Buongiorno, dalla mia psicologa mi è stato consigliato di affiancare la terapia cn un farmaco dato i

24 risposte
Buongiorno, dalla mia psicologa mi è stato consigliato di affiancare la terapia cn un farmaco dato il mio pessimo stato umorale per poter proseguire al meglio e in modo più efficace il percorso. Facciamo sedute di EMDR e credo molto in questa tecnica. Sono andata a fare una visita dallo psichiatra e mi avrebbe prescritto la DULOXETINA sottodosata (e rimarrà quella nel tempo) perché ho chiesto io di tenere un basso dosaggio. La mia domanda è questa: se dovessi iniziare con il farmaco proposto e il mio umore andasse migliorando ne risentirebbe la terapia con la psicologa? Riducendo la mia ansia e il mio umore cupo si riuscirebbe ugualmente a lavorare sui miei traumi in modo efficace? La mia paura è che migliorando il tono dell'umore e sentendomi meglio non si vada in profondità e che quindi, una volta che diminuiremo o toglieremo il farmaco, io ritorni ad essere tale e quale ad ora. Grazie per coloro che mi risponderennao e auguro una buona giornata. S.
Dott. Valeriano Fiori
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, credo che sia più opportuno per lei confrontarsi direttamente con la terapeuta che la segue. Vedrà che otterrà le risposte che cerca.
Buona giornata.
Dott. Fiori

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Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, comprendo le sue perplessità e ha fatto bene a condividerle.
Ritengo che un supporto farmacologico possa al contrario favorire un tono dell'umore migliore che possa a sua volta favorire una migliore regolazione emotiva e contribuire ad una più accurata gestione di quelli che sono gli aspetti più problematici di sé.
Capita spesso che si possa lavorare in doppio binario, associando terapia psicologica a farmacologica.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Camilla Ballerini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, il tono dell'umore ha sempre a che fare con come siamo posizionati emotivamente nel nostro vivere quotidiano. Se esso migliora significa anche che tutto ciò che facciamo nella nostra esistenza, incluso la psicoterapia, avrà dei frutti migliori.
Condivida questo suo dubbio anche con chi la segue, non tema mai di domandare.
Dott.ssa Camilla Ballerini
Dott. Stefano Ventura
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Gentile Amica,
non c'è nessun rischio ad usare un farmaco, per di più a basso dosaggio, unito ad una psicoterapia. Gli antidepressivi possono aumentare di molto l'efficacia della terapia.

con i migliori auguri,
dr. Ventura
Dott.ssa Alessia Battista
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Catanzaro
Gentile Utente, sarebbe importante che lei esprimesse i suoi dubbi anche con il suo terapeuta. La scelta di integrare il farmaco in un percorso di cura, rappresenta la valutazione da parte del professionista di migliorare il suo percorso. La terapia farmacologica associata alla psicoterapia è assolutamente efficace e li dove i pazienti presentano stati emotivi alterati aiutano a migliorare la terapia e al contrario, di quello che pensa, permettono di lavorare in profondità. Sono sicura che in un confronto con il suo terapeuta potrebbe avere informazioni specifiche rispetto le indicazioni date.
Cordiali saluti
Dott.ssa Alessia Battista
Dott.ssa Anna Paolantonio
Psicologo, Psicoterapeuta, Posturologo
Roma
Salve. Se la sua terapeuta le ha consigliato di affiancare la terapia col farmaco, lo avrà ritenuto utile. Si confronti con lei e esprima i suoi dubbi. Le saprà dare le risposte che cerca anche sulla base delle sue precedenti esperienze professionali. Distinti saluti
Dott.ssa Fabrizia Semeraro
Psicologo, Psicoterapeuta
Bologna
Buonasera, il farmaco ha l'obiettivo di migliorare il suo tono dell'umore, non impedirà di lavorare sui suoi traumi, può stare tranquilla. Però credo sia importante che parli di questi suoi dubbi con la sua terapeuta, sarà importante anche questo passaggio. Buona serata
Dott.ssa Giulia Marini
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Monza
Buonasera, i suoi dubbi sono più che comprensibili ma si confronti con il suo terapeuta in cui mi pare riponga molto fiducia. Non si preoccupi per i farmaci perchè con l’aumento del tono dell’umore in realtà avrà molte più energie psichiche per affrontare al meglio la terapia.
Saluti, dott.ssa Marini
Dott.ssa AGNESE LOMBARDI
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Torino
Buongiorno,
dato che la prescrizione di un farmaco le è stata suggerita dalla stessa psicologa che la segue per lei è sicuramente un aiuto alla terapia che sta facendo. Il mio consiglio, come quello di altri colleghi è quello di parlarne con la professionista che la sta seguendo, il suo timore di assumere un farmaco per il tono dell'umore è qualcosa che uno psicologo saprà accogliere. Insieme potrete lavorarci, così da sentirsi meno sola, anzi accompagnata in questa scelta.
Buon percorso, Dott.ssa Agnese Lombardi
Dott.ssa Violeta Raileanu
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Torino
Buonasera, riponga fiducia nella sua psicologa perchè il farmaco associato al suo percorso di psicoterapia darà sicuramente dei buoni risultati.I farmaci diventano utili nel momento in cui l’emotività, l'ansia è talmente elevata da non consentire il lavoro strutturale che una psicoterapia implica. E' proprio in questo frangente che serve qualcosa di più immediato, da affiancare al percorso terapeutico, che le consenta di essere presente in terapia e di assimilare quanto previsto dal percorso. Cordiali saluti, d.ssa Violeta Raileanu
Dott.ssa Rebecca Silvia Rossi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Usmate Velate
Gentile utente, le consiglio di parlarne apertamente con la sua psicologa, senza esitare! Un caro saluto
Buonasera, condivido quanto detto dai colleghi sul parlarne direttamente con chi la segue. È sempre bene togliersi dubbi e perplessità con la persona con cui abbiamo creato un legame di fiducia.
Un caro saluto, dottoressa Paola De Martino
Dr. Alessandro Crescentini
Psicoterapeuta, Psicologo
Pesaro
Salve, le sue considerazioni sono pertinenti e acute; le affronti serenamente con la sua terapeuta.
Un caro saluto
Dott.ssa Tania Farris
Psicologo, Psicoterapeuta
Milano
Nessuno/a di noi potrà risponderle meglio della terapeuta da cui dice di andare
Dott.ssa Cristina Mitola
Psicologo, Psicologo clinico
Bari
Buon pomeriggio,, assolutamente no. Che si possa lavorare in maniera approfondita sui traumi soggiagenti i sintomi è un lavoro prettamente dello psicologo che la segue. Se è un professionista bravo ed attento,, sicuramente saprà andare in profondità sulla questione e non si farà assolutamente influenzare dal suo umore migliorato. Se nota che non sta lavorando con lei sui suoi rapporti interpersonali e sulle vicende da lei vissute nell infanzia allora vuol dire che molto probabilmente sta sottovalutando il problema e lei dovrà farlo presente, o cambiare il professionale che la segue. Le auguro una buona serata. Dr.ssa C. M
Dott.ssa Bruna Verardi
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
E' una domanda legittima, me la posi anche io tanti anni fa quando decisi poi spontaneamente di ridurre l'ansia con un farmaco che si rivelò molto utile.
Non si preoccupi, faccia come Le è stato detto, purché nei dosaggi e nei tempi prescritti dal medico.
La combinazione di farmaci e psicoterapia è considerato l'approccio gold standard per un buon risultato.
Migliorando l'umore avrà la possibilità di lavorare meglio su tutti quegli aspetti problematici che a causa del sintomo invalidante spesso vengono messi in secondo piano.
Dott.ssa Zena Ballico
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Gentile utente,
non abbia timore e si affidi ai suggerimenti della sua psicologa e dello psichiatra. Se il tono dell’umore si alza lei può solo che trarne beneficio: nella terapia EMDR e nella sua vita in generale.
Ne parli ancora con la sua psicologa se le restano perplessità.
Cordialmente
Dott.ssa Z. Ballico
Dott. Andrea Brumana
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno e grazie per aver condiviso con noi la sua preoccupazione, per altro comprensibile e prova di una grande voglia di interrogarsi sul proprio essere. Posso dirle che è proprio la maggior stabilità umorale a permettere un lavoro più profondo e sereno anche a livello psicologico e penso che sia per questo che la sua psicologa glielo abbia consigliato. Penso sia utile che lei parli molto apertamente con la sua psicologa anche di questa perplessità, poichè anche dietro a questo aspetto potrebbero essere presenti dei significati che meritano di essere compresi e analizzati. Le faccio i miei migliori auguri. Cordialmente, Andrea Brumana
Dr. Leopoldo Tacchini
Psicologo, Psicologo clinico
Figline Valdarno
Gentilissima, la sua paura non ha molto fondamento. Risulta invece che si riesce a lavorare meglio sui problemi se l'umore è buono. Credo invece che sia meglio assumere la dose giusta, una dose insufficiente fa solo perdere tempo. Piuttosto io valuterei se è possibile, dopo un primo periodo, utilizzare prodotti naturali per sostenere il tono dell'umore. Molto utili sono alcune vitamine ma anche la fitoterapia, occorre naturalmente un operatore competente. Personalmente affianco spesso questa strada alle mie competenze professionali nella pratica quotidiana. Cordialmente.
Dott.ssa Priscilla Carli
Psicologo, Psicologo clinico
Guidonia Montecelio
Gentile paziente, capisco la sua preoccupazione. La psicoterapia unita ad una terapia farmacologica è il trattamento più efficace in molti casi. La profondità con la quale si lavora in terapia non dipende nello specifico da questo, quanto da una serie di altri fattori importanti, tra i quali la motivazione alla terapia, le risorse personali, l'alleanza con il terapeuta etc. Le consiglio, in ogni caso, di parlare con la sua psicologa di questa preoccupazione per approfondire quale significato possa avere nel processo terapeutico e comprendere al meglio cosa, la paura, sta cercando di comunicarle. In bocca al lupo per il suo percorso, saluti Dott.ssa Carli Priscilla
Dott.ssa Giulia Scalesse
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Arzano
Può rivolgere i suoi dubbi alla sua terapeuta e al suo psichiatra. Solitamente, il farmaco aiuta la terapia, la fa affrontare più serenamente, non è da ostacolo.
Dott.ssa Claudia Torrente Cicero
Psicologo, Psicologo clinico, Professional counselor
Saronno
Gentile utente, il miglioramento del suo umore è auspicabile e assolutamente non mette a rischio la riuscita della sua terapia.
Imparare a nuotare mentre non si riesce a stare a galla è molto più difficile di farlo con i braccioli.
Quello che ha causato il suo umore depresso sarà ancora presente una volta risollevato l'umore ed è il motivo per cui, senza una terapia della parola, tolto il farmaco, il sintomo si può ripresentare.
Il mio consiglio è di fidarsi della sua terapeuta e di parlarle di questi suoi dubbi, la collega sarà più che disponibile a risponderle e a rassicurarla.
Il lavoro in terapia ha buon esito solo se ci si fida del professionista a cui ci siamo rivolti e riusciamo a collaborare con lui per trovare una soluzione al nostro malessere.
Anche metterla a conoscenza dei suoi dubbi aiuta la professionista a sapere cosa succede e come aiutarla al meglio.
Cordiali saluti, Dott.ssa Claudia Torrente Cicero
Dott.ssa Sara Petroni
Psicologo clinico, Psicologo
Tarquinia
Gentile utente,

la sua domanda è molto pertinente e tocca un punto che molti pazienti si pongono: il timore che, migliorando il tono dell’umore grazie al farmaco, si “coprano” i traumi invece di elaborarli davvero. In realtà, avviene spesso l’esatto contrario.

Un antidepressivo come la duloxetina, in dose modulata, non cancella le emozioni né blocca l’elaborazione profonda: agisce piuttosto sul livello di attivazione emotiva e fisiologica, riducendo quella sofferenza di fondo (ansia, irritabilità, stanchezza mentale, disperazione) che spesso ostacola la concentrazione e la capacità di entrare in contatto con i propri vissuti. In altre parole, non toglie la possibilità di sentire, ma aiuta a regolare l’intensità di ciò che si sente, rendendo più accessibile e meno doloroso il lavoro terapeutico.

Nelle sedute di EMDR, per esempio, se l’ansia è troppo alta o l’umore troppo compromesso, il cervello fatica a processare le informazioni traumatiche e tende a bloccare il flusso associativo. Un miglior equilibrio emotivo, invece, crea le condizioni ideali per lavorare più in profondità, perché permette di rimanere presenti e connessi anche durante la rievocazione di esperienze difficili.

Capita che, una volta migliorato il benessere, emerga la tentazione di “lasciar perdere” il passato, ma se il percorso è seguito con costanza e fiducia nel terapeuta, il farmaco non riduce l’efficacia del lavoro sui traumi — anzi, spesso ne potenzia i risultati, proprio perché favorisce la stabilità necessaria per affrontarli.

Sarà importante mantenere un dialogo aperto tra la sua psicologa e lo psichiatra, così da calibrare insieme tempi e dosaggio in base all’andamento del percorso. L’obiettivo finale resta sempre quello di aiutarla a stare meglio senza farmaci, ma raggiungendo prima quella solidità emotiva che le consenta di lavorare davvero in profondità, senza sentirsi sopraffatta.

Dott.ssa Sara Petroni
Dott.ssa Silvia Stevelli
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno,
è comprensibile temere che migliorando l’umore grazie al farmaco il lavoro terapeutico possa diventare meno profondo. In realtà, l’obiettivo del trattamento farmacologico non è quello di coprire o annullare le emozioni, ma di stabilizzare l’umore e ridurre la sofferenza acuta, così da permetterle di affrontare il percorso psicologico in modo più efficace e con maggiore disponibilità emotiva. Quando l’ansia o la tristezza sono molto intense, possono rendere difficile contattare alcune parti di sé o mantenere continuità nel lavoro terapeutico. Il farmaco, in questi casi, diventa un sostegno che favorisce proprio la possibilità di elaborare in profondità i vissuti e i traumi. È importante continuare a condividere con la sua psicologa come si sente durante il trattamento in modo tale da integrare il lavoro farmacologico e quello psicoterapeutico nel modo più utile per lei.

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