Buongiorno allora inizio con il dire che sono in cura con il daparox goccie a sera da quando avevo 2

20 risposte
Buongiorno allora inizio con il dire che sono in cura con il daparox goccie a sera da quando avevo 20 anni adesso ho 32 anni, non sono mai andato da un piscoterapetua perchè a quell'epoca il daparox mi e stato dato dal mio medico di famiglia... però una cosa che vorrei chiedere che sinceramente mi sta facendo preoccupare un pò perchè nei cambi stagioni tipo marzo, ottobre mi viene un senso di distaccamento come se non ho più concentrazione, quello che faccio non provo piacere, la sera nel dormiveglia sento come delle voci, pensieri di fare del male, ecc... tutto questo da cosè dovuto visto che mi viene nei cambi stagione mi dura qualche settimana tipo3, 4 settimane e poi piano piano va via... adesso mi chiedo può essere causa del daparox che assumo goccie da 12 anni oppure non c’entra nulla… grazie
Dott.ssa Chiara Quinto
Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Capisco quanto possa essere destabilizzante sentirsi così nei cambi di stagione, soprattutto senza una causa apparente e dopo tanti anni di trattamento. Questi sintomi, come la sensazione di distacco, la perdita di piacere nelle attività quotidiane e i pensieri intrusivi, possono essere legati a diversi fattori. Il nostro cervello è molto sensibile alle variazioni stagionali, e nei periodi di transizione come marzo e ottobre i livelli di serotonina possono oscillare, causando instabilità dell’umore, ansia e sensazioni di irrealtà.
Dal momento che assume il Daparox da molti anni, è possibile che il suo organismo si sia adattato al farmaco, rendendolo meno efficace in certi periodi. Questo non significa che non funzioni più, ma che potrebbe essere necessario rivedere il dosaggio o il trattamento con l’aiuto di uno specialista. Inoltre, l’ansia può manifestarsi con pensieri intrusivi disturbanti, come quelli di fare del male: questi non significano che lei sia pericoloso o che stia "impazzendo", ma piuttosto che la sua mente sta reagendo allo stress con un’intensificazione dei sintomi ansiosi. Il fatto che compaiano nei cambi di stagione e poi scompaiano suggerisce che siano legati a un disequilibrio temporaneo più che a una condizione grave.
Un aspetto importante da considerare è che il farmaco aiuta a gestire i sintomi, ma non lavora sulle cause profonde dell’ansia...
Dopo 12 anni, potrebbe essere il momento giusto per affiancare un percorso di psicoterapia che le permetta di comprendere meglio questi meccanismi e sviluppare strumenti più efficaci per affrontarli. Parlare con uno specialista potrebbe aiutarla a capire se il trattamento farmacologico attuale è ancora adeguato o se necessita di un aggiustamento.
Allo stesso tempo, un supporto terapeutico mirato, potrebbe offrirle nuove strategie per gestire questi momenti di difficoltà.
Se vuole approfondire e trovare insieme delle soluzioni concrete, ricevo a Roma e online. Questo potrebbe essere il momento giusto per cambiare prospettiva e vivere con più serenità!

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Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Buongiorno,

Quello che descrive sembra essere una variazione stagionale del suo stato psicologico, caratterizzata da sintomi di distacco, perdita di piacere e pensieri intrusivi. È possibile che questi cambiamenti siano legati a diversi fattori, tra cui la sensibilità ai cambi di stagione, la regolazione della serotonina o altri aspetti del suo stato psicofisico.

L’uso del Daparox (paroxetina) per un periodo così prolungato senza un monitoraggio specialistico potrebbe essere un elemento da approfondire, poiché nel tempo la risposta ai farmaci può variare, e potrebbero essere necessarie valutazioni per eventuali aggiustamenti o alternative terapeutiche. Inoltre, i sintomi che descrive potrebbero essere indicativi di un quadro che andrebbe valutato più approfonditamente, anche dal punto di vista psicoterapeutico, per comprendere le cause sottostanti e individuare strategie efficaci per gestirli.

Sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi ad uno specialista, sia per una revisione della terapia farmacologica, sia per valutare l’opportunità di intraprendere un percorso psicoterapeutico che possa aiutarla a comprendere meglio questi sintomi e a gestirli in modo più efficace.

Cordiali saluti,
DOTTORESSA SILVIA PARISI
PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA SESSUOLOGA
Dott. Tiberio Toccaceli
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Perugia
Buonasera,
capisco che questi sintomi possano essere fonte di preoccupazione, specialmente perché si ripresentano ciclicamente nei cambi di stagione. Le variazioni dell’umore in certi periodi dell’anno possono dipendere da diversi fattori.
Il Daparox, dopo un uso prolungato, può provocare alcuni effetti spiacevoli, ma per comprendere meglio se i sintomi siano legati al farmaco o ad altri aspetti, potrebbe essere utile un confronto con un medico psichiatra.
Inoltre, un percorso psicologico potrebbe senz'altro aiutarla ad esplorare questi episodi e a sviluppare strategie per gestirli in modo efficace. Se desidera parlarne in modo più approfondito, resto a disposizione.
Un caro saluto.
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Gentile utente, la terapia farmacologica è un buon punto di partenza per prendersi cura del proprio malessere, tuttavia andare ad indagare nel profondo le cause della suo malessere potrebbe essere importante per lei. Inoltre una visita specialistica con uno psichiatra potrà darle maggiori informazioni sul sintomo che descrive. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Dr. Jacopo Modoni
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Buongiorno,
quello che descrive potrebbe essere legato a una sensibilità ai cambi di stagione, che in alcune persone può influenzare l’umore, la lucidità mentale e la qualità del sonno. I pensieri intrusivi nel dormiveglia, così come il senso di distacco o mancanza di piacere, possono aumentare nei periodi in cui l’equilibrio emotivo è più fragile.

È difficile dire se il Daparox sia coinvolto direttamente, soprattutto dopo un’assunzione così prolungata, ma sicuramente sarebbe utile un confronto con uno specialista per valutare lo stato attuale e il senso di questi sintomi. Anche iniziare un percorso psicologico potrebbe aiutarla a comprendere meglio questi vissuti e affrontarli in modo più sereno.

Sta già facendo un passo importante nel parlarne. Un caro saluto.
Dott.ssa Roberta Cortese
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Reggio Calabria
Salve, daparox, quindi la Paroxetina appartiene al gruppo di farmaci noti come inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) che sono farmaci antidepressivi anche se può essere utilizzato anche nel trattamento di altri disturbi d'ansia o doc. Nel messaggio non è specificato la finalità, per cosa lo assume ma gli studi scientifici sono concordi nell'evidenziare una scarsa o ridotta efficacia dei farmaci senza l'abbinamento della psicoterapia. Il mio consiglio è di rivolgersi ad uno psichiatra che possa rivedere e rimodulare la terapia farmacologica in quanto 12 anni sono un tempo troppo lungo, per mantenere la stessa cura senza percepire effetti indesiderati
Dott.ssa Cristina Sinno
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Buongiorno caro utente, per quanto riguarda il farmaco che Lei assume da molti anni, Le suggerirei di rivolgersi subito a uno specialista per valutare gli effetti che lei sta riscontrando oltre ad affiancare un percorso di psicoterapia per valutare l'ansia e i pensieri intrusivi che stanno minando la sua vita. Per qualsiasi informazione non esiti a contattarmi, sono disponibile anche per terapie online. Un caro saluto, d.ssa Cristina Sinno
Dott.ssa Elena Gentile
Psicoterapeuta
Montecatini-Terme
Salve, sarebbe utile consultare un medico o uno psichiatra per quanto riguarda i suoi dubbi sui farmaci. Inoltre spero che in questi 12 anni lei abbia fatto delle visite di controllo per monitorare il dosaggio e la necessitá o meno del farmaco, tenendo sotto controllo la cura prescritta. Cordiali saluti.

Dtt.ssa Elena Gentile
Dott.ssa Dafne Zikos De Santis
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente,
è comprensibile come i sintomi che lei descrive la preoccupino e possano essere disturbanti. Ha mai preso in considerazione l'idea di poter approfondire le origini di questi suoi pensieri ?
Comunque da una revisione sistematica della letteratura non sembrano esserci evidenze che facciano ipotizzare che la lunga esposizione a questi farmaci come il daparox, sia dannosa. La invito a rivolgersi ad uno specialista per verificare se è opportuno cambiare terapia farmacologica oppure mantenere la stessa.
Per qualsiasi cosa rimango a disposizione, un saluto
Dott.ssa Dafne Zikos
Dott.ssa Lucia Taddei
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Pensare che un farmaco abbia effetti collaterali nei cambi di stagione, è poco probabile. Potrebbe cercare di ricordare se ci sia stato qualche evento importante, in passato, in quei mesi.
Dott. Fabrizio Capra
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Gentile utente, buonasera, non credo che sia il daparox anche se lo usa da tutto questo tempo.Piuttosto penso che sia una condizione più generale legata alla sua storia e a quello che sta vivendo negli ultimi mesi e anni. Rifletta se, negli ultimi mesi, si sente meno sereno, più agitato oppure si trova in una condizione di particolare stress.
I sintomi che riferisce come il senso di distaccamento e sentire delle voci sembrano indicare un malessere importante con caratteristiche nella direzione della psicosi. Le suggerisco di rivolgersi a uno psichiatra che la possa aiutare a gestire la sintomatologia. Penso anche che sia importante fare un percorso psicoterapico al fine di aiutarla al meglio nell'affrontare la condizione in cui si trova.
Le auguro il meglio. Buona fortuna.
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,
Per ricevere informazioni sugli effetti del farmaco la invito a confrontarsi con il medico prescivente.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott.ssa Valeria Sicari
Psicologo, Psicoterapeuta
Vicenza
Gentile utente la ringrazio per la sua domanda le consiglio di rivolgersi a uno psichiatra non tanto perché ce ne sia bisogno ma semplicemente per un consulto e capire se la terapia farmacologica è adeguata visto che sono tanti anni che la assume. Per quanto riguarda i sintomi che riferisce rientrano nel normale scombussolamento dovuto al cambio di stagione che impatta un pò tutti ma ancora di più chi soffre di disturbi d'ansia e dell'umore che come ha detto lei stesso nel giro di qualche settimana si risolve. Resto a diposizione per qualsiasi informazione ulteriore un caro saluto Dott.ssa Valeria Sicari
Dott.ssa Laura Gambino
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Palermo
Dodici anni sono tanti, troppi per non avere iniziato un percorso psichiatrico e psicoteraputico. Le consiglio vivamente di incontrarne uno magari con entrambe le specializzazioni. Non sottovaluti le sue problematiche e le affronti per risolverle, non per trascinarsele come una spada di Damocle con cui convivere. Buona fortuna!
Dott.ssa Laura Ferrari
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Sanremo
Buongiorno, sta assumendo una terapia da lungo tempo senza una valutazione psichiatrica. Occorre valutare direttamente con un professionista quali sono i suoi bisognie e qual è il farmaco e l'intervento più adatto a lei. Non ci dice qual è la sua diagnosi o se gliene è stata fatta una. Isintomi evolvono nel tempo e solo una valutazione diretta può aiutare a comprendere se si tratta di un disturbo o di un effetto del farmaco o ancora se quel farmaco non è più adatto alla sua situazione. L e conssiglio di rivolgersi a uno specialista a cui illustrare in modo approfondito la sua situazone e le suae difficoltà
Dott.ssa Melania Filograna
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Lequile
Gentile paziente, da quello che scrive immagino che non sia piacevole sentirsi così e immagino che non sa come comportarsi. Molto bene che segue una terapia farmacologica da diverso tempo, ha mai pensato che potrebbe affiancarla ad una psicoterapia cognitivo-comportamentale così da comprendere la natura dei pensieri intrusivi e successivamente lavorarci con delle tecniche di terapia specifiche? Per comprendere in modo preciso il suo problema occorrerebbe prima effettuare una valutazione psicologica sulla sintomatologia così da stabilire degli obiettivi psicoterapici e i relativi metodi per raggiungerli.
Personalmente utilizzo una psicoterapia cognitivo-comportamentale (CBT) che aiuta il paziente a comprendere il motivo del proprio problema e delle strategie per affrontarlo dapprima con il mio supporto e solo dopo con le proprie abilità maturate durante il percorso di terapia.
Spero di averle dato uno spunto di riflessione, per dubbi mi può contattare anche online.
Le auguro una buna serata
Dott.ssa Melania Filograna
Dr. Michele Martino
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Monteroni di Lecce
Buonasera, per poter approfondire la sintomatologia riportata, magari dare un nome e capirne il funzionamento, le consiglio di prenotare una visita da un professionista della salute mentale.
Dott.ssa Antea Viganò
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pessano con Bornago
Gentilissimo, grazie per la condivisione innanzitutto. Capisco la situazione che descrive, e comprendo soprattutto le fatiche che vive, in certe circostanze e periodi dell'anno in particolare. Essendo che come da lei stesso dichiarato non ha in attivo un percorso di terapia, potrebbe invece aiutarla intraprendere dei colloqui con uno specialista, in modo da approfondire con quest'ultimo le motivazioni sottostanti le sue fatiche, nonchè individuando delle strategie funzionali per affrontare questi periodi complessi. Resto a disposizione!
cordiali saluti
AV
Dr. Emilio Ruffolo
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Cosenza
grazie per aver condiviso qualcosa di così intimo e personale con questa comunità.
Il racconto della tua situazione offre un’occasione di riflessione molto importante.

Penso che sia importante condividere alcune informazioni.

Il Daparox è uno dei nomi commerciali della “paroxetina”, una molecola nota e usata da diversi anni nella relativamente breve storia della psicofarmacologia.
La paroxetina è un farmaco appartenente alla classe degli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), una classe di psicofarmaci.
Questa molecola è utilizzata anche per trattamenti a lungo termine, sebbene questi ultimi non siano esenti da rischi, tra cui disfunzioni sessuali e ideazione e trattamento suicidario (Julien’s et al., 2023); è noto infine anche il fenomeno della “tachifilassi” (la trovi anche come “poop-out effect”), ovvero la perdita dell’efficacia della terapia. Inoltre, l’uso di queste molecole a lungo termine è indicato come terapia per “prevenire le ricadute”.
Non mancano infine gli studi che, pur non discutendo l’efficacia dell’uso degli SSRI negli interventi a breve termine, mettono in dubbio l’esistenza di evidenze sull’efficacia a lungo termine, indicando la rilevanza di interventi non farmacologici come la psicoterapia (Almohammed et al., 2022).

In Italia abbiamo la fortuna di poterci rivolgere alla medic di base per avere un aiuto immediato. È ancora più fortunat* chi ha un medico di base che conosce bene tutta la sua storia clinica e ha qualche informazione sul suo contesto sociale.
I medici di base in Italia possono, rispettando alcune condizioni, sia fare diagnosi psichiatrica che prescrivere psicofarmaci. Allo stesso tempo, i medici di base non hanno spesso la formazione e l’esperienza per gestire la complessità di una materia così incerta, fragile e frammentata come quella della salute mentale.

Penso che non sarebbe etico darti una risposta su quanto quello che vivi possa essere un effetto collaterale del farmaco. Penso piuttosto che sia meglio per te riferirti a un* specialista dell’intervento relazionale – quindi uno psicoterapeuta – e a uno specialista dell’intervento psicofarmacologico, cioè uno psichiatra.

Ti invito però a chiederti se questi 12 anni di trattamento farmacologico corrispondano ancora alle tue esigenze più profonde.
Un percorso di psicoterapia potrebbe offrirti esattamente questo tipo di spazio: non una risposta definitiva già pronta, ma un luogo in cui cercarla insieme, per costruire qualcosa che ti aiuti a gestire i tuoi vissuti.

Un caro saluto.

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