va in stress cronico e l'equilibrio della persona ne risente.
Per scoprire il motivo della sua reazione, quella che evidentemente ma inconsciamente la porta a temere "per la sua vita", è necessaria una valutazione più approfondita perciò mi permetto di consigliarle di cercare un terapeuta che possa esserle di aiuto.
Le auguro tutto il meglio e le invio un saluto,
Dott.ssa Giorgia Maimone
Dott.ssa Michela Guiso
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Napoli
Carissima, sento che questo è un periodo che sta mettendo a dura prova il suo voler controllare le cose, gli eventi, le relazioni, le persone. Il "lasciare andare" è per molti di noi il "tema". Sarà anche il suo?
Chiedere aiuto resta l'opportunità più utile per lavorare sulle scelte che forse un tempo funzionavano per lei ma oggi non più.
Dott.ssa Michela Guiso
Dott. Riccardo Fochesato
Psicologo, Psicologo clinico
Trento
Gentile utente, la ringrazio per aver trovato la forza di raccontare e raccontarsi in un momento tanto stressante ed emotivamente intenso. La storia pregressa di episodi di panico in associazione con le difficoltà di superamento della relazione passata potrebbero essere indicatori di una struttura psicologica sottostante che merita attenzione clinica per poterle permettere di stare meglio. Le auguro un buon percorso, per qualsiasi cosa mi trova a disposizione.
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Dott. Francesco Pellino
Psicologo, Psicologo clinico, Terapeuta
Milano
Mi dispiace molto per questa situazione e comunque complimenti per aver deciso di iniziare un percorso con la psicologa. Il perdono altrui non può essere forzato ma puoi raggiungere decisamente il tuo. Se riuscirai a perdonarti e ad essere gentile con te stessa, pian pianole cose miglioreranno. Certo che il periodo di stress per la tesi non giova a questa situazione e vice versa. Se hai bisogno di un consulto più" coaching" con un piano d'azione autodeterminata per iniziare con l'affrontare la tesi nel migliore stato, mi trovi disponibile. Coraggio per tutto.
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Dott.ssa Chiara Carraro
Psicologo clinico, Psicologo
Trento
Buongiorno, grazie per la condivisione. Vista la complessità del caso ha fatto bene a chiedere aiuto. Si affidi per trovare la strada per stare meglio.
Buona fortuna, dottoressa Chiara Carraro
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Mi dispiace sentire che stai attraversando un periodo così difficile, pieno di stress e conflitti emotivi. È comprensibile che gli avvenimenti recenti abbiano scatenato ansia e attacchi di panico. È importante cercare sostegno professionale, come quello della psicologa che hai un appuntamento imminente. Nel frattempo, cerca di prenderti cura di te stessa praticando tecniche di rilassamento, come la respirazione profonda, e ricorda che i sentimenti intensi che stai vivendo sono temporanei. Cerca di concentrarti sulla tua tesi e concediti il tempo per elaborare il dolore e la confusione emotiva.

Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.

Dott.ssa Francesca Gottofredi
Dott.ssa Jessica D'Alessandro
Psicologo clinico, Psicologo
Bastia Umbra
Gentile utente, grazie per aver condiviso su questa piattaforma una situazione per Lei dolorosa e che purtroppo impatta con la sua quotidianità. Sicuramente il fatto di praticare yoga, può servirle durante gli attacchi di panico per gestire la respirazione, ma questo non vuol dire che lo yoga aiuta a tenere a bada i propri vissuti, le proprie sensazioni e le proprie emozioni. Allo stesso tempo devo dire che il fatto che si sia già rivolta a uno specialista è un passo verso importante e spero che inizi un percorso profondo e proficuo, ma si ricordi che ognuno ha un proprio dolore e quest'ultimo ha il suo tempo per "guarire".
Saluti,
Dott.ssa D'Alessandro Jessica
Dott.ssa Martina Cremanti
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Bergamo
Gentile utente, mi dispiace per il momento davvero difficile che sta vivendo; dalle sue parole riesco ad avvertire la sua sofferenza. Praticare meditazione e mindfulness, oltre che chiedere un supporto a un professionista la aiuteranno in questo percorso. Sicuramente è un periodo di vita ricco di stress e di perdite, che richiedono tempo per essere accettate ed elaborate. Lasciare andare alcune volte può essere complesso, soprattutto se sentiamo che sia una nostra responsabilità quanto accaduto. Sii gentile con se stessa. Un caro saluto.
Dott. Claudio Pieroni
Psicologo, Psicologo clinico
Lecce
Buonasera gentile utente, leggo con dispiacere che sta passando un momento molto impegnativo della sua vita. Sono certo che riuscirà, anche attraverso l'aiuto dello psicologo che ha scelto, a trovare un senso alle sue difficoltà e ansie. Buon lavoro! Cordialmente, Dott. Claudio Pieroni
Dott. Salvatore Augello
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Palermo
Gentile utente, grazie per la sua condivisione. L’aver vissuto questi eventi così stressanti in un breve periodo di tempo ha sicuramente avuto un forte impatto emotivo sulla sua persona. Sarà fondamentale avvalersi di un sostegno psicologico per superare questo difficile momento e se in seguito lo riterrà necessario affrontare una psicoterapia per comprendere i suoi vissuti relazionali e come questi hanno influenzato il suo percorso di vita.
Cordiali saluti.
Dott. Salvatore Augello.
Dott.ssa Floriana Ricciardi
Psicologo, Psicologo clinico
Venegono Inferiore
Gentile utente, molti eventi di vita in poco tempo e la sua mente le sta dicendo che deve riposare. Inizi con fiducia il percorso con la psicologa e le riporti quello che ha condiviso qui. E' già abituata allo yoga ed alla meditazione, quindi saprà far ben incanalare il flusso dei suoi pensieri. Nel frattempo, il riposo notturno è fondamentale: la invito a chiamare il suo medico per valutare qualche goccia in più di tranquillante.
Cordialmente
dott.ssa Floriana Ricciardi
Buonasera indubbiamente dai sintomi che riporta sembrerebbero delle crisi d'angoscia.
L’angoscia sperimentata a livello emotivo finisce per risultare paralizzante. Può farci sentire ansiosi, impauriti, e minacciati senza ragione. Può essere caratterizzata da un senso di vuoto esistenziale, o farci sentire un peso che rende difficile respirare.
Può manifestarsi di fronte a stati di incertezza contro qualcosa che percepiamo di non poter controllare o prevedere. Quando sorge questa incertezza, la preoccupazione si intensifica. Possono intervenire pensieri intrusivi e catastrofici e preoccupazioni ricorrenti. Situazioni apparentemente innocue come affrontare un esame, fare delle scelte, aspettare una risposta, o anche confrontarci con qualcosa che riteniamo di non essere in grado di fronteggiare può generare angoscia.
Non è solo una condizione mentale, ma si manifesta nel corpo in vari modi. I sintomi fisici possono essere caratterizzati da vertigini, problemi digestivi, pressione al petto, tensione psichica e muscolare, tremori ed insonnia. Inoltre, l’esperienza di angoscia può limitare oltre che gli obiettivi personali, le relazioni intime e sociali.
Alto segnale chiave dell'angoscia è la difficoltà che lei presenta nell'addormentarsi, quindi l'insonnia.
Le consiglio di parlarne col suo Terapeuta dal momento che il colloquio terapeutico serve, in un primo momento, a tranquillizzare il paziente, permettendogli di fare luce a ritroso su quelle condizioni, forse trascurate, che lo hanno condotto ad uno stato di paralisi, di isolamento o di allontanamento.
Inoltre si andrà a costruire quel ponte grazie al quale chi soffre di crisi di panico e angoscia può progettare un reinserimento nel legame sociale.

Dott. Giacomo Cresta
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Grazie per aver condiviso la sua esperienza, che è chiaramente molto dolorosa. Sta attraversando un periodo di intenso stress emotivo, caratterizzato da una serie di eventi significativi: la perdita del rapporto con il suo ex, la recente rottura con il nuovo partner, le preoccupazioni per la salute di sua madre e l'imminente discussione della tesi. È comprensibile che tutto ciò possa aver innescato gli attacchi di panico e l'insonnia.
Il suo corpo e la sua mente stanno reagendo a una pressione accumulata, e l'episodio con il suo ex potrebbe aver fatto da catalizzatore, risvegliando sentimenti di colpa e rimpianto. Tuttavia, il suo stato attuale non è soltanto il risultato di quell'episodio, ma un intreccio di emozioni non elaborate e stress persistente. È importante che si dia il permesso di vivere questi sentimenti senza giudicarsi, perché il dolore che prova è una reazione umana alle difficoltà che sta affrontando.
Se le gocce di diazepam non hanno funzionato e il malessere persiste, consideri di contattare il suo medico per un supporto farmacologico temporaneo più mirato, in attesa dell'appuntamento con la sua psicologa. Anche piccole strategie, come cercare momenti di calma durante la giornata, focalizzarsi su un respiro lento e profondo o parlare con una persona di fiducia, possono aiutarla ad alleviare i sintomi acuti. Si ricordi che questi momenti, per quanto difficili, sono transitori e che ha già mosso un passo importante cercando aiuto. Se avesse ulteriori dubbi, non esiti a contattarmi. Cordialmente,
Dott.ssa Sofia Bonomi
Psicologo clinico, Psicologo
Milano
Buongiorno, sembra che il dolore per la relazione finita stia emergendo tutto adesso, probabilmente anche per la fine del secondo rapporto. Sta attraversando diversi lutti insieme e questo causa un forte stress e ansia, per elaborarli ci vorrà tempo e sicuramente un buon lavoro di psicoterapia. Un saluto, dott.ssa Bonomi
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Leggere le sue parole fa emergere con chiarezza quanta sofferenza stia vivendo in questo momento e quanto questa sofferenza si intrecci con una grande lucidità e consapevolezza di ciò che le sta accadendo. Provo a restituirle alcuni spunti che possano aiutarla a guardare con un po’ più di compassione a quello che sta attraversando. Innanzitutto, è importante riconoscere che le emozioni che ora sente così travolgenti non nascono dal nulla e non sono un segnale di debolezza, ma la naturale reazione del corpo e della mente a un accumulo di eventi stressanti e dolorosi che, messi uno sopra l’altro, stanno chiedendo spazio per essere elaborati. La quasi perdita di sua madre, la fine di una relazione appena iniziata, la riapertura di una ferita rimasta aperta con il suo ex e l’imminente discussione della tesi sono situazioni che, singolarmente, metterebbero a dura prova chiunque. Insieme, possono facilmente superare la soglia di tolleranza emotiva di una persona, anche di chi è abituato ad avere un buon controllo sui propri pensieri. Proprio perché è una persona che sa riflettere, che pratica yoga e meditazione e che evidentemente ha lavorato su di sé, immagino quanto sia frustrante non riuscire ad arginare il panico nonostante i propri strumenti abituali. Ma è proprio qui che le emozioni ci insegnano qualcosa di importante: non sempre possiamo controllarle. A volte la mente ha bisogno di far uscire ciò che è rimasto dentro, anche se in forme scomode come un attacco di panico. L’attacco di panico, per quanto spaventoso, non è pericoloso: è un segnale che il sistema nervoso è in uno stato di allerta prolungato, spesso perché stiamo portando sulle spalle troppo peso, troppo a lungo. Il dolore per la chiusura definitiva con il suo ex è reale. Quando una relazione finisce lasciando dei conti emotivi in sospeso, come un tradimento o un rimpianto, è normale desiderare di riparare, scusarsi, ristabilire un contatto almeno per sentirsi perdonati o compresi. Purtroppo non sempre l’altra persona è disposta o capace di accogliere questo bisogno e questo, per chi lo vive, può sembrare intollerabile. Lei sta sperimentando proprio questo: un dolore profondo, che in parte riguarda la relazione, ma in parte parla di un bisogno di perdono e di sollievo dal senso di colpa. Se non può arrivare dall’esterno, dovrà gradualmente imparare a costruirlo dentro di sé, insieme a un professionista. Il nodo allo stomaco, la nausea, la tachicardia e l’insonnia sono l’effetto naturale di un sistema emotivo e fisico in stato di iperattivazione. Non è strano reagire così dopo sei mesi, perché in questo momento non è solo la storia col suo ex a farla stare male: è il modo in cui questo rifiuto si intreccia con altre perdite, paure e tensioni che in questi giorni stanno riemergendo tutte insieme. Il farmaco da solo, come ha sperimentato, non è una bacchetta magica. Può aiutare in casi acuti se prescritto e dosato correttamente da un medico, ma non può risolvere ciò che in questo momento è soprattutto un dolore emotivo che chiede ascolto. Capisco quando dice di voler spegnere tutto: quando la sofferenza è così intensa, il desiderio di non sentire più nulla può sembrare un sollievo. Ma questo stesso dolore le sta dicendo che ha bisogno di accoglienza, di comprensione, di spazi sicuri dove poter parlare, piangere, raccontarsi. Il primo passo è rassicurarsi sul fatto che non sta impazzendo. È in un momento di grande stress, e la reazione del suo corpo è coerente con quello che sta vivendo. Si aggrappi a questa certezza: la situazione è transitoria e sta già facendo la cosa più giusta, ossia iniziare (o riprendere) un percorso con una psicologa tra pochi giorni. In questi giorni, provi a non restare sola con i pensieri. Se può, parli con una persona di fiducia, tenga dei contatti, anche solo per distrarsi e non alimentare l’isolamento. Faccia attenzione a non caricare di aspettative ogni singola notte: anche se non riesce a dormire subito, si conceda momenti di riposo, musica rilassante, tecniche di respirazione dolce. Non serve sforzarsi di controllare tutto, perché spesso l’attacco di panico cresce proprio se sentiamo di doverlo fermare a tutti i costi. Quello che ora sembra insopportabile troverà una sua via di uscita, anche grazie all’aiuto della sua terapeuta. Continui a fare quello che può, momento per momento. Un passo alla volta sarà sufficiente. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Caterina Lo Bianco
Psicologo, Psicologo clinico
Palermo
Buongiorno cara,
prima di tutto desidero riconoscere la difficoltà e la sofferenza che sta vivendo in questo momento così complesso della sua vita. Gli attacchi di panico, soprattutto se nuovi o intensificati, possono sembrare travolgenti e destabilizzanti, ma è importante sapere che non è sola e che queste reazioni sono comprensibili alla luce delle sue recenti esperienze.
Il fatto che si stia confrontando con emozioni dolorose legate alla fine di una relazione importante, il senso di colpa, e il rifiuto da parte del suo ex, uniti a eventi stressanti come la paura per la salute di sua madre, la fine di una nuova relazione e l’imminente discussione della tesi, rappresentano un carico emotivo significativo. È del tutto normale che in periodi di forte stress e vulnerabilità possano emergere attacchi di panico e sintomi fisici come tachicardia, nausea e difficoltà a dormire.
Nel modello sistemico-relazionale, consideriamo la persona nel suo contesto di relazioni e di eventi di vita, cercando di comprendere come questi intrecci influenzino il suo benessere emotivo e fisico. La sua capacità di praticare yoga e meditazione è un’importante risorsa, ma a volte, quando il dolore e la tensione sono particolarmente forti, anche queste tecniche possono non bastare da sole.
Le consiglio di accogliere queste emozioni senza giudizio, riconoscendo che il percorso di elaborazione di un lutto affettivo, di un cambiamento e di un trauma emotivo richiede tempo e supporto. Il desiderio di scusarsi e ristabilire un contatto, anche se non corrisposto, è parte del processo di ricerca di pace interiore e chiusura di una fase importante.
Il suo appuntamento con la psicologa è un passo fondamentale: la terapia potrà aiutarla a comprendere più profondamente queste dinamiche, a gestire l’ansia e gli attacchi di panico, e a costruire strategie di coping efficaci per affrontare questo momento e quelli futuri.
Nel frattempo, se dovesse sentirsi sopraffatta, ricordi che esistono anche linee di supporto e servizi di emergenza psicologica a cui rivolgersi. Se ritiene che i farmaci non abbiano avuto l’effetto sperato o abbiano causato effetti collaterali, è importante parlarne con il medico curante o con lo specialista.
Lei non è sola, e la sofferenza che sta attraversando è un segnale di quanto sia importante prendersi cura di sé con attenzione e gentilezza. Ogni passo verso la guarigione è prezioso.
Rimango a disposizione.
Un caro saluto,
Dott.ssa Caterina Lo Bianco
Psicologa sistemico-relazionale

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