Buongiorno. Brevemente: un mio familiare è in dialisi da circa un paio di mesi. La dialisi (periton

18 risposte
Buongiorno.
Brevemente: un mio familiare è in dialisi da circa un paio di mesi. La dialisi (peritoneale) ha dato un po' di problemi tanto è che ora inizierà l emodialisi. Contemporaneamente ha manifestato dolori ad un arto inferiore con conseguente incapacità a deambulare bene. A seguito di alcuni accertamenti si è stabilito che dovrà procedere con l intervento di protesi all anca. Da ultimo si è preso pure una bella influenza che lo ha ulteriormente affaticato. Ciò premesso, da circa una decina di giorni manifesta un comportamento completamente diverso da prima. Nello specifico : poco reattivo, assolutamente disinteressato verso tutto e tutti, letargico, rallentato nei movimenti, poco loquace, svogliato, apatico
A noi familiari è sorto il dubbio che sia caduto in una qualche forma di depressione. Peraltro, cercando un po' su internet, mi è parso di capire che non è così inusuale la depressione nel caso dei nefropatici (non so se ho capito correttamente)
Vengo dunque ai miei quesiti:
- in primis chiedo conferma al fatto che possa trattarsi di depressione;
- seconda cosa, come possiamo eventualmente intervenire a livello di percorsi terapeutici mirati?
Ringrazio fin d'ora chi vorrà cortesemente rispondermi
Buonasera, se sia depressione o meno è una valutazione che andrà fatta dallo psicologo di riferimento. Questo però solo se la persona interessata decidesse volontariamente di intraprenderne un percorso in questo senso. Quando siamo chiamati ad affrontare situazioni che richiedono di attivare risorse maggiori a quelle che otteniamo, possiamo manifestare una condizione simile a quella da Lei descritta, come il nostro organismo e la nostra mente fossero andati in uno stato di burn-out. Quello che lei può fare è stare vicino al suo famigliare e, se se la sente, fargli presente la possibilità di affidarsi a uno psicologo in questo difficile momento della sua vita. Non c'è "intervento" richiesto da parte sua, semplicemente perchè non è nel suo ruolo. Resto a disposizione, Mariano Fioretto.

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Gent.ma, le faccio i complimenti per essersi documentata e il suo pensiero di cura. La depressione è il disturbo psicologico che più frequentemente si riscontra nei pazienti sottoposti ad emodialisi, con una percentuale che varia tra il 20% ed il 30%. Mi rendo disponibile qualora volesse a fare una consulenza on-line con lei per illustrarle le strategie proponibili e qualora si accertasse la necessità di supporto psicologico, inizierei un percorso on line con il suo familiare intervenendo così tempestivamente per il benessere del caso clinico. Cordialmente Dott.ssa Bachiorri Sara
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Buonasera.
Mi dispiace moltissimo per il Paziente, che si trova in un momento di grave malessere fisico.
È perciò comprensibile uno stato mentale di questo tipo, indotto anche dal quadro organico ed è assolutamente importante, perciò,
a mio avviso, che venga concertato il percorso psicologico/ psicoterapeutico più idoneo per lui all'interno di una multidisciplinare ed, ovviamente, solo se il Paziente accetta di sottoporvisi.
A mio modesto parere sarebbe utile anche un supporto psicologico per i Familiari. Non è infatt, sufficiente, in queste circostanze, concentrare l'attenzione solo sul diretto interessato, ma anche su chi gli sta vicino, perché nel corso del tempo le strategie di coping dei Familiari possono essere messe a dura prova.
Cordialmente
Francesca Mariani

Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla vita quotidiana del suo familiare. Ritengo fondamentale che voi possiate richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutare il familiare ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che gli impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarlo a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa essere utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buonasera gentile utente. Scartata qualsiasi altra questione medica, il suo familiare potrebbe aver subito un cambiamento del tono dell'umore, ma la conferma si può avere solo con altri dati e con uno specialista che possa effettivamente parlare anche con la persona interessata. In questi casi, al di là della diagnosi alla persona coinvolta, è molto importante anche dare sostegno ai familiari che se ne prendono cura, per avere dei criteri da seguire che possano riabilitare un po' la situazione generale.
Cordialmente, Dott.ssa Costantini M.
Salve, mi spiace molto per la situazione familiare che state vivendo. Venire a conoscenza di una malattia è per il paziente e per il nucleo familiare un momento di forte stress. Sicuramente il modo in cui si reagisce alla malattia dipende dalle risorse personali di ciascuno nonché dalle caratteristiche di personalità. Avere un supporto psicologico in questi momenti è fondamentale per poter affrontare non solo la diagnosi ma anche tutto il percorso di cura. L'unica cosa che può fare per il suo caro è stargli vicino e prospettargli la possibilità di un aiuto psicologico. Potete rivolgersi stesso all'equipe che vi sta seguendo per essere indirizzati nel pubblico. Nel caso ciò non fosse possibile potete pensare ad un aiuto da parte di un professionista privato. Un caro saluto
Buongiorno, sono 'accordo con la collega nel ritenere fondamentale poter scegliere eventualmente un apporto privato. Grazie della condivisione.

Un caro saluto

MT
Buongiorno, grazie per aver condiviso un momento così delicato, mi spiace molto per la situazione di salute del vostro familiare, ma si avverte davvero l'attenzione che sta ponendo per capire come aiutarlo. Le informazioni che ha recuperato possono essere molto utili per orientarsi, ma ovviamente solo una diagnosi approfondita può verificare delle ipotesi e permettere di costruire il percorso più adatto alla persona. Forse l'ANED (Associazione Nazionale Emodializzati) o il servizio di dialisi dell'ospedale, possono darvi dei riferimenti, per incontrare specialisti che si occupino già di questo tipo di pazienti. È importante però che la richiesta di aiuto venga dal paziente stesso. Inoltre ci tengo a sottolineare che l'esperienza della malattia porta dentro al singolo e nel gruppo un cambiamento repentino, e a volte un carico di forte stress e le risorse e le possibilità di ciascuno determinano le capacità di reagire. Faccia attenzione anche a come si sente lei, e se sentisse il bisogno (o se ci fosse il bisogno per altri familiari) di ricevere supporto in questo momento, non esiti a contattare un o una collega.
Le faccio i miei auguri.
Un saluto, dott.ssa Eleonora Donatelli
Gentile utente di mio dottore,
i centri di dialisi di alto livello solitamente vanno ad integrare al trattamento di emodialisi percorsi di supporto psicologico per il paziente, che percependosi fragile, a volte può cadere in uno stato di depressione reattiva. Nel caso la invito a confrontarsi col centro stesso che potrà mettervi in contatto con il responsabile della struttura il quale certamente saprà come orientare la vostra domanda.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buonasera, mi dispiace per l situazione che vivete. Difficile diagnosticare una depressione con questi elementi a disposizione. Il quadro è complesso e può fare sorgere sconforto, abbattimento, frustrazione, stanchezza. Chiederei al suo familiare se ha voglia di essere aiutato,magari parlandone anche con qualcuno de medici che lo sta seguendo.
In bocca al lupo
Claudia m
Gentile utente, la complicata situazione di salute che sta vivendo il Suo caro verosimilmente influisce sul suo tono dell’umore, come è naturale che sia, peraltro. Mi pare che il momento di vita che descrive sia estremamente complicato!
Tuttavia non è possibile né utile fare una diagnosi di depressione a partire da queste informazioni.
Certamente Lei ha colto nel suo parente una situazione di comprensibile difficoltà nel far fronte alla malattia fisica e alle complicazioni che questa porta con sé.
Quello che potrebbe fare è provare a proporgli di approfondire questo malessere con i curanti. In questa situazione delicata è importante fare una valutazione attenta di tutti i sintomi, per capire quali di questi appartengano alla sfera del corpo e quali alla sfera della psiche. Alcuni reparti di nefrologia inoltre forniscono sostegno psicologico. Potreste provare a partire da qui per un primo orientamento.
Un caro augurio
Salve, immagino che il suo familiare stia vivendo un momento molto difficile e delicato data la condizione di salute da lei descritta. E' comprensibile la sua preoccupazione e il suo desiderio di aiutarlo in quanto i sintomi che lei riferisce potrebbero far pensare ad un malessere fisico associato ad uno stato depressivo. Sarebbe sicuramente di fondamentale importanza dare la possibilità al suo familiare (ovviamente se ne sente il bisogno) di intraprendere un percorso di supporto psicologico.
Un augurio per il suo familiare, cordiali saluti
Dafne Zikos
Gentile Amica o Amico,
il suo familiare sta affrontando una prova assai dura, che mina profondamente l'aspettativa per il suo futuro. Può sicuramente sviluppare, quindi, una depressione, che sarebbe il caso di far diagnosticare da uno specialista, anche on line.

con i migliori auguri,
dr. Ventura
Buonasera. Potrebbe trattarsi della Sindrome da Demoralizzazione , caratterizzata da incapacità di reagire, infelicità, perdita di senso e di speranza dopo che una persona ha vissuto e vive condizioni invalidanti. Il suggerimento è quello di chiedere consulenza per poter essere voi in grado di sostenere chi sostiene . un caro saluto
Buongiorno,

comprendo la preoccupazione che stai sperimentando riguardo al cambiamento di comportamento del tuo familiare in dialisi. È molto positivo che tu stia cercando informazioni e cercando di capire come affrontare questa situazione.

I pazienti affetti da malattie croniche, come l'insufficienza renale che richiede la dialisi, possono essere più vulnerabili allo sviluppo di disturbi dell'umore, tra cui la depressione. Le condizioni mediche croniche, i cambiamenti nello stile di vita, il dolore fisico e la preoccupazione per la salute possono influenzare significativamente l'equilibrio emotivo e psicologico.

Il quadro che hai descritto, con sintomi come l'apatia, la letargia, la scarsa reattività e il rallentamento dei movimenti, potrebbe indicare una possibile depressione. Tuttavia, è importante sottolineare che solo un professionista della salute mentale o un medico può diagnosticare correttamente una condizione di salute mentale.

Se il tuo familiare sta effettivamente attraversando uno stato di depressione, potrebbe essere utile considerare alcune opzioni:

1. **Consulta medica**: È importante che il tuo familiare si sottoponga a una valutazione medica completa per escludere possibili cause fisiche dei sintomi e ottenere un'opinione professionale sulla sua condizione.

2. **Supporto psicologico**: Rivolgersi a uno psicologo o a uno psicoterapeuta specializzato in problemi legati alla salute cronica può fornire un supporto prezioso. Una terapia di sostegno può aiutare ad affrontare i sentimenti di depressione e ad adottare strategie per gestire lo stress e l'adattamento alla nuova situazione.

3. **Trattamento farmacologico**: In alcuni casi, un medico potrebbe raccomandare un trattamento farmacologico per affrontare la depressione. È importante discutere con il medico la possibilità di tale trattamento e considerare i benefici e gli effetti collaterali.

4. **Supporto familiare**: Continua a essere presente per il tuo familiare e sostenerlo emotivamente. La tua vicinanza e il tuo interesse possono avere un impatto positivo sulla sua salute mentale.

5. **Attività e interessi**: Aiutarlo a ritrovare interessi e attività che gli procurino piacere potrebbe contribuire a migliorare il suo umore e stimolare la sua motivazione.

Ricorda che la consulenza di un professionista della salute mentale è fondamentale per valutare la situazione in modo approfondito e proporre un piano di trattamento personalizzato. Sono qui per supportarti e guidarti nel percorso di aiuto al tuo familiare.

Cordiali saluti,
Ilaria
Gentile utente, mi dispiace molto per il momento che sta attraversando. Comprendo benissimo la difficoltà di voi familiari nel vedere la propria persona cara affrontare un malessere del genere. Il fatto che lei si sia attivata documentandosi su quello che potrebbe star succedendo, è sicuramente una risorsa per il suo familiare. Sicuramente, però, solo una diagnosi approfondita fatta da uno psicologo può verificare delle ipotesi e permettere di costruire il percorso più adatto alla persona. Inoltre, è importante che la richiesta di aiuto venga dal paziente stesso. Ciò che le posso consigliare è di chiedere al reparto dell'ospedale che si occupa di dialisi se può darvi dei nominativi di specialisti che ha già in carico questa tipologia di pazienti.
Le auguro il meglio, Dott.ssa Giorgia Lanza
Buonasera. Mi dispiace per la condizione di salute del suo familiare e posso immaginare come questo abbia anche un influenza dolorosa anche sul vostro nucleo parentale.
Non sarebbe deontologicamente corretto ne professionale esprimere un mio parere su un'ipotesi diagnostica di Depressione non avendo conosciuto in colloquio la persona in questione, nonostante i sintomi menzionati.
Ha provato a parlare con il suo familiare dandogli la possibilità di condividere il suo stato d'animo e/o condividere la sua autentica preoccupazione per lui?
Inoltre mi sento di dirle che per iniziare un percorso terapeutico la persona deve essere sufficientemente motivata, deve avere la consapevolezza che in terapia bisogna cooperare attivare con il terapeuta e nella quotidianità per promuovere un cambiamento.
Senza questa spinta spesso non ci sono presupposti per iniziare un percorso.
Può provare a confrontarsi con lui su questo tipo di aiuto ed eventualmente confrontarvi con i medici che lo hanno in cura se la struttura offre un supporto psicologico ai pazienti che affrontando la dialisi, altrimenti valutare un professionista privato.
Rimango a disposizione, anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Buongiorno,
Mi spiace per la situazione in cui si trova lei e il suo familiare. Sicuramente provare a convincerlo ad affrontare un percorso terapeutico potrebbe essere utile, unitamente ad una cura farmacologica adeguata. Le malattie come quella che descrive, portano un profondo cambiamento nella vita di tutti i giorni e questo inevitabilmente impatta sulla psiche e sull'umore della persona colpita. Un percorso potrebbe aiutare la persona a trovare degli strumenti per uscire dallo stato depressivo.
Resto a disposizione.
Dott. FF

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